[1] |
Trasparenza vo' cercando. [2]4 Ottobre 2012, 12:30 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Sembra che il diritto all'informazione e alla trasparenza, senza le quali non c'è democrazia e, quindi, senza le quali viene tolto ai cittadini il diritto di essere tali e non sudditi, stia affermandosi anche nelle aule di giustizia, anche in quelle della Cassazione.
Ieri, ribaltando una sentenza di condanna, i Giudici di Cassazione hanno assolto due giornalisti del “Giornale”, che avevano denunziato la deroga che il sindaco di Roma Rutelli si era concesso per una tomba al Verano. Nelle motivazioni della nuova sentenza, i Supremi Giudici scrivono: “In un momento in cui l’opinione pubblica è particolarmente attenta a privilegi veri e presunti della classe politica…” ai media deve essere assicurato “un diritto di cronaca molto ampio”. Rutelli non avrà il risarcimento che gli era stato riconosciuto: l’ironia dei giornalisti (“il sindaco s’è fatto un mausoleo al Verano…”) secondo i supremi giudici è giustificata dai privilegi che i politici sanno garantire a se stessi.
Una sentenza, che segna finalmente un principio, al quale tutti i politici di ogni ordine e grado cercano di non attenersi, minacciando querele o nascondendo nei meandri della servile burocrazia le argomentazioni vere della loro azione. Un'azione che non deve necessariamente essere utilizzata per tornaconto economico personale, ma anche e semplicemente per mantenere il potere per mezzo dei suffragi di cittadini ingannati.
Non mi sembra che a Cefalù le cose procedano diversamente. Si è cercato in tutti i modi d'impedire una puntuale informazione, limitandosi a tacere di fronte a ogni domanda. Si è taciuto finora sulla preoccupante situazione dell'ospedale (chi lo gestirà? Si chiuderanno reparti? Sarà una futura infermeria di qualche lontano ospedale?...); si tace, da parte dell'Amministrazione, su una recente determinazione dell'ingegnere Duca, che rischia di trasformare uno scheletro di albergo sul Lungomare non in una nuova “area Micciché”, ma in un'area EGV Center, per la quale ancora i cittadini pagano i danni riconosciuti alla Società: insomma, si tace!
In verità, di tanto in tanto si parla in Consiglio. Dove, però, il suo Presidente non mette ai voti una richiesta di sospensione dei lavori di diversi consiglieri, al fine di chiarire (così almeno vuole la trasparenza!) alcuni punti oscuri della contabilità relativa al rendiconto 2009; dove l'unica preoccupazione sembra quella di non avere troppi commentatori fra i piedi, prossimi, cioè, all'emiciclo, entro cui sta raccolto l'empireo di quella che, raggiunto il potere, comincia a somigliare sempre più a una casta.
A nulla vale sollecitare l'Amministrazione a darci finalmente contezza delle sue strategie urbanistiche, che in maniera confusa vengono fuori con qualche localizzazione, che poi si rivela soltanto un'improvvisazione di studenti impreparati, che credono di poter ingannare l'insegnante che li interroga.
Al momento della sua elezione, scrissi al Sindaco di non dimenticare che un giacobino ministro non è mai un ministro giacobino. Alludevo al fatto che il passaggio dalla critica all'azione di governo obbliga a tener conto dei tanti risvolti della realtà, con i quali bisogna fare i conti, se si vuole passare dal dire al fare. Non pensavo che un giacobino può continuare a essere tale anche da ministro: egli può sostituire all'azione l'invettiva, come ha fatto durante nel Consiglio comunale del 2 ottobre, tanto il responsabile accusato di tutti i mali è già un lontano pensionato. Cosa diversa sarebbe stato il richiamare il funzionario attuale e licenziare un consulente gratuito, perché entrambi non sono stati in grado di farci capire.
Allora, come contare nella trasparenza, avvalorata dalla Suprema Corte, se il giacobino si è finora limitato a infiorare le barricate, con le quali ha conquistato il potere?