Mentre parliamo di "identità" e "consapevolezza", al Bastione...

ritratto di Gianfranco D Anna

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Foto di Gianfranco D'Anna del 08.01.2011

Non aggiungo parole!
Voglio, però, ricordare le parole che ci ha lasciato in eredità l'Arch. Pasquale Culotta:

"Il Bastione è un luogo urbano da sempre (...) si andava sul Bastione a godere della vista del mare che si infrange contro il popolo degli scogli che difende a Nord l'abitato dei pescatori dalla gigantesca spuma del grecolevante, o a vedere il cielo cobalto, attraversato dalla linea di luce del faro, o a chiacchierare di mille eventi e fantasie, a coppie, a gruppi, solitari a leggere l'orizzonte o le linee colorate del mare, o a giocare da bambini a «ammucciari» e «a banniera» o a trovare compiacente oscurità (...) Un luogo «forte» ma discreto, appartato, bisognava andarci di proposito (...) sospinti individualmente da curiosità interiore, disponibili a libere divagazioni dell'intelletto e della ragione. Un luogo «diverso» per trovarsi anche «diversi»".

"Il Bastione, (...) rimane un luogo per contemplare, da soli o in compagnia, la bellezza della natura del mare, del cielo, del vento, delle stelle, della luce notturna, dei colori e delle trasparenze dell' acqua, e della moltitudine di forme della scogliera".

Da: Pasquale Culotta, “Alterazioni” in “Una città da marciapiede”, Regione e Progettazione Editrice, Cefalù, 1982

ritratto di Saro Di Paola

SONO RIMASTO SENZA PAROLE!

SONO RIMASTO SENZA PAROLE!

ritratto di Saro Di Paola

IL LUOGO PER L'ANIMA

Dopo lo sconcerto mi è tornato alla memoria
"IL LUOGO PER L'ANIMA" :parole che avevo dedicato a Pasquale nel secondo anniversario della Sua scomparsa.
IL BASTIONE, allora : macello di scritte, di bottiglie.... di vino.
IL BASTIONE, oggi : MACELLO E BASTA !

IL POPOLO DEGLI SCOGLI
(il luogo per l’anima)

Oggi tira vento,
di scirocco e libeccio.

Tira forte,
più forte di un forte maestrale.

Un Uomo è salito al Bastione,
è il vento che L’ha portato lassù.

Lassù, nel luogo per l’anima,
Lassù, in punta, sulla prua, all’impiedi.

L’ Uomo guarda lontano ……
l’Infinito è il Suo orizzonte.

Il nostro, ahinoi, è il macello,
di scritte, di bottiglie, di vino.

Un popolo guarda a quell’Uomo,
immobile, dal basso, ne scruta il profilo.

D’un tratto il vento Gli alza i capelli,
quel popolo Lo riconosce.

È Lui …… il Maestro e quel popolo è il Suo.
Quel popolo sono gli scogli.

Sono mani che battono
le onde che gli si infrangono contro.

Saro, 9 novembre 2008

ritratto di Tania Culotta

indignazione...e poi?

L'indignazione è il primo sentimento che assale le persone di buona creanza alla vista di tutto ciò, e aggiungerei di altro, che attorno ci circonda. Purtroppo all'indignazione e alla denuncia, più volte urlata, documentata, con immagini e parole, dalle pagine telematiche,non segue la risposta, la risposta di fatti e di azioni, che ci aspetteremmo.
Il Bastione versa in questo stato pietoso dal 2007, e ad oggi niente è stato fatto se non fare pesantemente aggravare il bilancio dei lavori manutentivi che occorrerebbero per sanarlo.
Il luogo dell'anima, il luogo del silenzio, della meditazione e del paesaggio, che in ogni parte del mondo ci apprezzano e invidiano, noi lo stracciamo come una carta che non ci serve più, incuranti andiamo avanti in un futuro vuoto di un passato che non riconosciamo ed apprezziamo.
Non so a chi rivolgere queste parole, perchè a chi di dovere non fanno pungolo, come fino ad ora non lo hanno fatto, e ciò mi dispiace e mi addolora perchè questa città merita di più.

ritratto di Salvatore Di Majo

Abbiamo contemplato la distruzione

Un luogo meraviglioso e incantevole che, a questo punto, ha ricevuto il massimo dell'ingiuria, come se le tante scritte con lo spray che ne deturpano muri e pietre non bastassero più. E poi le cartacce, la spazzatura, e altro...non riferibile! Chi è stato? Adolescenti scapestrati, avvinazzati, girovaghi...non credo che abbia molta importanza. Se non sappiamo preservare il bello e neanche insegnare alle nuove generazioni ad averne rispetto, tanto vale liberarsene una volta per sempre!!!
Dite che lancio la solita provocazione retorica autoreferenziale, giusto per ricordare alla comunità che esiste anche l'autore di questo commento? No, è solo lo sfogo di chi, giusto due giorni addietro, è stato a Palermo e ha visto in Via Vittorio Emanuele la facciata restaurata di una splendida chiesa deturpata orridamente dallo spray di politicizzati contestatori che inneggiavano alla lotta di classe (...).
Il problema, in definitiva, non è il vandalismo nelle sue forme distruttive - anonime o militanti, quanto piuttosto l'incapacità di comunità e istituzioni a volere intraprendere le dovute iniziative, ciascuno per la sua parte, finalizzate a preservare i tesori culturali e naturalistici di cui dispongono. E se inerzia e indifferenza continueranno a persistere, non avremo più nulla da consegnare a chi verrà dopo di noi!!!

ritratto di Leonardo Mento

Solo indignazione.....

"non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti di Cefalù si leva verso di Noi..." parafrasando Vittorio Emanuela II. Ecco, chi dovrebbe oggi dover dire: "non siamo insensibili al grido di dolore..." ? Pertanto i "Noi" e non i "Nostri" chi sono? I Cifalutani o i Cefaludesi? Il Consiglio Comunale?L'Amministrazione Comunale? E vogliamo pure la Statua di Ruggero.....? Dove va questa comunità? Sulla riflessione di don Licciardi: “Lo Spinito resta un quartiere dove chi vi abita sente ogni giorno che passa che la città è altrove, non è tra le case, tra le strade e tra i palazzi. Eppure allo Spinito vivono 5.200 persone circa. " neanche indignazione. La verità, mi sembra, non è "la città è altrove" ma la città che conoscevamo no c'è più è "sparsa" come pure l'identità, le relazioni, la storia ovvero la Cifalutanità.

ritratto di Saro Di Paola

NON E' STATO UN ATTO VANDALICO!

Sono appena tornato dal "MACELLO".
Avendo osservato da vicino la "FONTANA" mi sento di potere ESCLUDERE CON ASSOLUTA CERTEZZA CHE IL CROLLO di una metà della stessa si sia verificato a seguito di un ATTO VANDALICO.

A provocarlo è stato il venir meno, a causa della ossidazione, dell'azione del ferro dei tondini della protesi con la quale erano state legate e cementate le due parti.

Anche se non si è trattato di un atto vandalico IL MACELLO RESTA !
COMUNQUE!

ritratto di Giuseppe Aquia

DULCIS IN FUNDO

Gentili amici voglio scrivere questa mia ultima diciamo missiva per rimproverare tutti quanti!!!!!! voi scrivete io scrivo ma a cosa serve? gli amministratori che si stanno solo accapparando gli stipendi mensili non fanno nulla!!!!! di tutto quanto gli scemi come noi scrivono anzi siamo definiti deficenti e nulla facenti proprio perchè scriviamo,siamo solo sfaccendati che scrivono nei giornali, ma nessuno dico nessuno di noi che scriviamo abbiamo il coraggio di dire pane al pane e vino al vino, chi ha difeso i commercianti che con tanti sacrifici hanno cercato di creare un clima natalizio? Nessuno!!!!!!!!!chi ha detto al sindaco che stava dicendo eresie quando ha parlato alla radio? Nessuno!!!!!!! Inutile scrivere se alla fine finisce come dice leonardo mento a taralucci e vino,bisogna avere il coraggio di scrivere e di attaccare questi nullafacenti!!!!!!! che stanno rovinando il nostro paese ma tanto parlo al vento buona fortuna cefalù!!!!!!!!!!

ritratto di Marco Manera

Vergogna

Mi fa piacere constatare come l'attenzione si sia spostata verso questa autentica BESTEMMIA (mi scuserà Saro se uso il maiuscolo di cui egli detiene il copyright). Questo luogo così ridotto è la fine di ogni politica culturale in questa città, se mai ce ne fosse stata una. Se l'uomo miope riesce egli stesso a distruggere ciò che la storia gli ha donato, non merita di essere un uomo ma va equiparato alle bestie.
Sono indignato e affranto. Mi prodigherò, insieme a chi vorrà, con la mia piccola voce, a gridare questo scempio in ogni sede e di fronte ad ogni interlocutore.

ritratto di Giovanni Marino

Vergogna....

Per le "BESTEMMIE" al Bastione basta dare un'occhiata alla lapide in lumachella che è apposta sul muro della chiesa dell'Itria, vicino alla porta sfondata, ove sono evidenziate con accuratezza, le lettere di una frase blasfema...
E non ne faccio una questione attinente la religione ...ma solo una dimostrazione di cattiva educazione...e di cattivo gusto
Giovanni Marino

ritratto di Antonio Franco

Tristezza e proposta per il Bastione

Un'infinita tristezza suscita quanto con puntualità posto a conoscenza della Città dall'arch. prof. Gianfranco D'Anna. Se, come sostiene l'ing. Di Paola, l'accaduto relativo alla fontana non è doloso (non ho visto di presenza e ho qualche dubbio, perché ci potrebbe esser stato un concorso umano, anzi subumano, però mi fido della competenza della sua valutazione), resta il degrado di uno dei luoghi impareggiabili di Cefalù. Come Consigliere comunale, anche raccogliendo segnalazioni indignate di cittadini e associazioni, nei mesi passati più volte ho interrogato l'Amministrazione, ho fatto raccomandazioni, pure con i toni forti che per altro spesso necessitano nell'Aula di Consiglio, ma niente... qualche vaga promessa, comprensione a parole, poi il solito trincerarsi dietro la mancanza di soldi e le cosiddette priorità... Il 6 gennaio, rispondendo ad una forte lamentela del nostro stimatissimo Marco Manera avevo scritto su questo sito quanto segue, è una PROPOSTA, che spero, anche alla luce di quanto accaduto, sarà condivisa: "il bastione di Capo Marchiafava è uno dei luoghi più belli non solo di Cefalù, ma di tutto il litorale tirrenico. Quindi, andrebbe tutelato e offerto ai visitatori nelle migliori condizioni, ma rendendo partecipi delle spese di pulizia e fruizione (dovremmo imparare e sempre mettere in atto questo semplice concetto). Pertanto, fermo restando un indispensabile intervento di pulizia e ripristino dei luoghi, appunto, alle migliori condizioni (ritengo che un'Amministrazione responsabile dovrebbe impegnare delle somme per un intervento di somma urgenza, così come ho chiesto più volte di impegnarle per la manutenzione urgente del vicino magazzino dei reperti archeologici nel locali ex Itria, su cui c'è ora una mozione unanime del Consiglio Comunale che impegna il Sindaco), l'utilizzo di tale luogo (come anche stabilito dal recente Regolamento sui Beni comunali) potrà avvenire in sicurezza grazie ad un'unità di personale (avendone, sarebbe meglio due), che sorvegli gli accessi e faccia pagare un ticket, anche di un solo Euro, per l'ingresso (regolandone il numero massimo per volta: non oltre 20/25, dopo i quali, passato un tempo congruo, chiedere di scendere ai primi entrati). Si potrebbero anche installare dei binocoli (a pagamento) per favorire la fruizione del panorama. Fuori dagli orari stabiliti, il bastione dovrebbe restare CHIUSO (com'è necessario per la Rocca e come proporrei anche per la Corte delle Stelle), perché purtroppo dobbiamo ormai renderci conto che l'aumento della mobilità delle persone e l'estendersi di un subdolo analfabetismo di ritorno, unito all'impossibilità per gli Enti di sorvegliare h24 i propri Beni, costringono a mettere sotto chiave i numerosi e splendidi tesori che possediamo, al fine di poterne garantire la conservazione costante e la fruizione a chi li rispetta. La nostra Città è un museo a cielo aperto, ma i musei non sono fruibili comunque e a tutte l'ore, pena il loro degrado. Certo, è un'altra idea attuabile, di concerto con le associazioni locali più sensibili, si potrebbe godere del bastione anche di notte o all'alba per particolari eventi o in specifici momenti dell'anno".

ritratto di Saro Di Paola

PER MALI ESTREMI ESTREMI RIMEDI

Caro Tony,
il "concorso subumano" al crollo sarebbe potuto consistere nell'azione di qualcuno che si fosse appeso alla metà crollata della fontana o che fosse salito al suo interno mettendo i piedi sulla stessa metà.
Mi permetto di escluderlo perchè,in entrambi i casi, difficilmente quel tale "concorrente" sarebbe rimasto illeso.

Il "concorso" se ci fosse stato avrebbe, comunque e soltanto, accelerato di pochissimo un CROLLO reso INELUTTABILE DALL'INCURIA, DALL'ABBANDONO, DALLA TOTALE INDIFFERENZA e DALLA ASSOLUTA DISATTENZIONE rispetto al LUOGO ed alle "COSE" di quel luogo.

Per il resto condivido in toto il tuo pensiero.
In particolare, SOTTOSCRIVO quel passaggio secondo il quale "l'aumento della mobilità delle persone e l'estendersi di un subdolo analfabetismo di ritorno, unito all'impossibilità per gli Enti di sorvegliare h24 i propri Beni, costringono a mettere sotto chiave i numerosi e splendidi tesori che possediamo, al fine di poterne garantire la conservazione costante e la fruizione a chi li rispetta" e LE TUE PROPOSTE.

PER MALI ESTREMI ESTREMI RIMEDI!
Così ebbi a scrivere lo scorso ferragosto di fronte ad altro "MACELLO" : quello che si è presentato ai miei occhi su tutta la spiaggia del lungomare all'alba di quel giorno.
http://www.laltracefalu.it/node/2131

ritratto di Antonio Franco

Grazie Saro

Ti ringrazio per le tue parole e mi auguro che continueremo a sollecitare l'Amministrazione su questi propositi. Per la valutazione dell'evento confido nella tua scienza, ma se un eventuale "concorrente subumano" NON fosse rimasto illeso NON verserei una sola lacrima...

ritratto di Nicola Pizzillo

Il degrado è ovunque

non solo nei beni culturali, che andrebbero salvaguardati quale memoria storico-artistica della nostra civiltà ma esso pervade tutto quello che ci circonda:
le strade dissestate sono ormai la regola, i muri di contenimento sono sempre più decrepiti, a seguito di piogge intense assistiamo a pericolosi smottamenti di terra, i prospetti dei condomini hanno sovente a bella vista reti verdi per contenere i crolli di balconi e cornicioni, cumuli di rifiuti arredano le nostre periferie e le campagne.

Insomma stiamo attraversando una fase di decadimento urbano che però non è frutto del caso ma è figlio di un decadimento culturale generale della nostra società, sempre più tesa all'arricchimento personale e al culto dell'effimero a scapito di valori quali la solidarietà, la fratellanza e la legalità.

Occorrerebbe quindi un nuovo Rinascimento nella vita quotidiana, nelle arti e nel pensiero perchè si possa invertire questa tendenza ma purtroppo ancora non si scorge nulla all'orizzonte, anzi in questi giorni penso che abbiamo proprio toccato il fondo.

ritratto di Rosario Fertitta

Tristezza ed indignazione

Tristezza ed indignazione sono i sentimenti che prendono il sopravvento di fronte alle immagini del nostro Bastione.
Su questa vicenda ritengo sia opportuno far conoscere alcune circostanze.
Alla fine del mese di ottobre del 2008 (da appena una decina di giorni ero stato chiamato a far parte dell'Amministrazione Comunale) i soliti "ignoti vandali" avevano "attenzionato" il Bastione e le pareti laterali della chiesa ivi esistente con numerose scritte a mezzo vernice-spray nonchè divelto parte dei basamenti del belvedere.
Il Sindaco mi incaricò di interessarmi personalmente della vicenda (l'allora collega Gianni Manzo si trovava fuori sede per motivi personali) e, immediatamente, mi recai sui luoghi ove realizzai a mie cure un servizio fotografico di quanto riscontrato (magari tra qualche giorno provvederò a scaricare le foto per avere contezza della evoluzione dei fatti).
Ricordo come se fosse oggi il comportamento di taluni ragazzi, incontrati in quei sopralluoghi, palesemente infastiditi dalla mia presenza e per quello scopo e del tutto restii a collaborare per la individuazione degli autori dei gesti vandalici.
Quel dossier fotografico venne inviato, con nota prot. n. 32612 del 14 novembre 2008 a firma del Sindaco, all'Arch. Adele Mormino Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Palermo.
Con tale nota, oltre a denunciare quanto avvenuto, si chiedeva formalmente alla Soprintendenza di attivare ed adottare tutte le eventuali iniziative finalizzate ad un ottimale intervento di ripristino.
Nella buona sostanza, avuto riguardo alla delicatezza degli interventi da eseguire e, in paticolare, al prestigio dei luoghi si chiedeva alla Soprintendenza di coordinare e sovrintendere gli interventi necessari.
Ricordo, pure, che in occasione di un interessante incontro organizzato dalla locale sezione dell'ArcheoClub presso i locali del Circolo Unione (al quale partecipai personalmente) rappresentai quanto si stava facendo come Amministrazione e l'amico Salvo Di Giorgi, sempre attento e sensibile alle problematiche relative al decoro della nostra Città, si mise a disposizione (personalmente e quale Presidente del Rotary di Cefalù) manifestando l'intendimento di fornire gratuitamente dei particolarissimi solventi per procedere all rimozione degli "scempi" perpetrati sui muri del Bastione.
Si convenne che ogni valutazione e coordinamento di intervento doveva essere curata dalla Soprintendenza.
Qualche tempo dopo, non avendo avuto aggiornamenti sulla vicenda (nelle more era stata presa in carico da altri) chiesi notizie e mi venne riferito che la Soprintendenza ai BB.CC.AA di Palermo, con una nota prot. n. 36964 del 31.12.2008, in riscontro ad una segnalazione del locale Archeoclub, aveva richiesto al Comune di Cefalù (!!) "di notiziare in merito alle misure di salvaguardia adottate e ai criteri di ripristino che codesto Comune vorrà applicare per il recupero del manufatto".
Ma come, l'Ente diligentemente chiede lumi e protezione all'organo di controllo e quest'ultimo - dopo quasi due mesi - ignorando (si spera per disservizio) la richiesta a sua volta chiede notizie ?
I miei ricordi si fermano a contatti telefonici con personale dell'organo di Tutela che avrebbe, entro breve tempo, fatto conoscere le direttive e le procedure da seguire per gli interventi di bonifica.
Dai primi giorni del mese di ottobre del 2009 la mia personale esperienza amministrativa si concluse e, pertanto, non sono in grado di aggiornare sulla vicenda.
Sarebbe interessante, a dire il vero, che chi di dovere aggiornasse la Città anche su questo argomento.
E' chiedere troppo ?

ritratto di Gianfranco D Anna

Non possiamo darla vinta agli IGNORANTI

Caro Tony - e preferirei che anche tu mi chiamassi semplicemente Gianfranco,
sono d’accordo con te quando dici che Cefalù è un Museo a cielo aperto ma non per questo la notte deve essere chiuso come avviene per i “tradizionali” musei.
I musei non sono fruibili a tutte le ore non perché rischierebbero il degrado ma semplicemente per problemi di costi di gestione, eppure, negli ultimi anni, sono sempre maggiori le iniziative che propongono l’apertura notturna degli spazi museali e non solo – una per tutte, la Notte dei Musei che dal 2005 si svolge con successo in tutta Europa. (http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/Miba...)
Sono occasioni uniche per apprezzare pienamente il nostro patrimonio fuori dal caos di quei visitatori che si aggirano velocemente con l’unico scopo di poter dire “ci sono stato anche io!”, “l’ho visto anche io!”
E Cefalù, il Museo Cefalù non può andare controcorrente.
Non si possono chiudere a chiave i luoghi, gli spazi, le opere di questo nostro Museo per colpa di alcuni IGNORANTI - il Vandalismo è frutto dell’Ignoranza.
“Il Bastione - diceva bene Pasquale Culotta - rimane un luogo per contemplare, da soli o in compagnia, la bellezza della natura del mare, del cielo, del vento, delle stelle, della luce notturna, dei colori e delle trasparenze dell'acqua, e della moltitudine di forme della scogliera”.
La contemplazione, la riflessione, il desiderio di restare da soli in silenzio, la voglia di condividere dolci emozioni con la persona amata non possono avere un tempo-orario prestabilito, una tempo-durata congruo.
Il Bastione, la scogliera, il molo, la Rocca, il centro storico tutto, sono luoghi che vanno certamente tutelati ma tutto questo non è impossibile da realizzarsi senza doverli necessariamente chiudere, non richiede l’impiego di decine di uomini, di investimenti di milioni di euro. Basta la volontà!
La tutela di questi luoghi può avvenire anche con un sistema di videosorveglianza con telecamere wireless day & night o con infrarossi abbinate a un sistema di registrazione delle immagini trasmesse. Nelle ore diurne basterebbe un’unica centrale operativa con una persona presente che possa avvisare in tempo reale la Polizia Municipale o le Forze dell’Ordine, nelle ore notturne basterebbero le telecamere ed i cartelli che avvisano della presenza di un sistema di videoregistrazione, unitamente alla presenza delle normali Forze dell’Ordine, per scoraggiare questi IGNORANTI ai quali non possiamo darla vinta.

ritratto di Antonio Franco

Ci sono luoghi e luoghi

Ok GIANFRANCO, quel che tu dici è molto ROMANTICO ma poco PRATICO: certo che la fruizione dei musei dipende dai costi di gestione, ma da che cosa dipendono i costi di gestione? da pulizia, sorveglianza, manutenzione, assicurazioni, turni del personale, ecc.; quindi, appunto per questo non sono visitabili a tutte l'ore e non da tutti e non è lecito accamparsi lì o spruzzarli di spray o vandalizzarli! Sulla fruizione notturna rileggi quanto ho scritto e troverai che per me è possibile, in periodi determinati o su richiesta di gruppi o per eventi particolari. NON HO ALCUNA FIDUCIA NELLA VIDEOSORVEGLIANZA, sia perché molto spesso è troppo dipendente, essa sì, dai costi di gestione degli enti locali o delle forze dell'ordine (sapessi quante videocamere ci sono in giro SPENTE!) sia perché per lo più permette di intervenire solo ad atto vandalico già avvenuto, e in questa società di esibizionisti davanti al video chi vuoi che si scoraggi più davanti una telecamera? La videosorveglianza può essere un servizio generico da usare in vari punti "aperti" della città, non in un luogo appartato come il Bastione (semmai la vedrei bene per monitorare la Piazza Crispi, antistante il Bastione).
Chi ha parlato di decine di uomini e milioni di euro? Negli orari di apertura bastano due unità di personale e far pagare non basta ma AIUTA a contribuire all'ordinaria manutenzione e a formare una coscienza del valore del Bene di cui si fruisce. Per gli inguaribili e ammirevoli romantici della solitudine contemplativa si possono consigliare altri posti splendidi e senz'altro "aperti": la punta del molo, gli scogli, il lungomare, le colline, almeno finché la feccia di governanti e pseudoimprenditori con cui siamo costretti a convivere non avrà finito di distruggerli (sono peggio dei vandali e di sicuro per loro non basta né la videosorveglianza né la chiusura degli spazi).
Tu usi troppo spesso il verbo "bastare": secondo me, quando si hanno responsabilità politiche quel verbo va eliminato, perché la preoccupazione dev'essere ben superiore e indurre a eliminare alla radice il problema, non avendo fiducia di provvedimenti belli sì ma troppo idealistici; la vaghezza, in politica, si accompagna sempre allo spreco (di risorse, di energie umane, di beni comuni). Lo ribadisco: per me luoghi come il Bastione, la Rocca, la Corte delle Stelle fanno parte di un sistema museale e, quindi, NON POSSONO rimanere aperti h 24.

ritratto di Gianfranco D Anna

Caro Tony

Caro Tony
cercherò di rispondere a tutte le tue domande ed ai tuoi dubbi:

La videosorveglianza: oggi, grazie alla tecnologia wireless, non servono più milioni di euro (l’ho scritto io ma non in riferimento a quanto da te detto) per realizzare un sistema di videosorveglianza ed una centrale operativa di controllo. Sono d’accordo con te quando scrivi che la videosorveglianza per lo più permette di intervenire solo ad atto vandalico già avvenuto – anche in tanti musei, nonostante telecamere e custodi, tante opere sono state danneggiate se non rubate - ma rileggi quanto ho scritto e vedrai che io parlo di un sistema di videosorveglianza abbinato ad un sistema di registrazione delle immagini trasmesse. E’ la videoregistrazione che funge da deterrente. Coloro che hanno compiuto gli atti di vandalismo al Bastione o al Molo non sono andato lì con l’intenzione di rompere le luci del Bastione, di divellere i paletti d’illuminazione del Molo o di buttarne a mare le fioriere, etc., non vi si sono recati a volto coperto, sono semplicemente dei dementi che nella loro vacuità mentale hanno cercato un posto dove bere e, terminato l’alcol, non sapendo come far passare il tempo, si sono dati a “giochi” (per loro) e “sfide” idiote, allora, il sapere che i loro volti sono stati filmati e registrati già al loro arrivo in quel luogo diviene certamente un efficace deterrente.
Riguardo al fatto che molte telecamere rimangono spente – come del resto molte opere pubbliche restano chiuse – è perché sono frutto della politica e di impegni di politicanti che partono dall’idea “Intanto facciamolo! - così ci ha da guadagnarci ci guadagna - … poi si vedrà!” se, invece, si partisse da una reale necessità e si affrontassero per tempo le problematiche e gli aspetti tecnici, normativi, gestionali, finanziari etc., le telecamere resterebbero sempre bene accese.

Il personale da impiegare: tu dici che negli orari di apertura bastano due unità di personale. Due al Bastione (un’unità per turno è il minimo se si deve far pagare il biglietto e, nel contempo, sorvegliare), due tra il Molo e Porta Pescara, due lungo la scogliera, due alla Corte delle Stelle, due al Lavatoio Medioevale (tralascio volutamente il Parco della Rocca che una questione a se stante, ben diversa e più complessa), non fanno una decina di uomini per turno? (l’ho scritto sempre io e non in riferimento a quanto da te detto). Certo sono posti di lavoro, ben vengano, ma chi li dovrebbe assumere e, soprattutto, pagare?
Discorso diverso per la pulizia di questi luoghi pubblici in quanto, in qualità di contribuenti, paghiamo già la società Ecologia e Ambiente ed è un loro compito mantenere pulito il museo Cefalù.

Il ticket d’ingresso: mettiamoci al posto di un turista, o di una coppia per non dire di una famiglia, che vuole ammirare le opere di questo nostro museo a cielo aperto. Arriva al Bastione e paga 1 € (a persona, ovviamente), arriva al Molo 1 €, arriva al Lavatoio Medioevale 1 €, … credo che fuggirebbe pensando di rivivere l’indimenticabile scena della dogana nel film “Non ci resta che piangere” con Roberto Beningni e Massimo Troisi: Alt! Chi siete? Cosa portate? Un fiorino!.
Riflettiamo!. Il turista dovrebbe pagare un biglietto per salire al Bastione per ammirare cosa? il panorama che si può osservare anche dalla scogliera?, al Molo, almeno, troverà la “Pietra della Memoria”. Mentre sono ovviamente d’accordo su un ticket per accedere al Parco della Rocca non condivido l’idea di far pagare tanti biglietti per vedere ogni singola opera, ogni singolo luogo del nostro Museo Cefalù, semmai, perché non torniamo all’idea di una tassa di soggiorno che i gestori di tutte le strutture ricettive turistico-alberghiere dovrebbe incassare per poi stornarla al Comune che dovrebbe impiegarla esclusivamente per la manutenzione, le assicurazioni (altri tuoi punti, caro Tony) e per la valorizzazione dell’intero centro storico – sempre che di centro “storico” a Cefalù si possa ancora parlare.

La chiusura notturna: “la chiusura notturna non è una rivendicazione al diritto di avere pieno possesso e fruizione di Beni integri e puliti, risplendenti nella loro Bellezza”, al contrario quel diritto di cui tu parli risiede proprio nel poter fruire di un bene in qualsiasi momento (e non in periodi determinati o su richiesta di gruppi o per eventi particolari) e per qualsiasi tempo (e non per un tempo che qualcuno ritiene congruo). E’ ovvio che nessun romano lascerebbe aperto e incustodito il Colosseo, nessun ateniese l'Acropoli, nessun parigino la Torre Eiffel, ecc. ecc., perché, essendo tutti monumenti a cui normalmente si accede a pagamento, nessuno è fesso, ma allora dovremmo chiudere tutte le piazze italiane per proteggere le sculture, le fontane, etc che in esse si trovano.

Cefalù è un Museo ma è anzitutto una Città turistica che vive di giorno e di notte, l’importante è educare la gente a viverla correttamente e rispettosamente.

ritratto di Saro Di Paola

"U CIUMI" E IL SIG. BARRAVECCHIA

A noi cefalutani una riflessione sulla diversità delle misure di salvaguardia da adottare in funzione della diversità dei luoghi dovrebbe suggerirla "IL LAVATOIO MEDIEVALE".

In che condizioni sarebbe "U CIUMI", oggi nel 1980, se, prima che venisse eseguito l'intervento di restauro, il sindaco del tempo, ing. Antonino Vazzana, non avesse fatto collocare quel cancello che ne preclude l'accesso durante la notte ?

Un cancello di cui, già in quegli anni, si avvertì la necessità per evitare quegli atti che, seppure diversi nella estrinsecazione, atti di inciviltà e di vandalismo erano già in quegli anni.

Un cancello, mi fa piacere ricordarlo, che, su richiesta dello stesso sindaco, alla Città è stato donato dal compianto Cav. Giovanni Agnello.

Il fatto, poi, che dell'apertura e della chiusura del cancello, sin dal 1980, se ne occupi, a titolo gratuito, il signor Pasquale Barravecchia, un altro cefalutano che mi fa piacere menzionare, dovrebbe stimolare un'altra riflessione sulla conservazione e sulla gestione dei Beni Culturali e dei Luoghi di interesse paesistico.
Non è pensabile che per tutti i Beni ci possa essere UN SIGNOR BARRAVECCHIA!

L'unica possibilità di preservare beni e luoghi per conservarli e renderli fruibili alle generazioni che verranno è NEL PAGAMENTO DEL TICKET !
Un pagamento che servirebbe, anche, a dare SBOCCHI OCCUPAZIONALI.

ritratto di Vincenzo Nastasi

per me..

e lo dico davvero con rammarico,è l'ultima offesa che il popolo cefalutano,è costretta a subire, poco importa ,come è stato più volte ripetuto, sapere se si tratta di atto vandalico o meno, la questione a mio parere è un 'altra..In primis bisogna che la città si riappropri della sua identità,della dignità che le è stata sottratta nel corso degli ultimi decenni ,che lo faccia in maniera convinta, forte.il Bastione, come la Rocca, come il lungomare come tutto il centro storico, fanno parte del patrimonio culturale della città ,appartengono al popolo..
Bisogna innanzi tutto cambiare lo stato delle cose, bisogna che Cefalù impari dalle altre realtà cosa voglia dire vivere la propria città e vivere per la propria città! Tutto questo quando?

ritratto di Antonio Franco

W BARRAVECCHIA!

Grazie a Saro Di Paola gli elementi di riflessione si ampliano: il Lavatoio medievale è un altro elemento di pregio del Museo Cefalù. Attenzione: il sottoscritto non ha una visione limitativa, conservativa dei musei. Credo di avere qualche competenza per poter parlare di Museo come realtà integrata e aperta al territorio, ma sempre tutelando i beni preziosi che contiene e, come ben dice l'ing. Di Paola, facendo partecipare alle spese. Gli sbocchi occupazionali sono possibili e concreti, se si pensa all'indotto che si crea con l'organizzazione gestionale dei beni culturali. Mi limito ad aggiungere ai beni da tutelare Porta Pescara: i continui episodi di vagabondaggio e incuria, con il corredo poco edificante di sporcizia ed escrementi, rendono indispensabile una "protezione" e un vissuto nobile del sito, adibendo i locali presenti a mostre, piccoli incontri, esposizioni a tempo, ecc.
Ribadisco che la chiusura notturna non è un darla vinta ai dementi, ma una rivendicazione al diritto di avere pieno possesso e fruizione di Beni integri e puliti, risplendenti nella loro Bellezza. Nessun romano lascerebbe aperto e incustodito il Colosseo, nessun ateniese l'Acropoli, nessun parigino la Torre Eiffel, ecc. ecc.

ritratto di Leonardo Mento

Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata....

telecamere si o no....non mi sembra che si facciano progressi. Varie soluzioni ma nessuna implementata. Pertanto tutto questo diventa "discursi di bar" e le cose vanno come non dovrebbero andare. La soluzione è politica ...e mi sembra che sia stato deciso di non decidere o "pararsi" dietro “io l'avevo detto”. Per un “bene” non deve esserci un Sig Barravecchia ( che va ringraziato), ma con l'affidamento di una parte di Piazza Crispi a privati, la contropartita poteva “anche” essere la custodia del bastione come guardiania, pulizia, apertura e chiusura. La stessa cosa andrebbe richiesta a quei locali che hanno le terrazze sugli scogli, almeno la pulizia sottostante. Come pure per i locali sul lungomare e al molo. Comunque la pensiate, credo che nessun politico è esente o può prendere le distanze di quello che accade a Cefalù.

ritratto di Angela Di Francesca

che fare?

Non posso che unirmi a quanti manifestano la loro indignazione e la loro tristezza per la situazione in cui si trova uno dei luoghi-simbolo di Cefalù.
Ma cosa possiamo fare di concreto perchè si trovi una soluzione?non è ammissibile che da tanto tempo il Bastione sia umiliato dalle scritte, dalla sporcizia, dal degrado! Non sapevo che anche per togliere le scritte dovesse intervenire la Sovrintendenza...ma dato che non interviene, se esistono dei solventi che non rovinano la pietra sottostante, forse si potrebbe almeno per questo attuare la soluzione che, -leggo-, era stata prospettata dal dott. Di Giorgi, cioè agire autonomamente.
Una volta riportato il Bastione alla normalità, si dovrebbe installare, senza clamore mediatico, una videocamera non visibile in modo che i futuri vandali, per cui niente è più invitante di una superficie pulita, siano individuati. Forse se qualcuno pagasse delle multe commisurate alla gravità dell'azione, altri ci penserebbero due volte, mentre la certezza dell'impunità incoraggia i malintenzionati..., Tuttavia, anche se con amarezza e rammarico, penso che l'unica soluzione efficace attualmente sia davvero chiudere i luoghi e permettere le visite con la presenza di un custode. E' assurdo, lo so, ma lo è anche quello che accade. E' una sconfitta per tutti il fatto che tante persone, spesso giovani, non riescano a vedere la bellezza e la poesia. Anche tentare di agire in questo senso è una battaglia civile da fare.
Vorrei aggiungere alle poetiche parole di Pasquale Culotta sul Bastione, quelle che hanno dedicato a questo luogo Angelo Culotta e Marcello Panzarella:
"Il Bastione di Capo Marchiafava rassomiglia alla prua di una nave di pietra, diretta al centro dell'orizonte marino.....La suggestione maggiore si raggiunge quando, seduti sotto il sedile di pietra, si può udire borbottare la risacca sotto, fra gli scogli, mentre sopra la testa si spalanca la nera cupola del cielo, crivellata di stelle"(Angelo Culotta, Il Paese di dentro, 2001)
"Che cos'era prima il Bastione?Era per me un luogo metafisico.....Avrebbe potuto diventare ancora più essenziale...Tutto arido, tutto pietra, scabro, pietra su roccia, sotto il cielo. Un luogo minerale, acqua di mare, scoglio, muro, la Rocca sul fondo e un galleggiare nella luce.La notte solo oscurità, mare da indovinare, la voce di esso in basso, il raggio del faro che spacca le tenebre sotto la volta immensa delle nubi e delle stelle..." (Marcello Panzarella, in Una città da marciapiede, 1982)

ritratto di Marco Manera

Questa foto di scena è

Questa foto di scena è stata scattata da Giacomo Sapienza in occasione di un mio spettacolo in quel luogo magico che era il Bastione di Cefalù. L'atmosfera che si respirava in quello spazio era quella dell'altrove, di un posto "altro". La stessa atmosfera che si percepisce, insomma, quando si entra in un teatro, un luogo in cui hanno casa i sogni. Per questo ho amato il Bastione come luogo di spettacolo ed ho ricevuto le stesse sensazioni da parte di tutti gli amici artisti che, miei ospiti, ho condotto al Bastione. Quella sacralità laica è stata calpestata dal vandalismo ma soprattutto dalla superficilità di chi fa propaganda riempiendosi la bocca con la valorizzazione dei giovani e non fa nulla per coinvolgere, formare ed educare le nuove generazioni. Incuria politica e sociale. Abbandono e ignavia. Le scritte sui muri (non lo dico io, ma eminenti studiosi di cui sono molto informato per averne trattato nella mia tesi di laurea) sono il sintomo di un disagio sociale. Esse vanno condannate ma va anche compreso che i veri responsabili si trovano tra quelle istituzioni che se ne fregano del disagio in nome di una moralità corrotta che abbina arroganza e potere. Ma questi sono discorsi troppo lunghi e complessi, la realtà è nell'attuale, disastroso stato dei luoghi. Io non ci sono voluto andare al Bastione. Preferisco ricordarlo con la mia foto di scena. Mi auguro che lo sconcerto e l'indignazione non lascino spazio al silenzio e alla rassegnazione.

ritratto di rosalia liberto

tristemente stupita...

Ritornando a Cefalù mi si è mostrato lo sdegnoso spettacolo di ciò che pochi giorni fa è accaduto al Bastione.
Fortunatamente questa piazza telematica è stata ricca di interventi che hanno mostrato sensibilità. La causa è forse dovuta a IGNORANZA, INCURIA, MENEFREGHISMO, SCARSA ATTENZIONE NEI CONFRONTI DEL NOSTRO PATRIMONIO?
Ci sono delle responsabilità. E' innegabile!
Ciò che emerge dall'accaduto, a mio avviso, è che noi cefaludesi non riusciamo a tutelare ciò che possediamo,l'identità dei nostri luoghi, pensiamo a "edificarne di altri", di nuovi, senza salvaguardare quelli
esistenti.
Come atto d'amore, sempre ammesso che se ne provi,per questa città, invito chi di competenza a prendere provvedimenti per risanare ciò che è accaduto.
Poveri noi!!!!