28 Luglio 2019, 10:41 - Archeoclub d'It... [suoi interventi e commenti] |
Conferenza “Il restauro delle Nozze di Cana di Jacopo Tintoretto in Santa Maria della Salute di Venezia: indagini, progetto, risultati”
Si svolgerà martedì 30 luglio 2019, alle 19.00, presso la chiesa di Maria SS. della Catena, a Porta Terra, la conferenza “Il restauro delle Nozze di Cana di Jacopo Tintoretto in Santa Maria della Salute di Venezia: indagini, progetto, risultati”, relatrici Valentina Piovan, restauratrice, e Stefania Randazzo, storica dell’arte. L’evento, particolarmente interessante, è organizzato dalla sede locale dell’Archeoclub d’Italia con il patrocinio della Diocesi di Cefalù. Gli esiti di questo importante restauro sono stati presentati lo scorso mese di novembre a Venezia, al Palazzo Ducale, nell’ambito delle giornate di studio – dedicate all’artista nel cinquecentesimo anniversario della nascita – dal titolo: “Nell’anno di Tintoretto. Riflessioni – Ricerche – Restauri”, promosse dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e in collaborazione con l’Archivio di Stato di Venezia, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Fondazione Musei Civici di Venezia, la Scuola Grande di San Rocco e con il sostegno dell’Associazione americana non profit Save Venice Inc.
La conferenza di Valentina Piovan e di Stefania Randazzo sarà incentrata sull’intervento di restauro del grande telero delle Nozze di Cana – della Sacrestia Nuova di Santa Maria della Salute – di Jacopo Robusti, detto “il Tintoretto”; avviato nel maggio 2016 e concluso nel novembre del 2017, il restauro si è dimostrato un’eccezionale occasione di conoscenza e approfondimento di un’opera celebre già dalla storiografia del tempo, ma negli ultimi anni poco indagata per la disomogeneità nella qualità della sua pittura, che ha fatto supporre una massiccia presenza della bottega. La ricerca sulla storia conservativa, il restauro e il prezioso apporto scientifico della diagnostica, intesi come differenti aspetti di un unico processo di conoscenza, hanno permesso di confermare degli elementi fino a quel momento non dimostrati con evidenza scientifica riguardanti il problema della forma e la resa pittorica, che in alcune parti si presentava tanto scabra e disomogenea da far ipotizzare una massiccia presenza di aiuti, se non la “non autografia” dell’opera. Grazie all’intuizione del restauratore, e al conseguente utilizzo puntuale delle tecniche diagnostiche, sono emerse le motivazioni tecniche che spiegano gli esiti estetico-conservativi del telero. Le analisi stratigrafiche condotte nell’ambito dell’attività diagnostica finalizzate ad acquisire informazioni sui materiali costitutivi originali e/o sovrammessi alla materia pittorica, eseguiti su alcuni micro campioni, hanno svelato particolari inediti sulla tecnica. L’identificazione dei pigmenti ha permesso di ricostruire l’originaria cromia del dipinto. Grazie all’ausilio delle indagini non invasive sono state individuate delle figure sottostanti che permettono di ricostruire la vita del dipinto e delle sue versioni autografe – almeno due – la prima delle quali riconoscibile in una delle numerose copie dell’opera rintracciate durante il lungo e accurato studio precedente all’intervento. La conferenza, attraverso le immagini e l’esperienza delle protagoniste, racconterà questo lungo e interessantissimo processo di approfondimento della conoscenza dell’opera, dal progetto, alla realizzazione, ai risultati.
Valentina Piovan, laureata in Lettere e Filosofia con curriculum in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Padova, con una tesi dal titolo “La decorazione settecentesca ad affresco di Palazzo Pisani Moretta a Venezia: vicende storiche e conservative”, è restauratrice specializzata ICR per il restauro di affreschi, dipinti su tavola e su tela, e materiali lapidei. Durante la sua carriera professionale ha eseguito interventi di restauro su importanti pitture murali a fresco, pitture murali a secco, stucchi, dipinti su tavola, dipinti su tela, tipologie di dipinti su materiali lapidei, ceramici e su carta.
Dal 2003 a oggi è Direttore del Padiglione Israele per la collaborazione e supporto tecnico agli artisti durante le manifestazioni della Biennale d’Arte a Venezia. Dal 2004, fin oggi con cadenza annuale, collabora con ISCR – Comune di Padova – Direzione Regionale del Veneto per la Manutenzioni degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni.
Tra gli interventi di restauro eseguiti figurano opere di: Giotto, Tomaso da Modena; Giovan Battista Tiepolo, Vittore Carpaccio, Paolo Veronese, Cima da Conegliano, Gentile Bellini, Antonio Canal detto il Canaletto e tanti altri artisti veneti.
Di Jacopo Tintoretto ha eseguito i restauri delle opere: “Le Nozze di Cana” della chiesa di Santa Maria della Salute di Venezia, e “Ritratti di senatori”, 2 tele del Museo Correr di Venezia.
Inoltre ha restaurato le opere d’arte contemporanee di: Lucio Fontana, “Concetto spaziale. Attese”, 1967; Gino Morandis, “Immagine n°14”, 1953; Afro, “Figura rossa”, 1964; Giuseppe Santomaso, “Ricordo verde”, 1953; James Brown “Angels and Spirit V”, olio su cartoncino intelato, collezione Agrati; Giuseppe Capogrossi, “Senza titolo”, 1954, collezione Agrati; Jiri Georg Dokoupil, “Mutter Afrika (Afrika n.8)”, 1983, acrilico su tela, collezione Agrati; Martiale Raysse, “Nu jaune”, 1964, acrilico, olio su compensato, collezione Agrati; Robert Rauschenberg, “Senza titolo”, 1973, garza, corda, matita su carta, collezione Agrati.
Ha ricoperto incarichi di docenza, ed è autrice di diverse pubblicazioni (tra le quali, del 2018, PIOVAN V., RANDAZZO S., Il restauro delle Nozze di Cana di Jacopo Robusti detto il Tintoretto: storia conservativa, tecnica esecutiva, ipotesi e nuove scoperte, pubblicazione in occasione del restauro anno 2016-2018, in corso di stampa.) Nel suo percorso professionale ha ricevuto diversi riconoscimenti scientifici.
Stefania Randazzo, laureata e specializzata in Storia dell’arte presso l’Università degli studi di Firenze, allieva di Mina Gregori, ha discusso una tesi di laurea su “Agostino Scilla pittore” e si è specializzata nello stesso Ateneo discutendo una tesi sulla “Storia conservativa della Cappella degli Scrovegni di Padova”, correlatore Giuseppe Basile. Assistente storico dell’arte presso il cantiere di restauro della Cappella Scrovegni di Padova, ha eseguito per conto dell’ISCR di Roma le ricerche d’archivio sulla storia conservativa della Cappella, a supporto dell’intervento di restauro del 2001 sui dipinti murali di Giotto. Ha curato, sempre per l’ISCR, l’editing scientifico delle pubblicazioni e l’organizzazione dei convegni dedicati a detto restauro. Per la stessa Istituzione ha organizzato un seminario sulla “Conservazione dei cementi all’aperto. Il parco scultoreo Fiumara d’Arte”, e svolto attività di docenza nel modulo “Per la storia della conservazione”, con note sul convegno dal titolo “Fiumara d’arte - segni nel paesaggio: valorizzazione, conservazione e progettazione”. Si è occupata, sia per istituzioni pubbliche che private, di ricerche sulla storia conservativa delle opere d’arte legate agli interventi di restauro. Tra le ultime attività, la ricerca sulla storia conservativa del dipinto di Jacopo Tintoretto “ Le Nozze di Cana” (Santa Maria della Salute , Venezia) promossa dalla fondazione americana Save Venice Inc., sul “Ritratto d’uomo” di Antonello da Messina, per conto della Fondazione Mandralisca di Cefalù (PA) e sui due dipinti “Davide con la testa di Golia”, di Pietro Novelli, e “San Sebastiano”, di Jusepe de Ribera (collezione privata). È stata direttore scientifico del museo della Fondazione culturale Mandralisca di Cefalù e, per questa, fino al 2016, consulente per la conservazione e curatrice di numerosi eventi espositivi. Ha curato la catalogazione, l’allestimento museografico e l’apertura alla pubblica fruizione della settecentesca Villa sant’Isidoro a Bagheria. Dal 2004 al 2015, per la Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti, di Castel di Tusa, si è dedicata agli ambiti della didattica museale, della conservazione delle sculture all’aperto e delle camere d’arte dell’ “Atelier sul mare - museo albergo di arte contemporanea”, e alla progettazione e organizzazione di convegni, seminari e mostre, curandone i rapporti istituzionali con enti privati e pubblici. Tutor di corsi di Alta Formazione della Scuola Normale di Pisa e del Politecnico di Milano, svolge attività di docenza in diversi corsi sulla conoscenza, la conservazione, la fruizione e la valorizzazione dei beni culturali. Socio fondatore e, dal 2013, presidente dell’Archivio Internazionale per la Storia e l’Attualità del Restauro per Cesare Brandi (Aisar) di Palermo, cura le collane editoriali dell’Aisar e organizza conferenze e seminari sui temi del restauro e della conservazione, rivolgendosi sia a un pubblico specializzato che a istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. È componente del Consiglio Direttivo dell’Archeoclub d’Italia, sede di Cefalù.
Cefalù, 27 luglio 2019
Archeoclub d’Italia Sede di Cefalù
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