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Il sindaco sospettoso e l'anziano sotto il ponte [2]19 Agosto 2013, 11:47 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Il 7 agosto l'avvocato Vito Punzi ha sollevato l'ancora irrisolto problema per una casa per anziani, che dovrebbe sorgere su un terreno regalato da Antonella Scicolone al Comune. Su questo link può leggersi il testo dell'intervento e vi si può trovare anche il link, inserito da Pino Lo Presti e relativo a una precedente trasmissione radiofonica: http://www.qualecefalu.it/node/2943 [5].
Oggi il Sindaco, a quasi venti giorni dall'apertura del dibattito, ha risposto con una propria nota su Cefalunews: http://www.cefalunews.net/0_2014/b_lettere.asp?id=25140#alto [6].
La nota del Sindaco merita alcuni commenti e precisazioni.
Cominciamo da questa frase: “E’ allora opportuno precisare come l’atto di liberalità, con il quale sono stati donati all’Ente quattromila metri di terreno agricolo per la edificazione di una struttura di tal genere, rappresenti un gesto senz’altro apprezzabile, ma assai insufficiente, da solo, per il raggiungimento del risultato auspicato.” “Un gesto apprezzabile, ma assai insufficiente!”. Che cosa avrebbe dovuto donare la signora Scicolone, una casa per anziani completamente costruita e persino un fondo finanziario, che garantisse un reddito sufficiente a mantenerlo negli anni a venire?
Sembra proprio che il Sindaco auspichi qualcosa del genere, se aggiunge: “Non è superfluo sottolineare come il Comune non disponga delle risorse necessarie, e come, al momento, non si abbia evidenza alcuna di differenti fonti di finanziamento utilizzabili allo scopo. Ciò, avuto riguardo, anche, alla “importanza” dell’impegno occorrente, se si pensa, per esempio, che il Comune di Gorizia ha di recente stimato in 19 milioni di euro il costo della costruzione di una casa di riposo per 150 anziani.”
Un fatto indiscutibile: il Comune non ha soldi e quindi non potrà mai costruire entro il 2020 la casa per anziani! Allora, precisa il Sindaco, è evidente “che per questo iniziale risultato, rispetto al quale la mia Amministrazione è disponibile da subito a lavorare, debba concorrere, in maniera determinante, la Signora Scicolone, rinunciando al diritto di recesso, che, attraverso una clausola risolutiva, ha fatto inserire nell’atto pubblico, onde cautelarsi per l’ipotesi in cui, alla data del 31 dicembre 2020, la casa famiglia non risulti totalmente edificata.” Chiarisco che l'iniziale risultato sarebbe il cambio della “destinazione d'uso” del terreno. Un cambio di destinazione, che in caso di recesso per inadempienza del Comune, lascerebbe alla signora Scicolone un terreno, che avrebbe un valore notevolmente superiore a quello attuale di terreno agricolo.
Qui occorre precisare che il sospetto non è soltanto offensivo per la donatrice, ma è anche e soprattutto ridicolo, in considerazione del tempo ancora rimanente per il 2020: oltre sei anni!
In ogni caso, ci si è posti lo stesso sospetto, quando si è stabilita la famigerata localizzazione di Ogliastrillo, definita con frase da avanspettacolo non conforme ma compatibile? E, infine, si è considerato che gli atti amministrativi, preparatori del cambio di destinazione d'uso, potevano essere subordinati alla clausola che il terreno sarebbe stato edificabile solo e soltanto per costruire una casa per anziani? Non posso credere che nessuno dei tanti funzionari, dimostratisi finora ottimi produttori di cavilli burocratici, non abbiano pensato a una simile soluzione, che cavillo non è!
Nei prossimi giorni il Sindaco incontrerà la signora Scicolone, alla quale chiederà di rinunciare al suo diritto di recesso. E se anche la signora Scicolone si adeguasse al gratuito sospetto, chi potrebbe criticarla se pensasse che forse l'Amministrazione vuole carpirle il dono – oggi destinato agli anziani, domani magari a un campo di calcio – e dicesse al Sindaco: non meritate nulla!