Perchè voto “Si”, contro il nucleare.

ritratto di Pino Lo Presti

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Si può considerare la Terra, o il Creato, come una “creatura viva” (con una sua unitaria Ragione o Dna che la tiene “in piedi”) o come un deposito di materiali.

Nel secondo caso, trovandosi ad andare solo alla ricerca di materiali “utili”, si può pure provare a rompere non solo qualche guscio o qualche pietra ma anche alcune “catene” molecolari o, andando ancora più dentro alla materia, atomiche e sub-atomiche.

Poichè sembra le forme della vita siano frutto di un equilibrio tra forze “salutari” e forze “patogene” (tra le forze “della vita e della morte” più semplicemente diremmo, o quelle del “bene e del male”); considerando che questo equilibrio è fissato nelle “catene” che legano i processi biologici e chimici naturali, romperle è un pò come liberare qualcosa che sta oltre il “campo” della vita, almeno naturale: “il diavolo” una volta si sarebbe detto, il quale se sul momento può venirci in soccorso, alla lunga la sua “tossicità” si farà in un modo o nell’altro sentire.

Credere di riuscire a tenerlo sotto controllo in un vaso meglio di quanto non abbia imparato a fare la natura in milioni di anni prima di metterci al mondo è credo la solita follia dell’uomo, che si porta appresso da quando compì “il primo peccato”, proprio quello della presunzione adolescenziale derivatagli dalla scoperta della capacità di intelleggere (scienza); una capacità però ancora non equilibrata dalla umiltà della esperienza adulta che chiamiamo saggezza (morale).

I prodotti non biodegradabili e le tossicità delle energie ctonie (tra queste quelle liberate dalla combustione del carbone e del petrolio ma soprattutto dalla fissione dell’atomo) rappresentano ciò che “il diavolo” presenta come prezzo ad un organismo “naturale” che non le può poi assimilare se non “ammalandosi”.

Che l’uomo sia in una fase “egopatica” della sua storia lo dimostra il fatto che ha “la febbre”, cioè sta bruciando più energia di quanto non sia “naturale”; e che non sia “naturale” lo dice quello che chiamiamo “effetto serra” con il suo conseguente bel “buco” nella fascia dell’ ozono; lo dice cioè l’indebolimento del nostro sistema immunitario.

Che differenza c’è tra chi si fa di eroina e chi si fa di petrolio o di nucleare? Una momentanea sensazione di onnipotenza viene poi pagata con cambiali alla morte consistenti nel progressivo indebolimento, sino alla sopraffazione, appunto delle difese, di cui certamente anche i tumori sono espressione.

Non è questione di “risparmiare” continuando però a fare le stesse cose; questa specie di espiazione non ci assolve dal peccato e soprattutto non impedisce il crimine.
Ad un certo punto bisogno pure porsi la questione se non sia il caso di cambiare sistema di vita - quello il cui unico limite è nel “posso” - in un altro in cui l’unico criterio sia “è giusto”, cioè: il mio bene migliora il bene di ciò che mi sta attorno, umano o naturale che sia? Se il “mio bene” uccide la mia dignità di uomo, il mio corpo e il corpo del creato intorno, siamo sicuri che qualche “demone” non si sia impadronito di noi? Dov’è in tutto questo la saggezza?

Ma il pragmatico tende ad adattarsi verso “il basso” - all’avere, rinunciando all’essere - (contrariamente all’idealista che guarda “all’alto” - all’essere, rinunciando all’avere -) e guarda con più simpatia alla furbizia, ritenendo la morale un idealimo ipocrita e castrante lungo la strada ammiccante del “puoi”

Il Pragmatico dice: se le centrali atomiche sono pericolose, a che vale non farle pure in casa nostra quando tutti intorno a noi le fanno? In nome di che - di conseguenza - dare loro - dice - un vantaggio economico?

Se intorno a lui si diffondesse l’idea che prostituendo i familiari si ricaverebbe una grande risorsa di energia economica, o che aderendo al partito nazista si ricaverebbe un aumento dello stipendio cosa farebbe un pragmatico convinto lo si può immaginare.
La “qualità della vita” per un verme è certamente qualcosa di diverso da quella che può pensare un Uomo morale (da noi diciamo: “un cristianu vattiatu”, o uno “c’avi u sali ‘n tiesta”); sono prospettive completamente diverse, contengono idee diverse degli standars di sopravvivenza proprio perchè diverse sono le idee dell’Uomo e del Creato sullo sfondo di quelle prospettive.

Pragmatismo o idealismo, adattamento o ricerca, e altri derivati, sono concetti che si incrociano poi nella vita reale di ogni giorno, e attraversano ciascuno di noi ogni momento.
Starebbe al nostro libero arbitrio (libero anche dalla natura prevalente, pragmatica o idealista, di ciascuno) valutare ad ogni passo a quale dare ascolto e forza.

A me sembra che si sia andati anche troppo avanti sulla strada della “alienazione” da se stessi, dalla realtà e dalla verità naturali (che si sia con troppa leggerezza ritenuto di avere “spezzato” alcune “catene” del Kharma); la spazzatura e il vario inquinamento sono solo le forme più vicine e quotidiane di un’onda di ritorno tossica dei nostri “peccati”, che vede negli elettromagnetismi e nelle radiazioni la parte più potente e sommersa della sua carica degenerativa sul piano della salute (per non parlare degli aspetti che quest’onda assume nei rapporti sociali).

Occorre un nuovo Umanesimo, e questo - ne sono ancora convinto - può partire solo dalla Italia.
Potremmo pure restare più poveri ma potremmo aver guadagnato un ruolo positivo nel “disintossicamento” - oltre che psico-fisico (come oggi facciamo in quanto paese di vacanza) - anche culturale, degli amici o meno che abbiamo attorno, in europa e nel mondo!
Non siamo noi culla di civiltà?
Ebbene è il momento di esserlo!

Se abbiamo un euro da investire è meglio nella ricerca sulle fonti alternative - che tra l’altro ci rendono indipendenti - e non in quella di una merce sempre più rara e che “spacciano” davvero in pochi a cui ci dovremmo legare in un rapporto di troppa sudditanza!

ritratto di Salvatore Culotta

sono d'accordo sulla scelta

sono d'accordo sulla scelta per il referendum,ma sono sopratutto incantato dalla bellezza delle immagini che hai scelto.Se le hai scattate tu non posso che ringraziarti per avercele mostrate.

ritratto di Pino Lo Presti

Sono di una mostra

organizzata da Italo Piazza nel dicembre 2008 alla S.ta Caterina (ho avuto la possibilità di scattarle con molta calma). Non avevo mai avuto occasione di pubblicarle.

ritratto di Gianfranco D Anna

Complimenti a tutti e due

Complimenti ad Italo ed a Pino per condividere con tutti noi le loro passioni.

ritratto di Salvatore Di Paola

al Sig Lo Presti...

ho riletto più volte il suo intervento...mannaggia a lei non riesco a trovare nessun appiglio a cui aggrapparmi al volo per polemizzare!!! vediamo, provo di nuovo....mmmm...qui no......qui no.....qui neanche......qui no.....niente...nessuna polemica... :-((( .....SCHERZO ovviamente....complimenti per quello che ha scritto...condivido!

ritratto di Pino Lo Presti

Beh, mi dispiace

sarà per la prossima volta (scherzo anch'io, naturalmente)!
Grazie comunque per la condivisione.