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L'intervento del Gruppo "Innoviamo Cefalù" sul regolamento del suolo pubblico [2]16 Gennaio 2025, 17:45 - Pasqualino Turdo [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CEFALU’
AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI CEFALÙ
Oggetto: Determinazioni sull’approvazione del regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria.
Il presente intervento, ha lo scopo di voler dare un contributo fattivo allo sviluppo economico della Città di Cefalù e, soprattutto, un fattivo contributo per la trattazione del punto all’ordine del giorno.
Detto regolamento, del quale si propone la modifica con la delibera in trattazione, è datato nel tempo e, negli anni, è stato oggetto di diverse modifiche.
Il regolamento, in verità, merita, a sommesso avviso dei sottoscritti, una significativa rivisitazione, non prima – tuttavia – di aver preso coscienza del mutamento che la città e i suoi luoghi hanno subìto nel lungo lasso di tempo trascorso dopo la sua prima approvazione.
Intendo riferirmi alla mutazione delle originarie vocazioni commerciali di diverse zone della città a favore di altre tipologie, che hanno avuto e continuano ad avere una maggiore appetibilità rispetto alle precedenti.
A solo titolo esemplificativo, la via Matteotti, nel tratto compreso tra la via Carrettieri e Piazza Garibaldi, a norma del vigente regolamento, è totalmente interdetta dalla possibilità di concedere suolo pubblico alle attività commerciali che negli anni vi sono sorte.
Detta via, in passato, si caratterizzava, nel suo primo tratto (da Piazza Diaz, fino alla via Carrettieri) per la presenza di bar, ad oggi ancora esistenti, a cui si è aggiunta una ulteriore attività di somministrazione di cibi e, più avanti, un altro bar pizzeria che riesce a sfruttare il marciapiede di largo di Giorgio, quale spazio esterno attiguo all’esercizio commerciale medesimo.
Più avanti, nel tratto in questione, sono sorte una pizzeria, un Longe Bar, una attività di somministrazione di cibi Giapponesi (poké), sino a Piazza Garibaldi ove, invece, il regolamento, la inibisce la concessione di suolo pubblico.
È evidente che la via Matteotti avrebbe tutte le caratteristiche perché possa essere concesso il suolo pubblico, in tutta la sua estensione.
D’altronde, già la regolamentazione del traffico veicolare (limitato nell’arco della giornata), le sue dimensioni e il fatto che sulla sede viaria sono stati installati dalla civica Amministrazione diversi vasi/fioriere, deporrebbero favorevolmente rispetto ad una presa di coscienza sul mutato indirizzo commerciale della zona, cui il regolamento al nostro esame dovrebbe adeguarsi alla città che cambia, piuttosto che essere oggetto, di anno in anno, di insignificanti aggiustamenti.
Infatti, è statisticamente provato e sono certo che sul tema l’Amministrazione comunale abbia posto la sua attenzione, come diverse imprese commerciali di vestiario ed altro hanno cessato la loro attività per lasciare spazio ad attività di somministrazione di cibi e bevande (ristoranti, longe bar, tavole calde, degustazioni di prodotti tipici etc.) tutte parimenti in grado di dare una risposta, in termini di offerta commerciale, variegata alla richiesta del turista e del residente.
Sulla possibilità di concedere spazi alle attività insistenti nel Corso Ruggero il discorso è diverso.
Le ragioni, qui, appaiono di più immediata percezione ed attengono – principalmente – alle caratteristiche e dimensioni della sede viaria che non consentirebbero la convivenza fra gli spazi di suolo pubblico ed il traffico veicolare, e, in alcuni casi, anche pedonale.
Però, anche sul Corso Ruggero, sono sorte e sorgon diverse attività commerciali di somministrazione di cibi e bevande.
Basti pensare alle diverse rosticcerie/tavole calde insistenti (arancine pizza a taglio etc.) nonché alle attività sorte, ad esempio nella piazza Spinola, anch’essa interdetta dalla possibilità di concessione di suolo, per espressa previsione regolamentare.
Le ragioni di tale inibizione per Piazza Spinola non appaiono di altrettanta immediata percezione rispetto al Corso Ruggero.
Ed invero, pur comprendendo che la ratio possa essere legata alle peculiarità storico/culturali dell’incantevole luogo, oggi, tuttavia, con le tecniche ed i materiali di avanguardia, si avrebbe certamente la possibilità di conciliare le esigenza di cui sopra con le altrettante ed importanti esigenze di sviluppo economico della città e delle attività imprenditoriali che in essa hanno deciso di investire, con non poche ricadute positive in termini di creazione di nuovi posti di lavoro.
Anzi, sul punto, può affermarsi, con altrettanta certezza, che un arredo urbano adeguato e consono ai luoghi e ad essi perfettamente integrato, consentirebbe di godere ancor di più della bellezza del luogo.
Fermo restando che l’Amministrazione Comunale ed il Consiglio Comunale avrebbero ed hanno tutto il diritto ed il dovere di porre limiti e “paletti” regolamentari affinchè la fruizione del suolo pubblico della Piazza Spinola sia caratterizzato dalla minore invasività possibile, oggi, il divieto di cui al regolamento citato, appare del tutto anacronistico ed inadeguato, rispetto alla città che cambia.
D’altronde, in altri luoghi altrettanto importanti da un punto di vista storico/culturale e paesaggistico è concesso, per regolamento, il suolo pubblico alle attività in essi insistenti.
Si fa riferimento a Piazza Crispi, splendida porta sul mare ed ingresso dello storico Bastione Marchiafava, su cui, tra l’altro insiste, come su Piazza Spinola, una delle Chiese di Cefalù, ossia quella della Madonna dell’Itria.
Od ancora, si potrebbe portare ad esempio Piazza Marina, che si affaccia sul Golfo di Cefalù ed è uno dei luoghi più fotografati della Città.
Il segno più evidente dei tempi che cambiano e che con essi debbano cambiare le norme che regolano la vita della comunità, è rappresentato dalla via Bordonaro.
Detta via è l’esempio più lampante della mutazione della vocazione commerciale avvenuta nel centro storico di cui il Comune, con sensibilità ha preso atto.
Al riguardo è emblematica l’ordinanza di PM n. 18 del 30.05.2024.
La proposta di delibera al nostro esame è esempio dell’ennesimo rammendo al regolamento che, invece, richiederebbe una rielaborazione globale ed organica nella sua intierezza.
Da ultimo, non può non menzionarsi il fenomeno dell’overtourism.
Il sovraffollamento della città oggi grava, in maniera significativa, solo in talune zone di Cefalù piuttosto che in altre e, a tale scopo, l’Amministrazione Comunale ha cercato di porre rimedio con provvedimenti “mirati” a risolvere il problema laddove il problema si è posto.
Facciamo riferimento sempre alla via Bordonaro, dove è stato chiesto ai residenti – con l’adozione di provvedimenti da parte della Amministrazione e degli uffici (questi ultimi su indirizzo dell’Amministrazione) di dover convivere con il cambiamento vocazionale di quella via, costringendoli a sopportare condizioni di vita, in alcuni momenti dell’anno, impossibili ed incompatibili con la residenzialità non turistica.
Ferma restando la soluzione di un accesso selezionato alla città, quale misura di contenimento dei “numeri” di avventori, tuttavia, una misura di sostegno a quella ora paventata potrebbe certamente essere rappresentata dalla opportunità di dilatare i flussi di avventori in altre parti della città.
Ciò consentirebbe di decongestionare talune vie, come la via Bordonaro ed altre, con una redistribuzione dei flussi turistici.
Ciò consentirebbe, altresì, di evitare - in una visione della città di più largo respiro e programmaticamente proiettata sul futuro e non, piuttosto, alla risoluzione estemporanea del problema giorno dopo giorno - che a Cefalù ci siano (per utilizzare una espressione usata proprio in relazione al tema della concessione del suolo pubblico a fini commerciali da un ex consigliere dell’amministrazione Lapunzina bis) “FIGLI E FIGLIASTRI”.
Per far ciò, è indubbio che vadano adottate misure, anche e soprattutto regolamentari, radicali.
Sono certo che l’amministrazione Comunale coglierà il senso propositivo del presente intervento, nell’auspicio che la sensibilità al cambiamento dimostrata per altre parti della città, nel senso di cui alla superiore esposizione, possa manifestarsi anche per quei luoghi sopra descritti e per altri che certamente saranno sfuggiti agli esponenti ma che, ne siamo certi, non sfuggiranno all’occhio attento di chi amministra Cefalù.
Quanto sin qui detto, proprio al fine di realizzare una par condicio che consenta, un giorno, anche ai figliastri di diventare figli legittimi di Cefalù.
Cefalù, li 30.12.2024
Il Gruppo consiliare "Innoviamo Cefalù" : Carmelo Greco, Angela Fatta, Pasqualino Turdo