SUL SEQUESTRO DEL DEPURATORE

ritratto di Saro Di Paola

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Che il depuratore di Cefalù, la scorsa estate, abbia riversato in mare scarichi inquinanti è fatto assolutamente incontestabile che non può lasciare adito a dubbio alcuno.
È, infatti, un fatto accertato dalle analisi effettuate sui campioni d’acqua prelevati nei paraggi del depuratore medesimo che, però, per essere datati, non DANNO ALCUNA CERTEZZA SULLA DURATA del riversamento né, tantomeno, consentono di affermare, come pur tuttavia è stato affermato, che “PER TUTTA LA STAGIONE ESTIVA l’impianto di S.Antonio e l’altro di S. Ambrogio hanno riversato in mare reflui con sostanze inquinanti”.

Che l’impianto di S. Antonio sia sottodimensionato e che, perciò, nel periodo estivo quando nel bacino della rete fognaria di Cefalù gravita il massimo carico antropico, l’impianto medesimo non riesca a funzionare come dovrebbe è, invece, fatto risaputo.

Il fatto che, lo scorso 29 luglio, "all’interno dell’impianto sia stato trovato UN SOLO OPERATORE egiziano NON QUALIFICATO” è, invece, di quelli che insinuano dubbi sulla causa del cattivo funzionamento dell’impianto medesimo che, assai scontatamente, viene attribuita al suo sottodimensionamento.

I dubbi si insinuano, anche, per il fatto che, nei corrispondenti periodi degli anni precedenti, con carico antropico di entità certamente simile, il cattivo funzionamento dell’impianto non si era manifestato nella misura e nei modi, visibili e percettibili, con i quali si è manifestato la scorsa estate e per i quali la Procura della Repubblica lo scorso 8 ottobre ha aperto un’inchiesta.
I dubbi attengono alla possibilità che il cattivo funzionamento si sia verificato per una GESTIONE dell’impianto QUALIFICATA QUANTO L’OPERATORE.
Una gestione, cioè, “NON QUALIFICATA” con carenze simili a quelle che devono essersi verificate nell'estate del 2002, quando, "le esalazioni mefitiche appestanti l’aria" si sono avvertite sino a Piazza Duomo, cioè, ben oltre quel "centinaio di metri" entro il quale si sono avvertite la scorsa estate.

Il dubbio, a mio giudizio affatto peregrino, conferisce più valore alle domande che il sequestro medesimo non può non suscitare :
Quali sono la valenza, l’efficacia, l’utilità ed il senso pratico del sequestro dell’impianto che è stato “riaffidato alla società Aps perché possa proseguire un’attività compatibile con le esigenze di tutela dell’ambiente” ?

Quali sono la valenza, l’efficacia, l’utilità ed il senso pratico del sequestro, in pieno inverno, dell’impianto che ha avuto un cattivo funzionamento in piena estate ?

Quale, se l’impianto non funziona, il significato del suo “riaffidamento” alla società che lo gestisce perché possa “proseguire un’attività compatibile con le esigenze di tutela dell’ambiente” ?

Forse che le mie siano domande peregrine ?

Forse che, come cittadini, non meritiamo risposta a tali domande ?

Saro Di Paola, 23 gennaio 2011

ritratto di Pino Lo Presti

Domande più che legittime

ma a cui dovrebbe rispondere chi ha fatto il provvedimento.
Da cittadino intanto non posso che sentirmi rassicurato dalla attenzione dell'autorità giudiziaria, e sperare che tale attenzione sortisca effetti positivi nell'interese della collettività.

ritratto di Saro Di Paola

CONCORDO !

Caro Pino, non si può non condividere il tuo commento.

ritratto di Leonardo Mento

la valenza è.....

che non funziona da sempre e che da sempre non è stato fatto niente o quasi.....il resto solo chiacchiere. Pertanto:
"Quali sono la valenza, l’efficacia, l’utilità ed il senso pratico del sequestro, in pieno inverno, dell’impianto che ha avuto un cattivo funzionamento in piena estate ?"
Forse, finalmente fare, fare, fare, fare....e ancora fare.

ritratto di Saro Di Paola

SPERIAMO !

Caro Aldo, a mio giudizio, le tue affermazioni "che non funziona da sempre" e "che da sempre non è stato fatto niente o quasi" non hanno un riscontro certo nella "storia" e nella vita dell'impianto.

Giova ricordare che la sua obsolescenza, fondamentalmente, è dovuta alla sua primordialità.
Non dobbiamo, mai, dimenticare che è stato tra i primissimi impianti realizzati in Sicilia.

Sul "fare,fare,fare,fare .... e ancora fare" sono, invece, d'accordissimo con te.

ritratto di Leonardo Mento

Caro Saro

Sono 20 anni che ho casa a Via Canderolo e posso assicurare che la questione depuratore è sempre esistito con alti e bassi ma è sempre esistito. Sicuramente qualche intervento l'avranno pure fatto;comunque in presenza di problemi seri come quelli di questa estate e forse anche in passsato, si apriva e scaricava a mare. Io la mia "battaglia" l'ho fatta nel 2002 come già evidenziato in un mio precedente post su una Interrogazione-Lapunzina sul depuratore (http://www.laltracefalu.it/node/2694):

(Inserito da Leonardo Mento il Ven, 08/10/2010 - 19:43)
... vedo scarso interesse da parte dei residenti alla questione o "caso" depuratore di Cefalu. La zona è stata erroneamente definita:
"infestata da esalazioni mefitiche che hanno appestato l'aria"
in quanto è da "sempre" ovvero dalla costruzione, interessata da:
"esalazioni mefitiche che hanno e continuano ad appestare l'aria"
parlo con cognizione di causa in quanto "parte lesa" per gli effetti del depurartore. Ho casa in via Candeloro ed essendo il vento dominante di Cefalù il Levante, l'effetto mefitico che appesta l'aria, si riversa su tutta la parte bassa del paese.Anni fà insieme dal altri (pochissimi) del nostro Rione La Giudecca, siamo ricorsi alla magistratura, per denunciare lo stato dell'inquinamento ambientale causato dal depuratore. Facemmo supplenza della politica che per mesi si era astenuta dal prendere ogni azione per risolvere il problema "du fetu" che appestava la città anche la famosa Piazza Duomo.Dopo la nostra denuncia vi furono molte persone che si offessero e la cosa mi costò cara in termini di relazioni, ma non importa. "Panta rei" ma non qui.... tutto continua come sempre...vergogna.
p.s. comunque grazie per l'interrogazione

ritratto di Saro Di Paola

CARO ALDO,

tu da 20 anni in via Candeloro n°75, io da 22 in via Candeloro n° 81.
Indubbiamente le "ammatticate ri livanti" raramente ci hanno fatto inalare profumo di zagara.
Qualche volta di lavanda sì!

Comunque il depuratore è "arrivato" a S. Antonio una ventina d'anni prima che noi arrivassimo in via Candeloro.

Comunque dobbiamo sempre ricordarci che quello di S.Antonio non è un profumificio e che nelle vasche si "accumulano" liquami di fogna.