Comunicato della Polizia di Stato di Cefalù

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Cefalù, ingiurie e molestie al profilo del Sindaco Guercio sul noto social network "Facebook". Individuato e denunciato il responsabile.

Nella metà dello scorso mese di giugno il dott. GUERCIO, Sindaco di Cefalù, è stato vittima, tramite internet, di ingiurie e molestie concretizzatesi attraverso l’ormai conosciuto e frequentatissimo social network “FACEBOOK”.

Se pur con mezzi assai modesti il personale di questo Commissariato è riuscito ad identificare l’autore del reato che si nascondeva dietro un nick-name di comodo, “la maestrina”, per altro registrato sotto falso nome.

Le indagini si sono sviluppate come una complessa equazione passata attraverso diversi server informatici, alcuni dei quali blindatissimi come la “Microsoft Italia” e altri con sede negli USA come “Google.com”.

Costituito dal Dirigente del Commissariato un apposito nucleo investigativo-informatico, gli agenti hanno navigato nella rete internet controllando e comparando indirizzi IP, registrazioni, email e nickname ed infiltrandosi nelle pagine più nascoste.

Tutto ciò non solo non ha intimidito gli investigatori ma li ha maggiormente motivati sino a che, dopo aver trovato un altro nick con lo stesso indirizzo IP di concessione hanno dapprima localizzato il numero di telefono di rete fissa da cui partivano i messaggi e successivamente l’identificazione ed il deferimento alla competente Autorità Giudiziaria dell’autore del reato.

Malgrado per ovvie ragioni di riservatezza investigativa non si ritenga opportuno riportare nemmeno le iniziali del responsabile delle frasi ingiuriose rivolte al Sindaco di Cefalù tramite il social network “Facebook”, va comunque evidenziato che la persona ritenuta responsabile ha ammesso in sede di interrogatorio di essersi registrata a Facebook con diversi nick tra cui “la maestrina”, dal quale sarebbero partiti gli “attacchi” telematici al profilo del Sindaco di Cefalù.

Va anche precisato che al dott. Giuseppe GUERCIO sarebbe successivamente pervenuta un’ulteriore email contenente parole di scusa dall’utente registratasi con il nick “pinco pallino”, rivelatosi a conclusione delle indagini lo stesso che sotto il nome “la maestrina” aveva indirizzato al suo profilo molestie ed ingiurie varie.