Una grave offesa alla trasparenza del dialogo e dell'informazione

ritratto di Antonio Franco
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A seguito dell'editoriale di venerdì del Direttore di Cefalunews, avevo scritto un intervento critico sui contenuti di tale editoriale e su come è stata presentata, da molte settimane, la posizione di chi non condivide la proposta di ubicare il monumento di Ruggero al molo della Marina. Ebbene, proprio chi parla di presunte prevaricazioni e di "bavagli" che i contrari alla collocazione al molo porrebbero contro quelli di diversa opinione, ha compiuto il più classico atto di censura: niente spazio per l'intervento di dissenso e poco importa se si tratta di un Consigliere comunale, quindi un rappresentante istituzionale dei cittadini di Cefalù! Inoltre, va detto che ormai da molto tempo, malgrado sul sito di Cefalunews faccia bella mostra di sé uno spazio "Consiglio comunale", è stata disabilitata la password che permetteva ai consiglieri comunali di inserire direttamente interventi e comunicati: quindi, ogni scritto dev'essere prima esaminato dalla Redazione, anche questo in puro stile censura e, per giunta, sui rappresentanti dei cittadini. Quindi, chi è che vuol mettere davvero il bavaglio a qualche consigliere considerato "scomodo"? Quanto successo è - a mio giudizio - un fatto grave, non tanto perché sia successo a me, ma perché potrebbe succedere a tutti e ciò è intollerabile in una società civile. Pubblico, pertanto, il mio intervento in questa sede affinché abbia lo spazio altrove negato.

"Come si rivoltano le frittate

L’abilità nel rivoltare le frittate è prova notevole di arte culinaria, quindi va rispettata; molto meno nobile è la sua applicazione in ogni dibattito pubblico, come invece si è avuto modo di registrare nel confronto, anche aspro, sviluppatosi a margine delle valutazioni sul monumento a Ruggero II.
In tale abilità si sono distinti vari soggetti che hanno contribuito a stravolgere la realtà delle idee già espresse da quanti non la pensano come loro, da quanti hanno avuto “l’ardire” di produrre prove di natura storica e culturale, argomentazioni, autorevoli opinioni in disaccordo aperto e schietto su una precostituita ipotesi di collocazione di un’opera monumentale di notevole incidenza sul luogo scelto e del cui contesto progettuale, delle cui finalità (lasciamo perdere ormai le sue origini burocratiche) non è dato sapere molto e in modo chiaro. Parecchi soggetti così, per giustificare la loro adesione al clima inebriante della “novità”, si sono cimentati nella suddetta prova del “rivolta frittate”, con esiti quando esilaranti, quando patetici, quando tristi, quando offensivi per l’umana intelligenza.
In ordine sparso e tralasciando per necessità alcuni, si può iniziare dal prof. Crisafi che, forse in una pausa-caffè della loro scuola, chiacchiera con il suo collega direttore di Cefalunews e, guarda caso, esce in dure accuse contro i consiglieri che avrebbero “dimenticato” la statua di Ruggero; peccato che lui era prima consigliere e poi assessore al Bilancio di questa Città e mai ha espresso una parola su tale Opera né proposto di adempiere al comodato d’uso offerto dalla Regione; poi, tornando al suo stile consuetamente confusionario mescola la Pietra con il PRG, confonde consiglieri “smemorati” con altri dichiaratisi incompatibili, facendo un (voluto?) caos sull’argomento.

Poi c’è il Presidente del locale circolo di Legambiente, che ha rispettabilmente “adottato” la scultura, ma che prima fa dei generici accenni a chi (già, chi?) ha deturpato vari luoghi di Cefalù (pure, si badi bene, gli artistici magazzini del salato con un maxischermo!), quasi ad affermare che la collocazione dell’Opera è un primo passo verso il risanamento completo dei luoghi di Cefalù; di seguito, però, cita lo storico dell’ arte Argan che loda Arnaldo Pomodoro: ahi ahi, frittata rivoltata male perché le opere di Pomodoro si inseriscono in spazi ampi e/o aperti con creazioni non figurative bensì volte a modificare le linee architettoniche o naturali con nuovi apporti geometrici e simbolici; cosa ben diversa dal Ruggero di Salvato!

Poi arrivano le nuove punte di diamante di Forza del Sud di Miccichè a Cefalù, Barranco e il consigliere Calabrese, i quali prima vomitano ingiurie sul Partito Democratico accusandolo non solo di essere un rozzo gruppo di persone capaci di dire soltanto No, ma anche (il 23 febbraio) di un inciucio con il Sindaco o con pezzi della maggioranza, affermando (il 25 febbraio) che non contano niente il segretario cittadino e due consiglieri del PD mentre il terzo, Lapunzina, sarebbe uno sbirro o un ecclesiastico (??) a convenienza, comunque tutti incapaci; alla fine, però, poverini, sono stati loro a fare le vittime sprovvedute dei “bruti del PD che si sentono superiori”, a fare gli offesi da chi ha reagito con forza all’assurdità delle loro affermazioni, da chi non può permettere che sia stravolta in modo maldestro la chiarezza delle proprie posizioni.

E’ arrivato anche il consigliere Greco a dar man forte ai “rivolta frittate” cogliendo un riferimento volutamente sarcastico alle sue “giovani idee cefaludesi” e credendosi bravo a dirmene di tutti i colori; ma a me basta ricordargli che lui in tre anni di consiglio comunale è passato dalla maggioranza alla posizione critica, poi di nuovo alla maggioranza e ora di nuovo alla posizione critica, mentre sulla Pietra di Ruggero è arrivato quella sera dicendo “al molo no”, poi ha detto che gli andava bene ogni posto, poi disse Piazza Cristoforo Colombo (tutto davanti a testimoni) e, alla fine, si espresse di nuovo per la Marina (oh, in una sera!) in linea con un concetto tutto suo di coerenza.

Ma hanno ormai fatto del rivoltare le frittate un’arte senza precedenti il Direttore di Cefalunews Macaluso e il suo opinionista di punta Gervasi, capaci di usare la Pietra della Memoria per una campagna di stampa così accesa come nessun altro ben più grave problema di Cefalù ha mai meritato in questi anni: dopo aver eletto il PD e i suoi consiglieri a nemici giurati del progresso culturale cittadino e della libera opinione degli spiriti eletti, si è giunti perfino a dire che ai consiglieri Mangano e Calabrese era stato impedito di parlare della Pietra, dopo un’intera serata consiliare sull’argomento, senza spiegare che i due volevano violare il regolamento che vieta di intervenire su un punto ritirato e, quindi, ormai chiuso dal Presidente; poi non c’è stato giorno da quasi due mesi che la posizione critica del PD sull’UBICAZIONE dell’Opera e le sue legittime richieste di chiarimento in ordine al Progetto “Cefalù città di Ruggero” non siano state presentate come una volontà di bloccare tutto, di rifiutare l’opera di Salvato e la “generosità” del suo Laboratorio Federiciano, aizzando contro il PD le associazioni culturali, visto che proprio a loro noi abbiamo sempre rivolto gli elogi migliori per il loro lavoro nella Città, per le loro iniziative, per la loro formazione delle giovani coscienze.
Un deliberato tentativo, insomma, di isolare tali fastidiosi esponenti di una politica che dice le cose con eccessiva chiarezza; un bel favore regalato a coloro che eliminerebbero con piacere tali fastidi nella loro corsa allo sfruttamento di Cefalù nelle sue residue risorse paesaggistiche, monumentali e turistiche, speculando sui servizi come sul PRG, sulle spiagge come sui luoghi più belli; screditare per eliminare chi ha sulla scena politica un ruolo critico, fuori dal coro, divergente dal potere, è un metodo di antica tradizione, a cui spesso hanno aderito giornalisti sprovveduti, ingenui o complici.

I primi a voler discutere pubblicamente della Pietra di Ruggero siamo stati noi del PD, chiedendo il Punto all’ordine del giorno in Consiglio, altrimenti la si sarebbe fatta passare sulle teste dei cittadini e senza alcun confronto, senza far emergere tutte le contraddizioni di cui è portatrice, dalle sue reali misure (5,75 o 4,50 m ?) al programma degli eventi (concordato nel segreto più assoluto con artisti e associazioni, ma i cui intenti, i finanziamenti, le modalità erano ignote persino a molti degli attori protagonisti di tali manifestazioni), alle manovre dei due assessori che si contendevano il favore dei protagonisti culturali degli eventi lasciando all’oscuro il Consiglio comunale e persino il Sindaco, ecc. ecc. Ora Cefalunews vuole far passare la scelta di consiglieri, come ad esempio il sottoscritto, di esprimere argomentazioni, produrre prove di natura storica, culturale e amministrativa, registrare autorevoli opinioni come un’azione astiosa e superba di arrogante ostruzionismo verso la libertà di pensiero, la ricerca del dialogo, addirittura – è stato detto oggi – “la ricerca della verità”.

Il vero discredito avviene con la litania di interventi monotematici che trascurano quanto il PD ha fatto e continua a fare in Consiglio comunale nella difesa degli interessi collettivi: non una parola su punti come la messa a reddito dei Beni immobili del comune, le battaglie contro le strisce blu e la iniqua gestione privata dell’acqua, la richiesta di valorizzazione della Rocca, del Teatro e degli altri monumenti, i rischi a cui ci esponiamo opponendoci alle lottizzazioni e alle speculazioni selvagge, ecc. ecc. Niente di tutto questo: ho lodato tante volte il ruolo svolto da Cefalunews nella nostra Città ma oggi vedo troppo evidente solo la deludente pratica di rivoltare una frittata e in modo davvero assai maldestro… e non mi sento affatto di chiamarla “informazione”!"

ritratto di Pino Lo Presti

Credo che in tanti

potrebbero aggiungere la loro testimonianza circa la discutibile "discrezionalità" del direttore di cefalunews nel pubblicare o meno contributi o lettere inviate per la pubblicazione o nel "trattare" dei Comunicati i quali in quanto tali - ritengo - o si pubblicano nella loro interezza o non si pubblicano affatto.
Personalmente ricordo lo sfacciato atteggiamento "direttoriale" (la legge permette al Direttore di un Giornale di fare quello che vuole) usato nei miei confronti ai tempi del caso "sig.a Rosa Culotta" (luglio 2010)- uno pseudonimo di una persona rimasta sconosciuta - le cui lettere deliranti venivano puntualmente pubblicate mentre le mie, argomentate, documentate, nò e ciò nonostante la profonda scorrettezza di questo comportamento editoriale fosse stato pubblicamente denunciato dalle pagine de laltracefalu.
Per non dire poi della "rimozione" di alcune notizie con la motivazione: era una notizia "bruciata", che però non valeva per altri casi.
L'assurda cura applicata nel non citare mai gli altri blog informativi locali (quasi a volerne negare l'esistenza); l'obbietivo anonimato di molti autori di "lettere" che ben si possono pensare essere scritte dallo stesso Direttore per sollevare polveroni al fine di aumentare gli accessi o attaccare qualcuno dal buio .
Non voglio farla lunga; anche la grottesca quantità del numero degli accessi dichiarati (30/35.000 giornalieri) dice ai cefaludesi con quale tipo di informazione si ha a che fare.
Ricordate le famose "riunioni programmatiche" di Gibilmanna? Non si sapeva nè dove si tenessero nè da chi fossero composte nè di cosa in concreto si parlasse: fumo!
L'ultimo caso emblematico è stato quello dei consiglieri Mangano e Calabrese, presentato in maniera non oggettiva (non a 360°),a cui ha corrisposto la "rimozione" della denuncia in Aula del consigliere Noto.
Oggi si erge a paladino delle associazioni ma Giovanni Biondo, la Polis Kephaloidion e altri dovrebbero ben ricordare chi lottò a favore di queste perchè avessere il loro giusto spazio nel Teatro Cicero - ancora da aprire - una volta aperto e chi fece fallire quel tentativo democratico delle associazioni cefaludesi ad una compartecipazione nella sua futura gestione.

ritratto di Saro Di Paola

COMPETIZIONE NON "GUERRA"

La concorrenza e la competizione tra "testate" ?
Ci stanno tutte : possono, soltanto, migliorarle!

La "GUERRA" tra "testate" INVECE NO !
Può, soltanto, aumentare ed acuire le lacerazioni in una Città che ne soffre già tante !
FA, soltanto, DANNO !

A Cefalù è già difficile giustificare la concomitanza o la contemporaneità dei due programmi di attualità politica e sociale delle due emittenti radiofoniche locali.

E' "concorrenza" ?
E' "competizione" ?

A mio giudizio è, soltanto, UN DANNO !
Per le due Radio e per la Città!

ritratto di Pino Lo Presti

Hai ragione

però se quanto affermato dal prof. Franco fosse vero (e mi permetto di non dubitarne), come lo qualificheresti il comportamento di cefalunews? Non sarebbe, tra l'altro, la prima volta, se hai letto bene anche il mio commento!
La chiarezza e la verità credo siano il primo valore in assoluto in un consesso civile, denunciarne l'assenza là dove "si manifesti" è un dovere!
Naturalmente si può talvolta anche sbagliare ma a quel punto si chiede "scusa" sinceramente e pubblicamente, ma non si deve in ogni caso tacere.

ritratto di Saro Di Paola

PUO' CAPITARE

Anch'io non ho alcun dubbio su quanto ha affermato il prof. Franco e, neanche, su quanto precisato stamane dal prof. Macaluso.

Personalmente, posso dire che mi è, più volte, capitato di avere inviato email, o più correttamente di essere sicuro di avere inviato email, che non sono mai pervenute al destinatario.
Mi è capitato, anche, con lettere inviate a Cefalunews.

Con Cefalunews mi è, anche, capitato di non avere visto pubblicate lettere che avevo inviato e che, frattanto, il Direttore aveva avuto modo di vedere pubblicate su Laltracefalu.
Ma questa, come precisato stamane nella replica al prof. Franco, è una scelta editoriale del giornale telematico che non mi permetto di discutere.

Senza chiarezza e senza onestà intellettuale, da parte di tutti, la VERITA' SARA' soltanto CHIMERA.
Per tutti
Eppure, come tu hai scritto, "in un consesso civile è il primo valore in assoluto"

ritratto di Gianfranco D Anna

Una scelta editoriale non a favore dell'informazione

Anche a me è capitato di inviare lettere sia a L'altraCefalù sia a Cefalunews e di non vederle pubblicate da quest'ultimo giornale telematico.
Adesso, finalmente, comprendo che il motivo di questa non pubblicazione sta nel fatto che la mia lettera era già apparsa su L'altraCefalù, per cui, essendo una notizia "bruciata", il Direttore ha deciso di non pubblicarla.
Sarà pure una scelta editoriale del Direttore, una scelta rispettabile anche se, per quanto mi riguarda, non condivisibile perché ritengo che va contro la pluralità dell'informazione, ma avrei voluto saperlo prima che il “Regolamento” - non scritto e non pubblico - di Cefalunews prevede l'obbligo dell'esclusiva delle lettere inviate.

ritratto di Pino Lo Presti

Non ho alcuna voglia di polemizzare

ma la verità è un'altra cosa.
Quante volte, caro Saro, tuoi interventi sono apparsi in entrambi i siti, e non solo i tuoi.
La polemica sulla "esclusività" è vecchia - come ricorderai - e questa sì crea divisioni che non fanno bene alla città.
In ogni caso certamente ciascuno fa le sue scelte editoriali ma dovrebbe almeno "avvertire" a titoli di scatola; in altro modo, tale "principio editoriale" appare applicarsi "a cumminienza"!

ritratto di Mauro Caliò

Caro Tony

Ahi ahi, caro Tony... non sapevo fossi anche tu a conoscenza delle mie doti culinarie.. come premio meriti sicuramente un invito a cena. Il mio piatto forte, però, non sono le frittate, nè mi interessa imparare a rivoltarle, anche perchè, come tu sostieni, tale arte, se praticata nell'ambito di un dibattito pubblico, risulta "poco nobile" ed io, pur non avendo il sangue blu, ritengo di non averne mai avuto bisogno.
Certo mi piacerebbe sapere, per curiosità, se mi vedi di più nel girone degli "esilaranti", dei "patetici", dei "tristi" o degli "offensivi" dell'umana intelligenza.

Scherzi a parte, pur immaginando che tu abbia volutamente interpretato alcune mie affermazioni per dare più colore al discorso, a scanso di equivoci vorrei fare alcune precisazioni.

- Non ho mai fatto generici accenni a chi ha deturpato Cefalù, quanto piuttosto a quali sono stati gli scempi per cui molti, compreso spesso il sottoscritto, si sono lamentati poco o per niente e ciò comuqnue voleva solo far riflettere sul fatto che a volte si parla poco, ma non aveva nessuna diretta relazione con un'eventuale giustificazione dell'opera;
- I "magazzini del salato" non avranno nulla di artistico ma da un punto di vista etnoantropologico ritengo abbiano una valenza per quella che è la memoria storica del nostro paese ed andrebbero sicuramente riqualificati.
- Non ho mai pensato che la collocazione in se dell'opera possa essere il primo passo per una riqualificazione di tutti i luogi di Cefalù, ma potrebbe attivare sicuramente, come forse sta comunque facendo, un buon momento di riflessione che porti ad un risveglio su determinate tematiche;
- Le opere di Pomodoro, a prescindere dal significato più o meno figurativo, si inseriscono in un contesto (spesso storico, sia esso architettonico o paesaggistico), modificandone" la percezione (ti ricordo il suo progetto per la "Porta Regum" della nostra Cattedrale); da questo punto di vista non mi sembra che ciò sia molto differente da quanto avviene per l'opera di Salvato, che si inserisce in un contesto con il quale vuole instaurare un dialogo, che va oltre la forma stessa dell'opera. In ogni caso ho solo riportato un commento di Argan secondo il quale il rapporto tra l'opera ed il contesto assume più valore in proporzione a quanto è significativo il contesto.

Non entro nel merito di tutto il resto dell'intervento; spero ti mi creda nel momento in cui sostengo che non mi interessa gettare discredito su nessuno e che, secondo me, il bene di questa comunità deve passare attraverso le opinioni e l'impegno di tutti, anche quando non la si pensa nello stesso modo.
Con immutata stima,
Mauro

ritratto di Staff

Re al Direttore (cefalunews) sulla censura - Antonio Franco

7 marzo 2011 (http://www.cefalunews.name/000/c_consiglio2.asp?id=19875#alta)

** Dato che non è stato pubblicato (e non capisco perché), inserisco qui (sez. Consiglio comunale) il mio intervento di risposta a quanto affermato in data odierna dalla Redazione di Cefalunews e che accompagnava la lettera non pubblicata prima: comunque la password della sezione “Consiglio comunale” continua a non permettere di inserire comunicati e interventi direttamente in prima pagina. Questo per pura completezza d’informazione. ** Se c’è una cosa che nessuno ha MAI potuto dire è che sono un bugiardo: dovrò forse confessare altri vizi, anche capitali, ma certamente non ho mai contraddetto il mio cognome. Ma andiamo per ordine: anzitutto sia chiaro che la mia mail è stata inviata, senza alcun problema tecnico segnalato, alle ore 18,48 del 4 marzo, aveva come titolo “Intervento critico”, era di 40 kb + Allegato, riportava questo testo di accompagnamento “Ciao Mario, ti invio un mio intervento critico sul tuo editoriale e sulla solita questione della Pietra; non ne avrai altri su tale argomento... sul futuro ci penserò ma solo perché ho un ruolo istituzionale che mi spinge ad esprimere le mie idee su tutte le testate. Ti chiedo di pubblicarlo e confido nella tua disponibilità di dare spazio effettivo all'altra campana. Grazie, Antonio Franco”.
Non uso mettere l’avviso di ricezione (evidentemente da ora in poi lo dovrò fare) perché mi viene segnalato subito l’eventuale delivery status della mail (se c’è qualche problema) e non ho mai dubitato della buona fede del mio destinatario. In tanti anni MAI nessuna mail è andata perduta fra quelle spedite a Cefalunews; giusto questa in cui ho criticato molto molto severamente il Direttore non è stata “recapitata”? strano, molto strano.
Sul fatto che io non abbia mandato sms al Direttore dico che non è mai stata una consuetudine (o un obbligo), a volte è stato lui a contattarmi se qualcosa del mio scritto gli sembrasse da rivedere: nella freddezza registrata in lui da qualche tempo, per la questione che pare diventato l’unico problema di Cefalù, mi è sembrato normale, seppur triste, che anche le consuetudini, da una parte e dall’altra, lasciassero il posto alle formalità. Ora mi si dice che “nessuna lettera giaceva sul tavolo” della redazione di Cefalunews: e crediamoci, seppur ricordo a me stesso che non si è più ai tempi delle Poste, ma ai tempi di Internet, le lettere arrivano via mail e giacciono sul tavolo se vengono non solo ricevute, ma anche stampate dal destinatario… se ne ha la volontà.
Desidero poi aggiungere al Direttore che la sua “lettura in giro” di quanto ho scritto è piuttosto distratta, per i seguenti motivi: 1) io non ho detto che la sezione “Consiglio comunale” non “è ben funzionante” e “ha sempre funzionato”, ma che da ormai molto tempo ai Consiglieri comunali non è consentito l’accesso diretto con password per inserire liberamente interventi e comunicati (come da lui, non da noi, fu proposto ad inizio consiliatura), dovendo invece passare dall’approvazione della redazione prima di vederli pubblicati; questo fino a ieri sera, perché nella notte, in modo abbastanza puerile, il servizio è stato ripristinato (c’era dubbio?) e speriamo sia sempre così. 2) non ho detto che Cefalunews non ha pubblicato gli interventi miei o di altri, ma che non ha pubblicato appunto QUESTO intervento fortemente critico verso la redazione e non si usi, per favore, il vecchio trucco di fornire dati che non c’entrano nulla, per confondere la questione e distrarre il lettore.
Pertanto, non ho “lanciato accuse” o “alzato polveroni” senza senso, né ho altri motivi se non quelli, come ho sempre fatto, di contribuire ad un forte ma costruttivo confronto sulle problematiche di questa Città.
Il mio intervento non era stato pubblicato altrove ed era – lo ripeto – fortemente critico, ma non offensivo verso alcuno (ne ho scritti di recente molto, ma molto più pesanti), a tratti direi ironico, tanto da intitolarsi “Come si rivoltano le frittate”. Bene, qualora Cefalunews non intenda esercitare davvero censure né su di me (che, lo ricordo sottovoce, sono pure consigliere comunale e, quindi, ho il diritto/dovere di rappresentare i cittadini) né su altri, può ora fare un’eccezione alle sue regole: pubblichi il mio intervento, che provvedo ad inviare di nuovo e la questione si chiuderà qui.
Grazie (sperando che non ci siano stati problemi di mail, ma stavolta userò l’avviso di ricezione).