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Tarsu - Penalizzato oltremodo chi paga alle Poste [2]29 Luglio 2013, 18:44 - Pino Lo Presti [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Ricordo con nostalgia i tempi in cui un “padre” buono si profilava all’orizzonte di una realtà immobile di un padre indifferente verso i suoi figli.
Erano i tempi in cui chiunque avesse un problema a Cefalù trovava in “Saro” la disponibilità all’ascolto e la rassicurante sua ala protettrice.
Erano i tempi il cui il consigliere di opposizione Lapunzina redarguiva l’Amministrazione in carica per aver trascurato le necessarie opzioni per non aggravare i pagamenti tributari dei cittadini dell’aggiuntivo onere di un euro derivante dal pagamento del bollettino postale.
Dove è finito quell’uomo attento e amorevole, della speranza dei cefaludesi di sentirsi cittadini e non sudditi?
Niente di grave, niente di particolarmente eclatante, ma non ci aspettavamo certo di ricevere i tre bollettini delle relative rate della Tares (ex Tarsu), privi dell’aggiuntivo bollettino unico, comprensivo delle tre rate, per pagare il tributo - per chi lo avesse voluto - in un’unica soluzione, come sempre era accaduto quando le rate erano quattro.
Certo - per chi avesse voluto - le tre rate della Tares potevano essere pagate, gratuitamente, direttamente all’Economato del Comune (lunedì, mercoledì, venerdì - http://www.qualecefalu.it/node/2676 [5]), ma perchè penalizzare chi andando alle Poste per pagare i normali bollettini della luce, del telefono, etc..., voleva cogliere l’occasione per pagare anche quelli della Tarsu, risparmiandosi così un’altra perdita di tempo all’Economato del Comune?
Questi si è trovato a dover pagare tre volte la tariffa del bollettino.
La domanda che in tanti ci siamo posti è: perchè non è stato allegato un quarto bollettino per il pagamento in un’unica soluzione delle tre rate?
Se consideriamo che a Cefalù le utenze della Tarsu sono poco meno di 8.000, questa “distrazione” dell’ufficio preposto alla emissione dei bollettini potrebbe costare ai cittadini cefaludesi che si trovassero a pagare alle Poste non 8.000 ma 24.000 euro, cioè circa ben 16.000 euro in più.
Curarsi di questi “particolari” non è anch’esso un doveroso “servizio ai cittadini”, anche ora, da Sindaco?