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14 Novembre 2022, 12:48 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |


Ieri sera II serata del festival della cultura. Per primo ha parlato dei suoi libri Giuseppe Giaconia di Migaido; a seguire è intervenuto Carlo La Calce, che ha presentato il suo libro edito da Salvatore Marsala Intorno a Cefalù, fatti e personaggi del passato all'ombra della Rocca. Quest'ultima presentazione è stata caratterizzata dagli ottimi interventi dei docenti universitari Rita Cedrini e Manlio Corselli.
La scorribanda di Giuseppe Giaconia fra i suoi libri è stata molto interessante per i fatti raccontati, non pochi dei quali con riferimenti precisi a Cefalù e alle Madonie. Già durante l'intervento di Giuseppe Giaconia la sala comincò a riempirsi di ascoltatori attenti e interessati.
La sala finì di riempirsi, raggiungendo il massimo delle persone ammesse, tant'è che in molti seguirono in piedi l'intervento di Carlo La Calce. Un intervento molto interessante, perché a non pochi ha fatto conoscere momenti storici cefaludesi e luoghi di Cefalù, che li ricordano, sebbene in tanti non ne ricordano neanche l'esistenza.
Conosco Carlo La Calce fin da quando eravamo bambini e passavamo le nostre vacanze a Testardita. Ci vedevamo spesso, perché le nostre proprietà erano confinanti. Gli interessi dopo gli studi ci separarono: egli medico e io imprenditore agricolo. A lui devo la diagnosi fatta a mio fratello di essere affetto da leucemia. Dopo un anno di ricovero all'ospedale Cervello ne morì a soli 44 anni! Ancor più mi legai a lui e così, quando ebbe la bontà di farmi conoscere alcuni suoi scritti sulla storia di Cefalù, glieli pubblicai su questo blog. Si trattava di notizie purtroppo ormai dimenticate e rileggerle era come affondare ancor più le nostre radici nel nostro passato e nella sua cultura, facendoci crescere.
Oggi con il suo libro Carlo ha come innaffiato l'albero che ne è derivato, rendendolo più vivo e più ricco di rami e foglie. Ha, in una parola, fatto rinascere e amare la storia di Cefalù. Un riconoscimento che i due interventi di Rita Cedrini e Manlio Corselli gli hanno riconosciuto, rimproverandogli di aver trattato alcuni aspetti del suo libro in una appendice, perché essa è più che un'appendice, essendo meritevole tanto quanto il testo del libro. Ma Carlo è così, umile e modesto, quasi vergognato di mettersi in mostra. Non sa che meno di un'ora di conversazione con lui arricchisce l'interlocutore più di quanto possa fare la lettura di molti libri. E di queste conversazioni, oltre che dei suoi scritti, gli sono grato. Altrettanto spero che gliene siano grati tutti coloro che leggeranno il suo libro, pubblicato dall'editore Salvatore Marsala, che così ha dimostrato di essere un pregevole sostenitore della cultura a Cefalù. Anch'egli, come Carlo, contribuisce a dare acqua all'albero delle nostre radici.
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