![]() |
“A cappella ra Matr’o lumi”: una memoria di cui lasceremo memoria [2]16 Giugno 2013, 22:13 - Saro Di Paola [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Fu la famiglia di Don Antonio Miccichè ad erigere l’edicola votiva alla Madonna del Lume.
Agli inizi del 900.
Là: “al margine esterno della curva della strada del faro, al di sotto del fabbricato del tiro a segno, di fronte all'antico sentiero che conduce alla baia di Presidiana”.
A “rinnovarla” fu il cappellano cappuccino Padre Stanislao da Gangi.
Con l’obolo di cifalutani vicini e lontani.
Nel maggio del 1953.
Dopo a prendersene cura fu Fra Tarcisio da Cefalù.
L’ultimo cappuccino “guardiano” del Cimitero.
Alla fine degli anni ottanta, quando i Francescani di Gibilmanna lasciarono la guardiania del Cimitero, fu Sasà Portera ad adottarla.
Sasà l’ha mantenuta in condizioni dignitose.
Ne ha curato la manutenzione ordinaria e la pulizia.
Sino ad un paio di anni addietro, quando al vecchio uomo di mare cifalutano le condizioni di salute non glielo hanno più consentito.
La manutenzione ordinaria, però, non bastava più.
“A cappella ra Matr’o lumi” era ridotta proprio male:
Era necessario un secondo “rinnovamento”.
Sessanta anni dopo quello di Padre Stanislao da Gangi.
Nel maggio del 2013, ad intestarselo sono stati Giuseppe Catalanotto e Maria Marsala.
Con la costante collaborazione di Antonio Brocato.
Grazie all’obolo di altri cifalutani.
Si sono messi di buzzo buono ed hanno rimesso a nuovo l’edicola.
In tutte le sue componenti.
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | ![]() |
![]() | |
![]() | ![]() |
Il 12 giugno è stato il giorno delle pulizie.
Se ne è fatta carico Teresa Giardina: “una rosa del villaggio” della fine degli anni 50.
Ha spolverato pure l’agave.
Non è sfuggito all’attenzione di una coppia di turisti di passaggio.
Devono esserne rimasti colpiti.
Personalmente, oltre che dal gesto della signora Teresa, sono rimasto colpito dall’abnegazione di Maria, Giuseppe e Antonio.
Dalla qualità del Loro lavoro.
A Loro ed a quanti hanno contribuito con “l’obolo” sento, forte, il bisogno di dire GRAZIE!
Grazie a Loro “a cappella ra Matr’o lumi” sarà “memoria di cui lasceremo memoria”.
Resterà “segno per un segno di Croce…… là dietro la rocca, all’uscita di oriente”.
Come non accadrà per l’edicola alla Santa degli occhi.
“……là a Santa Lucia, al tornante dell’ultimo brano di reggia trazzera….”
![]() | ![]() |
Saro Di Paola, 16 giugno 2013
Bibliografia:
“L’Eccelsa Rupe” di Rosario Ilardo
_______________________________________________________________________________________________________________________
Articolo correlato: Le edicole a Maria: il segno per un segno di Croce (https://www.qualecefalu.it/node/38 [5])