[1] |
Sfatiamo una leggenda metropolitana [2]31 Dicembre 2013, 14:48 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Sfatiamo una leggenda metropolitana: i dipendenti della Fondazione Mandralisca non sono tredici né diciotto, come si dice, ma soltanto otto. Cinque di essi sono custodi, uno è addetto alla biglietteria, uno è a disposizione per tante incombenze e l'ultimo è il direttore.
I custodi sono imposti dalla necessità di garantire la sicurezza del Museo, come prevede la legge, e a essi è affidato anche il servizio di custodia notturno. Il costo medio annuo di tutti gli otto dipendenti si aggira intorno a duecentomila euro, comprensivi anche delle trattenute a vario titolo dovute per ogni dipendente.
Agli otto dipendenti vanno poi aggiunti dieci precari della Regione, che non vengono pagati dalla Fondazione o dal Comune. Questi precari sappiamo bene come sono stati assunti. Non per concorso, ma è stato sufficiente un diploma di scuola secondaria, perché, in forza d'infauste leggine clientelari, fossero inquadrati come animatori culturali o come bibliotecari, con uno stipendio di fame, pari a 600 euro mensili.
Nonostante il costo del personale sia irrisorio, se confrontato con le potenzialità di questa realtà culturale, non si riesce a coprirlo, per cui gli otto dipendenti sono in credito delle mensilità di oltre un intero anno. Il rischio chiusura è ormai incombente e se ancora non si è avverato, lo si deve al senso di responsabilità e allo spirito di sacrificio di questo personale.
Come mai non si riesce a coprire tale costo, lo ripetiamo ancora, irrisorio? Non è che manchi una strategia di marketing? Ebbene, è mancata tale strategia. Tutti ne siamo colpevoli – la Fondazione, la Regione, il Comune, gli imprenditori turistici, i cittadini. I cittadini che non sanno dare il giusto valore al loro Museo e soprattutto quelli ignoranti, che di ogni cosa guardano il prezzo e non il valore.
Spero e mi auguro che l'anno che si presenterà domani sia l'anno in cui tutti prenderemo coscienza del rischio di perdere l'incalcolabile ricchezza lasciataci dal Mandralisca e oggi affidata troppo spesso alle decisioni di una classe politica neppure all'altezza di pascolare le pecore.
Un augurio particolare e un grazie ai dipendenti della Fondazione e ai loro dieci colleghi precari, che pagano lo scotto di una classe politica incapace di offrire loro di affermarsi secondo i loro meriti.