Club Med, il villaggio di Cefalù riaprirà con 5 Tridenti

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Ma il Progetto non era stato "caducato"? (all'interno, a commento, un interesante articolo del 17 marzo)

(fonte Crm)
Il Club Med di Cefalu' diventera' il primo resort cinque tridenti d'Europa. Stamattina il presidente Valery Giscard d'Estaing, alla presenza del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e del sottosegretario Gianfranco Micciche', ha presentato il progetto di riposizionamento della struttura.
Il nuovo villaggio sara' dotato di 314 camere, di cui 180 camere club, 124 bungalow e dieci suites. Sara' aperto per dieci mesi all'anno, da marzo a gennaio. I lavori dureranno 18 mesi.
L'inaugurazione e' prevista per il mese di luglio 2012.

Il progetto sara' realizzato in partnership con Invitalia, l'Agenzia Nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa.
Il Club Med di Cefalu', chiuso dal 2005, nei prossimi diciotto mesi sara' dotato di infrastrutture che gli consentiranno di rispondere alle richieste di una clientela internazionale.
La rinnovata veste del villaggio, pensata dagli architetti Jeremy King e Riccardo Roselli, prendera' spunto dalla sua eccezionale posizione e dalla vegetazione che lo circonda, mantenendosi perfettamente integrata nell'ambiente naturale.

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Eppure solo sei mesi fa...

Nel corso della trasmissione domenicale di CRM, andata in onda domenica 14 marzo 2010, Il Vicesindaco Roberto Corsello, nell’ambito di un dibattito con il Consigliere del P.D. Antonio Franco, ha dichiarato che ritiene “ definitivamente caducata” l’ipotesi del club Med ristrutturato.

L’affermazione fatta, dal Vicesindaco, Roberto Corsello, secondo il quale è da ritenersi “definitivamente caducata” l’ipotesi della ristrutturazione del Club Med di Cefalù, ha avuto il classico effetto del fulmine a ciel sereno per quanti, nella nostra città, speravano che la ristrutturazione di questa importantissima struttura ricettiva, che ha segnato la storia della vocazione turistica di Cefalù, potesse offrire importanti opportunità lavorative (specialmente in una situazione di grave crisi economica come quella attuale) per il rilancio turistico di Cefalù.

Purtroppo, stando alla drastica affermazione (anche se resa in un linguaggio espressivo tipico dell’ambito tecnico – giuridico), Cefalù potrebbe dire definitivamente addio (salvo la presentazione di altre proposte di rilancio, dell’eventuale esistenza delle quali, al momento, non siamo a conoscenza) alla struttura ricettiva che l’ha resa una città turistica famosa in tutto il mondo e che, a partire dagli anni ’50 quando portava ancora il vecchio nome di “village Magique”, ha profondamente contribuito ad inserire l’immagine di Cefalù tra le località più rinomate e meta (allora!) di un turismo d’elite.

Il club Mediteraneé ha contribuito non poco anche al cambiamento dei costumi, all’internazionalizzazione dell’immagine di Cefalù, allo scambio culturale in una Unione Europea che muoveva i primi passi, ad alimentare i sogni di tante generazioni di giovani e a sviluppare il sistema economico di Cefalù che era ancora legato alle tradizionali attività della pesca e dell’agricoltura.
Facendo un sondaggio in città, tanti cittadini ci potrebbero raccontare piccoli e grandi aneddoti legati alla presenza del club; tuttavia questa notizia non ci colpisce, soltanto, per il sapore nostalgico che può suscitare la consapevolezza che (forse) si è chiusa definitivamente una pagina di storia cefaludese.

Questa affermazione (qualora avvalorata da fatti concreti) ci preoccupa profondamente per il futuro di Cefalù, per il mancato contributo che una nuova struttura ricettiva, legata ai più alti standards di qualità, avrebbe certamente dato al rilancio turistico; ci turba per la profonda delusione che susciterà in tutti coloro che, in un periodo di grave crisi economica come quello attuale, speravano di ottenere importanti prospettive occupazionali; ci inquieta per la negativa ricaduta che l’eventuale mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione (quantificati in circa due milioni di euro) avrà per le già disastrate finanze comunali.
Non sappiamo quali siano i riscontri oggettivi che hanno portato il Vicesindaco della città a fare pubblicamente questa forte affermazione (ci piacerebbe conoscere le cause che hanno contribuito alla maturazione di questo convincimento da parte dell’avv. Corsello).
Sappiamo però che in uno scenario che, fino a poco tempo fa, vedeva il reiterarsi di annunci di un imminente inizio dei lavori, subito seguito dalle notizie (vere o presunte) di un non meglio specificato interessamento da parte di uno sceicco arabo, questa notizia giunge del tutto inaspettata.

Sappiamo, però, che in una situazione come quella di Cefalù nella quale, come ammesso dal vicesindaco nel corso della stessa trasmissione, siamo in presenza “di una macchina amministrativa che non funziona”, tanto che “la sostituzione di alcune lampadine fulminate può essere considerata un evento”, la definitiva chiusura del Club Med sarebbe l’ennesima sconfortante riprova di come la città stia attraversando una grave crisi che ha gravemente offuscato la lucentezza della ‘perla del tirreno’.
Speriamo che, in futuro, qualcuno animato da autentico amore, e da voglia di fare, sappia darle una lucidata per fare in modo che torni a far risplendere la sua intensa luce, prima che sia troppo tardi.

Articolo di Vincenzo Garbo del 17/03/2010

ritratto di Giuseppe Aquia

Quella fu l'esternazione di

Quella fu l'esternazione di un assessore che volendo tirare ad indovinare ci azzeccò in pieno. D'altronde in fatto di lungimiranza l'assessore in questi anni ci ha stupiti: si è candidato contro Guercio sapendo che poi sarebbe diventato vice sindaco,in più i risultati sono sotto gli occhi di tutti, fallimento completo, suo e dei suoi amici saltimbanchi.Comunque ciò non ci deve distrarre e sino a quando non iniziano i lavori veri e propri al club med bisogna restare vigili ed attenti alle evoluzioni. Bisogna mantenere alta la concentrazione delle istituzioni e del club med affinchè non si ricada nell'obliò. In quanto come direbbe il mio amico Saro di Paola, questa landa di paradiso non si può perdere o far perdere.

ritratto di Rosario Fertitta

Ieri è stata posta "la

Ieri è stata posta "la prima pietra" per la rinascita del nuovo villaggio Club Med.
Credo che la città tutta debba essere orgogliosa di questo avvenimento perchè rappresenta, non v'è dubbio, la possibilità concreta di un rilancio dell'economia e dell'immagine di Cefalù.
Adesso, come è stato giustamente osservato, bisogna vigilare per chè alla "prima pietra" seguano quanto prima le "seconde, le terze e così via...", augurandosi che i tempi di realizzazione ed inaugurazione vengano rispettati.
Quanto alle altre considerazioni svolte da Peppe Aquia, mi limito soltanto a prendere atto che, dopo 10 mesi di "rimpasto" e nuova Giunta gli effetti di quella tanto decantata "aria nuova" ( !! ) che avrebbe dovuto invadere Cefalù e risolverne i problemi mi pare che........
Evidentemente era molto più facile attaccare quotidianamente l'allora vice sindaco Lombardo e quanti, pian piano, stavano cercando di risalire la china dopo i ben noti disastri che - a quanto pare - sono stati dimenticati in tutta fretta.
A volte, però, senza scomodare latinismi e/o solenni principi "cumannari è miegghiu ri...." (i nostri padri a volte erano folcloristici).
Io, personalmente, sull'argomento ho le mie convinzioni.
Cordialità.

ritratto di Giuseppe Aquia

Scusi avvocato volevo solo

Scusi avvocato volevo solo rettificarla non si è trattata della posa della prima pietra ma di una delle presentazioni del progetto del club med. Da questo ne deriva la mia ammonizione a seguire da vicino gli svilluppi speriamo positivi di questo progetto importantissimo per il nostro paese.P.s.sicuramente sono di parte lavorando al med da tanti anni-

ritratto di Giuseppe Livecchi

fatemi capire

Scusate ma cosa manca per fare decollare questo progetto allora?
Credo che sia dovere di tutti vigilare affinché le opere si realizzino nell'osservanza delle norme e del progetto stesso.
Cosa manca per partire? A cosa sono dovuti i ritardi? Cefalù non può perdere questa opportunità.