STIGMATIZAZIONE DEL CEFALUDESE DOC.

Ricordo che da ragazzo appena arrivato a Cefalù, mio padre insegnò per diversi anni a Verona, sentivo raccontare un’aneddoto che ben delinea la figura "du Cifalutanu".
L’aneddoto, per i più giovani, si alloca nella odierna via Belvedere ex, se non sbaglio, nazionale per Palermo.
I soggetti di questa graziosa novella sono: un asino, un genitore padrone dell’asino, il figlio e quattro contadini che zappavano nell’allora “jardini” tra il Lungomare e via Belvedere; orario dell’accadimento circa le sei di mattina del periodo estivo.

- un “iardinaru” , sollevando lo sguardo dal terreno che stava coltivando, osservano il padre a piedi il figlio in groppa all’asino già carico delle vettovaglie commenta a voce alta: ma guarda, il figlio così giovane in groppa ed il padre a piedi, che sentimento di figlio.
Il padre che ha sentito il commento chiede al figlio di scendere di groppa che sarebbe salito lui.
Continuando nel loro cammino passano davanti un altro “iardinaru” il quale osservandoli commenta: ma guarda che padre snaturato, lui in groppa ed il bambino a piedi.
Ancora una volta il padre ascolta il commento e chiede al figlio di salire in groppa pure lui.
Passando davanti al prossimo giardino, un altro contadino osserva sempre a voce alta: ma guarda che persone cattive l’asino carico e loro in groppa, povero animale.
Ancora una volta il padre ascolta il commento e scendendo di groppa, invita il figlio a fare altrettanto, così entrambi camminano a piedi accanto all’asino.
Transitano successivamente davanti ad un altro contadino, il quale ridendo, commenta a voce alta: ma guarda quei due scimuniti, l’asino “lieggiu” senza cavaliere e loro due a piedi. Ma si può essere più sciocchi di così? –

Come sempre:” uno sciocco trova sempre uno più sciocco che lo ammira”.