Per non dimenticare - 31 maggio Consiglio Comunale straordinario e urgente.

ritratto di Pino Lo Presti

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In attesa che il Governo nazionale conceda alla Regione Sicilia la Deroga, richiesta dal Presidente Lombardo, al Patto di Stabilità, la quale permetterebbe la stabilizzazione dei Precari, ed inoltre lo sblocco dei F.A.S. da cui la Regione Sicilia potrebbe attingere i fondi per tale operazione, riportiamo - a titolo di documento per la memoria - gli interventi svoltisi nel Consiglio Comunale del 31 maggio 2010, convocato in seduta straordinaria ed urgente proprio in ragione della gravità di quanto stabilito nell’ultima Finanziaria del Governo Berlusconi, che implica il non rinnovo dei contratti (licenziamento) dei precari delle Amministrazioni locali.
Riportiamo inoltre l’intervento, a Radio Cammarata, domenica 6 giugno, della rappresentante dei Precari del Comune di Cefalù, signora Anna Passante.

- Il Presidente del consiglio dà lettura della proposta di delibera

(vedi, in fondo pagina, allegato in Pdf)

Il Sindaco
Volevo fare un excursus di quello che abbiamo fatto, dalla settimana scorsa ad oggi, quando sono stato invitato da una delegazione ad incontrare i precari per questo grave problema; diciamo che è un problema non solo dei dipendenti precari ma è un problema dell’amministrazione comunale. Io ritengo che l’amministrazione debba stare accanto ai precari - dico precari tra virgolette -, che lavorano con il nostro Ente da più di vent’anni. Oggi c’è il rischio che vengano licenziati cioè non venga rinnovato il contratto; e questo è una cosa che noi tutti non possiamo permettere, soprattutto perché ci troviamo di fronte a degli impiegati che ognuno ha la propria famiglia, ed oggi - dati i tempi - non possiamo mandare a casa dopo vent’anni chi ha contribuito alla crescita della nostra città. Quindi io, come Sindaco, non posso dirvi altro che starò accanto a voi, assieme all’amministrazione, e rappresenterò le vostre esigenze di fronte alla Presidenza della Regione (credo che sia l’incontro venerdì quattro). E, quindi sarò accanto a voi; manifesteremo tutte le nostre pretese di fronte alla Regione. Cioè, voi, noi non possiamo perdere questo patrimonio, questo è quello che io desidero portare avanti. Grazie

Ass.re Bonaviri
Intanto dico subito che, come assessore al personale, condivido appieno sia la proposta di deliberazione quanto quello che ha detto il sindaco e anche quello che pochi giorni fa si è detto in una assemblea che si è tenuta in questa aula. E soprattutto condivido la preoccupazione di tutti questi dipendenti che chi da 10, chi da 20 anni, lavora al servizio di tutta la comunità. Secondo le notizie giornalistiche (perché di questo posso parlare, perché non abbiamo ancora - o almeno io non ho - avuto modo di leggere e studiare, sulla gazzetta ufficiale, il decreto di cui stiamo discutendo, perché ogni sera e ogni giorno cambia qualcosa sia sulla stampa locale sia della stampa scritta sia della televisione), però non c’è dubbio che necessita innanzitutto che la regione ripresenti la deroga al rispetto del patto di stabilità che è stato impugnato, le cui norme sono state impugnate dal commissario di governo, dello Stato. Ma questo non basta, perché il decreto Tremonti mette in bilico anche il rinnovo del contratto dei precari; e solo negli enti locali virtuosi, cioè quelli che non si trovano in stato di dissesto, fino ad un tetto del 20% massimo di quelli in scadenza. Cioè, in poche parole, buona parte dei comuni del meridione sono quasi in dissesto o in dissesto economico e questi non potranno neanche discutere, con le norme che noi abbiamo letto ora sui giornali; invece quelli virtuosi - e tra questi c’entra pure Cefalù (grazie questo Consiglio e a questa Amministrazione che non hanno voluto mai dichiarare il dissesto finanziario) -, si può discutere, ma si può discutere con un decreto che permette solo l’assunzione, o il rinnovo dei contratti, del 20%; almeno queste sono le notizie giornalistiche. Altra stretta prevista è quella che fa divieto di procedere ad assunzioni per qualsiasi tipologia di contratto, per quegli enti nei quali la incidenza della spesa è superiore al 40% delle spese correnti. Voi immaginate in bilanci, come quello di Cefalù - che sono già al limite della sopportazione, che supera sicuramente il 40% della spesa per il personale -, a noi è vietata qualsiasi assunzione per qualsiasi tipologia di contratto; e, che rispetto a questo parametro, può fare assunzioni fino al 20% della spesa corrispondente a quella dell’anno precedente. Vuol dire che se 10 vanno in pensione, potremmo assumere o stabilizzare solo due dipendenti tra voi. Queste sono le norme, lette sul giornale. Ancora più grave la previsione che per prolungare i contratti a termine (una quarantina di voi sono a contratto a termine), il tetto è del 50% con la conseguenza che molti precari non potrebbero vedere nemmeno rinnovato il contratto. Quindi devono andare immediatamente a casa. Questa per me è una delle notizie più gravi che ci possa essere. Assieme a queste parole piene di pessimismo (ma io pessimista non sono, sono un ottimista), devo aggiungere qualcosa di buono, cioè che, nella percentuale vostra, circa il 50% hanno una propria “dote”, il 90% a carico della regione e il 10% del comune. Ma questi qui sono in scadenza nel 2011, pare il 31 dicembre del 2011, quindi tutti quelli che giustamente oggi solidarizzano con gli altri lo fanno proprio solo per solidarietà, non perché possano temere qualcosa per loro; fino al 30 dicembre 2011 sono già a posto! L’altra percentuale di voi, non ha una “dote”, ha semplicemente un contributo di 6.200 6.500 euro l’anno, che il Comune riceve per ogni unità. A questi il contratto scade a novembre. La nota positiva qual’è? E’ che il bilancio approvato dalla giunta (e che è augurabile che dopo il visto del collegio dei revisori possa essere con le modifiche dovute, approvato dal consiglio comunale) è negli equilibri di bilancio, per cui per quest’anno - per cinque anni sicuramente - noi potremo rinnovare questi contratti. Quindi la situazione di Cefalù, globalmente - come situazione regionale - è disastrosa però la situazione di Cefalù, in particolare, ripeto - sempre dalla lettura dei giornali (attenzione perché domani se esce la gazzetta ufficiale là leggeremo bene) -, è meno disastrosa di quanto pare. Però sono d’accordo con voi in questa dimostrazione perché dimostrate di avere un legame completo con tutti i vostri collegh. Il sindaco già si è impegnato il giorno 3 a partecipare con voi - e anche gli amministratori, e sicuramente una parte del consiglio comunale, o almeno in rappresentanza del consiglio comunale -. Io credo che voi facciate la vostra lottea e che dovete farla in pieno, sia per voi quanto per gli altri nostri colleghi della Sicilia.

Lapunzina interviene presso il Presidente per chiedere se c’e la possibilità (nel caso in cui un rappresentante dei manifestanti intenda esprimere le loro istanze e le loro preoccupazioni, al consiglio), di interromperlo per qualche istante. Il Presidente senz’altro interrompere la seduta e chiede se tra il “pubblico” c’è qualcuno che vuole intervenire.

Si presenta al microfono il signor Pino Curcio.

Sono un contrattista e lavoro presso l’ufficio di Ragioneria di questo Comune. Io ringrazio questa presidenza del consiglio, i consiglieri tutti, il Sindaco, l’Amministrazione, per essere solidali con tutti noi, Precari. Solidarietà già manifestatesi nel primo incontro che abbiamo avuto con la Amministrazione in questa sede, e il Consiglio stesso che, in fretta e furia, ha manifestato la volontà di solidarietà riunendosi in seduta straordinaria questa sera. La nostra motivazione - come ha già ha anticipato l’assessore al personale - è proprio data dalla solidarietà nei confronti di tutti i nostri colleghi che lavorano in altri comuni e che, ad oggi, sono a rischio di rinnovo contrattuale. Già c’è notizia di qualche comune che non è riuscito a rinnovare il loro contratto proprio perché non gode di questa situazione di “comune virtuoso”, come ha propriamente detto l’assessore al personale. Quindi la nostra solidarietà va a loro, e continueremo in questa nostra battaglia perché c’è pure stato un disegno di legge, da parte della regione siciliana, per la stabilizzazione di questo ventennale precariato. Non si può più essere trattati come merce a disposizione della politica, abbiamo la nostra dignità di lavoratori, sia sotto l’aspetto professionale nonché sociale, per cui ognuno di noi ha già costituito la sua famiglia.

Non rubo più altro tempo, ringrazio veramente di cuore, a nome di tutti, della solidarietà: l’Amministrazione, la Presidenza del consiglio, per averci dato questa possibilità di manifestare in questa sede. Continueremo ancora domani mattina con un’ora di assemblea - senza nulla togliere e senza creare disservizi a questo Ente -, proprio per discutere e preparare l’assemblea che avrà luogo venerdì a Palermo. Abbiamo già noleggiato un autobus per essere tutti presenti e continueremo a farlo, e a batterci affinché venga approvato e ci venga riconosciuto lo status di “lavoratori”!

Non essendoci altri che chiedano una parola, il Presidente riapre la seduta.
Dando la parola questa volta ai consiglieri che desiderano intervenire.

Lapunzina
E’ la prima occasione per parlare - qui in consiglio comunale - di una delle problematiche che vive, oggi, la Sicilia: i “Precari”, almeno i “Precari” che lavorano presso i comuni (perché di “precari“ la Sicilia ne ha parecchi, anche in altri settori). C’è l’occasione di parlarne inoltre non solo rispetto alla loro utilizzazione in un servizio particolare (in altra occasione se ne è parlato per quanto riguarda i tributi), ma all’interno della gestione globale dei “Contrattisti” che lavorano qui, e che, qui ,hanno sostituito, nel tempo, i lavoratori che sono andati in pensione.
Di fatto, col passare degli anni, noi abbiamo visto che le mansioni svolte da quei soggetti che non sono più qui al Comune (perché magari già in pensione), quelle stesse mansioni vengono svolte dai Contrattisti a “tempo determinato”. Questo dà un particolare valore e significato a un rapporto di lavoro che dura da parecchi anni. Ricordiamoci che i “lavoratori socialmente utili” - che vengono utilizzati ora dal Comune - provengono da una legge del 1988 (parliamo di oltre vent’anni fa).
Il Consiglio comunale, secondo me, questa sera, deve affrontare la questione non limitatamente al tema di questi giorni (Impugnativa del Commissario dello Stato a una riproposizione, da parte della Regione, di una Deroga al Patto di Stabilità), (questa stessa deroga già alla Regione siciliana è stata concessa nel 2006, successivamente poi - con voto del quale non si capiscono le motivazioni - è stata tolta nel 2009, è stata riproposta quest’anno con la Finanziaria e con una retroattività sino al 2009).

Dicevo, non è possibile parlare del problema limitatamente alla Deroga, dobbiamo stasera affrontare l’argomento rispetto a quella che è “La situazione del Comune di Cefalù”: la Stabilizzazione che c’è stata nel tempo, la Stabilizzazione in corso (che questa Amministrazione sta portando avanti), e rispetto alla situazione particolare di questi Precari (che io non chiamerei “precari” ma “impiegati comunali a termine”) che, come diceva Pino Curcio, ormai sono nei punti chiave della “macchina” del Comune. Quando viene meno la loro prestazione (perché magari non sono sufficienti le ore lavorative), ci accorgiamo che il Comune perde capacità di offerta di servizi alla cittadinanza. Dovremmo, stasera, fare il punto della situazione sulla stabilizzazione di questi impiegati comunali; ed è per questo che mi permetto di ricordare all’assessore al personale - che ringrazio della presenza -, di fare un brevissimo cenno di quella che è la situazione dei concorsi che sono in itinere. Vedo con preoccupazione anche questa vicenda, perché quando si fanno dei Bandi, e quando ai Bandi si partecipa, si creano delle aspettative, e quando queste aspettative vengono deluse; il risultato che deve raggiungersi in questo Comune è quello di, con gradualità, stabilizzare tutti i cosiddetti “contrattisti a tempo determinato”.
Giorni fa, in un’intervista, il Sindaco di Ragusa ha detto che anche se per lui il problema della deroga non c’è - perché è riuscito a stabilizzare 214 “contrattisti” -, lui è solidale con gli altri Sindaci per questa situazione incredibile. Ci accorgiamo che la vicenda che riguarda la Deroga pare sia un’anticipazione di un certo “federalismo fiscale” per il quale il problema dei “Precari” è come se fosse un problema della Sicilia !Altro che è invece un problema dell’Italia!
Il fatto che il Commissario dello Stato ha impugnato la legge, e che successivamente le azioni politiche da parte del Presidente della Regione e dell’assessore al Lavoro, non hanno trovato accoglienza da parte del Governo nazionale,tende a sottolineare che si considera questo come un problema nostro! Non è così. La Sicilia non può pensare di risolvere questo problema senza l’aiuto del Governo nazionale. Ed è per questo che l’incontro di questa sera, l’incontro che è stato fatto in precedenza tra i comuni, il fronte che si farà giorno 3 con sindaci, deputati regionali e nazionali, col Presidente della Regione, vogliono raccogliere ed esprimere una forza, che non va sprecata solo per far vedere i muscoli.
Noi abbiamo qui 54 “contrattisti” con contratti quinquennali, con una percentuale di aiuto da parte della regione del 90% - il Comune mette 10%.
Che cosa dice lo Stato: queste somme tu le devi includere tutte nel calcolo del Patto di Stabilità, sia quelle della Regione che quelle che mette il Comune. Poi abbiamo un altro numero di lavoratori, cui faceva cenno l’assessore al personale - in tutto sono 28 -, per i quali mettiamo quasi tutto, perché riceviamo solo circa € 6000 l’anno . Per questi lavoratori anche la spesa deve essere inserita nel calcolo del patto.
Sono lavoratori che fanno meno di 24 ore, perché nella Regione siciliana si sono fatte sempre queste differenziazioni che portano a situazioni di disparità di trattamento; ci sono i contrattisti della Regione, i contratti poi di una certa legge, poi i contrattisti che hanno la dote, i contrattisti che non hanno la dote! L’Amministrazione Guercio ha pensato di stabilizzarne alcuni e ha fatto dei Bandi di concorso che sono in itinerare, anche se, prima di pubblicare le graduatorie , gli uffici hanno pensato che era giusto controllare - come prevede la legge - che non si superi un altro parametro importante, cioè che la spesa del personale di quest'anno, con tutta la stabilizzazione, con tutto quello che dobbiamo fare durante l’anno (anche collaborazioni esterne), non deve superare la spesa dell’anno precedente che è quella del 2009.
Al riguardo ho dei dati che, stamattina, per venire a parlare in Consiglio, ho dovuto acquisire: siamo combinati male - ma non lo dico per fare terrorismo!
E’ chiaro che una panoramica su questa situazione è bene farla, perché è bene dire come stanno le cose. Noi abbiamo una spesa che è stata preventivata, per l’anno 2010, consolidata al 30 maggio, con una proiezione sino al 30 giugno, che ci dà un margine di € 40.000 rispetto all’anno precedente. E, con questa cifra dobbiamo fare tante cose. Noi dobbiamo pensare che ci sono altre integrazioni da fare sino a fine anno: quelle necessarie ed indispensabili. Abbiamo la necessità di rafforzare i Vigili urbani nel periodo estivo. Abbiamo anche da fare delle scelte: un Bando di mobilità per un ingegnere che sostituisca Crisà ecc...

Mi auguro (e stasera dò il consiglio)di tenere sotto controllo la spesa . Per cui noi quello che possiamo fare oggi dobbiamo farlo, ed evitare di rinviarlo a domani. Per cui vedere, e possibilmente stringere da una parte, per cercare di riuscire a raggiungere un obiettivo.
Per quanto riguarda la manovra Tremonti (non da notizie giornalistiche ma dalla attenta lettura d’una bozza della manovra fornitami dall’Anci nazionale), non è cosi chiaro, che ci sia questo 20% di cui parlava l'assessore al presonale. È chiarissimo il fatto che il personale che va in quiescenza può essere sostituito soltanto per il 20%, ma noi qui abbiamo una particolare situazione che è quella della stabilizzazione del personale.
Noi siamo chiamati “Comune virtuoso” perché non siamo ancora andati in dissesto finanziario. Abbiamo una enormità di problemi, per utilizzare la denominazione di comune virtuoso abbiamo bisogno della Regione, con tutta la capacità che può avere questo Comune, dobbiamo chiederle di aiutarci a risolvere questo problema finanziario. Io non comprendo, Sindaco, come noi possiamo riuscire a risolvere altrimenti il problema finanziario dell'Ente. abbiamo una situazione che deve essere portata davanti all’opinione pubblica! Non è possibile che ancora si possa, solo pensare di, dire che noi abbiamo i conti in ordine e siamo un Comune che non ha problemi! Noi dobbiamo suonare il cosiddetto campanello d’allarme.
Ricordo una intervista, rilasciata da questo Sindaco, dove diceva che noi abbiamo bisogno di un aiuto. Ecco io tornerei su quel tipo di ragionamento. Io non condivido la operazione che si è tentata di fare in questi giorni dicendo che “abbiamo maggiori entrate”, “avremo grandi risorse”, “risolveremo i problemi”; perché tutto questo sa solo di marketing, che poi non corrisponde alla realtà. Noi siamo, da sei anni, con anticipazioni di cassa, sei anni che utilizziamo soldi che non sono nostri. Noi siamo in una situazione per cui non abbiamo più la fiducia di nessuno, non soltanto delle Banche ma nemmeno di chi dovrebbe partecipare ai bandi per lavori. Ci direte questo che c’entra.Se non vogliamo travolgere anche questi impiegati in una situazione che piano piano va al declino (anche se il fatto che non c’è il dissesto finanziario ci fa dire che siamo tra quei comuni “virtuosi”), dobbiamo avere un programma per come risolvere la situazione finanziaria. Lo ribadisco,cosi continuando, portano soltanto a peggiorare la situazione, giorno dopo giorno: i precetti, i pignoramenti, i decreti ingiuntivi, formano altri interessi passivi che porteranno la situazione finanziaria a peggiorare. Questa può scivolare da un momento all’altro. Quando questa situazione sarà irrimediabile, purtroppo verrà trascinata tutta la macchina, e anche coloro i quali ci lavorano : sia gli impiegati a tempo indeterminato - che sono i più tutelati -, che specialmente quelli a “tempo determinato”. Per cui questo campanello va suonato e va fatta una azione comune rispetto alla verità della situazione economica dell’Ente.
Concludo facendo riferimento al disegno di legge Vinciulo-Fagone.
Noi siamo convinti che questo disegno di legge (che prevede un periodo di 10 anni, ancora, per stabilizzare i contrattisti all’interno dei comuni, rispettando una specifica tempistica), è un disegno di legge che ci convince. Potrà essere migliorato, sicuramente ampliato. Anche questo va sostenuto perché servirà alla stabilizzazione dei precari.

Dunque, il gruppo del Partito democratico nell'esprimere solidarietà per il problema della mancata deroga, si augura che il governo nazionale aiuti la Sicilia nel processo di stabilizzazione dei precari.

Mangano
Non vi è dubbio che la deprecata ipotesi che i nostri lavoratori, come i 27.000 lavoratori precari in Sicilia, dovessero abbandonare le amministrazione pubbliche, di punto in bianco, non c’è dubbio, i nostri comuni si troverebbero in difficoltà eccezionali. E quindi non è soltanto la solidarietà che noi esprimiamo ai lavoratori ma una solidarietà che si allarga all’intera nostra città e all’intera nostra isola. Credo che ci sia un disegno complessivo a livello nazionale di farci cuocere nel nostro brodo. Non mi ha mai convinto il “federalismo fiscale” anche se definito “solidale” da alcuni; proprio perché penso che non si tenga in nessun modo contro delle peculiarità delle regioni del sud in fatto occupazionale. Poco , Saro diceva che questo personale ha di fatto sostituito, nei comuni, personale che è andato in quiescenza; e, questi lavoratori hanno assunto quei servizi che una volta venivano di fatto gestiti dal personale a tempo indeterminato. Io però vorrei dire questo: noi dobbiamo assolutamente cercare di stabilizzare questo personale (a cui va la nostra solidarietà), dobbiamo pure, tra l’altro, cominciare a vedere un serio e razionale uso di questo personale. Riportare dentro il Comune delle attività che oggi vengono date all’estern. Perché credo che sia importante non solo cercare di stabilizzare il personale in questa struttura ma eventualmente anche nei servizi che questo Comune oggi dà all’esterno.

Poco fa si parlava di ausiliari del traffico ecc. abbiamo la questione della gestione del nostro patrimonio, la gestione - tanto per essere chiari - dei parcheggi comunali, eccetera. E’ meglio che cominciamo a parlarne, anche a futura memoria, di queste cose. Concludendo, non posso che esprimere tutta la nostra solidarietà ai lavoratori e naturalmente voteremo a favore del documento presentato dalla Amministrazione.

Scialabba
Questa sera siamo qui riuniti in seduta straordinaria non tanto per far vedere a quale bandiera apparteniamo, quanto per dimostrare una solidarietà a tutti coloro che, per tanti anni, hanno contribuito alle risorse, alla fatica di questo Comune. Per cui noi questa sera non vogliamo dimostrare che apparteniamo alla maggioranza o alla minoranza, credo che questa sera noi usciremo da qui dentro con un documento condiviso per dimostrare una solidarietà a questi di precari che da tanti anni si sono sacrificati per l’attività di questo Comune. Per cui io penso che l’Amministrazione deve usufruire e deve praticare tutti gli sforzi, per garantire il posto di lavoro a questi precari che si sono sacrificati per noi.

Franco
Intervengo non per aggiungere alcunché a quello che hanno detto i colleghi consiglieri, ma per testimoniare, anche a titolo personale, la solidarietà. Perché non sò quanti dei colleghi consiglieri - penso nessuno - abbiano vissuto che cosa significa il “precariato”. Io lo sò: dalla mia laurea del ‘91 al mio ingresso in ruolo nel 2000, io sono stato un precario della Scuola. E quindi credo di capire bene come la condizione del precariato, nella scuole come in tutta la pubblica Amministrazione, è una condizione che incide fortemente sulla vita, sulla esistenza quotidiana di ognuno dei singoli che ne sono coinvolti. Fra queste persone, ci sono persone che si sono conosciute “da precarie”, si sono sposate “da precarie”, hanno intrapreso un percorso di vita credendo fortemente però che la loro condizione sarebbe migliorata (hanno persino fatto delle rinunce nella propria esistenza nel tentare altre strade - perché sono state convinte che prima o poi questa loro condizione sarebbe stata risolta da qualcuno).
Io credo che ogni pubblica Amministrazione, di fronte a coloro che si sono spesi per anni a tappare i buchi delle assenze determinatesi - anche dai pensionamenti ma - anche dalla incapacità delle pubbliche amministrazioni di trovare risorse per compiere quello che era il loro dovere, cioè quello di mantenere le piante organiche dei comuni, come delle scuole come di ogni altro ente pubblico. Questo per la migliore capacità di servizio nei confronti dei cittadini.
La dissoluzione di un patrimonio intero di risorse, esperienze e intelligenze - che è quello che si sta tentando di fare da qualche anno a questa parte in Italia - e uno dei più vili attentati alla “cittadinanza” da parte di coloro che la amministrano. Col desiderio e con la parola magica della “razionalizzazione” in realtà si nascondono tagli agli enti pubblici che pesano su coloro che fanno i sacrifici maggiori per sostenere questi stessi enti pubblici. Contemporaneamente a questi tagli, contemporaneamente a queste azioni di presunta razionalizzazione, assistiamo invece al crescere dei privilegi e al mantenimento delle risorse per coloro che invece all’interno degli enti pubblici hanno costruito orticelli grandi e piccoli. E questo è uno delle grandi disparità di questo nostro paese. L’Italia intera è costruita su privilegi di caste e castucole, privilegiando le caste, le caste degli alti funzionari, come le caste dei politici, le caste degli amministratori (ai quali non viene depennato un centesimo dei loro appannaggi e dei loro presunti premi incentivanti, anche in questi comuni).
Quando si agisce in questo modo, non si trovano risorse per il ricambio generazionale della pubblica Amministrazione, né negli enti pubblici, né nella scuola, né in nessun’altra realtà di questo paese. Si confinano le persone più giovani - e quelle che in questi vent’anni hanno fatto sacrifici enormi per costruirsi un’esistenza - al ruolo del precariato e al ruolo dell’accattone. E questo è miserevole per tutte le pubbliche amministrazioni. Io ritengo che questo sia un punto sul quale la pubblica amministrazione di Cefalù, sostenuta dal Consiglio comunale, debba sentirsi in dovere di fare “rete” con negli altri comuni e costruire, in maniera forte, un baluardo perché, a livello regionale e a livello nazionale, si risolva - nella maniera più attenta ai bisogni della gente - il problema di coloro che, ben è stato detto, è un insulto che vengano chiamati “precari”. Perché, in realtà, queste persone sono coloro che hanno sostenuto in questi anni il peso della Amministrazione di questo come degli altri Comuni, e della pubblica Amministrazione in generale. Sono coloro che meritano di essere sostenuti nel loro aggiornamento, nella loro qualificazione, nell’essere messi alla prova. Bene diceva il consigliere Mangano: troppi “processi di esternalizzazione” abbiamo vissuto in questi anni; i quali sono andati a far fagocitare risorse a coloro i che, dall’esterno, hanno messo le loro brame e le loro mani sui comuni della nostra terra, costruendosi orticelli dall’esterno, che però avevano radici al loro interno. I processi di esternalizzazione vanno chiusi, tagliati, fatti finire, bisogna valorizzare le risorse che si hanno al proprio interno. Queste noi abbiamo, queste vanno qualificate; all’interno di queste risorse vanno scoperte intelligenze, esperienze e capacità che certamente ci sono, purché vengano messe in uso e responsabilizzate, per costruire il futuro dei nostri comuni. Questo è un impegno gravoso, lo capisco, signor Sindaco, colleghi consiglieri, quello di sostenere - non per una sera, non per l’occasione che si è creata ma - nel futuro, quella che sarà la dotazione umana del nostro Comune - il nostro Comune. Ritengo, per quello che so, per quello che mi compete (molti di quelli che sono qui stasera sono miei coetanei; li conosco da una vita molte di queste persone), posso dire che, forse, nel nostro Comune sono stati ancora sottovalutati e ritengo che sia una occasione unica, quella della lotta comune, per un più profondo cambiamento della pubblica amministrazione, il più doveroso atto di riconoscenza nei confronti di queste persone.

Gattuso
Qualche consigliere ha preoccupazione per quello che posso dire. Però c’è stata una bella frase che mi sono scritta: la verità non deve fare paura. E allora io voglio dire quello che penso: essere considerati precari per vent’anni, credo che non faccia piacere a nessuno. Persone che hanno iniziato all’età di vent’anni (io mi ricordo quando sono partiti gli ex “articolo 23”, poi sono diventati lavori “socialmente utili”, poi c’erano questi “progetti a termine”). È frustrante essere chiamati ancora precari, a quarant’anni; io ritengo che sia frustrante!
Però vi voglio dire la mia verità. Anche se forse non fa piacere, è che per vent’anni vi siete fatti usare, siete stati un bel bottino elettorale. Qualcuno mi ha detto di non dirlo: non ti fare nemici! Io ritengo che questo deve fare pensare, perché la mentalità siciliana è un poco particolare; quello che per gli altri è un diritto, per i siciliani è chiedere un piacere. È quello che per voi è un diritto, il lavoro, diventa la richiesta di un piacere al deputato di turno. È questo che voi non dovete più accettare, è questo che, secondo me, è importante che non dovete più accettare; cioè dovete far valere i vostri diritti, quello che voi avete fatto in vent’anni: se avete servito il paese, se ritenete di aver lavorato per il paese. E’ un vostro diritto non è un piacere quello che state chiedendo. E allora smettiamola di farci sfruttare dalla politica, la politica è ora che vi dia delle risposte, perché farvi rinnovare il contratto per un altro anno, altri cinque anni... fra cinque anni si riproporrà il problema, siete persone che siete in età pensionistica? Io non credo! E, quindi che cos’è che si risolve? Io non credo che il problema sia quello di prorogare il contratto e prorogare l’agonia perché è una agonia continua, e frustrante. Ognuno di noi ha preso degli impegni economici, sociali, familiari è questo quello su di cui voi dovete fare la vostra battaglia, è su questo che noi ed io vi dò la mia solidarietà. La mia solidarietà è proprio su questo: la vostra battaglia, la mia battaglia è quella di far valere un diritto, non un piacere. Sul piacere io non sono d’accordo; se vogliamo far valere il nostro diritto di lavoratori bene, credo che tutti quanti siamo d’accordo! E, che possano essere sfruttati, ma nel senso positivo, al meglio, queste risorse (molte delle quali, secondo me, sono non-sottovalutate ma non vi diamo il giusto peso). Se noi riteniamo che il Comune di Cefalù ha necessità di queste persone, dobbiamo aiutarlo in tutti i modi ma dobbiamo esserne convinti. Anche dal fatto che economicamente non è vero che siamo messi così bene. Io ho capito che stasera rispetto al pensiero che avevo, siamo uno dei paesi migliori! Economicamente stiamo bene se non che poi pensiamo che, fino a qualche giorno fa, erano stati bloccati gli stipendi perché non si sapeva come si dovevano pagare!

Non ci prendiamo in giro e non vi fate prendere in giro. Io ritengo che tutto questo Consiglio comunale vi vuole dare la sua solidarietà ma è giusto che ne voi, né noi siamo ipocriti su quello che realmente facciamo.

La proposta di delibera viene votata favorevolmente all’unanimità (13 su 13) si mette quindi ai voti la immediata esecuzione (stessa votazione).