Cefalù tra le mete turistiche più convenienti

ritratto di Nicola Pizzillo

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E' quanto risulterebbe da una speciale classifica della «convenienza» redatta dal sito turistico Hotels.com.
Secondo l’Hotel Price Index di questo sito internet specializzato, Castelvetrano, in provincia di Trapani, è la città più conveniente d’Italia; mentre «chi soggiorna a Cefalù, Catania, Palermo e Agrigento può fare ottimi affari». L’Hotel Price Index, analisi sull’andamento dei prezzi delle camere di albergo in tutto il mondo effettuata da Hotels.com - leader nella prenotazione di hotel online - rivela che nel 2010 i prezzi medi degli hotel in Italia sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto al 2009 (105 euro a notte): «questo valore, tuttavia, nasconde molte variazioni a livello delle singole destinazioni: mentre alcune località turistiche hanno infatti registrato aumenti percentuali nei prezzi degli hotel (ad esempio Capri +13% e Amalfi +21%), altre si sono rivelate particolarmente convenienti e tra queste spiccano molte città siciliane».

Secondo il sito Internet, anzi, «proprio la Sicilia, con i suoi colori forti e il suo fascino mediterraneo, è una fra le regioni più a buon mercato dell’intero Stivale». Castelvetrano ha registrato nel 2010 un calo dei prezzi del 31% rispetto al 2009, con un costo medio di 58 euro per camera. Chi ama le vacanze sole-mare potrebbe orientarsi verso le acque di Cefalù, approfittando dell’importante calo di prezzi negli hotel: secondo l’HPI, infatti, nel 2010 la città ha visto scendere i prezzi degli hotel del 23%. Soggiornare in riva al mare azzurro di Cefalù è costato in media 110 euro, 33 euro in meno rispetto al 2009. Anche altre località siciliane si sono rivelate particolarmente a buon mercato: Catania e Palermo, ad esempio, con un calo medio rispettivamente del 3% e del 5%, sono arrivate entrambe ad un costo medio di 75 euro per camera a notte, confermandosi fra le città più convenienti d’Italia. Chi vuole visitare la Valle dei Templi di Agrigento, secondo Hotels.com, «potrebbe fare un vero affare: i prezzi in città sono infatti scesi l’anno scorso del 4%, arrivando a 85 euro per camera a notte». Le uniche note in controtendenza nel 2010 sono Taormina, con 134 per camera a notte, che «ha mantenuto sostanzialmente gli stessi prezzi del 2009», mentre Siracusa, dichiarata nel 2005 Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, «si è dimostrata una destinazione molto popolare e ha visto i prezzi aumentare del 2%, arrivando a 97 euro per camera a notte». (Fonte Italpress)
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Speriamo che il calo dei prezzi possa aiutare una ripresa della domanda turistica della nostra città da parte degli italiani ma sopratutto degli stranieri per quest'anno e per quello a venire. Ci consentirebbe così di tamponare la grave recessione internazionale che ha contratto i consumi, tra cui quelli turistici, in attesa di una ripresa che non può tardare ancora ad arrivare e sopratutto che il Distretto Turistico Cefalù-Madonie-Himera, presieduto da Angelo Miccichè, prenda definitivamente il largo e cominci una seria attività di programmazione e promozione dell'intero comprensorio.

ritratto di Pino Lo Presti

Quando la gente viene

perchè trova interessante il prezzo e non le "attrattive" è un grave segno di declino; il segno di una grave difficoltà degli operatori e della incapacità, principalmente pubblica, di una politica e quindi di una programmazione economica e turistica del territorio.

ritratto di Daniela Paola

Gentile sig. Lo

leggo con interesse l'intervento e la sua risposta, ed esattamente, all'infuori delle bellezze paesaggistiche che generosamente hanno donato la Natura e Dio a Cefalù, ed all'infuori di monumenti sicuramente bellissimi ma direi quasi degradati, quali altre "attrattive" offre la nostra CITTA'? Penso che ciò che lei definisce grave difficoltà degli operatori sia strettamente legato al concetto di incapacità da parte della "cosa pubblica" di gestire il turismo, ovvero che quella difficoltà sia conseguenza diretta del malfunzionamento della macchina sociale e politica. Per cui, pur condividendo il suo pensiero, non metterei le due cose sullo stesso piano come concause...Il fatto però è: dove sono le risposte? Perché una volta trovate le cause non si trovano anche le soluzioni? Perché l'operatore, per rendere più appettibile la propria città, il proprio albergo, é costretto ad abbassare le tariffe e guadagnare 100 (ovviamente anche l'indotto ci guadagna!) quando avrebbe la possibilità di guadagnare 1000?

Cordialmente,

Daniela