23 Aprile 2023, 07:25 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Il "parere favorevole", col quale il Genio Civile ha licenziato il progetto definitivo della rampa di accesso alla galleria di sfollamento dalla fermata sotterranea, è di quelli che dovrebbero indurre alla riflessione quanti hanno potere decisionale su questo progetto e quanti, altri, saranno chiamati a tradurlo in progetto esecutivo.
Ciò, non solo per la carenza di sondaggi geognostici diretti, che emerge dal predetto parere e per il contenuto delle "precisazioni e prescrizioni" elencate nel parere medesimo, ma, soprattutto, perché di "soluzioni progettuali e tecniche atte a superare le criticità costituite dalle variazioni dei livelli piezometrici ante operam", auspicate dal Genio Civile, non ne esistono e, se dovessero esistere, non potrebbero, in alcun modo, rimediare agli "effetti indotti sulle preesistenze in superficie" o "distorsioni strutturali agli edifici e alle strutture ricadenti a livello del piano di campagna", come il Genio Civile li ha definiti.
Al riguardo Vicolo Bernava docet.
Orbene, se i problemi progettuali e tecnico-esecutivi per dotare Cefalù della fermata sotterranea dovessero essere, soltanto, quelli relativi alla rampa di accesso alla galleria di sfollamento, ce ne sarebbe già abbastanza per riflettere.
Ma, purtroppo, i problemi non sono, soltanto, quelli.
Anzi, i problemi relativi alla rampa di accesso alla galleria di sfollamento sono, addirittura, meno gravi di quelli connessi alle opere previste, e indispensabili, per accedere alle banchine della fermata sotterranea.
Per averne piena contezza basta guardare alcuni grafici del progetto definitivo della fermata medesima.
Mi riferisco alla planimetria
ed alle sezioni longitudinali delle gallerie per le scale mobili e del mezzanino.
Raffrontando tali grafici con gli omologhi della rampa di accesso alla galleria di sfollamento,
anche chi non ha alcuna attitudine a leggere disegni tecnici coglie, con assoluta immediatezza, la differenza, assoluta, tra le opere rappresentate: una galleria singola ed isolata la seconda, un groviglio di gallerie le prime.
L'intricatezza del groviglio di gallerie è resa più evidente dal grafico che le disegna in assonometria.
Sono tutte gallerie da realizzare con metodi tradizionali, che dovranno essere innestate alle due canne delle gallerie di linea.
Ciò, con tutta probabilità, dopo che, almeno, una di esse, con la sua azione di sbarramento, avrà alterato l'assetto idrogeologico del sottosuolo in corrispondenza dell'areale più ricco d'acqua di tutto il territorio cefaludese.
Un intreccio di gallerie, un groviglio di buchi, anche sovrapposti, concentrato in un volume di sottosuolo esteso, planimetricamente, soltanto 60x100 mq circa, e profondo all'incirca 35 metri, quanti ve ne sono tra la sommità della galleria di accesso e la quota di Piazza Bellipanni, che, grossolanamente, dovrebbe essere la quota delle banchine della fermata.
Buchi, che, nel progetto definitivo, sono stati disegnati senza il supporto di un solo sondaggio geognostico diretto.
Per accertarlo basta fare una ricognizione in tutto l'areale interessato, oltre che in quello che sovrasta la galleria di accesso.
Non vi si trova un solo chiusino che riprovi l'avvenuta esecuzione di un solo sondaggio.
I chiusini esistono, soltanto, laddove i sondaggi sono stati eseguiti.
Ciò detto, dovrebbe essere, per tutti, spontaneo chiedersi se il Genio Civile ha, mai, espresso il parere di sua competenza sul progetto definitivo delle gallerie per accedere alle banchine della fermata sotterranea, se, e come, il Genio Civile ha, già, "districato" il groviglio delle gallerie sotto Pietragrossa.
Dio solo lo sa.
E, forse, pochi altri.
Saro Di Paola, 22 aprile 2023
(Le foto dell'assonometria del groviglio di gallerie sono di Armando Geraci e sono pubblicate su Cefalùsport ne "La pagina di Armando Geraci" del 26 novembre 2015)
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 1340 volte