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Ambiente brutalizzato [2]23 Gennaio 2017, 13:32 - Giovanni La Barbera [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Ma quanto costerà all'ecosistema naturale e ambientale avere il miglioramento dei trasporti in Sicilia?
Il raddoppio della strada ferrata, che sta interessando i nostri territori da più di un decennio, si sta manifestando, concretamente, con effetti dannosi sul nostro ecosistema.
Se riflettiamo, anche solo semplicemente, ci rendiamo conto che i costi della realizzazione del progetto in sé, più i costi delle cosiddette opere di compensazione, più i costi indiretti, compresi i disagi, che devono sopportare i cittadini interessati dalla realizzazione della infrastruttura, e non ultimi le ansie sorte per motivi di sicurezza degli abitanti, deduciamo che per il miglioramento dei trasporti, dobbiamo accollarci, come comunità nazionale e come comunità locale ingenti spese.
Poi, muri che tagliano il paesaggio, sfregiandolo come nessuno era riuscito sino ad ora, canalizzazioni in cemento armato di corsi torrentizi naturali che impediranno la percolazione dell'acqua che alimenta la falda freatica, opere di cui non è dato di sapere se sono state oggetto della valutazione d'impatto ambientale (VIA).
Forti perplessità emergono soprattutto sulla reale efficacia di questo metodo per conseguire ( nelle intenzioni) elevati livelli di protezione e di qualità dell'ambiente, che avevano lo scopo di valutare preventivamente le possibili conseguenze derivanti dalla realizzazione e dall'esercizio del complesso degli interventi previsti dal progetto.
La valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria in ragione di una direttiva europea recepita dall'Italia, sembra essere stata un inutile esercizio burocratico, che, anziché dare garanzie di tutela, dissimula le insufficienze di un progetto che scopriamo lentamente, ma in un tempo in cui non sembra più possibile porvi rimedio.