«…i ciechi? … sulla Rocca … sarà difficile vederli!»

ritratto di Gianfranco D Anna

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«…i ciechi? poverini ne avranno bene merito di iniziative loro utili ma sulla Rocca mi sa che sarà difficile vederli!»

Non voglio né mancare di rispetto né far polemica col sig. Giuseppe Fajlla, però tutti noi dovremmo fare più attenzione quando parliamo di persone diversamente abili, nello specifico di non vedenti.

I “limiti” che noi spesso attribuiamo ai diversamente abili si trovano più nella nostra mente, nella nostra mancanza di immaginazione.

I “limiti” che noi spesso attribuiamo ai diversamente abili vengono da loro superati con la voglia di non arrendersi, con la determinazione, col potenziare altre abilità, altri sensi che in noi “normodotati” sono invece limitati.

Il 15 settembre 2004, nell’abito di un progetto denominato “Un mare di boschi”, con l’Associazione Nerinea Natura & Speleologia di Cefalù ed un gruppo di volontari, ho avuto l’onore e la fortuna di accompagnare un gruppo di non vedenti ed ipovedenti sulla Rocca di Cefalù tra cui anche l'amico prof. Re aiutato dal prof. Naro.

ed all’interno della Grotta Grande dove il buio è per noi un "limite" ma non per loro.

Il 17 settembre li ho nuovamente incontrati e accompagnati in giro per il nostro centro storico

ed all’incontro con l’amministrazione di allora.

Certamente la Rocca di Cefalù non è il luogo più semplice da affrontare da solo per un diversamente abile, ma neanche impossibile.

Certamente non sono tra quelli che, in nome dell'accessibilità per i diversamente abili, in nome di una fittizia uguaglianza di diritti, "giustificano" l'alterazione, lo stravolgimento di un luogo come la Rocca con la costruzione di un ascensore.

Voglio semplicemente sottolineare la necessità di un maggiore rispetto e di una maggiore attenzione per i diversamente abili.

ritratto di Giuseppe Fajlla

Si,immaginavo ed era messo

Si,immaginavo ed era messo nel conto che le mie poche parole provocatorie potessero urtare le menti più sensibili e più vicine al problema e lungi da me,naturalmente, la più lontana ipotesi di offendere chi lo vive.
Il soggetto principale era l'utilizzo poco consono del finanziamento della Rocca e più alla lontana la ricerca di luoghi meglio fruibili per quel tipo di difficoltà.Ma le immagini mostrano come tutto si può se si vuole(emozionanti le foto con le mani che tastano le scritte e le pietre antiche)... Capisco ed accetto l'appunto professor D'Anna:la voglia di sfide di chi si trova in condizioni di disagio,la soddisfazione di superarle e di chi li aiuta a farlo a cui va il ringraziamento mio e di tutti. Cordiali saluti.