Tornando a Ruggero

ritratto di Salvatore Culotta

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Senza alcuna preconcetta preclusione e anzi per favorire l’installazione della “Pietra della memoria” credo potrebbe essere utile una soddisfacente risposta a quanto segue:
Non è stato mostrato tra i disegni preparatori alcunché che dimostrasse come sia stato tenuto conto dell’inserimento dell’opera in quel luogo o,volendo, in un qualsiasi altro luogo.
Sarà forse un pensiero che nasce dalla mia esperienza ma prima di ideare e collocare un qualsivoglia considerevole manufatto in un determinato luogo ci si preoccupa di conoscere del luogo stesso forma, dimensioni, materiali,struttura allargando questa indagine anche a tutto ciò che sta intorno. Tutto ciò con disegni, rilievi, fotografie e qualsiasi altro mezzo utile ad una vera conoscenza del “corpo” materiale su cui si inciderà. Di tutto ciò non si è vista traccia. Forse perché considerato irrilevante ?
Eppure le difficoltà sembra che siano venute proprio dal rapporto tra l’ Opera e il luogo.
Dobbiamo forse dar credito a quella non verificata notizia in base alla quale la prima collocazione dell’ Opera indicata dall’Autore era proprio di fronte e in prossimità di Porta Pescara ? E che, per scongiurare ciò, l’ architetto Culotta suggerì la banchina del molo?
Certo, se spuntasse ora qualche disegno che dimostrasse come sia stato indagato l’indissolubile legame formale tra il luogo e la scultura si capirebbe che se non altro questa attenzione c’è stata, anche se ci si potrebbe chiedere, legittimamente, come mai questa chiamiamola prova spunta un po’ a posteriori.
Un secondo punto su cui interrogarsi riguarda le modalità strutturali con cui l’Opera viene a collocarsi in quell’angolo del molo, con ciò riferendomi non al manufatto in sé ma alle sue fondazioni; modalità che pur essendo appannaggio dei tecnici incaricati sarebbe opportuno far conoscere.
Penso che sia stata fatta una indagine sul “ terreno” su cui si fonderà e sulle varie sollecitazioni cui la scultura sarà sottoposta. Tra tutta la documentazione pubblicata si trova, è vero, una perizia tecnica del Comune di Cefalù, ma forse sarebbe necessario un nulla osta del Genio Civile, perché una struttura di quelle dimensioni e proporzioni (un’altezza oscillante tra i metri 4,60 e 5,75 ) necessita di una buona fondazione su un buon piano di posa, per scongiurare eventuali danni.
Un terzo punto riguarda la relazione tecnica della Soprintendenza che ho avuto modo di leggere, nella quale si illustra con favore l’Opera ma non si fa alcun accenno al luogo in cui ubicarla.
La conseguente domanda è : “ perchè oltre alla relazione tecnica non è stato reso pubblico, in forma integrale e verificabile, anche il parere ufficiale in cui sia specificata l’approvazione della ubicazione al molo? E questo Nulla Osta, a distanza di anni, è ancora valido? “
Altra cosa da chiarire : nelle parole del Vescovo, citate nell’intervista al prof. Salvato, vorrei far notare che si dice chiaramente “nei pressi del molo” e, a meno che il Vescovo sconosca la lingua italiana, ciò non vuol dire affatto “sul” molo, e se si è preoccupato di fare questa distinzione qualcosa vorrà pur significare.
Altra domanda ancora : perché fino ad oggi non è stato portato alcun giudizio critico redatto da persone competenti che, per professione, hanno gli idonei strumenti per fare una corretta valutazione, che andrebbe certo al di là del nostro semplice “mi piace “ o “non mi piace” ?
L’unico parere di un critico d’arte credo sia stato finora quello di N. D’Alessandro su “ La Voce” e riproposto poi da “Altra Cefalù”.
Infine mi permetto una nota personale : non sono contrario alla collocazione di una scultura a Cefalù.Pur condividendo, per alcuni versi, l’opinione di N. D’Alessandro sull’opera : “ … concepito affrettatamente con taglio di gusto cinematografico, cioè di comparsa di un film storico in costume…” e anzi essendo ancor meno pietoso nel mio giudizio, tuttavia, limitatamente alle mie capacità e possibilità, ho cercato di aiutare chi non la pensa come me ad attuare il suo desiderio, cercando però quella mediazione necessaria perché ognuno possa esprimersi senza sopraffare la libertà altrui, con una proposta che prima ancora di essere resa pubblica era stata sottoposta all’attenzione del Prof. Salvato e alla quale ( e chiedo scusa per questa punta di acredine) non è stato ritenuto, neppure per un elementare senso di cortesia, dare risposta.

ritratto di Gianfranco D Anna

Caro Arch. Culotta

Caro Arch. Culotta

Condivido perfettamente le sue domande ma soprattutto la sua amarezza per la mancanza di risposte da parte di chi, per il suo ruolo, dovrebbe – è meglio usare il condizionale - essere chiamato a darle.
Da questo sito, nei vari interventi e commenti che si sono succeduti in questi mesi, sono venuti fuori tanti spunti di riflessione, sono state poste tante domande – a cui sono state date anche delle risposte più o meno chiare - ma, soprattutto, è stata avanzata anche una proposta di collocazione della “Pietra della Memoria” alternativa a quelle del Molo o dell’Ottagono di S. Caterina (“Oltre Ruggero” di Salvatore Culotta - http://www.laltracefalu.it/node/3939 e “Una terza ipotesi per la Pietra della Memoria” di Gianfranco D’Anna - http://www.laltracefalu.it/node/3815) su cui, ad oggi, ad eccezione degli stessi membri de l’altraCefalù e del consigliere Tony Franco, nessun altro rappresentante di questa amministrazione si è espresso.
Tutta la discussione sulla “Pietra della Memoria” è stata spostata sul piano di un inconcludente scontro politico, della “Pietra” si parla solo in “povero” politichese, gli interessi si stanno spostando pian piano verso altre questioni e tutto questo non lascia presagire nulla di concreto.
Non ci resta che restare a vedere!!!!

ritratto di Salvatore Culotta

caro Gianfranco ( permettimi

caro Gianfranco ( permettimi il tu )io non provo amarezza ma piuttosto curiosità.