MARE MOSSO : PRUDENZA NEL BAGNO E NEI SALVATAGGI

ritratto di Saro Di Paola

Versione stampabile

Stamattina un turista straniero che stava prendendo un bagno nello specchio di mare davanti alla spiaggia elioterapica dell’hotel Santa Lucia è stato tratto in salvo dal giovane cefaludese Andrea Messina.

Andrea che, in tutti i modi, aveva cercato di dissuadere il turista dal prendere il bagno, resosi conto delle sue difficoltà a riprendere la riva, non ha esitato a gettarsi in acqua.
Senza corda e senza salvagente.

Il turista tratto in salvo, sulla riva, è apparso allo stremo delle forze tanto da non avere la forza di reggersi in piedi.

Ad Andrea sono andati gli applausi degli ospiti degli hotels Santa Lucia e Le Sabbie d’oro.
Ma anche il mio rimprovero.
Non avrebbe dovuto lanciarsi in mare senza corda e senza salvagente.
Per i salvataggi in mare, la prudenza non è mai troppa.
Gli ho ricordato che il dott. Franco Bellipanni e il sig. Giovanni Portera al lungomare fecero come lui.
Si lanciarono in acqua confidando, soltanto, nella forza delle loro braccia.
Riuscirono a salvare due turisti.
Pagarono, però, con la vita il loro slancio, la loro “imprudenza” e quella dei bagnanti tratti in salvo.
Quest'ultima, però, senza virgolette.

Saro Di Paola, 21 luglio 2011

ritratto di Gianfranco D Anna

Voglio ri-lanciare una idea

Colgo l’occasione per ri-lanciare pubblicamente l’idea di posizionare una moto d’acqua, possibilmente attrezzata con una apposita barella, presso la spiaggia del molo, un luogo protetto dai marosi dal quale poter uscire in modo rapido e sicuro per raggiungere e portare in salvo, in pochi minuti, chi si dovesse trovare in difficoltà in mare, non solamente all’interno del golfo di Cefalù ma anche in spiagge limitrofe dove non sono presenti bagnini.

Quando, in passato, è accaduto che le avverse condizioni meteo-marine con forti raffiche di vento ed onde molto alte oppure l’eccessiva distanza del bagnante in difficoltà dalla riva hanno reso difficoltoso o poco rapido l’intervento dei bagnini a nuoto o a bordo dei pattini, solamente grazie alla disponibilità di privati intervenuti con le proprie moto d’acqua si è potuto trarre in salvo il malcapitato.

Le moto d'acqua, infatti, risultano manovrabili in qualsiasi condizione, inaffondabili, potenti, sicure in quanto l'elica è interna ad un sistema di propulsione blindato e quindi non vi è il pericolo di ferire accidentalmente il bagnante, sono in grado di garantire un intervento rapido senza perdita di tempo prezioso, che può essere determinante per salvare la vita di chi si trova in difficoltà, e in caso di rovesciamento sono facilmente riposizionabili anche da un solo operatore.

Dato che la locale Capitaneria di Porto non è dotata di tali mezzi di soccorso, mi chiedo se è così oneroso per l’amministrazione di una città che si definisce turistica, di una località balneare affollata come la nostra Cefalù, acquistare una moto d’acqua ed assumere due-tre operatori specializzati considerato che il “normale” servizio di salvamento è già interamente demandato ai lidi, e che quindi i tratti non dati in gestione sono privi del suddetto servizio, ma, soprattutto, "paragonando" questa spesa al “valore” della vita di un bagnante, di un bagnino, di un volontario.

P.S. Complimenti Andrea per il tuo coraggio ed altruismo ma mi unisco a Saro Di Paola nell'invitarti a non sottovalutare mai il mare o a sopravalutare le tue possibilità.

ritratto di Saro Di Paola

STAMATTINA L'ACQUASCOOTER NON SAREBBE SERVITO!

Caro Gianfranco,
STAMATTINA L'ACQUASCOOTER NON SAREBBE SERVITO!.
Te lo posso assicurare.
Non vi sarebbe stato il tempo per arrivare dal molo a Santa Lucia.
Se Andrea non si fosse tuffato in acqua con la tempestività con la quale si è buttato, con tutta probabilità, stasera parleremmo di tragedia del mare.

Io che mi stavo precipitando in spiaggia per dargli una mano nel soccorso ho avuto, soltanto, il tempo di gridargli : BUTTATI CON CORDA E SALVAGENTE!
Nonostante "l'imprudenza", ringraziando il Cielo è andata bene.
Ad Andrea ed al turista.

ritratto di Rosario Fertitta

da cefalutano, sento il

da cefalutano, sento il dovere di ringraziare il signor Andrea Messina per il suo nobilissimo gesto...

ritratto di Salvatore Di Paola

i miei complimenti...

...all'amico Andrea per il salvataggio...non certo per il metodo utilizzato! tuffarsi in mare per recuperare un bagnante in difficoltà senza l'ausilio degli strumenti in dotazione per il servizio di salvamento non è un gesto responsabile...anzi! così come tuffarsi in mare agganciati ad una cima galleggiante o muniti di salvagente non è un gesto di "debolezza" ma, al contrario, di professionalità! è altrettanto vero però che riuscire a pianificare una strategia d'intervento in circostanze simili è più facile a dirsi che a farsi...soprattutto quando si è soli (!!!)...il più delle volte (parlo per esperienza personale) si agisce d'istinto più che con la ragione...ma così facendo è come se si consegnasse la propria vita alla dea bendata...!
l'idea dell'acqua scooter è un'idea intelligente...naturalmente nn si potrebbe utilizzare in qualsiasi circostanza ma in molti casi faciliterebbe le operazioni di salvataggio oltre a garantire una maggiore sicurezza ai bagnini...
mi chiedo se non sarebbe una buona misura preventiva quella di vietare la balneazione in caso di mare mosso e multare i trasgressori di tale divieto...negli USA è una misura operativa da tantissimi anni, in Italia è successo nel 2004 in Toscana e più precisamente a Marina di Pisa; il sindaco di Pisa ha emanato un'ordinanza in cui "il divieto di balneazione scattava con previsione di vento forza 4 e nel caso che il mare presentava situazioni di rischio secondo le valutazioni dell'ufficio della Protezione Civile. Il divieto era valido su tutta la costa: far rispettare il provvedimento spettava alle associazioni di volontariato cui non spettava alcun compito di salvataggio, ma solo di avvertimento ai bagnanti. In presenza di stabilimenti spettava ai bagnini far valere l'ordinanza". (fonte: La Repubblica)