Una grande opportunità, speriamo! (Parte 2°)

ritratto di Pino Lo Presti

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i discorsi del Presidente Henri Giscard d’Estaing, direttore generale del Club Med, dell’ Amministratore delegato in Italia, dottore Arcuri, dell’on. Gianfranco Miccichè e del Ministro della Salute Ferruccio Fazio.


mi scuserà il carissimo prof. Barracato, Presidente del nostro Consiglio, ma è simpaticamente “troppo bella”; lo stesso spero dall’amico Liberto


-il passaggio di "testimone"

Il discorso del Presidente Henri Giscard d’Estaing, direttore generale del Club Med.

-potrebbe anche essere un vero Profeta per Cefalù

(riportiamo la traduzione fatta dal conduttore, poco precisa ci è sembrata in verità e, soprattutto alla fine, incompleta; l’ultimo “pezzo” del signor Giscard infatti non è stato tradotto, in quanto - poichè molti dei presenti già battevano le mani - lo stesso ha ritenuto che non fosse necessario farla)

-chi ha capito, ha capito!

Sig. Ministro della Salute, caro Ferruccio, onorevole Miccichè, senatori, onorevoli, tutta l’Amministrazione, Sindaco, amministratore in Italia signor Arcuri, signore e signori, personalità civili e militari di Cefalù, signore e signori miei amici, benvenuti a tutti, benvenuti a tutti al club Med di Cefalù. Voglio scusare il ministro Brambilla che per impegni impellenti non è potuta essere qua ma la ringrazio per l’aiuto che ha sempre voluto dare al club Med. Inoltre voglio scusare il nostro ministro Alfano che purtroppo, per impegni impellenti, anche lui non può essere qua.

È con grande piacere ed emozione che sono qui per questo grande evento: il rilancio del Villaggio di questo sito magnifico di Cefalù. Cefalù per noi è un villaggio che riflette assolutamente l’attaccamento e la fiducia che il club Mediterranèe porta per questo territorio, per l’Italia. L’Italia è parte integrante dei sessant’anni di storia del club Med. Il primo “villaggio storico” del club Med fu in Italia, nel 1951, in Toscana, e poi Cefalù nel 1957 è entrato nella storia del club Med.

Un altro legame tra l’Italia e il club Mediterranèe deriva dall’azionariato storico con la famiglia Agnelli, precedentemente, ed, ora, con la famiglia Benetton che fa parte dell’azionariato del club Mediterranèe. Il club Med, oltre ad essere club Med in Italia, sono Resort situati, in tutte le parti del mondo, in luoghi eccezionali, e rappresentano 1500 “luoghi” italiani, in Italia e del mondo. Questo progetto non potrebbe essere lanciato se non grazie ad un sostegno attivo da parte del nostro partner importantissimo in Italia.
Un obiettivo comune tra i club Med in Italia è quello di sviluppare il turismo nel territorio italiano.

E, quindi, adesso, la domanda che si pone è: perché rilanciare il club Med di Cefalù e passarlo da “villaggio di capanne” a villaggio cinque e tridenti, primo in Europa? Innanzitutto perché siamo coscienti del potenziale del territorio italiano e soprattutto della regione Sicilia, e, poi, chiaramente abbiamo creato un decoro “assolutamente sintetico” -come potete vedere - che è uno dei quadri più belli che possa regalarci questo posto che è Cefalù e la sua Baia. E, quindi il rilancio di Cefalù sarà per noi il “portabandiera” di questo obiettivo: quello di sviluppare il nostro concetto “alto” di gamma, in Italia. Grandi punti di forza di questo resort saranno chiaramente il sito fantastico ma anche gli accessi per arrivare qui a Cefalù, con l’arrivo all’aereoporto di Palermo, con la vicinanza della città di Palermo. E, questo è effettivamente il simbolo dello spirito pioniere che il club de la Mediterranèe ha della strategia dell’alta gamma che il club Mediterranèe vuole in Italia sviluppare e in tutto il mondo.

Ed è ancora più importante essere qui, oggi a Cefalù, perché segna una tappa fondamentale nello sviluppo del club Mediterranèe, qui in Italia, pensando che tra qualche giorno ci sarà un’altra tappa fondamentale, per lo sviluppo della club Mediterranèe nel mondo, con l’apertura del primo villaggio in Cina.
Cefalù quindi sarà il legame tra quello che si svilupperà qui in Italia e uno dei più importanti sviluppi, nei prossimi anni, del club Mediterranèe lontano, nel paese della Cina. E quindi non ci resta che darci un prossimo appuntamento, nel luglio 2012, per inaugurare questo Resort, uno dei più belli ed importanti del resto d’Europa, dove saranno investiti più di 57 milioni di euro, con una ambizione di 18 mesi - meno di 18 mesi - per la costruzione di questo Villaggio.

-cosa vedono quegli occhi.

Il discorso dell’Amministratore delegato in Italia, dottore Arcuri .

Buon giorno, grazie signor Ministro, onorevoli Miccichè, presidente Giscard d’Estaing, autorità, signore e signori.
Allora io mi devo per forza unire a tali sentimenti di felicitazioni e di speranza che oggi informano questa importante giornata. Aggiungerei a questi sentimenti, se posso, anche la soddisfazione di chi vi parla.

-spero che anche il Maestro non si sia offeso

Io faccio questo mestiere da quattro anni, con una agenzia in Italia famosa per tutti - credo - con il nome che aveva: “Sviluppo Italia”. In questi quattro anni mi sono dovuto occupare, insieme a tutte le persone che mi hanno aiutato, di più di chiudere le cose sbagliate che sono state fatte nel passato, e di meno di quelle da aprire, delle pagine nuove che auspichiamo informino sempre di più il futuro. E, capite che chi fa il mestiere di “chiudere” delle cose è meno contento di chi fa invece il mestiere di “aprirne” delle nuove. Oggi perciò è un giorno importante anche per noi.

-mangiare è la cosa più naturale per tutti gli uomini, e le donne

Noi abbiamo fortemente collaborato con il club Med, e con il presidente Giscard d’Estaing, per tenere l’Italia, - e il sud dell’Italia in particolare - e la Sicilia ancora più in particolare, dentro le direttrici di sviluppo della strategia del club Mediterranèe nel mondo; e ci siamo, come oggi è evidente, riusciti.
Non era sicuro all’inizio che ci riuscissimo perché, come voi sapete, quando un sano imprenditore internazionale, quale il club Mediterranèe, compara le convenienze a investire nei vari luoghi del mondo, non sempre trova il nostro paese nei posti più alti tra i luoghi dove conviene - soprattutto per chi nel nostro paese non vive - investire.
Invece oggi anche grazie - auspico - al nostro modesto contributo, questa tendenza è stata palesemente invertita. Quindi da qui riparte una strategia di rifocalizzazione degli investimenti del club Mediterranèe nel sud; auspichiamo che questa sia solo la prima di alcune altre pagine. Ci aspettiamo di avere una seconda pagina presto, in Puglia, e poi auspichiamo che ce ne siano tante altre. E questo riqualifica anche il ruolo dell’agenzia che, per conto del Governo, si deve occupare dello sviluppo delle parti più arretrate del nostro paese, quale “Sviluppo Italia” prima era e che, in Italia - speriamo sempre di più fattivamente nel futuro e nel presente - può essere.

L’occasione è ancora più importante perché se lo sviluppo del mezzogiorno non passa attraverso lo sviluppo dei settori “leggeri” - il turismo primo fra tutti -, non passa da nessuna parte. E questo ci conforta ancora di più perché se un importante investitore straniero alla fine trova possibile convenienza a investire nel nostro paese, al di là delle magnifiche condizioni naturali, vuol dire che ogni tanto anche per noi che siamo abituati a parlare male di noi stessi e ci distraiamo sempre quando dell’Italia bisogna parlare bene, ogni tanto abbiamo ragione anche a noi per parlare bene di noi stessi.
Questo percorso è stato possibile anche grazie al contributo di molte altre persone, ricordo il ministro Brambilla, il ministro Alfano, che hanno contribuito, nell’ambito delle proprie competenze e delle proprie sensibilità, a far sì che - rispetto al principale problema che il nostro paese purtroppo ha (che è quello della lentezza di tutti gli strati della pubblica amministrazione - il Sindaco prima diceva che era riuscito a rendere possibile, anche dal punto di vista urbanistico, questo investimento) -, rispetto a questa lentezza, una volta tanto, siamo riusciti a trovare un mix ragionevole tra la pazienza degli imprenditori e la velocità relativa della burocrazia del nostro paese, che ci deve servire per poterlo ripetere molte altre volte, o tutte le altre volte che questo sarà possibile.

Io, vista la giornata, visto il clima di festa, e visto il numero degli interventi mi fermerei qui. Ringraziando di nuovo il Presidente per la sensibilità che ha dimostrato, e auspicando di poter venire a luglio 2012, finalmente per mettere all’ultima pietra; perché chi fa il mio mestiere - e qualche volta mette la “prima” - deve avere, quale missione, quella di mettere l’ “ultima” tutte le volte che - un po’ di tempo prima - ha messo la “prima”. Grazie

Il discorso dell’on. Gianfranco Miccichè .

Giuro che sarò brevissimo. Non faccio come il Sindaco.
C’era una volta Pascal che scrisse una lettera ai gesuiti. E scrisse: “scusate se vi scrivo una lettera così lunga ma non ho abbastanza tempo per scriverla breve”. Perché è più difficile essere brevi che non essere lunghi. Per cui, mi sforzo in questo esercizio e cercherò di essere il più breve possibile.

Io non posso che ringraziare tutto lo staff del club Med; ci siamo, come dire, a volte anche quasi litigati con alcuni di loro pur di arrivare a questo risultato definitivo di riprendere questa attività; ci abbiamo sempre puntato. Io, da quando vivo a Cefalù, ho sempre detto che secondo me Cefalù deve puntare su un turismo più qualificato, più ricco rispetto a quello che ha attualmente. Finalmente si stanno cominciando a vedere alberghi a quattro stelle, speriamo anche a cinque, e quindi tutto quello che di “eccellente” riusciamo a portare qui a Cefalù (poi il ministro Fazio ci dirà quanto eccellente sia l’Ospedale che abbiamo oggi qui a Cefalù) è tutto di guadagnato.

Il cefalutano è un popolo difficile perché - purtroppo è così; l’ho conosciuto bene da quando ci vivo - sembra che purché il mio dirimpettaio non faccia nulla sono disposto a fallire pure io. Mentre normalmente bisognerebbe fare tutto il contrario. Cioè purché io guadagni - anche se il mio dirimpettaio guadagna 10 volte più di me -, va bene lo stesso. Invece qui ancora c’è questa mentalità. Ma abbiamo bisogno proprio di avere gente come il presidente d’Estaing, abbiamo bisogno di avere, lo staff del club Med, il dirigente che viene dall’Europa che ci porti un vento di novità e di qualità rispetto a quello che fino ad oggi siamo stati capaci di fare.
La Sicilia è una terra che teoricamente ha le potenzialità maggiori che esistano al mondo, perché - diciamoci la verità - siamo quasi a zero. Per cui possiamo crescere e migliorare in tutto e per tutto.

Sono contento che Domenico Arcuri abbia parlato di “velocità”, di tempi. È quello su cui stiamo investendo tutte le nostre energie: cercare di velocizzare i tempi della burocrazia! Noi abbiamo pronta questa nuova legge regionale che elimina il concetto di “autorizzazione”; per cui avremo la possibilità - se riusciamo a portarla a termine - di poter costruire, potere fare quello che si vuole in funzione delle regole che esistono, delle leggi già esistenti.
Dico sempre che se è vietato costruire a 300 mt. dal mare, se io costruendo a 1 chilometro, non si vede perché devo chiedere l’autorizzazione. Lo so tanto che sto costruendo ad 1 km e non a 300 m.
Qui in Italia purtroppo, presidente d’Estaing, siamo un popolo strano; siamo gli unici al mondo che sappiamo che col “rosso” bisogna fermarsi ma, con la burocrazia, quando c’è “verde” dobbiamo chiedere l’autorizzazione al vigile per passare. Perché è purtroppo così: non c’è mai niente di certo nelle cose che si fanno.

Ci sforziamo, stiamo crescendo, ci scommettiamo, abbiamo fiducia in noi, abbiamo fiducia in gente come i nostri amici del club Med che vengono ad investire qui. Purtroppo, troppo spesso sono arrivati investitori in Sicilia che poi, dopo un po’, sono andati via perché scoraggiati dal livello di burocrazia e dal livello di difficoltà in cui si sono trovati.
Quello che noi possiamo prendere, come impegno - lo chiedo al Sindaco, lo chiedo a tutti gli amministratori -, è che, questa volta, non ci siano intoppi di nessun tipo, che si lavori con la idea di fare, con la idea di dire sì. Se poi c’è qualcosa che non va, la si corregge, e non al contrario; cioè con l’obiettivo di dire “no” e quindi andando a cercare per forza qualche cosa che non va, per potere bloccare il tutto. Dobbiamo ragionare al contrario. Questo stiamo facendo in Italia, abbiamo messo su - e ho finito - questo Piano per il sud che è un Piano che, al di là dei soldi che porta, la cosa importante è che tutti gli investimenti che verranno fatti al sud saranno investimenti “a burocrazia zero”! Cioè ci sarà una nuova legge - che è un po’ la legge obiettivo degli investimenti al sud - che quindi prevederà, per fortuna, l’eliminazione totale di tutte le autorizzazioni. Si avrà uno o.k. a monte dell’investimento: a quel punto, si parte. I vari documenti, le varie autorizzazioni si otterranno: intanto, l’investimento è già partito.

Questo è quello che il Governo nazionale sta mettendo a punto per il sud e che mi trova assolutamente sostanzialmente d’accordo, non perché io ne faccia parte - anzi spesso sono stato fin troppo critico nei confronti del nostro Governo -, ma stavolta credo che si stia facendo una cosa buona.
Oggi, presidente d’Estaing, siamo meno imbarazzati dalla politica italiana, visto che in Francia in questo momento c’è casino peggiore di quello italiano, per cui siamo tutti e due nella stessa barca. Ne usciremo, come al solito, bene sia noi che voi, se saremo capaci di farlo come ovviamente sempre abbiamo abbiamo fatto sia noi che voi.
L’unico impegno è quello che vi chiediamo, per il futuro, che eventuali finali di Coppa del Mondo li vinca sempre l’Italia.

Il discorso del Ministro della Salute, Fazio .

Vi chiederete perché è qui a inaugurare, oggi, a porre “la prima pietra” il responsabile delle politiche della Salute.
Innanzitutto evidentemente partecipo a nome del Governo e porgo la soddisfazione del Governo italiano per questa realizzazione.

Governo che, come è stato accennato, ha partecipato con un consistente apporto finanziario, perché, tramite “Sviluppo Italia”, il Ministero dello Sviluppo economico ha contribuito al finanziamento di questa importante iniziativa che vede il club Mediterranèe realizzare questa magnifica opera.
Ma il motivo vero per cui sono qui è lo stesso motivo per cui sono andato oggi a verificare lo stato di avanzamento dell’Ospedale “Giglio” di Cefalù.

Sette anni fa ci siamo trovati, una volta a casa del mio amico Renato Pozzetto - a Roma -, con Gianfranco Miccichè. Gianfranco Miccichè ha detto: Cefalù è un posto magnifico però è tutto concentrato in due mesi di estate, dobbiamo destagionalizzarla, dobbiamo portare a Cefalù, dobbiamo portare in Italia, dobbiamo portare nella nostra magnifica Sicilia -così mi disse Gianfranco - le persone come sulla Costa azzurra, che vanno tutto l’anno; non persone che vengono due mesi ma tutto l’anno come sulla Costa azzurra.
Questo è un posto dove potrebbero - mi disse - sorgere degli alberghi bellissimi ma mai nessuno vi farà degli alberghi importanti se poi, dove si portano delle persone anche anziane (che hanno poi bisogno di assistenza), non c’è un’assistenza adeguata. Fate, facciamo un Ospedale!

Così nacque l’operazione di Cefalù. Quindi è nata veramente in assoluta e totale sintonia con questa iniziativa di oggi, che quindi la va chiaramente a coronare. Non sto dicendo che se l’Ospedale non ci fosse questo oggi non avverrebbe ma, sicuramente, c’è un’importante sinergia fra le due cose, anche perché vedo con soddisfazione che non si tratta di un Club appunto di capanne, ma si tratta di un Club di persone anche di una certa età, di persone che hanno bisogno di comodità e vogliono anche avere la certezza di potere avere - soprattutto nel periodo invernale per esempio - delle cure mediche.

Ecco che quindi è un nuovo modo di fare turismo, è un nuovo modo di fare imprenditoria nel nostro paese, è un nuovo modo per fare sinergia tra altri paesi: la Francia delle strutture internazionali e l’Italia; è un nuovo modo per fare sinergia, come già avviene in America, tra strutture ospedaliere e strutture di ricettività alberghiera.
Voi sapete che vi sono dei monoblocco in America in cui uno si ferma al terzo piano e c’è l’Ospedale, si ferma al quarto piano e c’è l’albergo. Proprio perché albergo ed ospedale devono agire e andare in sinergia.
Ecco quindi che è, con competenza mia specifica, che sono lieto oggi di essere qui a porre “la prima pietra” e poi che esiste anche questo nostro interesse nell’Ospedale. Mi auguro che, in una qualunque veste, sarò qui tra 18 mesi a vedere la realizzazione della struttura. Ecco quindi io non posso che esprimere la grandissima nostra soddisfazione, e ringraziare evidentemente il club Mediterranèe per tutto quello che sta facendo e che la città di Cefalù, col proprio Sindaco in testa, sta accogliendo veramente a braccia aperte, e così anche la regione Sicilia, di cui qui abbiamo qui l’esponente sicuramente a me più caro ma un esponente di grandissimo rilievo che è Gianfranco Miccichè.

-la Cefalù più sincera che già sorride all’oggi ancor più immaginando un domani

-la Tradizione

-tutta Cefalù è contenta all’idea di un futuro prospero ma che non si vorrebbe in danno ne della “sincerità” ne della “tradizione” (che poi sono le nostre perle), ad arricchimento piuttosto di entrambe nell’incontro civile con altre persone e culture del mondo

-che Dio illumini chi ha in mano tanti fili.

ritratto di Daniele Tumminello

Miccichè e l'ospedale

Davvero illuminante il passaggio del ministro Fazio. Apprendiamo infatti che l'idea di creare un grande ospedale a Cefalù sarebbe nata in una serata romana a casa di Renato Pozzetto in seguito ad una proposta di Gianfranco Miccichè.
Ma non era stata la Vicari a volere il San Raffaele a Cefalù, o ricordiamo male? La verità è che in questo momento Miccichè sta calando gli assi,ed evidentemente si ritiene forte abbastanza da voler ridimensionare il peso politico degli avversari interni. Con la Vicari c'è un conto aperto ormai da tempo. Ora Miccichè sta cercando di chiuderlo.
Con la rivelazione, passata attraverso la bocca del ministro è come se Miccichè avesse detto alla Vicari: "Guarda che io a Cefalù contavo più di te anche quando eri tu a governare!"

ritratto di Pino Lo Presti

Sorprendente

è bello avere degli amici che ti aiutano a focalizzare degli snodi cruciali.

ritratto di Giuseppe Aquia

Scusatemi ma vi devo

Scusatemi ma vi devo smentire ero un forzista del primo momento
quindi sò più di voi che l'Ospedale San Raffaele è stato voluto da Miccichè ammesso anche dalla Vicari in un incontro all'Artigianelli di Giorgio prima della seconda rielezione a sindaco scusatemi ma su questo sono più illuminante di voi.Pino focalizza per bene prima di trarre conclusioni.

ritratto di Pino Lo Presti

Non mi pare

1° di aver tratto conclusioni
2° che tu non sia tra gli amici che "aiutano a focalizzare degli snodi cruciali".