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Un serio tema per un dibattito. [2]13 Settembre 2012, 16:39 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Credo che si sia chiacchierato abbastanza. Sarebbe ora che tornassimo a conversazioni più serie e più edificanti; di quelle che arricchiscono la nostra mente e la spingono a costruire il futuro con la consapevolezza degli strumenti a nostra disposizione per farlo e delle mete che vogliamo raggiungere.
Per le chiacchiere alludo alle farsesche polemiche di questi giorni, che non avrebbero avuto ragion d'essere, se le critiche fossero state utilizzate dai destinatari per meglio precisare i loro punti di vista e non per scodinzolare attorno a un padrone, felici di dimostrargli di essere bravi ad abbaiare. Altri e più seri problemi investono in questo momento il nostro Paese. E a nulla serve trincerarsi, di fronte alle critiche, dietro il silenzio o dietro una calata barbarica di eloquenza, tesa non a rispondere, ma ad applicare una sorta di giudizio di Dio o il principio noto agli amanti della complicità: o con me o contro di me. Non serve, perché, così facendo, non soltanto i problemi restano, ma vengono avvolti in una nube fuligginosa, che ce li nasconde e ci rende impossibile persino comprenderli.
La prima domanda che dobbiamo porci, per allontanare questa nebbia fuligginosa dai problemi, è: quale Cefalù vogliamo? Già, prima che fossimo trascinati nel vortice del parlo per dire niente, Salvatore Culotta si era posto questa domanda in questo sito (http://www.qualecefalu.it/node/782 [5]). Ne consiglio la lettura o la rilettura, perché da essa se ne può trarre soltanto beneficio e arricchimento della mente. E' sull'elenco puntuale fatto da Salvatore Culotta che vorrei che si aprisse un dibattito. Su problemi veri e seri, che, affrontati, darebbero la misura della lungimiranza e dell'amore per Cefalù da parte dei nostri Amministratori. Da questo dibattito potrebbe ricavarsi come lo sviluppo di Cefalù non passa per incomprensibili e ingiustificabili localizzazioni o attraverso lottizzazioni, approvate alla luce fioca della nube fuligginosa, ma per un'intelligente visione urbanistica. Una visione, che non sarebbe soltanto urbanistica, ma anche culturale e ideale.
Anche se le recenti polemiche mi hanno reso meno ottimista sul nostro futuro, penserò come il Catone di Lucano: “Io seguirò fino alla fine il tuo nome, o Libertà, anche quando non sarai più che un'ombra vana”. Penserò come lui e insisterò nel continuare a chiedere quella libertà e quella visione, che era stata promessa a me e a tutti i cittadini di Cefalù.
Ecco a che cosa serve questo blog: a dare voce anche ai lungimiranti, ai critici e ai sognatori, ma anche ai tanti consiglieri comunali, che hanno duramente polemizzato negli ultimi giorni su questo stesso blog. Unico obbligo per tutti, politici e no, opinionisti e semplici cittadini, è quello svolgere i loro interventi seguendo la ragione, come ha fatto Salvatore.