DA LAVOCEWEB : PER CEFALU' UNA ALLARMANTE NOTIZIA

ritratto di Saro Di Paola
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Ferrovie, salta il Corridoio 1
A rischio pure il raddoppio
Ancora incertezze sulla Fiumetorto-Cefalù

Un’altra mazzata cade sulla Palermo-Messina. La Commissione europea cancella infatti il corridoio 1 Berlino-Palermo provocando un radicale cambiamento del progetto di ammodernamento ferroviario strategico del Sud. Il danno per la Sicilia è enorme. Mette a rischio anche il completamento del raddoppio ferroviario che proprio in questi giorni è alle prese con la vertenza del consorzio Cefalù 20 impegnato nel raddoppio tra Fiumetorto e Cefalù che ha annunciato 149 licenziamenti, per ora solo sospesi.

A lanciare l’allarme è stato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo , che ha scritto al presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. L’analisi del progetto di bilancio comunitario per il 2020 presentato qualche giorno fa a Bruxelles prevede per l'Italia meridionale una radicale rivisitazione dell'assetto del sistema di comunicazione.
La Commissione propone di cancellare il vecchio “Corridoio 1” Berlino-Palermo, per sostituirlo con un nuovo "Corridoio 5" Helsinki-La Valletta. A prima vista, la novità potrebbe apparire marginale: un allungamento del tracciato per includere i nuovi territori che sono entrati a far parte dell'Unione.

Il documento elaborato dalla Commissione, invece, modifica l'asse di "scorrimento" del traffico di merci e passeggeri, che non si muoverebbe più secondo la direttrice nord-sud, ma che a Napoli interromperebbe il suo percorso naturale verso il confine meridionale d'Europa per deviare verso Bari da dove, attraverso una nuova “autostrada del mare”, si collegherebbe al porto di La Valletta, a Malta.

Fonti comunitarie hanno, tuttavia, fatto osservare che le due ipotesi – sia quella originaria del progetto Berlino-Messina-Palermo, sia quella alternativa Berlino-Bari-La Valletta – sono tuttora all'esame di Bruxelles che prenderà una decisione definitiva a settembre quando l'esecutivo europeo presenterà una revisione dei progetti prioritari. E in quella sede preciserà la riallocazione dei finanziamenti.
14.07.2011

ritratto di Marcello Panzarella

FAME NERA

La notizia non è grave solo per Cefalù: è ferale per la Provincia di Palermo, per la Sicilia, per la Calabria TUTTE.
La prospettiva è quella della falcidie completa di ogni speranza residua che la nostra terra potesse realmente collegarsi con l'Europa e far da ponte economico e culturale tra questa e i paesi emergenti dell'Africa, uscendo da un isolamento plurisecolare ed entrando nel mondo dei flussi di merci-uomini-idee.
Di fronte a questa caduta senza fondo
logica vorrebbe che l'intera classe dirigente, quella siciliana e quella calabrese, insorgessero.
Ma li vedete voi, quei pasciuti bivaccatori della politica, i parassiti, gli zelatori di cause individuali, i raccomandatori e i raccomandati, li vedete dove sono?
Stanno riposizionandosi, l'unica cosa che sanno far bene da sempre, riposizionarsi comunque, per trarre benefici anche da questo precipizio.
Non udremo una voce, e se Raffaele manda a dire di aver scritto alla Commissione Europea è solo per far sapere di aver scritto.
Azione responsabile: che si dimettessero tutti, lasciando il posto ai giovani migliori, quelli che se ne sono dovuti emigrare all'estero per sempre.
Ma non lo faranno
e il popolo sovrano si avvedrà della propria cecità
solo quando saremo ridotti alla
FAME NERA
Cordiali saluti

ritratto di Saro Di Paola

MOVIN' TO THE FUTURE

Caro Marcello,
è il tempo che quel TUO STRAORDINARIO STUDIO
MOVIN'TO THE FUTURE"
che hai presentato per il Rotary a Cefalù ed in Facoltà di Architerrura a Palermo, lo illustrassi a dEPUTATI e sENATORI SICILIANI per FAR COMPRENDERE LORO,
se mai siano in condizioni di comprenderla,
L'IMPORTANZA DEL CORRIDOIO 1 BERLINO-PALERMO.

ritratto di Rosario Fertitta

Concordo pienamente con il

Concordo pienamente con il prof Panzarella.
Non bisogna aspettare che la Commissione "decida" cosa fare di un progetto ch va al di là dell'aspetto meramente economico ma rappresenta davvero l'ultima possibilità per consentire "al meridione europeo" di rimanere agganciato anche culturalmente alla locomotiva EUROPA.
Che i nostri governanti e politici dimostrino di valere i 27.000 euro mensili di appannaggio mensile ed insorgano, in tutte le sedi istituzionali, per far sentire il grido di protesta di una terra che da troppi anni tiene china la testa di fronte a simili comportamenti degni di ben altri ambienti.....
Le lettere istituzionali non sono più sufficienti in una politica fatta di interessi e deviazioni che non tengono più in alcun interesse le esigenze del territorio.
E' giunto il momento di alzarla la testa....in tutti i campi e con tutte le forme.
Il rischio della paventata FAME NERA è davvero notevole....forse si è ancora in tempo...

ritratto di Marcello Panzarella

No pearl to pigs

Caro Saro,
cercherò di pubblicare, naturalmente a mie spese, quella ricerca.
Ma il mio pubblico, ormai, sono solo i miei studenti, io semino per il futuro, insegno il metodo, insegno come pensare e come fare ricerca.
Ho fiducia solo in loro.
Quando, però, tra dieci o vent'anni, i miei studenti saranno dei professionisti, le soluzioni che io tratteggio in quella mia ricerca saranno divenute, purtroppo, inapplicabili, perché il disastro cui la politica avrà condotto la nostra terra le avrà già liquidate come ipotesi superate dalla storia.
La Sicilia sarà, fra dieci o vent'anni, ancora più irredenta di adesso. Avremo perduto ogni treno, e treni non ne passeranno più, anche in senso vero, in senso materiale.
Del mio lavoro, dunque, rimarrà solo il metodo, e forse quanto potrà bastare a qualcuno per dire: peccato!
Non spero più, invece, che a quel tempo i Siciliani avranno avuto il coraggio e la forza di far pagare il conto, salato per quanto lo merita, alla classe politica che ci ha condotti nel baratro.

ritratto di Saro Di Paola

ABBIAMO DI CHE PIANGERE

Caro Marcello,
ABBIAMO DI CHE PIANGERE .
Il pianto è più amaro perchè NON SAREMO NOI A SENTIRE LE CONSEGUENZE PIU' GRAVI della inettitudine di chi sta portando la Sicilia nel baratro.