Consiglio Comunale del 26 novembre - Le dichiarazioni di voto di:

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Mangano, Noto, Scialabba, Rasa e Calabrese-2, sull’emendamento alla delibera di Salvaguardia, e di Lapunzina sulla delibera di Salvaguardia (così emendata)

Mangano
L’emendamento che viene proposto al consiglio, sulla delibera presentata per l’equilibrio di bilancio, non vi è dubbio che, ancora una volta, tende ad allontanare quello che sembrava, fino ad ieri sera, profilarsi come assolutamente indispensabile, e cioè la dichiarazione del dissesto finanziario.
Convinti, come siamo, che Cefalù ha ancora delle grosse opportunità - perché non si scarichi o non si scarichino sui cittadini di questo comune anche errori che provengono poi, quasi per intero, dal passato (e non mi interessa oggi guardare come sono stati prodotti, anche se il consiglio e la gente ne è pienamente consapevole), la prima cosa che ci siamo detti è “quello che poteva succedere” se il comune avesse dichiarato oggi il dissesto: quale erano i percorsi e le conseguenze che questa città poteva avere.
Voglio brevemente ricordare questo: la dichiarazione di dissesto provoca la nomina di commissari. Vero è, blocca quello che riguarda gli interessi dei debiti e la loro rivalutazione, ma porta notevoli conseguenze che non sono soltanto sul personale del comune, che non sono soltanto sull’aumento di tutte le aliquote (tasse, eccetera, compresa soprattutto quella dell’Irpef), ma comporta dei fatti pure - secondo me - gravi, anche “di faccia” di questo comune!
Ormai la questione di dissesto è un tipo di fallimento che diventa a momenti più di tipo privatistico che altro, per alcuni aspetti.

I debiti potrebbero essere, con la procedura ordinaria o con la procedura semplificata - soprattutto questo penso - concordati anche al 40 60% di quella che è la massa debitoria. Ma è una perdita di credibilità enorme del comune, senza parlare dei tempi del dissesto. Nessun comune dissestato - anche se il dissesto ha funzionato nel tempo -, per delle problematiche che hanno investito nel tempo anche il tipo di legislazione che abbiamo avuto sullo stesso, non solo non hanno ad oggi - malgrado sono passati cinque e passa anni (alcuni sono da otto a nove anni), raggiunto il soddisfacimento della massa passiva, della liquidazione.
Non vi è dubbio che i commissari che verrebbero nominati - in caso di dissesto - a Cefalù, (siccome il comune ha beni patrimoniali disponibili) non c’è dubbio che la prima cosa che farebbero per eliminare la massa debitoria è vendere i beni; vendere i beni e portare le aliquote al massimo, mettere i dipendenti comunali in mobilità. Questa è la prima fase! Ora, c’è questa possibilità, come diceva poco fa Francesco Calabrese, che con questo emendamento noi ci sostituissimo ai possibili commissari liquidatori.

Certo abbiamo assolutamente bisogno che la macchina burocratica comunale segua con molta attenzione questo processo. Perché non solo questo processo viene guidato con la vendita dei beni, ma dobbiamo accelerare in maniera assoluta la questione delle entrate, di quelli che sono i nostri crediti. Dobbiamo attivare tutte quelle procedure che ci permettano di limitare al massimo il danno sul patrimonio, anche con degli interventi - che potranno essere soltanto dal 2011 in poi - per l’aumento di alcuni tributi, tasse eccetera, soprattutto anche quella riguardante gli oneri di urbanizzazione.

Io mi rendo conto che questa soluzione proposta, questa ipotesi di lavoro, deve essere sviluppata dagli uffici; senza la macchina burocratica del comune e l’intervento dell’amministrazione, in maniera fattiva, queste rischiano di restare carta. E, non è perché abbiamo voluto indicare le date o i termini...!
Certo io posso ancora rischiare per tre o quattro mesi, però non c’è dubbio che in questi 3/4, o 5 mesi al massimo, queste cose devono essere fatte, perché sennò al dissesto si va, non c’è alcun dubbio su questo!
Noi ci stiamo assumendo delle responsabilità anche di carattere patrimoniale, nel momento in cui stiamo votando questo tipo di emendamento; è di questo siamo assolutamente consapevoli. Stiamo dando fiducia agli uffici, e all’amministrazione attiva di questa città, perché questi interventi si facciano. Certo, io mi rendo conto che forse, con molta leggerezza - anche nel piano delle alienazioni passate -, abbiamo messo in vendita degli immobili - assolutamente privi di appetibilità, come ho detto ieri sera -; devono avere una appetibilità commerciale per chi acquista, e garantirgli un ritorno; non c’è dubbio!Siamo in una congiuntura economica, fra l’altro, generalizzata, e quindi non c’è molta gente disponibile a fare investimenti senza prospettive di ritorno. Quindi dobbiamo stare pure attenti, ma, d’altronde, questo tipo di vendita è nella stessa logica che farebbero i commissari che verrebbero al comune di Cefalù. Noi, in questa maniera, stiamo cercando di limitare i danni. Che sia chiaro: danni complessivi per la città, per i nostri impiegati, per la gente, assumendosi le responsabilità.

Per questo io invito tutti i consiglieri - perché tutti siamo amministratori di questa città - a valutare positivamente l’emendamento proposto e l’approvazione della delibera in definitiva.

Noto
Questa sera è una serata cruciale per la vita della nostra cittadina, tanto amata dai cittadini di Cefalù.
È una serata cruciale in quanto ci troviamo di fronte a una massa debitoria talmente enorme che sia gli uffici, sia i revisori dei conti, giudicano degna di un dissesto finanziario. Eppure, in una serata così cruciale, alcuni consiglieri non si sono presentati, e sono i soliti che, di fronte a delle responsabilità ben precise, non si presentano; e mi riferisco non solo a questa serata - che è di fondamentale importanza per i destini futuri della città - ma anche a quando si doveva votare i debiti fuori bilancio (quando si dovevano pagare i debiti fuori bilancio delle ordinanze sindacali): ebbene i “quattro dell’Ave Maria”!
Qua, siamo stati sempre presenti ad approvare qualsiasi debito fuori bilancio; perché è giusto che si approvino!
Ora: dissesto, non dissesto? Il “problema” del dissesto finanziario o la “paura” del dissesto finanziario? Certamente è una iattura per i destini della città, e a nulla valgono le belle parole di solidarietà espresse quella sera, nei confronti dei precari del comune di Cefalù, se poi questo non viene trasformato in un atto concreto che è quello di evitare il dissesto finanziario.
I signori che sono presenti qui, questa sera, che lo sappiano sin da ora - dobbiamo sgombrare il campo da ogni dubbio -: coloro i quali questa sera impediranno il dissesto finanziario “sono dalla loro parte”!
Questo devono capire i signori che, in massa, stasera si sono presentati.

Ebbene, da come erano messe le cose, francamente temevamo che, effettivamente, ci fosse un dissesto finanziario.
Ebbene il consiglio comunale, questa sera, si è assunto la responsabilità di “sanare” le criticità, si è assunto la responsabilità di un lavoro impegnativo (tra l’altro noi non facciamo gli economisti, nè siamo avvezzi a problemi di numeri); ci siamo impegnati affinché questo venga evitato.
Come?
Partorendo un emendamento. Un emendamento che è la ricetta, signor sindaco, per evitare il dissesto finanziario. Ci sono delle prescrizioni ben precise a cui l’amministrazione si deve attenere, perché altrimenti - se non si fa la cura come prescritto nella ricetta - il malato non guarisce, e muore. È eppure ci siamo sforzati malgrado - dico malgrado - gli uffici economico finanziari, malgrado l’amministrazione, si siano messi di traverso. Lo dobbiamo dire, perché si è arresa, si è presentata qui con “le mani alzate”, dicendo “noi siamo in dissesto”!
Tra l’altro, vorrei ricordare - non me ne voglia il ragioniere Meli (di cui stimo la competenza, l’intelligenza ed anche la furbizia) - però vorrei che questa furbizia, questa intelligenza la sprecasse a favore dell’ente e non alzasse le mani.
Tra l’altro, si contraddice dicendo, nella parte narrativa. Dicevo che è paradossale che il dirigente, nella parte narrativa, ritiene di “porre in essere, con vigore o determinazione, gli adempimenti normativamente consentiti per il prosieguo del risanamento finanziario dell’ente, per quanto attiene la massa passiva, ad oggi, accertata attraverso le procedure relative all’alienazione del patrimonio immobiliare”. Però, nello stesso tempo, cita il combinato disposto dell’articolo 244 per il quale ricorrono le condizioni del dissesto finanziario.

Ecco, malgrado questo, noi ci siamo impegnati, e malgrado - a mia sorpresa - il parere contrario dei revisori dei conti.
Un collegio dei revisori dei conti che io debbo criticare perché più che essere un collegio tecnico, è un collegio politico che ha giurato vendetta nei confronti del sindaco Guercio; e fa di tutto per mettersi di traverso.
Hanno espresso un giudizio pretestuoso e solamente pretestuoso, in quanto “reiterano” il loro parere negativo su una, su un documento, che non presentava nessuna proposta. Questa volta la proposta c’era, e si sono inseriti in un giudizio prettamente politico e non tecnico, perché il giudizio tecnico deve essere motivato, dettagliatamente.
I tempi ci sono perché i tempi dei mutui, delle rate dei mutui, si possono stabilire: quindi è, a mio avviso, un giudizio pretestuoso!
Ma lasciando perdere questo:
Si parlava della vendita dei beni. signor sindaco. Noi, negli anni, abbiamo dato le ricette, abbiamo dato le soluzioni: come quella della rateizzazione della massa debitoria, come quella della vendita dei beni, come quella dell’Ici sui terreni fabbricabili, eccetera. Ne abbiamo date di indicazioni!
Io mi domando perché tutto questo non è stato fatto?
Cefalù, a mio avviso, non ha bisogno di vendere i beni; solo se andassimo a recuperare tutti quei crediti che noi vantiamo ...! Uno per tutti è quello degli importi per la indennità degli espropri delle case popolari, in cui il comune di Cefalù ha vinto la causa in Cassazione per una quota - non so su quante case - e noi dobbiamo incassare € 300.000. Ma siccome c’erano altre cause, per altre frazioni, il tutto ammonta a circa 2 milioni di euro!
Ora l’Istituto delle case popolari vuole una transazione; bisogna andare lì a chiedere i soldi!
Ma perché non si è andati? L’abbiamo fatto ora, ma dopo tre anni, perfetto!
E quante cause il comune di Cefalù ha vinto, e bisogna solo incassare, avere la buona volontà di andare a chiedere questi soldi. Questo bisogna fare, a mio avviso; tante e tanti sono gli introiti che questo comune potrebbe avere: come quelli relativi alle insolvenze per i pagamenti dell’acqua, dell’immondizia, eccetera. Sono problemi che, se risolti, porterebbero questo comune a non vendere i beni immobili!

Ora, io dico questo, signor sindaco: ci siamo, ogni anno, giurati che avremmo fatto meglio, che avremmo fatto qualcosa, e questo qualcosa non è stato fatto.
Adesso vedo nuova linfa in questa Amministrazione, nella presenza dell’assessore Cocco, che spero porti un po’ di entusiasmo nella gestione della cosa pubblica. Quindi, spero che questa volta ci si rimbocchi effettivamente le maniche e si cerchi di lavorare in tal senso, cioè nel risanamento delle casse comunali.
Io mi domando - io credo che ogni consigliere comunale si domandi - “... ma, rispetto al nostro insediamento, il comune di Cefalù è migliorato, è peggiorato, è uguale?
Io credo che “miglioramenti” non ce ne sono stati!
E allora, se tre anni e mezzo sono passati inutilmente, speriamo ora almeno che, in questo anno e mezzo che rimane di questa consiliatura, ci sia un segnale forte di risanamento. Noi che ci siamo insediati ad amministrare questa città, dovremmo - dico: dovremmo - lasciare una città migliore rispetto a quella che abbiamo trovata. Questo è l’augurio che ogni Amministrazione si fa, rispetto alla precedente.

Certo, nel passato, questo comune - o la politica che ha guidato questo comune - si sono fatti errori, diciamo, “capitali”, come la vendita all’Enel dell’energia elettrica; che era un introito sicuro per questo comune. Ebbene, la “lungimiranza politica” di allora ci ha portato a cedere l’unica fonte di introito sicuro per il comune. Quello è stato un errore madornale per la città di Cefalù. Ognuno si assume certo le proprie responsabilità.
Signor sindaco, io credo - in base anche alle parole dette dal consigliere Calabrese - che siamo “all’ultima spiaggia”; altro che “ciambella di salvataggio”, quà o ci mettiamo a lavorare seriamente, giorno e notte, lasciando i nostri problemi familiari a casa, e rivolgersi “interamente” all’interesse di tutti i cittadini, o, altrimenti, questa città, non solo non avrà futuro, ma cadrà nel baratro più profondo.

Scialabba
Questa sera è stata illustrata ampiamente la gravità di questo ammalato che sarebbe il disastro finanziario del comune.
Disastro che porterebbe a tante conseguenze sia dal punto di vista amministrativo ma anche per la collettività; e non mi soffermo su queste particolarità perché è stato già detto da tutti, dalla opposizione, dalla pseudo maggioranza, quali sono i motivi per cui questa sera stiamo discutendo di fronte a questo ammalato e di trovare una cura.
Faceva cenno, il consigliere Lapunzina, anche nel 2007, 2008 abbiamo approvato all’unanimità - anche nel 2009 l’abbiamo approvato - un bilancio per migliorare le condizioni di questo ente.
Questa sera siamo di fronte ad un ammalato grave. Si è trovato un emendamento che può dare ancora delle flebo, delle cure per sopravvivere e per avere una risposta immediata, che abbiamo scritto nell’emendamento, nonostante il parere sfavorevole da parte dei revisori dei conti. Però ci comforta il parere del ragioniere, perché ha i numeri in mano. Quindi col suo proposito, con la sua buona volontà e il suo impegno, con l’assessore, possiamo quantomeno trovare questa cura immediata, perché se entro il 31 gennaio -come ha ribadito il collega Calabrese - noi non abbiamo i primi segnali, siamo purtroppo costretti a trovarci di fronte a questo ammalato grave e non c’è più nessuna cura.

E anche noi ci adegueremo a dire il colpo finale di questa amministrazione.

Rasa
Io faccio la mia dichiarazione di voto, e chiedo al segretario di trascrivere fedelmente quello che io sto per dire.
È ovvio che chi è assente ha torto; chi è assente si è comportato da codardo - poi “a coscienza sua” -!

Può darsi che c’erano dei validi motivi per essere assenti.
Però devo dare atto ai consiglieri che mi hanno preceduto, che le persone che sono state assenti non hanno assunto le responsabilità che il mandato politico gli ha conferito, che gli elettori gli hanno conferito. E questo è grave!
È chiaro che l’Amministrazione - com’è stato detto precedentemente - deve assumere tutte le più opportune ed idonee iniziative per potere portare questo comune ad una situazione finanziaria migliore: come è stato detto dal consigliere Noto, del consigliere Mangano, dal consigliere Calabrese, dal consigliere Scialabba ed anche Lapunzina.
Io faccio la mia dichiarazione di voto, la leggo, poi gliela dò. Voglio che lei la trascriva per quello che io ho scritto:

“Avendo esaminato quanto scritto, dai revisori contabili, sull’emendamento alla proposta di deliberazione concernente la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica di salvaguardia degli equilibri di bilancio, esercizio finanziario 2010, considerato che i revisori danno atto che manca una proposta di manovra correttiva nella proposta di deliberazione consiliare numero 330 del 22 novembre 2010, che l’emendamento rappresenta una proposta correttiva, e che i revisori reiterano un parere dato che conferma la mancanza della proposta - quando, all’atto della sottoscrizione del parere sull’emendamento, la proposta c’è: ed è rappresentata dall’emendamento -, che i revisori non esprimono un parere sull’emendamento, né positivo né negativo, e quindi non “danno certezze”, né in senso negativo né in senso positivo, considerato e preso atto che il responsabile del servizio ha espresso sull’emendamento parere favorevole, che questo, allo stato attuale, e per le considerazione sopraddette, è l’unico parere “certo” sull’emendamento, tutto ciò detto è considerato, esprimo il mio voto favorevole!

Calabrese
Nel confermare il mio voto favorevole - già ampiamente anticipato - mi piace concludere stasera con quanto a chiare lettere ha scritto il Ministero dell’interno - Dipartimento per gli affari interni e territoriali - direzione generale della finanza locale, in data aprile 2010: “Oggi, più che mai, la dichiarazione di dissesto deve intervenire solo in casi diversamente irrimediabili, in quanto tutto l’onere del risanamento grava sul bilancio comunale.”
Perché?
Molto semplice, perché per tutti quei comuni che vanno in dissesto - dopo la riforma costituzionale del 2001 - mancano, assolutamente, tutte quelle fonti di approvvigionamento “a carico dello Stato”. Cioè, oggi, i comuni che entrano in dissesto, dopo la riforma costituzionale del 2001, non possono più attingere a quel famoso contributo ventennale, mutuo ventennale, pagato dallo Stato.

Quindi concludo, oggi più che mai la dichiarazione di dissesto deve intervenire solo in casi diversamente irrimediabili, in quanto tutto l’onere del risanamento grava sul bilancio comunale. Non abbiamo fatto altro stasera, signor presidente, signor sindaco, signori consiglieri, che rispettare fedelmente il dettato normativo del parere, illustre, non discutibile, del Ministero dell’interno.
Confermo mio voto favorevole.

Il Presidente mette ai voti l’Emendamento-Calabrese-ed-altri

Presenti 12: otto favorevoli, quattro astenuti

Il Presidente mette voti la Salvaguardia degli equilibri

Lapunzina , per dichiarazione di voto
Questa sera, ancora una volta, si sta aprendo-fiducia, a questa maggioranza, rispetto a tempi brevissimi: “30 aprile 2011, un apposito piano triennale”, leggo nell’emendamento approvato “della massa passiva attualmente quantizzata a in circa 10 milioni di euro, ecc.”.
Noi abbiamo detto: non ci crediamo, non abbiamo fiducia in questa amministrazione; per cui, chiaramente, non pensiamo che possa risolvere il problema: ed è per questo che ci siamo astenuti.
Ma per il mese di febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, non passerà molto tempo. Per cui non ci sarà molto da aspettare per vedere se si concretizzano o meno questi impegni che questa sera vengono assunti in sede di deliberazione.
Per cui vedremo, nei prossimi mesi, quanto sarà fatto e quanto sarà fatto negli interessi del comune di Cefalù.

Però io volevo affrontare, in dichiarazione di voto, due argomenti importantissimi.

Prima di tutto però voglio dire che, tra gli assenti c’è il consigliere Gattuso che sta veramente male con una fortissima congiuntivite agli occhi. Per cui facciamo tanti auguri al nostro consigliere che non è assente per motivi pretestuosi ma è “veramente assente” per motivi giustificati, di salute.

Volevo, ripeto, fare un riferimento specifico a due cose.

Prima di tutto al fatto che il sindaco ha chiamato, accanto a sé, il dottore Cocco; non è una cosa da poco conto.
Il 28 giugno 2010, il sindaco ha espresso il proprio compiacimento per la correttezza manifestata dal dottore Cocco, e soprattutto per il fatto di potere avere “nella civica amministrazione un assessore esperto nella delicatissima materia del bilancio - peraltro dotato di straordinarie qualità professionali, unanimamente note, da tutti riconosciute - che potrà dare quel contributo, in termini di capacità, di impegno e competenza, necessario ad assicurare alla città il raggiungimento dell’obiettivo programmatico prioritario, costituito proprio dal risanamento finanziario del comune, in qualunque modo non procrastinabile oltre” .
Dunque, da questo punto di vista, gli impegni assunti questa sera - che rappresentano una sorta di cambiale a scadenza - hanno la garanzia che c’è l’assessore Cocco; per cui sicuramente - lo dice il sindaco (per cui dobbiamo credergli) -, da qui a non molto, i problemi saranno risolti.

Secondo aspetto: dove si deve incidere e dove non si vuole incidere.
Si parlava poco fa della riscossione. Sapete quanto dobbiamo incassare da oneri di urbanizzazione, scaduti già da tanto tempo?
C’è un elenco, che ha fatto il ragioniere Meli, in pochi giorni , ben preciso, di oneri scaduti da molto tempo - di cui si è chiesto pure di riscuotere la fideiussione -, ma non ha risposto nessuno: € 952.000,oo euro!
Abbiamo dimenticato che si parla di 2 miliardi.
Perché, purtroppo, andiamo ricorrendo gli IACP, transazioni e cose varie, quando ci sono somme da riscuotere con un elenco preciso?
Sapete che c’è un noto albergo cefaludese - di cui non facciamo il nome perché “non è giusto” - che deve al comune circa 980.000,00 euro.
Sapete che ci sono altre strutture che devono al comune di Cefalù, tra tutti i tributi, qualche cosa come 1 milione e mezzo di euro?
Sapete che, in questi anni, non abbiamo aumentato di un solo centesimo di euro - al di là degli adeguamenti che devono essere fatti (vedremo cosa farete sugli oneri di urbanizzazione) per il suolo pubblico, che è sempre molto poco? L’utilizzo del suolo va pagato e va pagato caro.
Vi dico ancora che il suolo pubblico, a Cefalù, per quattro mesi l’anno non si paga: soltanto perché si piazzano delle piante attorno all'area oggetto di rilaascio.
Potrei continuare, ma il presidente mi richiama, avrei una lunghissima sfilza ancora di cose da dire.
Sapete che non incassiamo quasi più niente dalla pubblicità, che abbiamo già perso € 300.000,00 da Tributi-Italia... e tante altre cose.
E allora non bastano queste coseche avete previsto nell'emendamento, ma ci vuole una attenta analisi e un Osservatorio delle entrate “che funzioni”. In questo comune l’Osservatorio delle entrate non è stato mai istituito, non esiste, non si è mai occupato nessuno di qaunto si incassa e di come si incassa.
Ogni tanto c’è qualche sporadico tentativo.
Concludo dicendo che, per noi, il voto è di astensione perché noi non crediamo assolutamente che questa amministrazione possa portare avanti un serio risanamento.
La situazione peggiorerà, Lo vedrete nei prossimi mesi - non perché io voglio essere un uccello di malaugurio ma perché in questi anni è peggiorata tantissimo; in tre anni, caro Roberto Corsello, la situazione è peggiorata tanto. Sai bene che abbiamo dei contenziosi che arriveranno a termine in questi giorni, e avremo “altri” debiti fuori bilancio. Purtroppo per il nostro comune, c’è quello dell’Inps e dell'INAIL che riguarda i vigili volontari, quello e tante altre cose.
Per cui voi vedrete , oltre gli interessi che andranno maturando, oltre tutto quello che avete fatto e state continuando a fare, la situazione peggiorerà ancora.
Non sono questi i rimedi che devono essere posti in essere, ma ben altri, e voi li conoscete benissimo; non li mettete in atto perché, purtroppo, quelli non portano voti!

Il Segretario
Con riferimento alla proposta depositata agli atti, e alla luce di quanto deliberato, le altre sere, dell’emendamento, cassiamo, bisogna cassare, la parte relativa al riferimento del debito Volo-Parlato e, quindi, anche con i riferimenti numerici. Il dispositivo poi prevede chiaramente il dare atto che va adeguato all’emendamento.

Il Presidente mette ai voti la proposta di delibera relativa alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, così come emendata

Otto favorevoli quattro astenuti

Lapunzina
Chiediamo di aggiornare il consiglio per due giorni di seguito, e cioè lunedì e martedì, in considerazione del fatto che, se lo aggiorniamo solo per lunedì, non possiamo convocarlo per martedì perché non ci sarà la possibilità di avvisare gli assenti.
Dunque Le chiediamo di aggiornare il consiglio comunale per due giorni di seguito.

Il Presidente
Trovo la richiesta giusta, quindi il Consiglio viene rinviato a lunedì e martedì.