Il Palazzetto senza progetto

ritratto di Daniele Tumminello

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In mezzo a tante e gravose problematiche, mettere altra carne sul fuoco rischia di produrre ulteriore fumo, ma sulla questione credo che si debbano trovare delle soluzioni al più presto.
Mi riferisco all’enigmatico e perdurante stato di chiusura del Palazzetto dello Sport, apparentemente completato ma ancora nemmeno inaugurato. Già lo scorso anno l’opera aveva atteso con ansia il pubblico taglio del nastro, tra brindisi e fanfare, invece trascorrerà anche questo Natale senza spumante. Sembra che la questione ruoti attorno ad un collegamento fognario che non si sa se è stato fatto o no. Restando così le cose, l’edificio rischia di invecchiare prima ancora di cominciare a vivere: umidità, infiltrazioni d’acqua, come sa ogni buon padrone di casa, sono i primi nemici di una costruzione abbandonata a se stessa.
Ma la cosa che più mi preoccupa è il silenzio che avvolge l’intera vicenda, un silenzio che rivela, a mio giudizio, un’assenza di progettualità sulla destinazione dell’opera pubblica e uno scarso interesse della politica nei confronti delle realtà sportive locali.
È assurdo dover constatare che le squadre di basket e pallavolo continuino a svolgere le loro attività agonistiche nel “tendone” di via Aldo Moro o nella palestra della Scuola Media, quando invece potrebbero usufruire di una struttura moderna e in grado di avvicinare un ampio pubblico di sportivi e di famiglie.
Ma in che termini è stata concepita la gestione della struttura? Chi dovrebbe sostenere i costi di gestione? Si è pensato ad una gestione pubblico-privata, oppure ad una gestione interamente privata? In questo caso, se ne dovrebbero occupare le società sportive cefaludesi, oppure una società di gestione esterna? Questi temi sono stati affrontati in via preliminare?
Credo che le società locali da sole non possano gestire il Palazzetto, e forse anche per questa ragione non alzano la voce sulla chiusura dell’edificio; troppo onerosi sarebbero i costi per delle piccole realtà che, con sacrificio e passione, da anni offrono la possibilità di fare sport ai nostri ragazzi.
La palla, è il caso di dirlo, passa alla politica che ha l’obbligo di intervenire, per salvaguardare un duplice investimento: quello sulla struttura e quello sullo sport come attività che favorisce la crescita dell’individuo e della comunità.
Mi auguro che quanto prima la città possa godere di questo spazio, perché troppo dolorosa è la memoria del destino che ha colpito in passato i vecchi campi di calcetto dell’Ogliastrillo e i vecchi campi da tennis sotto il Cimitero.

ritratto di Nicola Pizzillo

E io pago!

Come tutte le opere pubbliche realizzate a Cefalù, è necessario il passaggio obbligatorio attraverso uno stato di abbandono e di degrado variabile dai 5 ai 40 anni, vedasi il teatro comunale, i campi da tennis, i campi di calcetto, la corte delle stelle, la pista di pattinaggio, il campo da golf, l'attuale palazzetto dello sport.

Solo dopo aver raggiunto l'apice ed aver verificato l'incapacità dell'ente pubblico di gestire direttamente tali beni, si decide di regola l'affidamento a privati e così tali opere cominciano a vivere, ad essere luoghi di aggregazione sociale, in parole povere riescono a fare il mestiere per cui sono state realizzate.

Adesso per il palazzatto francamente ritengo che sia ancora passato troppo poco tempo perchè venga aperto, dobbiamo attendere un po di muffa alla pareti, rigonfiamenti del parquet, crolli delle canalette di scolo, qualche vetro rotto e sanitari asportati da vandali, solo dopo sarà maturo il tempo per la sua inaugurazione e conseguente affidamento penso a privati, viste le vacche magre degli enti pubblici.

Quindi rassegnamoci ad attendere il cosidetto decennio di disfacimento protocollare, poi forse i nostri nipoti avranno il piacere di poter giocare nell'ormai vecchio e decrepito Palasport di Cefalù Marzio Tricoli, se nel frattempo non gli avranno cambiato pure il nome.

La verità è che dovremmo fare come gli operai delle fabbriche in odore di licenziamento e salire sul tetto della struttura per attirare i riflettori dei mass media sull'ennessima incompiuta italiana.
E io pago!

Auguri di buone feste,senza se e senza ma, allo staff ed ai cefalutani tutti.

ritratto di Vincenzo Nastasi

Caro Nicola...

credo che si stia tentando di fare invecchiare quanto prima il palazzetto per poi abbatterlo a colpi di mazza ,tipo muro di Berlino ,per poi trasferirne i cocci presso il museo Mandralisca .Salire sul tetto ,mi creda,è assai pericoloso e sinceramente non so se ne valga la pena ,meglio chiamare striscia la notizia!
Agli amici dello staff che con il loro impegno ,il loro entusiasmo e la loro abnegazione ci hanno permesso di dire quello che pensiamo ,in modo rispettoso,in totale libertà e agli autori(sarebbe lungo menzionarli tutti)che hanno fino ad oggi condiviso questo sito vanno i più sinceri auguri di un BUON NATALE e di un SERENO ANNO NUOVO e che DIO ce la mandi buona!.

ritratto di Saro Di Paola

Viva l'Italia e viva Cefalù!

Il Palazzetto dello Sport, così come è stato concepito, progettato e realizzato è stato, ed è, per Cefalù e per l'intero circondario un'altra OCCASIONE PERDUTA.
Una grande porzione di territorio è stata sprecata e sacrificata per una struttura che, per le sue limitate possibilità di utilizzo, non potrà autofinanziarsi la gestione.

IRRESPONSABILI I POLITICI CHE COSI' L'HANNO VOLUTA E QUEGLI ALTRI CHE NON VEDONO L'ORA DI INAUGURARLA PER METTERE IN BELLA MOSTRA LA FASCIA, AZZURRA O TRICOLORE CHE SIA, SENZA PRIMA AVERE DATO FONDO A TUTTI I TENTATIVI PER METTERE SU UNA PROPOSTA DI GESTIONE!

Intanto il degrado delle componenti strutturali ed architettoniche si coglie a vista d'occhio.
Dall'esterno.
E all'interno che succede ?
Non ci è dato saperlo.

Quanto alle forme di protesta per attirare l'attenzione dei mass media andiamoci cauti.
A salire sul tetto si rischia la pelle!

Che dire, infine, del cosiddetto "campo da golf" che sarebbe dovuto essere il trampolino di lancio per il turismo d'èlite?
Insieme al compianto Pasquale Curcio sono stato il solo consigliere comunale che, avendo prefigurato quello che sarebbe regolarmente avvenuto,ha avuto il coraggio di DIRE NO!
In due contro tutti abbiamo gridato :
NO ALLO SPRECO DI DANARO PUBBLICO PER UNA STRUTTURA IN UN LUOGO NEL QUALE SI SAREBBE DOVUTA, FINANCO, POMPARE L'ACQUA DA PRESIDIANA PER INNAFFIARE IL MANTO ERBOSO!
NO ALLO SPRECO DI DANARO PUBBLICO PER UNA "CLUB HOUSE" CHE SAREBBE STATA, COME E', LA PIU' COMODA DELLE STALLE PER LE MUCCHE CHE, IN QUEL LUOGO, PASCOLAVANO E CONTINUANO A PASCOLARE!
Viva l'Italia e Viva Cefalù!

ritratto di Vincenzo Nastasi

Caro ingegnere......

mi permetto di contraddirla su quanto da lei scritto riguardo il campo da golf,in quanto visto che non è stato utilizzato per lo scopo che gli amministratori dell'epoca si erano prefissati,almeno quell'area è servita a sfamare le mucche!Diciamo che i soldi del comune sono serviti a soddisfare le esigenze delle mucche che lì hanno trovato un pascolo rigoglioso,senza bisogno di doversi spostare verso altri siti.Saluti.

ritratto di Daniele Tumminello

Ulteriori riflessioni

Queste riflessioni riportano la questione al solito punto. Dobbiamo dire basta alla politica delle Cattedrali nel deserto.
Beninteso, il Palazzetto è sulla carta un'opera benemerita, ma nel contesto in cui è inserita è davvero la più utile? Sono convinto che altre soluzioni avrebbero goduto di maggior fortuna e avrebbero avuto una ricaduta sociale ed economica sul territorio ben più felici. Penso, infatti, rimanendo in ambito di edilizia sportiva, all'innegabile utilità di una piscina. Non solo si poteva incentivare uno sport praticabile da tutti, ma si poteva creare contestualmente una vera e propria struttura polisportiva in grado di offrire anche servizi di riabilitazione motoria. Penso anche a delle convenzioni con strutture sanitarie, con l'apertura di concrete possibilità di lavoro per molti giovani professionisti del settore sportivo e sanitario. Superfluo immaginare anche i vantaggi che i cittadini avrebbero ricevuto da un simile servizio. In più, sarebbe stato anche più semplice affrontare i costi di gestione.
Chi vuole fare nuoto anche d'inverno, deve andare a Termini, per rimanere in zona, la prima Polisportiva di un certo rilievo si trova a Palermo!
Oggi però il Palazzetto esiste ed è necessario impegnarsi per renderlo attivo. Il resto potrà con un pò di ottimismo trovare spazio anche in un progetto futuro.
Grazie a Nicola e Saro per il loro contributo di idee.

ritratto di Saro Di Paola

Tre palestre e niente piscina!

La più incomprensibile delle scelte "politiche" e progettuali del "Marzio Tricoli" :
tre palestre e niente piscina.

A pensarci possiamo solo scattare dalla rabbia !

ritratto di Vincenzo Nastasi

da considerarsi solo come battuta.

Effettivamente credo che la piscina sia un ulteriore spreco di denari,considerato che non aprendolo sto benedetto palazzetto,non facendo nessun controllo sulla struttura ,rischieremo di vedere tante di quelle infiltrazioni d'acqua che ci permetteranno di "nuotare"all'interno senza il bisogno di sborsare quattrini.Il problema resta nell'individuare lo stile di nuoto con il quale dovremo cimentarci.Saluti.

ritratto di Nicola Pizzillo

Si poteva realizzare un centro polisportivo

come a Castelbuono, con all'esterno una pista di atletica, mentre all'interno campo di basket, pallavolo, pallamano, ping pong, squash, pedane per ginnastica, per arti marziali o lotta greco romana, insomma un tutto di più per attirare il maggior numero possibile di praticanti e società sportive del circondario cui demandare la gestione in maniera consorziata, magari con una integrazione contributiva da parte di Comune, Provincia o Regione.

Certo l'optimum sarebbe stata una bella piscina olimpionica da 50 mt al chiuso ed una per il periodo estivo all'aperto, proprio come quella di viale Del Fante a Palermo, che avrebbe richiamato centinaia di praticanti da tutte la basse Madonie (perchè nelle alte la piscina c'è,a Petralia sic!)e dove si sarebbero potute disputare competizioni di nuoto, pallanuoto e perchè no anche di tuffi o sincro, prettamente in linea con un paese a vocazione marinara come il nostro, dove invece l'unica gara natatoria che si disputa è la traversata da S. Lucia al molo per il SS. Salvatore e sempre se il mare tiene.

Poi 4000 posti a sedere mi sembrano proprio sproporzionati per un paese che conta d'inverno 13.777 abitanti, neanche quando il basket tocco la serie B d'eccellenza si ebbero mai numeri simili di appassionati. Il progettista allora o pensò in grande, augurando per lo sport cefaludese traguardi di prim'ordine, oppure intendendeva realizzare una struttura che avesse anche una diversa utilizzazione, ad esempio per realizzare meeting (di associazioni, partiti) o spettacoli di vario genere (musica, danza, teatro) anche se per essi non penso che l'acustica sia appropriata, poichè nelle palestre di solito vi è molto eco e quindi andrebbero installati degli appositi pannelli fonoassorbenti ed un adeguanto impianto di amplificazione che eviti la distorsione del suono. Inoltre il parquet è molto delicato e difficilmente vi si potrebbe poggiare un palco con relativa strumentazione o sedie che ospitino un numeroso pubblico.

Posto che le attuali conoscenze tecnologiche consentono di riconvertire intere o parti di precedenti strutture, nulla vieta di poter abolire quella maxi gradinata per realizzarvi al suo posto un piscina anche piccola da 25 mt, sicuramente renderebbe il palazzatto più appetibile a privati che volessero prenderlo in gestione. Abbiamo atteso tanti anni per avere questo palazzetto, che altri due in più non costituirebbero di certo un dramma pur di avere una struttura che sia veramente utile alla collettività.