29 Marzo 2017, 14:36 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Proprio così: i fatti sono veri, le notizie sono false! È vero che il fatto che il Comune dispone di ben 8 ettari di terreno appartenuto al disciolto ECA, ma è falsa la notizia, che ne ho dato. Infatti, così replica il Sindaco: “I terreni di cui parla [io], di proprietà dell'Ente comunale di assistenza, hanno l'indice di edificabilità delle zone agricole, e, così come tutti i terreni a monte della circonvallazione, sono stati giudicati inidonei ad iniziative edificatorie di edilizia sovvenzionata, con istruttoria a suo tempo resa dal Responsabile pro tempore del Servizio PRG.”.
Nella sua replica il Sindaco dimentica che è in potere del Consiglio stabilire con propria delibera una variante di destinazione, come con troppa imprevidenza ha fatto in occasione di due terreni, per consentire la costruzione di due complessi di edilizia agevolata.
Ah, no, non è corretto il parallelo, perché nel caso del bene comunale siamo in presenza di un terreno “acclive”, dove le costruzioni edilizie sarebbero di difficile e costosa realizzazione! Ma davvero? L'area di Sant'Oliva sarebbe forse meno “acclive”?! O, per usare un termine alla portata di noi poveri mortali, sarebbe meno scoscesa? Sembra che questo sia uno dei casi in cui ci sta tutto l'adagio: un buon tacer non fu mai detto e nemmeno scritto, aggiungo io.
Ho voluto fare una passeggiata su quel terreno, servito da una strada di accesso non proprio comoda per le automobili, e ho percorso senza molte difficoltà gran parte dell'area, perché in gran parte non era scoscesa, al punto di consentire a un quasi vecchio come me di percorrerla. Ho visto una costruzione di buona estensione e in quel momento abitata non soltanto da alcuni equini, ma anche da uomini, visto che le automobili presenti avevano raggiunto quel luogo guidate da un uomo.
C'era a monte, in verità, una parte scoscesa, ma la sua estensione mi è sembrata minore di quella in cui si potevano autorizzare insediamenti edilizi. Però, nonostante io vi abbia passeggiato senza troppa difficoltà, essa è acclive!
E va bene, ammettiamo tutto ciò. Se essa è parte del patrimonio comunale, come mai non è indicata nei bilanci come bene disponibile? Forse, però, il mio è il “fastidio che quotidianamente con i suoi scritti mi procura”, come dice il Sindaco, un fastidio che è “pari, per intensità, a quello cagionato da certi insetti, innervositi dal tempo che mette al peggio”. Se è così, il Sindaco può usare un insetticida composto da verità e ragione, che, anche se non mi ucciderebbe, mi costringerebbe ad allontanarmi o a smetterla di ronzare. In fondo ha avuto ben cinque anni per evitare che per Cefalù “il tempo si mettesse al peggio”. E ora farebbe in tempo di ordinare al suo Ufficio Tecnico un sopralluogo e una conseguente relazione, da rendere pubblica, per smentirmi.
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Commenti
Quale Cefalù -
Dalla pagina facebook del sindaco Lapunzina
Dalla pagina facebook del sindaco Rosario Lapunzina riportiamo integralmente il post pubblicato 15 ore fa circa:
SULLA "SCOPERTA DELLA TERRA”...
La massa debitoria del comune di Cefalù, accertata a seguito della procedura di dissesto, è pari a circa 15 milioni di euro, di cui si prevede il pagamento tramite accordi transattivi, nella misura del 50% del valore capitale, mediante l'impiego di risorse ottenute dal recupero dei crediti ancora da esigere, e con l'eventuale accensione di un mutuo, senza dismissione alcuna di patrimonio comunale.
La proprietà fondiaria catastalmente intestata al disciolto E.C.A. è costituita da appezzamenti di terreno agricolo, posti a monte della circonvallazione, area che il Servizio PRG del Comune, già nell'anno 2000, giudicava scarsamente idonea all'insediamento di interventi di edilizia sovvenzionata, per la “...evidente morfologia a forte acclività, adattabile con alti costi per urbanizzazione indotta”.
Volendo, immaginare, in ragione della particolare allocazione, un valore commerciale sensibilmente superiore a quello, invero assai modesto, risultante, per la zona di Cefalù, dai dati pubblicati sul bollettino dell'Agenzia delle Entrate, il ricavato della vendita potrebbe portare alle casse del Comune poche centinaia di migliaia di euro.
Una cifra che mai “avrebbe potuto evitare il dissesto finanziario del comune normanno , considerato anche che beni ben più appetibili e di più certo ed immediato rendimento sono rimasti invenduti, nonostante i vari tentativi portati avanti dagli Uffici.
Effetto parzialmente diverso potrebbe comportare una trasformazione dell'area in zona edificabile, procedura che, a prescindere da chi risulti il proprietario, necessita di una valutazione assai ponderata, in relazione alle scelte di espansione urbanistica, all'interno del nuovo PRG.
Di contro, non sembra di particolare rilievo l'argomentazione posta da chi fa notare che il Comune ha consentito l'edificazione di edifici di edilizia sovvenzionata in aree agricole private, giacché ciò è espressamente previsto dalla norma regionale che, in mancanza di aree destinate all'edilizia popolare o altre aree di espansione, considera utili allo scopo le “ zone destinate a verde agricolo contigue ad insediamenti abitativi e suscettibili di immediata urbanizzazione “. Requisito evidentemente posseduto da quelle aree sulle quali taluni soggetti privati hanno proposto gli insediamenti di edilizia sovvenzionata.
Il futuro delle zone collinari di Cefalù non può che essere deciso se non in un quadro di generale programmazione del territorio, e non può certo essere determinato da ragioni di carattere prettamente speculativo, foss'anche l'Ente stesso a trarne utilità in termini di guadagno pecuniario, se da ciò può di contro derivare un detrimento del territorio.
Quanto all'interessamento alla vicenda del Sindaco del Comune di Lascari, mi sia permesso giudicarlo un po' improprio, se non nei modi.
Il Dottore Abbate, forse facendosi carico della responsabilità di ciò che non ha portato a compimento quando da amministratore di Cefalù vi era tenuto, ha ritenuto corretto, piuttosto che discutere del suo amorevole interesse per le sorti della Città con chi in atto la amministra, di “investire l'informazione della scoperta”; una scoperta che tuttavia, proprio per Lui, è vecchia di dodici anni, perché, come afferma, è nel lontano 2005 che ne è venuto a conoscenza.
Il caso ha voluto che della questione si ricordasse proprio ora, nella primavera elettorale del 2017, attraverso una fortuita ricerca fondiaria in quel di Salinelle.
Siamo grati al Dottore Abbate, Sindaco di Lascari, per aver ricordato alla Città di Cefalù che ha zone di terra magnifiche, che occorre valorizzare, preservandole.
L'intendimento che lo ha mosso sarà di certo alto e disinteressato. Perché, da Sindaco di un Comune limitrofo siamo certi che non sono ragioni diverse a muoverlo, se non la crescita dell'intero Territorio. Non avendo Egli, sino a notizia contraria, un coinvolgimento diretto nelle vicende elettorali che interessano il nostro Comune. La qual cosa darebbe tutto un altro senso alla vicenda.