Parlando con l’assessore Vito Patanella sulla vicenda della "Pietra della Memoria"

ritratto di Pino Lo Presti

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Premessa
È di attualità il tema “La Pietra della Memoria”, il complesso scultureo realizzato da Salvo Salvato all’interno delle attività del Laboratorio Federiciano che lo stesso conduce a Palermo assieme alla Signora Patrizia Agozzino.
Cefalù, in parte, ha mostrato di essersi trovata impreparata di fronte alla prospettiva, improvvisamente apertasi, di una sua imminente collocazione.
Forse i lunghi anni trascorsi dalla sua commissione (2003) e dalla sua stessa realizzazione (2007) ne hanno fatto quasi dimenticare l’esistenza ai pochi che ne erano al corrente, nè gli sporadici accenni alla opportunità di una sua definitiva collocazione (lo fece lei - da poco insediatosi come assessore a Cefalù, nella intervista che allora le feci primi dicembre 2009 - parlandone all’interno del suo progetto di istituzione di un “Anno Ruggeriano”, poi svanito; e lo fece anche alla fine dello stesso dicembre il Sindaco Guercio, stimolato da una domanda di Mario Lombardo, durante il consueto incontro, promosso da Crm, fra la informazione locale ed il Sindaco, di fine anno. In quella occasione, il Sindaco dichiarò: “Per quanto riguarda la statua di Ruggero II°, secondo me questa è una spesa inutile ... A giorni la collocheremo a piazza Marina, al Molo. Per me la vedo come qualcosa di inutile, comunque la collocheremo lo stesso”).
Insomma, ribadisco, anche quei pochi che ne erano a conoscenza non davano per realmente verosimile una sua prossima istallazione.
Gli stessi Agozzino e Salvato, hanno sbloccato la situazione di stallo perdurante, decidendo, da loro, di portare - con l’aiuto del Vicesindaco Corsello - l’Opera finalmente a Cefalù in coincidenza della mostra illustrativa della fase di studio e preparazione dell’Opera: “Segni nella storia dell’Opera”, da loro realizzata all’Ottagono di St. Caterina nella ultima settimana dello scorso dicembre, prima pensata solo con disegni, manufatti preparatori, foto e video.

Alla notizia della imminente partenza dei lavori di installazione dell’opera (che sarebbe dovuta avvenire il 2 gennaio, subito dopo la fine della mostra), che - ripeto - ha colto un pò di sorpresa i tanti, si è aperto con vari toni, accenti ed argomentazioni, un dibattito che non ha toccato solo la scelta del posto in cui collocarla ma anche lo spessore della valenza culturale della operazione.
Qualcuno - per quanto riguarda il luogo della collocazione - ha ritenuto che questo dibattito “esteso alla città” fosse opportuno, altri che invece fossero sufficienti i pareri della Sovraintendenza, dell’arch. Pasquale Culotta, di Nico Marino, di Aurelio Pes e delle dott.sse Gabriella Costantino, Giulia Davì, Caterina Di Giacomo, dirigenti museali palermitane.
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Domanda:
Cosa pensa lei al riguardo delle reazioni che vi sono state?

Risposta:
“La Pietra della Memoria” è un’opera d’arte, con una sua valenza culturale, che si sposa con il progetto “Cefalù - Città di Ruggero”, che è - più o meno - quello che io dicevo nella intervista di un anno fa. Perfetta sintonia quindi da questo punto di vista.

Ho cercato però di far capire - e spero di esserci riuscito - che “La Pietra della Memoria” è un’opera d’arte che arriva a Cefalù solo il 23 dicembre 2009, e che, se le Giunte di Cefalù, o la “Politica” di Cefalù, potevano conoscere - attraverso gli incartamenti intrattenuti con la Regione siciliana (che ha pagato e promosso l’opera), il cittadino di Cefalù ne viene a conoscenza solo il 23 dicembre.

Credo che il cittadino di Cefalù abbia tutto il piacere e il dovere di non vedersi imporre questa, o un’altra Opera, da un Vito Patanella che un anno fa disse “facciamo stà cosa”, o - oggi - da tutta una Giunta e da un Sindaco che sposano questo progetto. Una scelta deve essere fatta con piacere e con il tempo necessario perchè si possa compiere il dovere di criticarla prima di condividerla e sposarla eventualmente poi.

Perché se il progetto è “Cefalù - città di Ruggero”, Cefalù non è nè Vito Patanella, né Pippo Guercio, né Roberto Corsello, nè Salvo Salvato; Cefalù è 14.000 cittadini che poi dovranno eventualmente portare avanti il concetto, l’idea di “Cefalù - Città di Ruggero”.

A questo punto, quando alcuni cittadini si pronunciano sul problema dell’impatto volumetrico e spaziale o psicologico dell’Opera con i luoghi di un Centro Storico come quello di Cefalù, che dicono: attenzione questa è un’opera moderna, e va ad incidere e ad impattare con nove secoli di storia e di immagine, non prendiamola alla leggera, ragioniamoci; io mi sono fermato perché mi sono detto: “ è bene ragionarci”!
Poi, ognuno può avere le posizioni che vuole e strumentalizzare quelle degli altri come meglio ritiene; per cui, la voce che girava era ad esempio che l’assessore Patanella era “contro” il Sindaco o “contro” Roberto Corsello, o era risentito perché il “suo” progetto non era più “il suo”, o che l’assessore Patanella lo avevano “fatto fuori”: questo, più o meno, il chiacchiericcio.
Ma la realtà è che, come amministratore - che fa un’altra professione (quella di avvocato) -, ho il dovere di chiedermi se una scelta urbanistica ed artistica - come questa - la possa fare io da solo, senza invece interrogarmi, chiedere l’appoggio, la consulenza, il parere dei cefalutani o cefaludesi, e degli esperti del settore.
A questo punto, ho chiesto al Sindaco e a Roberto Corsello di sposare l’idea di un Convegno con persone che “sanno leggere e scrivere” - rispetto a questi temi - assieme ai quali dibattere e capire se la scelta di quel luogo è quella giusta!

Sentendo che, secondo quella che era la “scaletta” che si era fatta la “Officina Federiciana”, già in questi giorni sarebbero dovuti iniziare i lavori, ho chiesto al Sindaco e a Corsello: “... scusate, ma questa premura, prima di sentire ... da cosa nasce”?
Mi è stato correttamente ed onestamente risposto che chi farà i lavori li farà gratis ma che questi avrebbe avuto disponibilità di tempo solo in questi giorni, per cui ...!
Ho risposto che se la Ditta è ragionevole e disponibile, tanto da essersi prestata gratuitamente, e che in quello o in un altro posto la disponibilità l’hanno data, oggi o tra un mese non cambia niente. Sono stati d’accordo.

Il Convegno è fissato per il prossimo venerdì 11, alle ore 9.30, e si svolgerà all’Istituto d’Arte di Cefalù.

In quella sede, io credo che si possano tirare delle conclusioni: se metterla lì o spostarla da un’altra parte.
I Relatori conoscono Cefalù e i suoi luoghi.
Ho fornito loro un dossier sulla “Pietra della Memoria”.
Alcuni di loro si sono stupiti della polemica che c’è stata, altri hanno osservato che a sostegno della scelta del luogo non vi è nulla di storico ma soltanto una leggenda.

Ho sentito anche il Preside dell’Accademia di Belle Arti, Nocera, e la stessa dott.ssa Mormino, della Soprintendenza (che a suo tempo ha espresso parere favorevole sul luogo in cui collocare l’Opera), i quali - sulle perplessità circa il collocamento di un’opera d’arte contemporanea in un ambito quale quello di un centro storico - hanno detto che la Storia è fatta anche di questo: di arte contemporanea che si innesta sui Centri storici; e quindi questo non deve scandalizzare.
Invitare entrambi come relatori mi è sembrato però come indirizzare il dibattito; siccome non è questa la mia volontà, non l’ho fatto: se lo vorranno potranno naturalmente dal pubblico intervenire nel dibattito...
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Provo ad aver conferma dall’Assessore circa alcune voci al riguardo della Ditta in oggetto: se fosse quella del consigliere comunale Coco; inoltre se fosse vero che non sia stato ancora effettuato un progetto per assicurare la staticità dell’opera in funzione del suo radicamento al suolo, avuto riguardo al fatto che c’è chi sospetta che sotto le basole pavimentali del Molo non vi sia materiale molto solido, e se infine tale tecnico fosse lo stesso ing. Torcivia.

Ma l’assessore Patanella mi mostra di non sapere e a tenuto a dichiarare di non essersi interessato al riguardo.
Aggiunge soltanto: questo significa che Ruggero vuole che, prima che “si metta mano”, ci si pensi un po’ e ci si affidi alla parola definitiva di chi “sa leggere scrivere”

ritratto di Mauro Caliò

Ma secondo voi

venerdì mattina alle 9:30 è un orario logico per fare un convegno con il quale si vorrebbe illustrare alla cittadinanza la storia di Ruggiero e l'evoluzione del progetto della Pietra della Memoria?
In quella sede, chi potrà trarre delle conclusioni e decidere se e dove collocarla? Sicuramente non la città; mi sembra quindi solo un modo per allungare una burocrazia già estenuante e per consentire a chi sa "leggere e scrivere" di spiegare le cose a noi poveri analfabeti.
Mauro Caliò

ritratto di Gianfranco D Anna

Caro Mauro

Caro Mauro,
come si suol dire, “Mi hai tolto le parole di bocca!”
Sicuramente coinvolgere i giovani studenti è importante ma certamente l’Istituto d’Arte, per la sua locazione, e l'orario antimeridiano non sono il modo migliore per rendere partecipe la cittadinanza.

Peraltro, dopo un mese di silenzio, questo nuovo incontro dell'11 febbraio, a circa 15 giorni dalla “data fissata” per la posa in loco della scultura, la mancanza di pubblicità per l’evento che era previsto per il 26 o 28 febbraio (?) ma soprattutto i problemi che sembrano emergere dall'articolo in merito alla disponibilità della ditta e, aspetto ancora più delicato, riguardo alla realizzazione dell'ancoraggio al suolo della “Pietra della Memoria” lasciano presagire che la collocazione non avverrà entro febbraio o, comunque a breve.
Aspettiamo!!!

P.S. In alternativa propongo il 06 agosto, data altrettanto significativa, forse per allora la politica e la burocrazia saranno riuscite a portare a termine questo lungo, lunghissimo progetto.