27 Dicembre 2023, 08:01 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Il “progetto esecutivo”, cosiddetto, del raddoppio ferroviario e della fermata sotterranea di Cefalù, che venne illustrato, pubblicamente, nella Sala delle Capriate del Palazzo di Città nei giorni 26 novembre 2015 e 28 gennaio 2016, tra le altre opere, prevede, una scala, per uscita di emergenza dalla galleria di sfollamento.
È una scala, con annessi torrino e corpo tecnico di sbocco sulla Via Cirincione, di 23 rampe, che si sviluppa all’interno di un pozzo profondo all’incirca 44,00 metri, quanti ve ne sono dalla quota +56,25 in quel punto della Via Cirincione alla quota +12,55 del piano di calpestio della galleria di sfollamento e della fermata sotterranea.
Nei giorni scorsi sull’asfalto della Via Cirincione, in corrispondenza dei civici 60 e 62, sono stati segnati quelli che dovrebbero essere i vertici dell’ingombro planimetrico del predetto pozzo e dell’appendice del corpo tecnico della scala.
Non servono particolari competenze per comprendere che il torrino ed il corpo tecnico, come disegnati nelle tavole del “progetto esecutivo”, renderanno necessaria una deviazione della sede stradale della via Cirincione.
Particolari competenze non servono, neanche, per comprendere che tale deviazione, lungo quel tratto di strada, delimitato, com’è, a monte e a valle, da due muri di notevole altezza, non sarà un’opera di poco conto.
Dal punto di vista economico e dal punto di vista della circolazione veicolare, durante, e dopo, la realizzazione dell’opera.
Eppure, il “progetto esecutivo” non la prevede.
Eppure, sinora, nessuno ha mai parlato di quell’opera.
Ciò, a meno che non sia stata prevista ed accettata una strozzatura dell'unica ampia strada nelle zone della espansione collinare di Cefalù.
È da dire, tuttavia, che, a prescindere dalla deviazione della sede della via Cirincione non prevista negli elaborati del “progetto esecutivo”, è impensabile che i segnali tracciati sull'asfalto della via Cirincione preludano ad un inizio, men che meno prossimo, delle paratie di pali di grande diametro che faranno da camicia per lo scavo del pozzo, nel quale sarà realizzata la scala.
Realizzare la scala in tempi brevi sarebbe come dotarsi della sella senza avere il cavallo.
Ciò, perché la scala sarebbe opera inutile senza la galleria di sfollamento già ultimata.
E per quella, dopo oltre venti anni dall'ultimo progetto definitivo ed oltre undici anni dall'aggiudicazione dell'appalto e dall'elaborazione del "progetto esecutivo", non si è, neanche, riusciti nell'impresa di ubicare l'imbocco.
Saro Di Paola, 27 dicembre 2023
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