La Viltà

ritratto di Pino Lo Presti

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In un primo momento avevo pensato a: “Una viltà strisciante” ma ho subito considerato che la Viltà è sempre strisciante.
Una delle forme della Viltà è senza dubbio l’anonimato soprattutto quando usato per colpire senza assumersi la responsabilità di doverne poi rispondere.
Ma ve ne è un’altra, complementare, con la quale pure non ci si assume la responsabilità di risponderne: quella di colpire senza fare nomi; tanto tutti sanno, o è facile capire, a chi è indirizzata “la mano”.

Poi vi è quella di chi va avanti “a carrarmato” ribadendo sino alla noia le proprie posizioni fingendo di non aver sentito affatto le argomentazioni avverse, puntando tutto sulla distrazione o l’ignoranza dei propri uditori (puro stile “Rosa Culotta”), di cui peraltro ci si premura di “proteggere” - per quanto si può -, le orecchie, ovvero sommessamente di nutrirle di piccoli falsi - molto accorti - a dosi quotidiane.
Vi è quindi poi l’altra: quella del ladro che scappa tra la folla gridando “al ladro al ladro”.
Ma ve ne sono infinite altre, tante quante le forme della Bugia: ma è la Viltà la “madre” prima sempre di queste.

Una delle bugie che si sente spesso è quella che “una minoranza consiliare” avrebbe e terrebbe “bloccata” con solite eterne critiche distruttive - scaturenti “... dalle solite strategie di certi gruppi politici e pensatori che vedono il male in tutto e in tutti” -, una certa azione in corso (sono stanco di nominare sempre la stessa cosa) il cui “messaggio ... portava in sé: il rilancio culturale, sociale e turistico di ...” una città, consegnandola così, ancora una volta, “all’immobilismo e all’abbandono”; questa volta addirittura arrivando a sostenere la “incapacità di chi ci amministra”, svelando alla fine, con questo, la complicità di fondo, con essa, nella stessa “VERGOGNA”, di una città cioè “... incapace di decidere, di costruire e di accogliere il cambiamento”.

Nota: Chi parla - non appaia strano - è una parte della “Minoranza storica” (dunque della Opposizione a quella Amministrazione) che appare così voler distinguersi ora invece come minoranza "dei Responsabili", di “opposizione costruttiva” rispetto alla restante: (ovviamente) “opposizione distruttiva”.
Un copione bene in linea con un percorso elettorale che voglia portare diritto ad una candidatura a Sindaco, peraltro già annunciata.
Ciò che non si comprende è in forza di quali atti deliberativi o propositivi propri ci si smarchi con tanto suggiego dai vecchi compagni di banco.

Sta nel volerla al Molo, anzichè a piazza Colombo, tutta la creatività, tutta la propositività con cui si vorrebbe convincere il mondo della propria migliore prospettiva di sviluppo per tutta la comunità?

Se non ricordo male, appena qualche mese addietro, fu proprio da questa nuova brillante minoranza che si ebbe un moto del cuore (certo nell’interesse della città) di soccorso alla invisa Amministrazione; comunque con dei paletti molto chiari e delle verifiche puntuali ...

Che strano però: non riesco a ricordare una richiesta di punto all’O.d.g., di un Consiglio comunale, al riguardo, una dichiarazione pubblica (benchè anche pubblicamente annunciata) che possa suonare come il risultato di una Verifica, men che mai “severa”, come lasciata intendere a suo tempo!

Spesso si sposta l’attenzione su un argomento per nascondere una propria incoerenza su un altro - è proprio vero -, specie se il nuovo può avere una maggiore presa sul qualunquismo populista.
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Il Sindaco.
Sempre in balìa di continue estenuanti contrattazioni di alleanze - da ciò buona parte del suo disastro amministrativo - per una volta prova ad agire, da Sindaco, in coerenza con le sue convinzioni personali (peraltro espresse già, in tempi non sospetti, oltre un anno prima),
accompagnandosi anche ad un’argomentazione che per la sua semplicità e il suo spessore ha sorpreso alcuni: “il vero monumento alla memoria del "tale" c’è già ed è la Basilica Cattedrale” (come pochi giorni dopo - anche e più autorevolmente - sostenuto da qualcuno proprio in Cattedrale), e che è su di essa piuttosto che bisogna puntare per quel rilancio che, dal recupero di quella tal memoria, si vorrebbe far partire.

Quella sera di Consiglio comunale, dopo i vari interventi e questa dichiarazione del cittadino “primo cittadino”, sembro ai consiglieri e ai presenti tutti (ne fu prova il comportamento poco urbano di qualcuno di questi ultimi) che non restava che mettersi d’accordo ormai su un altro “dove” collocare “quella cosa”.
Fu tanto chiaro che “i critici” non ritennero neanche il caso di ratificarlo immediatamente, per sicurezza, con un voto.

Qualcuno - è vero - successivamente provò a smentire che in Aula quella sera ci fosse “una maggioranza di opinioni contro” la collocazione indicata in partenza.
Se così fosse stato non si comprende però come quella sera si accettò - con soli tre astenuti (Greco, Barracato, Calabrese) - la “proposta di sospensione del Punto da riproporre nel consiglio comunale successivo per le determinazioni”, essendo stata peraltro chiaramente ben rappresentata dal proponente la ragione di essa: lo svolgimento di un incontro, a breve, tra i capigruppo e la Amministrazione, al fine di valutare proposte alternative e così arrivare alla prossima seduta con una proposta possibilmente unitaria.

Piuttosto - col senno di poi - appare invece plausibile che gli “assertori”, non sentendosi sicuri in una chiamata al voto quella sera, lasciarono credere in una loro disponiblità “a trattare”, avendo ben chiaro in mente invece di sabotare - come poi avvenne - la discussione e arrivare al prossimo Consiglio comunale con le Riserve, quelle che appaiono solo quando occorre “il numero”.


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Caro Francesco Calabrese, in questo si riduceva infine la tua strategia, la forza culturale dei tuoi argomenti, al voto di Barranco e Brocato, due consiglieri “muti” e, praticamente, sempre assenti (con tutto il dovuto rispetto per le persone)?

Se permetti, facendone una questione di uno-a-uno, si presentano meglio un Consolo e un Tullio, e perchè nò anche una Maraini al confronto - per esempio - con un consigliere Messina (sempre con il dovuto rispetto per la persona)!

A fronte di questa - che io chiamo “scorrettezza sostanziale” (perchè improvvisamente sposta un vivace confronto - ma con le armi di argomentazioni di opportunità ragionate, anche culturali - ad un rapporto di pura forza basata solo sui numeri) -, a fronte del vero scandalo rappresentato dalla impossibilità di una valutazione basata su ragionamenti, è davvero ridicolo indicare lo scandalo nel ritiro del Punto in cui tale discussione era stata richiesta: discutere di una cosa di cui non si vuole discutere non ha senso; a quel punto (a fronte della sconfitta del senso stesso di un Consiglio comunale: come luogo “Alto” della discussione della città) è giusto ed è logico demandare ogni decisione all’organo più alto, che questa autonomia di decisione per ruolo ha (come fatto valere già per la famosa “cessione all’Ato”).

Con quale onesta intellettuale si può continuare ad insistere nel far passare che una “minoranza di consiglieri” avrebbe bloccato tutto, quando ogni decisione può in un qualsiasi momento essere presa in assoluta autonomia dal Sindaco?

Con quale onestà intellettuale si cerca di far passare che persino la responsabilità dello stato di indecente abbandono di alcuni pezzi della “cosa”, in aperta campagna, sia opera di quella stessa “minoranza” che di tutta la sua storia non ha avuto cognizione e non vi ha avuto partecipazione alcuna?

ritratto di Giuseppe Aquia

Pino tanti auguri e

Pino tanti auguri e complimenti

ritratto di Saro Di Paola

MI ASSOCIO!

Già ............ AUGURI PINO !
Meno male che Peppe me ne ha fatto ricordare.

ritratto di Rosario Fertitta

Caro Pino, leggo sempre con

Caro Pino,
leggo sempre con attenzione ed affetto i tuoi "scritti" sulle vicende politiche della nostra Città.
Ed anche questa volta sulla "Viltà strisciante" (intesa in senso lato e senza riferimento a chicchessìa) mi trovi fondamentalmente concorde in molte considerazioni.
Non voglio apparire "bacchettone" o altro..però quel riferimento "alla cessione all'ATO" non mi pare calzante nel contesto della Tua analisi.
Tu sai quanto ho vissuto, anche in prima persona quella vicenda, e quanto sia stata sofferta quella "dovuta" scelta.
Non ritornerò, di certo, sull'argomento (basta consultare anche il Tuo blog) per rileggere i miei interventi e le motivazioni ma leggere oggi, anche su altri siti, di riferimenti ad asserite affrettate decisioni nella consegna degli impianti mi fa solo sorridere....
Comprendo bene che già da tempo si sono aperte le danze per le nuove candidature sindacali e consiliari ma, a fronte di tutto ciò, mi sarei aspettato che in quella vicenda L'INTERO CONSIGLIO COMUNALE AVESSE FATTO FRONTE UNICO CON L'AMMINISTRAZIONE NEL RIFIUTARSI (sì, rifiutarsi....ergo disattendere ad un obbligo) DI CONSEGNARE GLI IMPIANTI ed ASSUMERSI SOLIDALMENTE IL RISCHIO degli EVENTUALI MINACCIATI DANNI che SAREBBERO POTUTI DERIVARE da QUELL'ATTO.
Cefalù consegnò gli impianti il 29 aprile 2009.
La Regione SOSPESE la procedura di nomina dei Commissari soltanto a fine luglio 2009.
Non si continui ad insistere subdolamente su consegne degli impianti affrettate o difformi da volontà popolari.
A volte penso che in questa Città ci vuole più coraggio A FAR RISPETTARE le REGOLE e LA LEGGE che a mettere in atto furberìe di vario genere...
Certo, a veder oggi l'attuale Amministrazione rappresentata da quella componente politica che in quell'occasione fece "guerra e fuoco" sulla vicenda-consegna reti idriche ed oggi COERENTEMENTE non adottare alcun atto deliberativo per ritornare in possesso degli impianti anche a seguito delle recenti innovazioni legislative, mi fa semplicemente SORRIDERE....
Tanto Cefalù dimentica presto....ormai è una storia atavica...
Solo una ultima considerazione.
Sento già di candidature "esterne"...di nuovi salvatori della patria provenienti dal capoluogo regionale....se così dovesse essere, prevedo numerosi candidati a Sindaco locali... ;-)

ritratto di Pino Lo Presti

Saro mi dispiace

di aver inavvertitamente toccato un nervo che ti vede particolarmente sensibile. Però credimi, in quel momento che l'ho scritto era assente ogni "fumus" polemico che avesse origine in quella vicenda: non ci pensavo più; ho citato quel fatto solo come un caso a prova che il Sindaco può decidere, in quanto Capo di una Amministrazione, in assenza, o indipendentemente, da quanto "consigliato" o meno dal Consiglio.
Davvero è così!
Grazie per l'affetto e l'attenzione verso i miei "scritti".
Colgo l'occasione che mi dai per sottolineare che non penso certo a Francesco come a "un vile" piuttosto che tale è l'operazione informatica, attorno a questa statua, ben più ampia, alla quale sta finendo per contribuire anche lui, certo inconsapevolmente, troppo sbilanciato da prospettive e da progetti maturati (in altri contesti, altrove e per altre finalità) alla fine del novembre scorso.
Mi sono già espresso molte volte in termini di apprezzamento per lui, come politico e come persona, tanto (in cuor mio - che non sono un politico) da pensarlo (lui lo sa) sullo stesso fronte dei democratici alle prossime tornate elettorali (un fronte che vedesse assieme chi della destra e della sinistra fosse dalla parte però dello stato di diritto, e delle regole, costruito attorno ai valori dell'umanesimo cristiano e repubblicano), contro chi è per l'ignoranza e il Far west e mette al centro solo il business e il dio denaro o l'anarchia dell'ego individualista.
Ma sono preoccupato e vorrei tanto sbagliarmi nell'esserlo.