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“La Pietra della Memoria” [2]24 Luglio 2012, 20:07 - Franco D'Anna [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Dopo quasi due anni di assoluto silenzio, voglio tornare a parlare del gruppo scultoreo raffigurante Ruggero II e il Cristo Salvatore, “Pietra della memoria”, com'è stato battezzato, non per riaprire nuove polemiche circa la sistemazione della scultura, che allora non hanno portato ad alcuna soluzione, ma per rispetto dell’arte e dell’artista che ha realizzato l’opera.
Che lo scultore Salvo Salvato abbia concepito l’opera per essere collocata nella vecchia marina, “Porto salvo” per Ruggero II, come noi cefalutani amiamo pensare, è fuor di dubbio.
Poi, sul fatto che l’artista non abbia tenuto in debito conto l’impatto ambientale, come sostengono alcuni, o che l’opera non sia stata di gradimento per altri, è stato detto di tutto e di più.
Anche per la sistemazione del David di Michelangelo si sono fatti tanti discorsi, anche Leonardo da Vinci ha voluto esprimere il suo pensiero, ma alla fine è prevalsa la scelta di Michelangelo, perché nel giovane David aveva voluto simboleggiare la Repubblica di Firenze e dunque, a ragione, andava collocato accanto alla porta di Palazzo Vecchio.
Mi piacerebbe che anche la “Pietra della memoria” fosse collocata accanto a “Porta Pescara” perché, proprio da quella porta Ruggero sarebbe entrato a Cefalù, dopo il suo miracoloso approdo.
Nel fotomontaggio manca la base del gruppo scultoreo ma le proporzioni dovrebbero essere sufficientemente rispettate
Così, la figura di Cristo guarderebbe verso il mare mentre quella di Ruggero rivolgerebbe lo sguardo verso la porta della città.
Io non ho visto l’opera, ma mi sembra di capire, dalle foto pubblicate nell’articolo “Un fotomontaggio (approssimativo) della “Pietra della memoria” al Molo”, pubblicato su “L’altra Cefalù” il 31 dicembre 2010, a firma di Pino Lo Presti (http://www.laltracefalu.it/node/3452 [5]), che la scultura sia stata concepita quasi come un alto-rilievo, con una visione frontale privilegiata. Per questo le due figure, non del tutto a pieno volume, disposte una di fronte all’altra, se collocate sul lato sinistro e a debita distanza dalla parete della torre, troverebbero un giusto fondale da cui emergere.
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Questo è il mio pensiero che magari potrebbe non essere condiviso dallo scultore Salvo Salvato.
Quello che è certo però, è che la nuova Amministrazione Comunale deve togliere, al più presto, l’opera dal Castello di Bordonaro, dove è stata miseramente abbandonata per terra in aperta campagna, senza alcun rispetto per il lavoro altrui.
Se si ritiene opportuno, si nomini una ristretta commissione, di cui faccia parte l’artista Salvato, perché si trovi una giusta sistemazione all’opera, oppure, si restituisca alla Provincia che l’ha commissionata e pagata, o al suo autore.
Per favore, non riprendete con i soliti commenti perché ognuno vuole dire la sua, riflettiamo, e per una volta tanto cerchiamo di essere costruttivi con eventuali proposte concrete.