17 Febbraio 2022, 19:57 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Il trentennale dell’inchiesta Mani Pulite è stato ricordato con toni diversi dal passato. Le vicende sconcertanti di questi mesi, che hanno visto protagonista il dr. Davigo, il dottor Sottile dell’inchiesta, e la constatazione inoppugnabile delle “forzature” che il pool ha fatto alla legge insieme alla presa d’atto di scelte mirate a colpire alcuni e salvare altri, hanno indotto i commentatori alla cautela.
Non è mancata qualche voce osannante, anche se è stata piuttosto isolata. Una voce osannante proveniente da magistrati interessati all'inchiesta Mani Pulite non desterebbe meraviglia; a destare meraviglia sono le voci osannanti di alcuni giornalisti, in particolare quelli televisivi. E dire che questi giornalisti erano a conoscenza della dichiarazione resa del Procuratore Generale di Milano davanti al CSM, che riferisce che il Procuratore capo Greco, in occasione del processo d’Appello di uno stralcio dell’inchiesta Eni-Nigeria, chiese che non fosse il sostituto Gravina a rappresentare l’accusa, in quanto ritenuta poco vicina alle posizioni dell’aggiunto De Pasquale, dominus del fascicolo. Il Procuratore Generale non aderì alla richiesta di Greco e confermò nell’incarico il sostituto già designato. Il Processo si concluse con l’assoluzione degli imputati su conforme richiesta dell’accusa. Il fatto, di per sé grave, in quanto prova l’indebita ingerenza di un Ufficio sulle decisioni di un altro, per di più sovraordinato, è l’ennesima conferma dei comportamenti “anomali” della Procura milanese per difendere a tutti i costi la linea della colpevolezza dell’ENI e dei suoi amministratori e dell’esistenza della maxi tangente.
Dobbiamo aggiungere anche l'intervista dell’ex PM Gerardo Colombo, nella quale sostiene che tutto si concluse nell'inchiesta Mani Pulite, compreso il consenso intorno all’indagine, allorché emerse che il livello della corruzione era molto più basso e diffuso. Cita l’infermiere che informa di un decesso l’impresa di pompe funebri per 200 mila lire, il vigile che omette di fare i controlli in bottega e fa la spesa gratis etc. Cose di tutti i giorni, di modesto valore, ritenute pressoché normali.
Insomma, nonostante queste inoppugnabili confessioni, c'è ancora chi vede nell'inchiesta Mani Pulite un momento rivoluzionario che ha ripulito l'Italia della lordura della corruzione, mentr'invece essa servì a sporcare una parte della Magistratura, della quale oggi sono in tanti i cittadini a non fidarsi più, con grave pregiudizio delle Stato di diritto, se non della sua morte. Una volta dai tribunali si otteneva la verità giudiziale, ma pur sempre verità, oggi invece otteniamo una descrizione della realtà distorta. La politica sicuramente non è stata all’altezza della drammatica situazione che si è creata e la magistratura ha tracimato, travolgendo tutto e creando un danno alla società e alle Istituzioni la cui portata sta venendo alla luce solo adesso. Purtroppo se la società è marcia, sarà difficile che qualche magistrato non lo sia a sua volta, con grave danno dei tanti altri magistrati onesti, capaci e intelligenti.
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