Urge mobilitazione [1]14 Luglio 2012, 23:29 - Claudio Barbera [2] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Non so se ci avete fatto caso ma nell'ultima settimana Cefalù è stata vittima di una serie non indifferente di tagli e malfunzionamenti.
A partire dalla banale questione del digitale terrestre, passando per la tutt'altro che banale proposta di chiusura dell'ufficio postale di S.Ambrogio, fino ad arrivare alla gravissima decisione di chiudere il punto nascite, la nostra città riceve solo schiaffi.
E' d'uopo chiedersi: non siamo cittadini come gli altri? Siamo in serie B? Siamo degli evasori e dei delinquenti tali da non meritare attenzione alcuna? Eppure mi pare che dalle recenti notizie la nostra città è la seconda in Sicilia per reddito pro-capite. Ergo vuol dire che contribuiamo al bene comune in maniera sostanziale.
Eppure ultimamente accade questo. Cosa c'è da tagliare dopo? L'unico ufficio postale rimasto? L'ospedale? Le scuole? Vogliamo tagliare il lungomare? La rocca non da fastidio? Caso mai l'abbattiamo. Fateci sapere.
Ora io credo che sia ora di dare un taglio (questo si) a questo impoverimento discriminato della nostra città. Credo che, insieme al sindaco e a tutte le forze politiche e sociali, dovremmo far sentire la nostra voce quanto meno per impedire l'incredibile decisione di chiudere il punto nascite.
Oggi Pino Lo Presti ha mirabilmente scritto, a proposito della chiusura dell'ufficio postale di S.Ambrogio, che oramai siamo clienti e non cittadini. Ora io credo che a questo occorra in qualche modo ribellarsi, oppure se proprio deve passare questo assunto, allora occorre rimarcare alle istituzioni che se dobbiamo essere clienti abbiamo ancor più diritto a che la nostra città sia rispettata in quanto contribuiamo in maniera notevole attraverso il pagamento delle imposte, in virtù della classifica succitata.
Non credo sia più possibile per noi restare ad accettare passivamente questo status quo. Uniamoci e facciamo sentire la nostra voce.