27 Aprile 2013, 10:40 - Salvatore Culotta [suoi interventi e commenti] |
La Postierla
Uno dei punti focali di Cefalù, al pari del Duomo, dell’Osterio Magno, della Corte delle stelle etc., molto più antico degli altri e, credo fermamente, più degli altri in grado di palesare la natura di questo paese, punto dal quale dalla scogliera in cui “ la natura ha moltiplicato inesauribili invenzioni di mostri, giganti, ragni accartocciati, ciclopici organi dalle canne sbilenche, contorte sirene, ruderi crollanti, mascheroni dilaniati, combusti altari, granitiche saette, nefande piaghe suppurate, gnomi e orchi in castigo, perfide cittadelle, sconsacrate cattedrali.” (D. Buzzati), traversando la pietra delle mura si penetra tra la pietra – la stessa degli scogli – lavorata dalle mani e abitata. E a questa presenza si affianca,costituendo un tutt’uno, l’altro – ormai perso- simbolo : la “Fontana”, alla quale si scendeva a prendere acqua sorgiva (oggi maleodorante fuoriuscita di chissà cosa)
Le mura di fortificazione
"Il settore settentrionale della fortificazione è il più lungo (m 600 circa) e il più interessante, oltre che il meglio conservato. La configurazione di questa parte, direttamente poggiata sulla scogliera, è, per altro, quella che maggiormente pare coincidere con la citata descrizione di Edrisi.Questo tratto, però, è quello che ha subito e continua a subire, in questi ultimi anni, le più gravi manomissioni. Infatti i primi 50 metri da Ovest sono stati, quasi totalmente, occultati da una serie di inopportuni interventi edilizi che cominciano a minacciare anche la parte contigua (m 100 circa), quella più organicamente conservata. Proprio questa parte ci consente di fare le osservazioni più analitiche sulle mura di Cefalù ed è quella che maggiormente ci da l'impressione della loro monumentalità. Per quanto riguarda la tecnica, notiamo qui la preferenza per grossi blocchi trapezoidali disposti secondo piani di posa orizzontali e, chiaramente più che altrove, la presenza di integrazioni e sovrapposizioni di età posteriore, dal periodo bizantino in poi, a pietrame minuto con uso di malta.
Particolarmente interessante si rivela la postierla, ubicata presso lo spiazzo con cui si chiude via Porpora al suo congiungimento con via Pierre. Essa fu aperta in questo punto per consentire agli abitanti dell'antica città di utilizzare l'acqua dolce che sgorga da una sorgente a livello del mare, alla quale si accede per mezzo di una scaletta intagliata nella scogliera. La postierla, fiancheggiata da possenti blocchi, posti verticalmente, è coperta da un architrave monolitico che, perdutosi nella parte esterna, si è invece conservato perfettamente all'interno. Qui, in relazione al raddoppiamento dello spessore della cortina, era stata prolungata la luce della postierla con l'aggiunta di un archetto atto a sorreggere la costruzione soprastante. Questo archetto, che modificava parzialmente l'estetica dell'insieme venendo a creare un angolo particolarmente caratteristico, è crollato alcuni anni fa.
Esso, per altro, testimoniava, con un capitello murato capovolto nella parte più alta, la continuità della manutenzione delle mura. A Est della postierla si nota un grosso blocco sporgente dalla cortina: probabile residuo di una torre. Presso di essa, proprio alla base dell'impianto della cortina muraria, si è aperta, già da tre anni, una voragine che minaccia non solo l'integrità del monumento ma anche quella dell'edificio soprastante ."
Amedeo Tullio – Cefalù antica – Lions Club di Cefalù, 1984
Parco di pietra
Il Fronte a mare di Cefalù tra Capo Marchiafava e via Pierre
(1984-1989)
Progettazione e Direzione Lavori: Culotta e Leone Arch.tti Associati con l'Arch. Salvatore Vignieri
Impresa:Ditta Balistreri Serafino
Consulente Tecnico Amministrativo: Ing. Gioacchino Di Giorgio
Calcolo strutture: Ing. Rosario Di Paola
Committente: Comune di Cefalù
"II Comune di Cefalù, seguendo le indicazioni progettuali del Piano Particolareggiato del Centro Storico (Progetto Culotta e Leone 1982), ha avviato nel 1987 i primi due interventi di restauro delle mura megalitiche (VI sec. a.C.) con la finalità di rendere fruibile la scogliera, che è anche zoccolo naturale del recinto di pietra che cingeva il nucleo originario della città. Questi due interventi interessano il tratto di Capo Marchiafava, denominato «Bastione» per la fortificazione costruita nel sec. XVI, e il tratto di Via Pierre, conosciuto con il nome «a funtana», per una sorgiva di acqua dolce che scaturisce a livello del mare sotto le mura, in prossimità della «Postierla». Le operazioni affrontate sono state la eliminazione delle superfetazioni, il consolidamento e il restauro dei paramenti murari e la creazione di un sistema di percorsi, per dare continuità agli spazi urbani «fuori le mura», connotando la scogliera come struttura urbana con funzione di parco pubblico sul mare. I passaggi tra esterno ed interno del recinto megalitico, il Bastione, la Postierla e la torre di Via Pierre sono state occasioni di una ricerca progettuale misurata dalla forte ed essenziale natura dell'architettura dei tre luoghi. Una natura resa omogenea dalla pietra lumachella, ma differenziata dalle forme primitive ed uniche del grande prisma a spigolo vivo del Bastione, del trilite megalitico della Postierla e del «fuori scala» dei conci di lumachella delle mura. Le soluzioni adottate intendono rafforzare la natura «trovata», inserendola in un contesto di nuove relazioni spaziali, create per dare un senso contemporaneo e urbano alle strutture naturali (scogliera) e storiche (Bastione e mura) interessate dai lavori di restauro."
M. Panzarella – In Architettura n° 15 Marzo 1990
Una foto di G. Chiaramonte alla fine dei lavori di restauro (da " In Architettura")
Era mia intenzione a questo punto continuare, pur con poche e forse inadeguate mie parole, ad illustrare la natura di quell’insieme unico di scogli, postierla, fontana ed anche Duomo e rocca che chiudono in alto, ma purtroppo, nell’andare a rivedere il posto prima di scrivere ho capito che non si doveva nascondere la polvere sotto il tappeto, né il fortissimo dispiacere nato da quest’ultima frequentazione mi avrebbe consentito di farlo. Un’ultima cosa voglio aggiungere, prima delle immagini che seguono, e cioè che nulla ho da ridire sul diritto di ognuno di eseguire lavori nella propria casa, ma molto ci sarebbe da dire – e da deprecare - sui “modi” in cui si affrontano tali lavori, e credo sia sempre più urgente arrivare a stabilire che qualsiasi intervento nel centro storico, e ancor più in situazioni delicate quale la postierla e dintorni, dovrebbe essere compiuto da maestranze, abilitate, dopo aver seguito adeguati corsi di formazione, ad operare in un centro storico; né posso esimermi dal dire che è sempre più urgente una reale, competente e quotidiana sorveglianza da parte di tutte quelle amministrazioni responsabili – comunali e non - per evitare la quotidiana distruzione e lo sguaiato svilimento di questo luogo, una volta unico .
L'iscrizione fatta da antiche mani
Oltre a ciò da sotto la Postierla sgorga qualcosa di indefinito e maleodorante.
Per approfondire riguardo alla “Fontana”: https://www.qualecefalu.it/lac/node/4778
Le foto in bianco e nero sono tratte da ARKE' - l'archivio fotografico del Mandralisca: www.arkefa.it
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Commenti
Saro Di Paola -
Violenza, dissennata violenza
Violenza, dissennata violenza!
Gianfranco D'Anna -
Tutto questo per...
... ignoranza della nostra storia, mancanza di rispetto dei nostri luoghi e delle nostre radici, strafottenza....
... ma, anche, mancanza di controlli ed inosservanza delle regole!
Salvatore Culotta -
Va, ovviamente, bene
Va, ovviamente, bene condividere sdegno e attenzione, ma, per essere un tantino costruttivi, la domanda cui rispondere è : in che modo l'Amministrazione o chi per lei può istituire un vero servizio di sorveglianza ? E' realizzabile l'idea di mettere in atto corsi di formazione per operai, imprese ? E ancora, esulando un pò, è mai possibile che tra le centinaia di persone che leggono questo blog non ce ne sia alcuna con la voglia di esprimere la sua opinione ?
Franco D'Anna -
Bisogna pur trovare una soluzione
Forse sarebbe il caso di notificare il servizio alle AUTORITA' COMPETENTI per fare scattare una DENUNCIA PENALE.