8 Settembre 2015, 11:57 - Deborah Maranto [suoi interventi e commenti] |
Il resoconto che segue dimostra l'assenza di umanità e di rispetto della legalità da parte di questa Amministrazione e di coloro che hanno approvato in Consiglio un regolamento cimiteriale poco rispettoso della legislazione vigente e della stessa Costituzione.
Era il 21 marzo 2015, quando dalle pagine di questo blog, in seguito alla scomparsa di mio nonno, chiedevo al Sindaco e all'Assessore competente quando le salme dei defunti, ospitate provvisoriamente nella Cappella dei Frati Cappuccini avrebbero avuto sepoltura definitiva.
I miei quesiti, ovviamente, non hanno mai ricevuto risposta e poiché ai silenzi ci siamo tutti abituati, vi racconto cosa è accaduto dopo!
Intorno alla prima settimana di aprile, in vista dello spostamento nei loculi definitivi delle salme in attesa nella Cappella dei Frati Cappuccini, vennero assegnati, seguendo l'ordine dettato dal regolamento comunale, i loculi cimiteriali. A mio nonno fu assegnato un loculo, posto nel 5 livello della parte alta della struttura e raggiungibile, quindi, esclusivamente con l'ausilio della scala. Cosa che, però, mia nonna, nonché vedova del defunto, non può permettersi come dimostra l'essere stata riconosciuta invalida grave ai sensi della L.104/92.
Qui comincia il calvario! A questo punto, forti di quanto espressamente previsto dalla stessa L.104/92, che così recita all'articolo 1 lettera b): “previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali”, abbiamo inviato una prima missiva al Sindaco e per conoscenza al Responsabile dei servizi cimiteriali, nella quale si chiedeva, vista la particolare situazione di mia nonna, se era possibile, in deroga al principio generale stabilito dal regolamento cimiteriale, ma non dalla legge, assegnare un loculo posto nella parte bassa della struttura, così da permettere a mia nonna di poter anche solo accarezzare la lapide del marito defunto. Che sia chiaro: nessuno chiedeva favoritismi in deroga alla normativa vigente, ma si chiedeva soltanto di tener conto di una particolare fattispecie concreta, non considerata nel regolamento, in modo tale da tutelare, anche in futuro, tutti gli altri invalidi.
Il sindaco, questa volta, ha risposto e ha spiegato che la nostra richiesta non poteva essere accolta, poiché i loculi erano stati assegnati nel rispetto dei criteri stabiliti dal regolamento, che non prevedeva alcuna deroga al principio generale.
In poche parole, ci ha detto ciò che sapevamo già! A questa lettera ne è seguita un'altra di risposta da parte nostra, nella quale prendevamo atto del poco rispetto della normativa vigente e dei principi costituzionali, ma, soprattutto, di quei principi umani che vanno ben oltre le leggi scritte! Come se non bastasse, a queste lettere, sono seguite una serie di telefonate tra mia nonna e il sindaco, il quale, in maniera ostinata, ha sempre risposto che non era possibile fare niente.
Onestamente, Signor Sindaco, Lei può far credere a mia nonna che non sia possibile fare niente, ma non a me! Non credo affatto che la legge non offra gli strumenti necessari per tutelare i soggetti considerati “deboli” dalla stessa legge.
E la mia convinzione nasce anche dalle ricerche che ho effettuato e che mi hanno portato alla scoperta dei tanti regolamenti cimiteriali comunali, nei quali le esigenze degli invalidi vengono tenute in grande considerazione. Come prova di quanto affermo, nel file allegato potete trovare alcuni di questi comuni, grandi comuni come Brescia e piccoli come Cogoleto, nei quali al coniuge superstite invalido è data la possibilità di richiedere un loculo posto nella parte bassa della struttura. Addirittura, il comune di Bresso ha apportato una modifica al suo vigente regolamento comunale proprio per garantire tutela ai coniugi invalidi. Questo a dimostrazione che la nostra richiesta non era priva di fondamento giuridico.
Forse, però, ha ragione chi sostiene che Cefalù ormai è fuori dal mondo. Evidentemente gli altri comuni hanno la fortuna di avere amministratori attenti alle esigenze di tutti i cittadini e, soprattutto, dei più deboli.
A scanso di equivoci, voglio che sia chiaro che il motivo che mi ha spinto a scrivere oggi, non è l'odio nei confronti di qualcuno, come qualche personaggio ha avuto l'arroganza di sostenere, bensì l'esigenza di manifestare pubblicamente il mio dissenso nei confronti di un comportamento che considero poco umano e, perché no, anche poco rispettoso della legge e dei suoi principi.
Probabilmente, dopo sei mesi dalla sua morte, mio nonno verrà trasferito in quel loculo, presso il quale mia nonna non potrà mai poggiare un fiore personalmente, ma io almeno so di aver fatto quanto era nelle mie possibilità per cercare di indurre a ragionare chi aveva il potere di cambiare le cose!
Brani regolamenti cimiteriali di Comuni diversi da Cefalù.pdf
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Commenti
Saro Di Paola -
"Quannu u scieccu ........
"Quannu u scieccu 'unn'avi siti ........ è inutili fischiari"
Angelo Sciortino -
Chissà...
... quali principi morali, etici e umanitari sono seguiti da questa Amministrazione! Le precedenti, tanto vituperate dall'attuale, avevano almeno maggiore rispetto per i diritti dei cittadini più deboli.
Pino Lo Presti -
L'attenzione ai diritti civici
scritti e non scritti, come alle "regole" e talvolta alla stessa verità, non è certo la perla di cui può menare vanto questa sindacatura!