Se questa è una Città?!

ritratto di Pino Lo Presti

Versione stampabile

Questo accampamento, cui è ridotta Cefalù, offre quotidianamente, purtroppo, mille spunti per riflettere, dal negativo, sul come dovrebbe essere, invece, una Città, a partire dalle piccole cose!
Parlarne, evidenziarle significa essere politicamente contro una Amministrazione, contro chi lavora, contro la “buona nomina” della città; un pericoloso nemico pubblico insomma che non si fa i fatti suoi per una qualche perversa ragione, tra cui “l’invidia”?

Tra i tanti “portati” dell’idea di Città vi è certamente quello di “Disegno-controllo del territorio”, ossia quello di un criterio di “Ordine” a partire dagli spazi pubblici in relazione a cui organizzare, poi, quelli privati.

Su questo non vedo quale possa essere la differenza tra un percorso culturale di destra o di sinistra.
Lasciamo perdere le grandi questioni oggetto di Programmazioni Territoriali come il P.R.G.; se c’è un Governo del Territorio e quindi degli spazi urbani, la sua natura si esprimerà identica sia nella gestione del primo che dei secondi.

Che Governo è però - viene da chiedersi - quello che consente queste e le altre cose “pur minute” che assieme a tanti utenti de laltracefalu andiamo - con vari accenti - segnalando?

-vista la situazione, è meglio fare marcia indietro: è questa la risposta?

Le singole tolleranze fanno anche loro parte di un buon Governo - la cui Giustizia non dovrebbe mai essere “tagliente” - ma quando in giro ce ne sono troppe, tutte insieme possono costituire un problema proprio per quell’Ordine Pubblico che dovrebbe definire una Città, e ogni Convivenza Civile tra Persone.

A Cefalù, un Ordine pubblico non lo vediamo disegnare il nostro territorio extraurbano, nè lo sviluppo urbano, nè lo vediamo gestire il suolo urbano.

Quegli scooters non dovrebbero stare là - specie quello in doppia fila -, ma da soli ancora non impedirebbero il passaggio di un veicolo a quattro ruote.

Quella panchina non dovrebbe stare là - anche perchè non ha “la concessione” -, ma da sola ancora non impedirebbero il passaggio di un veicolo a quattro ruote.

Ma quando più “trasgressioni” contemporaneamente vengono tollerate, allora si può creare e - come nel nostro caso - si crea un “corto-circuito”!

E’ normale che questa macchina debba fare marcia indietro e proseguire sul Corso alla ricerca di un’altra traversa? E se si fosse trattato di una emergenza?

A me non piacciono le panchine? Niente affatto anzi mi sono sempre dispiaciuto che non ci fossero abbastanza panchine su cui sedersi e godersi il nostro Centro Storico e la sua vita.
Ciò che non mi pare possa essere consentito è però che siano autonomamente i “privati” a prendere l’iniziativa di porle dove gli pare o gli conviene.
Non mi convince neanche tanto il discorso: “poverini sono in un luogo sacrificato, hanno bisogno di uno sfogo all’esterno” (un discorso in generale)!
Credo che prima di intraprendere una impresa commerciale si sia ben valutato cosa si può utilizzare o meno come “strumento” di lavoro.

In ogni caso, credo che non possa passare il principio che è il Centro Storico ed i suoi spazi che devono adattarsi alle esigenze di lavoro dei vari imprenditori, ma le loro”imprese” piuttosto al Centro Storico.

-c’è chi ha persino rinunciato a guardare

La gestione del suolo Pubblico sta creando varie emergenze nella nostra città. Occorre un nuovo Regolamento di Concessione del Suolo Pubblico e occorre una Polizia Municipale gestita con l’obiettivo di fare applicare questo Regolamento assieme a tutti gli altri di sua competenza, come la sosta ed il traffico!

- una seconda macchina sarà, in questo primo tratto, più fortunata

- riesce persino a superare le difficoltà del secondo tratto; chissà più avanti!

ritratto di Giusi Farinella

Caro Pino,

Ciò che manca nel nostro paese è l'educazione civica.
Prima di affermare che la colpa è dell'Amministrazione (molto facile giocare a scarica barile), dovremmo rileggere e ripassare il libro (ai miei tempi si studiava) "Educazione Civica".

ritratto di Pino Lo Presti

E' vero manca l'educazione

ma come un buon padre dovrebbe insegnarla ai figli, così un Governo dovrebbe con i propri cittadini.

ritratto di Giusi Farinella

Buon padre .........

caro Pino,
sai come sono i figli di oggi .... purtroppo è diventato difficile fare il padre e quasi impossibile farlo bene.
Ciao

ritratto di Leonardo Mento

L'EDUCAZIONE E' ANCHE.......

frutto di "sanzione"......visto il risultato dell'educazione civica. Comunque se sai che se non rispetti le regole "paghi", molte cose non si farebbero; ma anche il detto è dalla parte di chi non rispetta le regole
" cu f.......Dio perdona a tutti". E a furia di perdonare..... devi fare marcia indietro o guardare dall'altra parte.

ritratto di Piazza Luigi

non è solo via Vanni...

non è solo in via vanni caro Pino che succedono queste cose...anzi su due auto una è riuscita a passare...pensa quando senza avvisare viene chiusa una qualsiasi strada laterale del Corso con una semplice tavola messa di traverso...comunque complimenti per la " vigilanza " e le foto a furia di parlarne forse cambierà qualcosa in meglio...
ciao,
luigi

ritratto di Giuseppe Aquia

Caro pino come può un buon

Caro pino come può un buon padre insegnare l'educazione ai figli se il primo e lui che per sedersi su una poltrona tradisce chiunque? I figli di oggi fanno esattamente quello che vedono fare ai padri.

ritratto di Pino Lo Presti

In questo caso

non è un buon "Padre" ma solo uno che abusa di quel ruolo creando confusione e perciò danno, ai figli e alla loro educazione!