Il Premio Nobel - Ragazzi 2010 assegnato alla dominicana Francia Simon grazie anche al cefaludese Domenico Abbate

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di Enzo Cesare

C’è stato il contributo italiano e in particolare quello determinante del cefaludese Domenico Abbate nell'assegnazione alla sedicenne Francia Simon, della Repubblica Dominicana, del "Premio Nobel della Pace" 2010 riservato ai "Ragazzi", creato dall'Organizzazione olandese KidsRights e ideato e lanciato da Michail Gorbacev al summit dei Premi Nobel per la Pace del 2005.
Alla giovane Simon è stato riconosciuto il tenace, determinante e anche rischioso impegno profuso nell'accurata informazione e ricerca dei documenti necessari a dare una identità a ben 136 "schiavi invisibili" dei circa 500 di origine haitiana, ma senza identità, residenti nel "Batey Cuchilla" una delle comunità in cui vivono i tagliatori di canna da zucchero nella zona di confine tra Repubblica Dominicana e Haiti.
I neo cittadini dominicani, fino ad alcuni mesi addietro, erano considerati giuridicamente "inesistenti" e, come tali, "irregolari" sia dalle autorità dominicane che haitiane, senza diritti e sfruttati nel massacrante lavoro di tagliatori di canna da zucchero, con salari di appena 168 pesos al giorno, pari a 3 euro.
Domenico Abbate, da anni impegnato come volontario in missioni umanitarie in Africa, Brasile e nella Repubbica Dominicana, ha avuto un ruolo fondamentale in questa specifica iniziativa umanitaria nella veste di operatore della Ong Icei (Organizzazione non governativa - Istituto di Cooperazione Economica Internazionale), come si sottolinea negli articoli pubblicati dal quotidiano La Stampa e sul giornale telematico peacereporter.net.
In collaborazione con Mariel Beasley, del Peace Corps Usa, Abbate ha trovato - nelle pieghe della Costituzione della Repubblica Dominicana - un cavillo per regolarizzare molti residenti nelle "bateyes", che si trovano in misere e disumane condizioni di vita.
I due volontari hanno individuato - nel "Batey Cuchilla" - la sedicenne intraprendente Francia Simon, soprannominata "La fuerte", che vive lì con la madre e due fratelli, gioca a calcio e baseball con i ragazzi, alla quale hanno adeguatamente spiegato cosa si poteva fare per strappare dal degrado e dalla fame i "sans papiers".
Lei, prontamente si è attivata, svolgendo una capillare e rischiosa azione di informazione e raccolta di documenti e attestazioni per fare in modo che agli sfortunati connazionali, seppure tra numerose trappole, potessero intraprendere il machiavellico processo della "Declaraciòn Tardiade acta de nacimiento" e quindi la cittadinananza dominicana. A termine della lunga operazione portata avanti dalla Simon, da Abbate, dalla Baesley e dalle Ong impegnate in questo lembo di terra - facendo trovare l'identità e la cittadinanza dominicana a ben 136 persone per mezzo della "dichiarazione tardiva" - l'Ong Usa World Vision propone la nomination al Nobel di Francia e ottiene il conferimento dell'International Children's Peace Prize 2010 consegnatole dal Premio Nobel per La Pace Rogoberta Menchu.
La stessa Organizzazione non governativa statunitense cura ora l'istruzione della ragazza in un liceo (come beneficio concreto dopo la vittoria del Nobel) e si occupa della sua sicurezza. Francia Simon è infatti diventata un personaggio scomodo dopo la consegna dell'ambito riconoscimento dello scorso 29 novembre all'Aia, in Olanda.
"Nella Repubblica Dominicana, non appena si è diffusa la notizia dell'assegnazione del Nobel per ragazzi a "La fuerte" - ha detto Domenico Abbate, che dopo un fugace soggiorno in famiglia, a Cefalù, è ripartito per una nuova missione umanitaria in Sud America - le radio dominicane si sono scatenate in commenti poco lusinghieri nei suoi confronti, precisando che “Francia Simon è una negra, non è una dominicana, e non li rappresenta"
Enzo Cesare

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Nel cardio-encefalo-gramma

pressochè piatto di questa città, un picco forte verso l'alto.