L'arch. La Barbera risponde

ritratto di Pino Lo Presti

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Il 10 marzo, in un commento all’intervento dell’arch. La Barbera: “Note sulle procedure per il PRG (http://www.qualecefalu.it/lac/node/1064#comment-507), avevo posto le seguenti domande:
1) che spazio viene dato alla nuova espansione edilizia e sulla base di quali indici essa, eventualmente, è stata preventivata?
2) è pensabile una politica di"nuova edilizia" sottratta alle leggi della domanda e della offerta, ridotta a soddisfare le esigenze della sola crescita della popolazione residente?
3)sono stati introdotti, nella progettazione e nella prassi amministrativa del Piano, strumenti normativi innovativi, quali: zoning, perequazione, concertazione o altro di significativo del più recente dibattito urbanistico?
i trenta giorni citati per produrre le "osservazioni" sono il minimo o il massimo previsto dalla legge?

Queste le gentili risposte dell’architetto La Barbera:
Il dimensionamento del Piano Regolatore viene proposto, alle valutazioni del decisore politico, sull’esame dei fenomeni che seguono, :
• andamento della dinamica demografica, tendenze naturali e migratorie della popolazione e del complessivo contesto territoriale;
• evoluzione delle consuetudini abitative (ampliamento dei nuclei familiari e progressiva riduzione dei componenti delle famiglie);
• effettive situazioni di disagio (affollamento, convivenze), da stimare per nell’arco temporale di riferimento di vigenza del nuovo piano regolatore generale.
• significative capacità di attrazione turistica (residenza temporanea) ;
• necessità di previsioni di nuova domanda in conseguenza di eventi che incidano sulla situazione socio-economica;
Dunque va da se che la politica è libera d’interpretare le esigenze della popolazione e di decidere come vuole rispondere ad esse nell’ambito del nostro sistema giuridico, sociale ed economico.

La tecnica dello zoning non è nuova a Cefalù perché culturalmente era già stato applicato al PRG vigente dal’Arch. Samonà. La metodologia è stata normativamente introdotta con il D.I 1444/1967. E’ una tecnica che da un paio di decenni la cultura urbanistica ha tentato di superare, (quella della partizione del territorio in zone omogenee), con la individuazione di ambiti indicanti unità ecologiche, tuttavia ragioni pratiche non hanno ancora consentito il superamento dello zoning che è diventato un termine a cui sia il legislatore che il linguaggio comune si riferisce.
La perequazione è invece un concetto che si è fatto strada da circa 10 anni. Si tratta, dopo che si è riconosciuto che il Piano incide sul diritto di proprietà dei suoli in modo diverso , attraverso quelli che vengono chiamati diritti edificatori, di introdurre una equità distributiva nell’applicazione del Piano. Non è un procedimento che tuttavia rende indifferenti i diversi proprietari dei suoli rispetto alle scelte dello stesso PRG cioè non risolve definitivamente il problema dell’equità del Piano. Tuttavia bisogna ricordare che il Piano nel suo complesso deve perseguire l’interesse pubblico. Lo schema di massima già prevede l’applicazione in certi ambiti di questo meccanismo, che potrà essere esteso anche eventualmente anche in altri ambiti

Mi rendo conto che non è di facile comprensione basta ricordare che il termine perequazione ha a che fare anche il concetto di esproprio, con quello di rendita fondiaria, con l’evoluzione del contenuto del diritto di proprietà garantito dalla Costituzione, con la separazione, mai effettuata, del diritto di proprietà dal diritto ad edificare, con i rapporti sociali con i quali si definiscono finalità e scopi nell’uso del territorio in vista del raggiungimento del pubblico interesse, ecc.

La concertazione è una tecnica d’intervento per l’attuazione delle previsioni urbanistiche di un Piano con la quale un soggetto pubblico, coordinandosi con un privato, può realizzare, contemporaneamente, interessi pubblici e privati con investimenti e scopi appunto concertati. Questa procedura presuppone accordi economici reciproci sulla base di un progetto tra pubblica istituzione e privati. Nell’urbanistica questa tecnica si è consolidata in Francia e da un paio di decenni corre sul territorio italiano. In fondo strumenti di programmazione complessa come ad esempio, i PRUSST sono forme di concertazione.

Il periodo di pubblicazione del Piano Regolatore è definito in 20 giorni continui, compreso i sabati e le domeniche. Nei dieci giorni successivi possono presentarsi osservazioni ed opposizioni. Il Consiglio comunale o il Commissario può decidere di accogliere le osservazioni anche se pervenute dopo questo periodo. Credo però che la legge non abbia inteso fissare un massimo semplicemente perché la rapidità delle decisioni è fondamentale se non si vuole che i fenomeni socio economici e territoriali producano effetti non voluti, che è come dire: “chiudere le stalle quando i buoi sono scappati”.

ritratto di Leonardo Mento

Alle valutazione del decisore politico???

"Dunque va da se che la politica è libera d’interpretare le esigenze della popolazione e di decidere come vuole rispondere ad esse nell’ambito del nostro sistema giuridico, sociale ed economico"
Ma la politica ( o parte di essa) a Cefalù non ha deciso di non decidere???? Pertanto come fa ad interpretare le esigenze della popolazione e di decidere come vuole rispondere...a quelli che li hanno votati?????

ritratto di Pino Lo Presti

Ulteriori domande

Nelle direttive che sono state alla base della Variante in corso al P.R.G., le aree e i "volumi residenziali" inscritti nello Schema di Massima con quali criteri sono stati individuati e quantificati?
Sono state previste aree per la edilizia economica e popolare, e con quali criteri sono state individuate e quantificate.
Sperando di non abusare della sua cortese disponibilità ma ritenendo di contribuire a far emergere elementi utili ad un dibattito sui "contenuti" la ringrazio anticipatamente.

ritratto di Giuseppe Aquia

Caro pino io prenderei atto,

Caro pino io prenderei atto, che l'unica persona che ricopre un certo ruolo dentro il comune di cefalù, ossia l'architetto la barbera. cosi tanto criticato nel passato, ed anche nel presente da molte persone, stia dando risposte a noi tutti.dimostrando di fatto che le critiche a lui mosse molte volte sono tendenziose ed opportunamente strumentalizzate grazie architetto per la sua apertura alla città tutta.

ritratto di Pino Lo Presti

Caro Peppe

Il fatto che l'arch. La Barbera accetti di rispondere pubblicamente a domande di carattere generale sulla tematica urbanistica, non dimostra nulla sul piano della critiche che da più parti gli vengono rivolte, ma soltanto la sua disponibilità civile. Non si sta qui chiedendo e rispondendo su comportamenti suoi professionali o propri personali; nè è questa la direzione che vorremmo dare a questo dialogo aperto: vorremmo solo che, nei limiti consentiti dalla legge, noi cittadini potessimo aquisire delle chiavi critiche con le quali poi, quando sarà possibile, consultare le tavole della Variante al PRG, interpretarle con giudizio. Nulla di più!

ritratto di Giuseppe Aquia

Io personalmente caro pino

Io personalmente caro pino avevo sentito che il prg fosse segretissimo e che l'architetto non le rendeva pubbliche da qui il mio discorso di cui sopra.poi per quanto riguarda il resto ognuno ha le sue opinioni, e le sue idee sicuramente moltissimi la pensiamo in una maniera, ed altri moltissimi in un'altra.Ciò non toglie il merito di quello che l'architetto sta dimostrando.