30 Marzo 2016, 22:29 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Il buon Renzi, presidente del Consiglio, dopo lunga riflessione ha scelto Taormina per il prossimo incontro del G7. La sua non è stata una decisione facile. Non mancavano, infatti, altre proposte, fra le quali spiccava Cefalù. Sì, Cefalù!
In considerazione della sua storia plurisecolare, della presenza di numerose opere del genio umano e, infine, dei riconoscimenti UNESCO e della cultura bizantina, essa sembrava la candidata alla vittoria. I più grandi Capi di Stato del mondo avrebbero avuto modo di passeggiare lungo il Corso, che era stato percorso dal grande re normanno Ruggero, quando veniva a controllare come procedevano i lavori per la costruzione della Cattedrale, e da Federico II, quando venne a prendere i sepolcri di porfido, per portarli a Palermo.
E poi, vuoi mettere la Rocca! Questo monte, questa “Eccelsa Rupe”, era un'attrazione unica, che avrebbe incantato chiunque. Essa domina e protegge Cefalù, ma soprattutto è come un gradino verso il cielo, per cui ascendervi innalza il cuore e la mente del visitatore.
Fra i Capi di Stato, Putin era quello che sperava più di chiunque altro in questa scelta. Visitare questa Città aderente all'ACEB, Associazione Città Eredi di Bisanzio, era il suo sogno fin da quando proprio in Russia conobbe il suo Sindaco Lapunzinoff, come lo chiamavano a Mosca. Ci teneva così tanto, che ordinò al suo ambasciatore a Roma di formulare una richiesta formale in tal senso.
Dopo questo intervento sembrava fatta. Renzi inviò a Cefalù alcuni suoi fedelissimi, che in gran segreto, quasi come spie, girarono in lungo e largo Cefalù. Nella mattinata del primo dei due giorni di indagine avevano trovato almeno due alberghi degni di cotanti ospiti, nonché alcuni ristoranti eleganti e in cui si mangiava bene. Dopo tale incombenza, visitarono il Museo, la Cattedrale, il Lavatoio e i tanti luoghi famosi di Cefalù. Non fu facile: il capo della segreteria di Renzi fu scaraventato a terra da uno scooter lungo il Corso. Il maldestro centauro sembrò scusarsi con una frase, che gli ospiti non capirono: picchì un talii aunni mietti i pieri, scimunitu!
Dopo questa e altre disavventure, come pestare un escremento di cane oppure subire la vista di facciate deturpate, decisero di salire sulla Rocca. Durante i primi passi già pregustavano la vista che avrebbero goduto dalla cima, quando un cancello chiuso spezzò loro ogni speranza. Tornarono indietro insieme ad alcuni turisti, respinti come loro da quel cancello chiuso.
Sul far della sera si allontanarono da Cefalù e dormirono a Palermo. A Roma consegnarono a Renzi il loro rapporto, che lo convinse di scartare Cefalù, per non esporsi a ulteriori critiche dopo la vicenda degli Arabi a Firenze e i genitali delle statue coperte. Con grave disappunto di Putin, la scelta cadde quindi su Taormina.
Nessuna protesta e nessun dispiacere fra i politici di Cefalù. Anzi, qualcuno ha protestato, non per la vicenda, però, ma contro quei cittadini, che se ne dimostravano dispiaciuti.
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