L’incontro del “Comitato per il rilancio dell’edilizia e del lavoro” con il Sindaco, del 27

ritratto di Pino Lo Presti

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Sindaco
“Per me è un piacere accogliervi perchè quando ad una Amministrazione vengono fatte delle proposte che possono migliorare l’attività dell’Ente questo non può che fare piacere”.

Arch. Salvatore Curcio (legge il documento del “Comitato per il rilancio dell’edilizia e del Lavoro”)

In rappresentanza di tutti i firmatari della “Lettera Aperta” e di parecchi degli intervenuti, esprimo grande preoccupazione per il presente e per il futuro delle nostre famiglie.
Preoccupazione generata dalla crescente crisi edilizia e, per la prima volta nella storia locale, tutti gli operatori del settore edile si riuniscono per denunciare la grave condizione in cui versa la categoria.
Artigiani, Imprenditori, Tecnici professionisti Cefaludesi, esigono risposte concrete ed immediate!
Da troppo tempo questa città assiste inerme alle difficoltà che la categoria edile affronta ogni giorno, senza mai aver assunto una posizione responsabile e propositiva nei confronti di tutti noi che viviamo quotidianamente la crisi e che con le nostre famiglie facciamo fatica, ogni mese, a sbarcare il lunario.
Noi non accetteremo che questa crisi del lavoro, causata dall’immobilismo negli ultimi anni della pubblica amministrazione, porti alla “ tragica morte” delle imprese edili e dei professionisti di Cefalù.
Ormai da troppo tempo vediamo bloccati il P.R.G. e tutte le Opere Pubbliche, e assistiamo in silenzio alle decine di licenziamenti attuati dalle Imprese locali.

Vogliamo che si avvii un dialogo responsabile ed una collaborazione proficua tra NOI “Privati Cittadini” e VOI “Amministratori della nostra Città.
Il LAVORO ONESTO sta alla base della nostra società democratica e la sua crisi produce effetti collaterali incontrollabili, come il degrado morale e culturale; basti pensare la vasta operazione antidroga della scorsa settimana, che ha visto coinvolti parecchi giovani di Cefalù per spaccio di sostanze stupefacenti.
Durante tutti questi anni di fronte all’insufficiente politica di sviluppo della Pubblica Amministrazione a sostegno del settore, gli artigiani, le imprese, i professionisti, i commercianti, le cooperative edilizie, e tutti gli attori della lunga filiera dell’edilizia, hanno più volte denunciato, singolarmente, lo stato di grande difficoltà, ricercando un costante dialogo, sollecitando un confronto.
A questa azione, responsabile e propositiva del mondo dell’edilizia, non è ancora corrisposta un’efficace azione della Pubblica Amministrazione, né sul piano dei provvedimenti adottati e delle risorse disponibili, né su quello del coinvolgimento completo degli attori dell’edilizia.
Vogliamo entrare nel merito delle questioni e capire i motivi che impediscono la tanto attesa ripartenza dell’edilizia nella nostra città.
La categoria degli edili è qui presente per PROTESTARE perseguendo i seguenti obiettivi:
• Sbloccare il nuovo PRG.
• Portare a termine nel più breve tempo l’adeguamento del depuratore comunale.
• Puntare su processi di semplificazione amministrativi rafforzando i controlli di sicurezza e di regolarità.
Rilanciare il piano di sviluppo strategico per questa Città.

Constatiamo anche, a malincuore, che la crisi edilizia viene ancor più aggravata dalla disorganizzazione degli uffici stessi, nonché dalla mancanza di INTERLOCUZIONE con le parti interessate (architetti, ingegneri, geometri, geologi e imprese edili).
La MANCANZA DI DIALOGO E DI COLLABORAZIONE con gli uffici, costituisce motivo di ulteriore difficoltà che rende farraginoso e complicato l’avvio di qualsiasi attività edilizia a Cefalù.
Assistiamo inermi all’erigersi di un MURO DI GOMMA tra uffici pubblici e utenti privati, fatto di burocrazia esasperata che porta a prolungare il blocco delle Concessioni Edilizie, nonché a calpestare il diritto dei privati cittadini.
Nell’ Art. 98 della COSTITUZIONE ITALIANA si legge che “I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”, cioè di noi CITTADINI.
Coloro i quali hanno il potere di fare rispettare le regole e disattendono questo Articolo fondamentale della Costituzione, non solo assumono un comportamento ANTICOSTITUZIONALE, ma anche devono ritenersi in parte responsabili del degrado e del malessere che sta vivendo la nostra Città.
A ciò si deve aggiungere una insufficiente progettualità dell’amministrazione, basti pensare che il Museo del Cinema previsto all’interno dell’ex mercato ittico, è stato escluso dal “PIST MADONIE” perché il progetto è stato presentato sprovvisto dell’approvazione del Consiglio e della Giunta Comunale.

Parecchie Amministrazioni Comunali del Parco delle Madonie hanno presentato molti progetti, ad esempio Collesano ha presentato correttamente 14 progetti di riqualificazione urbana, l’Amministrazione di Cefalù ha presentato solo il progetto del Museo del Cinema e, come detto, è rimasto fuori dal finanziamento.
La ricca TRADIZIONE che ha contraddistinto negli anni Cefalù nell’ambito della pianificazione urbana e dell’edilizia, costruita grazie al lavoro di personaggi di valore quali Samonà, Culotta e Leone, Gregotti, Urbani, Calandra, ha fatto si che Cefalù si presentasse con un certo STILE PROPRIO, preso ad esempio da tante altre realtà urbane, regionali e nazionali.
Dov’è andato a finire oggi lo STILE Cefalù ?
Dov’è lo STILE Cefalù nella programmazione ?
Dov’è lo STILE Cefalù nella progettualità ?
Dov’è lo STILE Cefalù nel lavoro ?
Dov’è lo STILE Cefalù nell’educazione Etica ed Estetica ?
Insomma, dov’è lo STILE Cefalù nel difendere gli interessi dei cittadini ?
NOI cittadini impegnati nel mondo dell’edilizia siamo in questa sala, oggi, per dare la nostra piena disponibilità a collaborare con VOI amministratori, pronti a realizzare insieme un piano strategico che possa rilanciare la macchina edilizia e salvare tanti posti di lavoro.
Bisogna sedersi insieme attorno ad un tavolo di concertazione che non deve essere solo un appuntamento di facciata. Tutti gli attori economici dovranno cogliere l’occasione per discutere di progetti per il futuro e di come rilanciare un settore così importante per la Città di Cefalù.
Il turismo, l’arte e la cultura, dovranno essere le linee guida per la crescita e lo sviluppo.
Oggi l’immobilismo è preoccupante.

è fondamentale in questa crisi epocale passare dalle dichiarazioni d’intenti, a un PATTO TERRITORIALE CEFALUDESE tra Imprese, Professionisti, Commercianti, Enti Pubblici, Istituzioni, per gestire la crisi e chiedere insieme risorse aggiuntive per lo sviluppo.
Sollecitare il rilancio significa, però, anche promuovere uno sviluppo che sia “partecipato” e di qualità: realizzato nella Legalità, nella Sicurezza e nella Vivibilità per il buon futuro di tutta la Comunità.
Vogliamo offrire le nostre forze e le nostre competenze per fare in modo che la città di Cefalù viva di LAVORO ONESTO e nell’assoluta LEGALITA’, e che l’amministrazione si faccia carico di dare regole certe a tutti coloro che vogliono investire nel nostro territorio.
Se alla nostra azione non seguirà una concreta presa di posizione positiva e propositiva di Voi Amministratori, e se il Sindaco non ascolterà il nostro GRIDO DI ALLARME……………., siamo pronti a scendere in piazza con gli autocarri, le gru e i mezzi di lavoro, coinvolgendo anche le associazioni imprenditoriali, gli albi professionali, i sindacati, i politici e le associazioni dei consumatori.

Sindaco
“La crisi che attualmente c’è nel settore della edilizia non penso che possa essere soltanto attribuita a questa Amministrazione. Oggi si vive una crisi dell’edilizia non solo a Cefalù ma in tutta la Sicilia e in tutta l’Italia”.

“Come tutti sapete, nel mese di febbraio, ho cambiato il Responsabile della urbanistica e dell’edilizia privata, l’architetto La Barbera, per motivi che tutti conoscete, e ho nominato come nuovo Responsabile dell’ufficio urbanistica, edilizia privata e Lavori Pubblici, l’ing. Duca che ha vinto il concorso proprio lo scorso fine anno.

In questo momento l’ing. Duca si trova a gestire dei servizi abbastanza impegnativi. C’è stata anche una riorganizzazione del personale che però non è stata sufficiente a coadiuvarlo nelle sue responsabilità.
L’ ing. Duca purtroppo ha trovato una metodica in atto - da lui stesso denunciata - che andava spesso al di là della legalità; per tale motivo sta controllando quotidianamente e di persona tutte le pratiche. Vi sono degli atti che, così come sono stati presentati dai tecnici, non possono essere approvati per motivi che l’ingegnere stesso metterà per iscritto - come si è convenuto di recente - in modo che voi possiate anche contestare le sue considerazioni ...”

(l’ing. Fabrizio Piscitello, contesta animosamente che vi possono essere state illegalità da parte dei progettisti proponenti, facendo una difesa dell’onore della categoria)

Il Sindaco ribadisce che a lui non interessa entrare nel merito e che nessuno sta comunque dicendo che:
“avete presentato dei progetti che andavano al di là di quelli che erano i regolamenti. Purtroppo però l’ing. Duca - e non ho paura a sottolinearlo - ha trovato dei progetti che non si attenevano a quelli che erano i regolamenti dell’edilizia del comune di Cefalù. A torto, o a ragione questa è una cosa che lui ha sollevato e che non riguardava soltanto una ma diverse pratiche; per cui ho chiesto all’ingegnere di vedere come si è agito in passato per cercare di eventualmente proporre alla Amministrazione e al Consiglio un Regolamento che possa, in un certo qual senso, rendere regolare l’andamento che c’è stato in passato”.

“Da parte dell’Amministrazione c’è tutta la buona volontà di dialogare, con un gruppo di tecnici e di imprenditori, attorno un tavolo per cercare di ragionare sulle varie problematiche che per ora, in un certo qual senso, fermano l’edilizia sotto l’aspetto amministrativo”.

Ing. F. Piscitello
Esprime intanto delusione non solo per l’assenza dell’ing. Duca ma anche per quella degli altri tecnici comunali e dell’assessore al ramo e inoltre per la non informazione che da parte della amministrazione c’è stata sull’incontro odierno.
Mostra di comprendere come il problema non sia la capacità di svolgere il proprio ruolo - da parte dell’ing. Duca - ma il sovraccarico di competenze.
Per quanto riguarda l’edilizia (un settore trainante a Cefalù anche per tanti altri settori) ci si sarebbe aspettato - da parte dei tecnici e degli imprenditori -, già da otto mesi, un incontro con il nuovo Responsabile ” visto che il nuovo Responsabile proviene da esperienze diverse, da una formazione più giovane rispetto agli altri funzionari che c’erano stati in Comune, per stabilire tutti insieme delle regole una metodologia, per capire cosa il nuovo funzionario desiderava (“il mio metodo di lavoro è questo, i miei collaboratori sono questi, procederemo in questo senso“)”.

Non si può congelare tutto ma distinguere tra errori tecnici per distrazione - per i quali è sufficiente richiamare il tecnico - e false attestazioni, false perizie e quant’altro per cui non si rispettano le regole della sicurezza e del buon modo di operare in questo settore, per le quali è giusto rivolgersi alla Procura della Repubblica.

“L’ultimo è quello del depuratore. Non si rilasciano più le concessioni edilizie perché non si può scaricare in fognatura. Il depuratore non può recepire più liquami ...
Questi problemi so che l’ing. Duca li ha affrontati all’assessorato territorio e ambiente, alla Provincia, ... infatti non posso dire che il funzionario non ha operato bene in tal senso, però delle soluzioni ci vogliono”.

Le regole. “Credo che quella della nostra città siano scritte, siano scritte nel PRG, siano scritte nei P.P., siano scritte nei Regolamenti edilizi. Vero è che sono regole scritte più di cinquant’anni fa ... (alcune forse scadute). Però, se nel tempo si è potuto andare avanti è stato per una interpretazione non eccessivamente restrittiva (sempre nell’ambito della legalità). Ma una interpretazione meno letterale di quello che può essere uno scritto di quaranta, cinquant’anni fa - vivaddio - ci sta tutta perché sappiamo che i processi di trasformazione che interessano la politica molto spesso sono dei processi molto lenti, vedi le storie del PRG e le difficoltà nell’approvare le variazioni al Regolamento edilizio”.

“Noi auspicavamo di poter permanere ad applicare le regole che per tanti anni abbiamo applicato ... Non c’è stata certezza negli ultimi tempi, e non mi riferisco soltanto agli ultimi mesi (ricorda la problematica della Zona “M”)”.

Le sue proposte sono:
“cercare di far funzionare meglio l’uffici (non tanto perché, lo ripeto, la persona che sta a capo dell’ufficio non lo sappia far funzionare ma perché è uno che non si può dividere in 100.000 servizi);
una informazione un po’ più dettagliata - oggi c’è Internet - per quanto riguarda la modulistica e le procedure più banali, l’articolo nove o per quant’altro non è ancora conosciuto di quali siano i desiderata del nuovo Responsabile del servizio (anche perché abbiamo trovato nel Sito che c’erano una modulistica che qualcuno ha fatto notare non era perfettamente conforme alla normativa che regola il settore);
vorrei capire se i piani particolareggiati sono scaduti, se non sono scaduti ma permangono i vincoli, se sono scaduti e non permangono i vincoli; vorrei capire quello che dobbiamo fare di questa pianificazione territoriale prima del nuovo strumento urbanistico che speriamo possa arrivare presto. Questo è quello che noi chiediamo anche questa sera: fateci capire cosa possiamo fare”!

“Noi auspichiamo che questo tavolo tecnico venga immediatamente istituito, per capire come poter operare per il futuro, perché alla fine delle ferie credo che sarà un po’ dura per tutti riprendere l’attività lavorativa. Tutti giorni si legge sui giornali di licenziamenti, eccetera; penso che la situazione sia alquanto drammatica”.

Cons. Rosario Lapunzina
Anche in assenza dell’ing. Duca, poichè pensa che nessuno voglia processarlo, ritiene utile l’incontro in considerazione dell’importanza dei temi in argomento: piano regolatore, depuratore, regole certe su come operare - specialmente nel centro storico -, sul come comportarci nei confronti della Sovrintendenza e dello stesso Comune, trovare linee uguali per tutti, rispettose della legge ed anche degli operatori, eliminando passaggi burocratici ripetitivi ed inutili.
Ha chiesto all’ing. Duca: “ma non si può fare una specie di accordo con la Sovrintendenza in modo tale che si sa nel centro storico la grondaia - per fare un esempio - deve essere messa di un certo tipo per cui non c’è bisogno ogni volta di una autorizzazione”?
L’Ingegnere avrebbe risposto che senz’altro sì “si può fare, si può anche modificare il Regolamento edilizio in alcune sue parti ma per fare tutto questo ci vuole prima di tutto molto tempo ed anche il coinvolgimento del Consiglio”.

Anche se puntualizza di non essere il difensore dell’ing. Duca, tuttavia ricorda che:
“Il Sindaco aveva promesso al Consiglio comunale di sospendere dal servizio - non dall'impiego - l’architetto La Barbera qualora venisse rinviato a giudizio. Cosa che ha fatto non appena lo stesso è stato rinviato a giudizio, ma non perché lo aveva promesso ma perché lo prevede la norma. La legge prevede che qualora un impiegato che si occupa di materie urbanistiche venga rinviato a giudizio, cioè è sottoposto a processo, va adibito ad altro tipo di mansioni, oppure sospeso dal servizio.
Siccome in questo comune - e non è stato solo il sindaco Guercio in questo - anche coloro che hanno fatto cose molto più gravi non sono stati mai licenziati, diciamo che il sindaco Guercio ha tenuto un comportamento nella media sostituendolo come responsabile urbanistica e PRG.
Fortuna volle, per il comune di Cefalù (perché non dobbiamo pensare che le cose devono andare sempre peggio; sfortuna forse per alcuni di quelli che in questo momento stanno avendo qualche difficoltà), che ha vinto il concorso l’ingegner Duca, persona che non conoscevo prima ma che ho avuto modo di stimare vedendo che, da subito, ha focalizzato problemi che persistevano da anni”.

“Fortuna volle che viene un ingegnere di buona volontà, persona competente e che, caro Fabrizio, ha deciso (pur avendo trovato cose che io non riferirò questa sera perché sono legato da segreto d’ufficio) di non andare alla Procura della Repubblica - assumendosi le sue responsabilità - ma di chiamare l’ingegnere Tizio e l’ingegnere Caio dicendo loro: vedi che questa cosa così non va, perché è in questo modo - e te lo metto per iscritto - e quella che è stata fatta, così è irregolare.

Che il Regolamento edilizio nel passato veniva applicato in un modo e che oggi quel regolamento edilizio, stante anche la situazione, va forse modificato e che non possiamo aspettarne l’approvazione in uno con il piano regolatore generale, è un dato di fatto. Nulla però vieta al Consiglio comunale di modificarlo.

Per quanto riguarda il PRG, l’ing. Trombino ha detto all’ing. Duca, che è andato a trovarlo a Palermo, che la Sicilia è in infrazione con la Comunità europea perché la Regione pare abbia violato la normativa europea sulla Valutazione di impatto ambientale.
In questo momento, non si sa nemmeno se lo schema di massima del PRG, approvato dal Commissario ad acta, deve tornare alla valutazione di impatto ambientale. Per cui non c’è un ritardo perché chi di dovere non sta producendo le carte; c’è una situazione che lo stesso ing. Trombino ha valutato come molto delicata e molto particolare considerato anche il fatto che quello Schema di massima è stato approvato senza aver prima approvato il Piano urbanistico commerciale. Voi comprenderete che in una città, dove non si è mai parlato per decenni di Piano commerciale - nonostante i commissari - quando si fa un nuovo strumento urbanistico esso deve tenere conto - tra le cose essenziali e importanti - del Piano urbanistico commerciale.
Non è che l’ing. Duca non si sia impegnato per affrontare le problematiche di fondo come è, per esempio quella del depuratore.

Il giorno che non è venuto in Commissione, caro Fabrizio, al di là di qualche considerazione di qualche mio collega, l’ingegnere Duca, mentre era aspettato da sette consiglieri, aveva avuto una visita dalla Guardia di Finanza - secondo me in modo esagerato - che lo accusava di aver rilasciato una autorizzazione allo scarico per un albergo che, al lungomare, ha aperto giorni fa. Se chi, dopo aver fatto investimenti di un certo tipo, finiti i lavori, non può aprire cosa gli resta da fare?
Evidentemente non ci si è soffermati sul fatto che trattandosi di appartamenti, l’ing. Duca ha ritenuto di considerarne lo scarico come refluo urbano. Forse in tutto questo manca il Regolamento che stabilisce che tutti i reflui che sono assimilabili a refluo urbano possono essere tranquillamente rilasciati senza preventiva autorizzazione allo scarico; bene, portiamo questo Regolamento in Consiglio e approviamolo! L’autorizzazione allo scarico è importante invece quando il tipo di refluo è da valutare in base ai processi di depurazione.

Vorrei ricordare inoltre che lo scorso sabato il depuratore è andato in collasso. La società Aps, due mesi dopo che ha preso in carico l'impianto, furbescamente ha fatto una comunicazione riservata all’ Arpa dove si diceva: noi depuriamo 150 mc/ora, il resto lo buttiamo in mare con un pò di cloro.
L’ing. Duca allora ha preso il progetto di potenziamento di S. Antonio - che è l’unico che abbiamo - ed è andato a Palermo per dire: avevamo un finanziamento-stralcio di € 2.300.000,00 euro esiste ancora? Se esiste ancora noi portiamo avanti il progetto e vediamo se è realizzabile un potenziamento del depuratore esistente, perché con questo dobbiamo purtroppo fare i conti.
Per questa situazione del depuratore il comune di Cefalù è inserito in una lista nera di comuni sotto infrazione della comunità europea: siamo la maglia nera!

Terzo e ultimo problema: quello di vedere di snellire le pratiche.
Ho chiesto all’ing. Duca: com’è possibile che in un ufficio in cui lavorava un funzionario e due collaboratori si producevano tante licenze e ora con nove collaboratori no? Evidentemente c’è qualche cosa che non funziona o che veniva tralasciato prima!. Quello che ha evidenziato il sindaco è gravissimo, ma non siete voi la causa; chi fa una domanda per costruire una casa può vedersi rispondere con un diniego; ma se invece viene rilasciata la concessione questi non può essere considerato un criminale.

Una Commissione consiliare, peraltro per il controllo degli oneri di urbanizzazione, ha scoperto che a Santa Lucia si è fatto un ufficio dell’Agenzia delle entrate senza che in quella zona di PRG prevedesse uffici pubblici; nel PRG, nel PP, tutte le carte dicevano che lì non si poteva fare senza l'approvazione di una variante urbanistica.
E' evidente,che anche in questa occasione, qualcuno ha rilasciato una concessione in violazione di quanto era previsto dal Piano Regolatore generale.
E se persino una Commissione formata da soggetti profani si è accorta che qualcosa non andava, che sia l’ing. Duca a dire che c’è qualche altra cosa che non va non penso che ci sia da scandalizzarsi.
Perché per villa Miceli c'è stato bisogno di una variante urbanistica e per altri progetti no?
Perché l’Ufficio urbanistica, per la Posta di via Vazzana, ha rilasciato l’autorizzazione ad uffici commerciali al piano terra, e per uffici privati (che poi sono stati trasformati in appartamentini) al primo piano, quando quella zona era stata destinata dal Consiglio Comunale soltanto ad uffici pubblici?

Io non penso che sia questo l’obiettivo ma quello di regole chiare!
Un’ultima cosa.
Ho chiesto all’ing. Duca, a parte, di interessarsi di velocizzare la manutenzione ordinaria e straordinaria.

Ho partecipato volentieri a questa riunione ma non accetterei - e Fabrizio il tono lo ha cambiato subito - che si trasformasse in un processo all’ing. Duca; ci sono dei problemi che vanno concertati con l’Amministrazione anche per il periodo che resta in carica, problemi che vanno risolti perchè sono giornalieri.
C’è una grossissima mole di lavoro. Evidentemente bisogna fare un Piano in cui c’è anche da considerare che si devono incassare dei soldini, come per esempio dalle benedette sanatorie che sono tutte ferme e non so chi si stia aspettando (forse qualcuno che venga da fuori a trattarle).

Laddove il Consiglio comunale può avere una sua parte la deve fare.

Assessore Bonaviri
Nella mia qualità di assessore al Personale, vi dico subito una cosa.
Io non intendo parlare per niente del personale comunale, io non intendo parlare della persona dell’ing. Duca, perché l’ing. Duca non ha sicuramente bisogno della mia eventuale difesa; d’altra parte ho percepito, nell’animo di tutti noi che siamo presenti, che nessuno vuole offendere l’ing. Duca e che nessuno pensa che l’ing. Duca possa andare via. Siamo stati finalmente fortunati, e ripeto la parola detta un momento fa dal consigliere, perché ha vinto il concorso una persona che meritava veramente di vincerlo.

Sono felice, come amministratore, dell’idea di formare un tavolo tecnico.
Credo che il Sindaco sia d’accordo a che ognuno di voi, come categoria, nomini immediatamente (vuol dire nell’arco di pochi giorni) un proprio rappresentante che possa far parte di questo tavolo tecnico che, con cadenza da stabilire, si possa riunire con tutti i tecnici che si richiedono, oltre, è logico, il Sindaco che rappresenta la Amministrazione. Credo che ci sono delle grosse difficoltà ma, credetemi, le grosse difficoltà le vediamo anche noi ogni mattina qui perché la crisi che c’è è una crisi tremenda.
Io faccio l’assessore anche al ramo sociale, e me ne accorgo di cosa sta succedendo. Sta succedendo qualcosa che negli anni precedenti non si vedeva. Cioè gente che prima neanche uno si immaginava che dovesse avere bisogno e che attualmente invece si trova nel bisogno. Finalmente a Cefalù vedo un risveglio - dico finalmente perché sono cose che piacciono - dove una parte importantissima della popolazione (gli imprenditori, i liberi professionisti, i commercianti ecc.) chiede alla Amministrazione di collaborare di lavorare tutti assieme attorno a un tavolo con i tecnici e per una finalità decisionale. Il Sindaco a queste riunioni dovrebbe dare - e lo darà sicuramente - un carattere decisionale. Questo è l’augurio che io porgo a tutti noi - compresi gli amministratori - perché sono cosciente che da questo la città di Cefalù veramente può avere un rilancio.
Poi per quanto riguarda i Lavori pubblici, vi posso dire che la Giunta municipale, in questa settimana, ha approvato due progetti...

Sindaco
Un primo finanziamento di € 950.000 per lavori di riassesto idrogeologico della parete nord-est della rocca, e poi un progetto per l’elipista per il volo notturno, partecipando ad un bando per € 400.000 circa.
Infine ci sono stati promessi altri tre cantieri scuola ...

Bonaviri
Il Comune farà la sua parte a quel tavolo tecnico accogliendone i suggerimenti nella via della legalità.

Arch. Antonio Zito
Abbiamo approvato, nel ’97, le Direttive generali di Piano regolatore generale del comune di Cefalù che purtroppo le amministrazione succedutesi a quella in cui io ho preso parte attiva come consigliere comunale, e Capogruppo di maggioranza, hanno lasciato in un cassetto, purtroppo.
Probabilmente qualcosa contenuto al loro interno dava fastidio, forse perché vi si prevedeva la demolizione di un obbrobrio in pieno centro urbano per creare una grande piazza, un grande comparto urbano che poteva dare veramente lustro ad un nodo-cerniera di questa città.
Purtroppo la Pianificazione a Cefalù nasce sempre bene, ma come per il Piano Samonà, finisce male. È finita male perché già il vecchio Piano regolatore è stato chiaramente manomesso dalla politica del tempo che via via è andata a definire un tessuto urbano ed extraurbano di certo non gradevole, di certo non funzionale.
Per quanto riguarda la zona M, il Piano regolatore aveva definito un Parco agricolo-turistico dove non si prevedeva affatto la crescita di una villettopoli. La politica del tempo ha voluto questo bel Titolo lasciarlo solo in copertina, Parco agricolo-turistico, ma è stato del tutto snaturato da realizzazioni che sicuramente non rientravano in quel titolo. Certamente grazie anche all’attivismo dell’ufficio urbanistica del tempo ancora oggi fortunatamente non abbiamo una densa villettopoli in quei luoghi ma forse l’avremo presto.
La cosa più grave è che questo vuoto di pianificazione - che oggi non dovremmo più chiamare Piano regolatore generale, ma Governo del territorio - effettivamente ha determinato la costruzione di residenze molteplici e maldestre in una zona di Servizi. Si è creata una situazione che ha degenerato, lasciando l’attività edilizia ancor oggi fiorente certamente però non una attività edilizia pianificata. Adesso la situazione sicuramente è peggiorata, lo sappiamo tutti. Sentivo dire di difficoltà per una autorizzazione allo scarico per una una struttura produttiva di 20 unità ricettive, che impiega già 10 unità di dipendenti, invece per tutta la residenza normale che pure reflua nel depuratore nessuno va a controllare. Ritengo che veramente siamo al paradosso.
Le attività produttive, le attività economiche, anche la residenza compatibile eccetera vanno sicuramente, immediatamente promosse attraverso uno sviluppo che può essere anche l’adeguamento di un depuratore che noi però non siamo in condizioni assolutamente di mettere in campo: è paradossale!
All’amministrazione dico che, al di là delle pastoie burocratiche che tutti viviamo, dobbiamo dare un forte impulso a un vero Governo del territorio nella immediatezza. Cefalù è dotata di strumenti urbanistici validissimi ma non so perchè essi vengono vanificati. Non è possibile, la responsabilità è della Amministrazione, non solo di questa ma anche delle altre che la hanno preceduta, e comunque anche del Consiglio comunale che non può assolutamente, ritengo, defilarsi di fronte alla trattazione del Governo del territorio sol perché magari il consigliere comunale ha magari 5000 m² di terreno agricolo in contrada vattelaapesca.

Arch. Erminio Gattuso
Abbiamo ribadito che non siamo venuti a processare l’ing. Duca. L’Ufficio tecnico di Cefalù è fermo da 15 anni, non lo ha fermato l’ing. Duca. Certo per molti anni è stato più fermo per alcuni e non per altri.
Oggi siamo venuti a cercare però di farlo ripartire. L’edilizia si è fermata. È un’attività economica molto importante. A cefalù gran parte delle imprese non sono grandi, non fanno grandi lavori; sono piccole imprese che lavorano conto terzi per ristrutturazioni e manutenzioni. Già far ripartire queste significa rimettere sul mercato imprese, lavoratori ed economia. L’urgenza è quella di sbloccare questi lavori; che è una cosa che si può fare facilmente a costo zero.
Ho notato che nella gestione dell’Ufficio urbanistica si è tornati un po’ all’antico, nel senso che si vuole carta su carta, e ciò mentre pare che oggi invece il legislatore vada in senso contrario cioè meno carta, dando responsabilità ai tecnici privati. La cosa strana è che quando il tecnico privato si assume le sue responsabilità l’Ufficio blocca. La manutenzione ordinaria si può benissimo svincolare in un giorno, senza niente; dopo certo ci vuole il controllo.

Sindaco
L’ing. Duca mi dice spesso: ma loro possono attivare, hanno la Dia, poi ... fino a ieri me lo diceva che potevate iniziare, attivare lavori, così mi dice! Il controllo verrà dopo eventualmente

Gattuso
Io le posso testimoniare che se ce una legge regionale che dice che, se io non modifico niente, non vado in Sovraintendenza e poi d’Ufficio viene mandato in Sovrintendenza, viene contraddetta la cosa. Se io, da tecnico privato, in generale mi assumo responsabilità poi controllami ma non mi devi bloccare prima, mi devi venire a controllare dopo, è il tuo lavoro, anzi pretendo che tu mi controlli perché molte volte nella manutenzione ordinaria le Die sono stati intese dagli imprenditori, come da molti tecnici, come dei “libera tutti”, “faccio quello che voglio”. Se ci affacciamo vediamo lo scempio del Centro storico, del nostro patrimonio, del nostro futuro. Quindi applichiamo le leggi, semplificando le procedure, controlliamo però - a garanzia anche delle imprese -, controlliamo tutto: la bontà dei lavori ma anche la regolarità delle imprese, perché le imprese di Cefalù hanno un grosso problema di concorrenza e quindi lavorano a condizioni e a costi ... e questo è un problema del Sindaco.
Ci sono delle consuetudini urbanistiche che io non ho mai condiviso e che, a quanto pare, invece l’ing. Duca ha evidenziato. Però non è che da un giorno all’altro... è un problema di metodo, bisogna dire, anche tramite comunicato: "da oggi in poi i progetti in questo modo non verranno accettati"! Molti progettisti in buona fede hanno adottato quella consuetudine...

Sindaco
Occorre ristabilire le regole

Gattuso
Anche perchè il tecnico non si senta vittima di agguati. Ad esempio, da oggi il portico perimetrato dal muretto non è veranda, ed è vero, ha ragione, la Commissione edilizia del tempo si sono inventate... eccetera. Ha ragione, però stabiliamo che da oggi signori questo non si fa. C’è molto lavoro che si può sbloccare responsabilizzando i tecnici delle imprese ma controllandoli poi.
Ultima cosa, parliamo un po’ di trasparenza, signor Sindaco, a costo zero e tempo zero, rendendo pubblici i protocolli dei progetti in entrata e in uscita. Perché il problema del passato è stato quello dei protocolli “a saltare”, figli e figliastri, diciamocela tutta. In passato molti tecnici non si sono lamentati, forse perché c’erano delle vie preferenziali! Mi fermo qui.

Geometra Giuseppe Portera
Presenta il caso di una veranda che qualche hanno fa era stata accettata ed ora, per un caso analogo invece gli viene dichiarato che fa cubatura.
“Se il Piano regolatore non è cambiato, se il Regolamento edilizio comunale non è cambiato perché il progetto di due anni fa era considerato non cubante e oggi invece lo è. Dal gennaio 2010, al gennaio 2011 cosa è cambiato? A noi non interessa il nome ma un Responsabile che garantisca la continuità nella norma.

Gattuso
Queste norme sono state inventate dalla Commissione edilizia e poi divenute una regola; tutti però diciamo che da questo momento in poi non si fa più così!

Sindaco
Io penso che le regole non si possono cambiare così dall’oggi al domani; bisogna vedere di dialogare, ragionare ... sono fatti tecnici che si devono chiarire con lui, io non vi posso rispondere.

Zito
Questa è essenza di pianificazione perché praticamente una “pennata” in una casa di campagna non fa cubatura; certo se su 50 mq di casa, 150 sono di “pennata” (che poi diventa qualcos’altro...)! Gli altri Piani regolatori più recenti ammettono come legittima la realizzazione di opere accessorie non cubate. Quest’assenza di pianificazione mette in difficoltà qualsiasi ufficio tecnico urbanistico e qualsiasi Responsabile.

Geometra Angelo Misuraca
Non siamo qui per scendere nei particolari. Noi siamo qui perché abbiamo notato che in questi ultimi tempi c’è crisi e noi qua l’abbiamo "particolarmente coltivata". La nostra ditta ha dovuto licenziare 10 persone, dopo vent’anni, perché purtroppo è tutto bloccato dal punto di vista urbanistico. Noi non ne facciamo una cosa di persone, dobbiamo cercare di risolvere il problema nell’immediato. La prima scusa per cui non si rilasciano concessioni a Cefalù è perchè il depuratore non funziona. Se il depuratore non funziona non possiamo bloccare l’attività. Vero è che c’è crisi però se c’è gente disposta a spendere il comune di Cefalù gli dice tu non devi spendere perché noi non possiamo rilasciare nessuna autorizzazione. Lo si dica chiaramente: una certa Paola Castiglia - che io non conosco - scrive che è contenta che finalmente a Cefalù non si rilasciano più concessioni. So bene che Duca ha ricevuto l’avviso di garanzia ma noi non siamo qui per attaccare nessuno ma per risolvere il problema. Qua siamo tutti con il culo per terra. Il Regolamente edilizio è stato approvato nel 1982 quindi oggi sicuramente c’è bisogno di modifiche. Quindi se c’è qualcosa che si deve portare avanti bisogna farlo subito Se in passato il Regolamento edilizio è stato applicato in un determinato modo, questo è qualcosa che bisogna chiarire con il tavolo tecnico dove tutti ci accorderemo... Dove c’è un Regolamento e ci accorgiamo che oggi non può funzionare perché le cose sono cambiate, la Amministrazione si deve fare carico di fare le opportune modifiche portandolo in Consiglio comunale, all’ assessore al territorio ambiente per l’approvazione: questo significa andare avanti. Bisogna affrontare immediatamente questi problemi in particolare quello del depuratore.

Arch. Mauro Caliò
Il geometra Misuraca mi ha praticamente anticipato.
Effettivamente il problema dell’assenza di Pianificazione è quello che si evince maggiormente e che ci mette tutti in difficoltà. Riesce difficile pensare che un paese come Cefalù, dove ovunque si legge “ad alta potenzialità”, “ad alta vocazione”, debba fare ancora i conti con una pianificazione vecchia di 50 anni e con un depuratore come il nostro. Quello che ci vorrebbe è grinta, dinamismo nel risolvere queste problematiche. Effettivamente il problema che abbiamo avuto spesso è la consuetudine, cioè si sono create delle consuetudini. Il Tavolo tecnico deve avere l’obiettivo in tempi rapidi di analizzare le problematiche e porre le soluzioni da portare subito in consiglio comunale. L’ing. Duca mi ha detto: per me si può fare una variante al Regolamento però se la devo fare io ci vuole tempo. Allora se tutti tecnici si prendessero la briga di leggersi il Regolamento e di segnare quello che funziona e quello che non funziona ... Se ci sono dubbi si possono anche chiedere dei pareri in assessorato ma questo va fatto velocemente perché la vera crisi è che praticamente anche per noi tecnici è sfiancante presentare un progetto, dover restare quei due anni andando una settimana sì è una settimana nò all’Ufficio urbanistica per chiedere chiarimenti su ciascun particolare del progetto. Con questa scarsità di certezze non si può lavorare.
Per un progetto che ci viene pagato poco dobbiamo starci dietro due anni, anche con il rischio di incorrere in inesattezze. Perché la Dia e la concessione autoassentita sono in vigore, però mi metto anche nei panni di un tecnico che quando effettivamente ha davanti la possibilità di agire autonomamente si trova spiazzato quando non c’è certezza.

Comuni come Collesano, presentano caterve di progetti per opere pubbliche, a Cefalù da quanto è che non si presenta un progetto? Spesso mi è capitato di mandare, anche all’assessore, delle gazzette ufficiali: lettera morta. Da quand’è che non facciamo richieste al fondo di rotazione per avere somme per presentare dei progetti?
Il Tavolo tecnico ci può stare a condizione che l’Amministrazione si impegni a far diventare quello che ne uscirà, concreto.

Arch. Fabio D’Amico
Una proposta.
Nella totale incertezza delle norme che oggi vige a Cefalù, la autodichiarazione implica spesso che non si sa cosa si va a dichiarare.

Oggi Cefalù ancora potrebbe prendere un treno che sta passando. Ciò è legato a quello che sta succedendo nel Nordafrica. Chiedo che Cefalù diventi accattivante, che cerchi di cogliere questa occasione.
Si è parlato di Regolamento comunale, c’è un Punto preciso che prevede che ad un certo punto l’Amministrazione obblighi il cittadino a manutenzionare i propri beni e io credo che questo sia oggi necessario per fare anche quel maquillage che può essere una cosa importante per promuovere l’economia. Se io Amministrazione obbligo il cittadino ad intervenire sulle proprie facciate, 100 cantieri nascerebbero in pochissimo tempo. Io penso che l’Amministrazione sul decoro di Cefalù debba obbligare i cittadini a fare il loro ruolo, incentivandoli. Se il Comune è garante, le persone lo fanno ma devono essere obbligate però a farlo così come il Regolamento comunale prevede: che il cittadino mantenga il decoro dei propri immobili.

Geologo Carmelo Iraci
Oltre a tavolo tecnico con l’Amministrazione, dovremmo avere degli incontri con chi, a Palermo, controlla le nostre cose. Faccio un esempio: noi abbiamo in questo momento il problema dello smaltimento dei liquami con fossa Imof; problema che è nato perché qualcuno sostiene che i liquami devono rientrare all’interno della tabella quattro, allegato cinque, della nuova normativa in vigore, mentre per esempio in questo momento la c.p.t.a, o altri organi di controllo, approvano ancora lo smaltimento con la fossa imof a perdere o con la sub-irrigazione, allora se non risolviamo questi problemi con gli organi di competenza invitandoli...

Sindaco
Signor Iraci si deve fare un incontro non qua ma a Palermo presso gli uffici di competenza.

Sig. Gattuso (Impresario)
Vedo che il discorso si è un po’ allineato perché all’inizio forse nessuno aveva capito di che cosa stavamo parlando perché sembrava che c’era un attacco deciso all’ing. Duca che io personalmente neanche conosco di vista.
Alcuni tecnici, l’architetto Gattuso, D’Amico e il consigliere Lapunzina hanno centrato il punto e che cioè la media e piccola impresa veramente potrebbero essere i settori trainanti in questo momento. Abbiamo problemi attualmente nella ordinaria e straordinaria manutenzione. Se si interroga la Sovrintendenza per il rifacimento di un prospetto ci fa perdere di casa per un colore bianco "e che di bianco". Il comune di Gratteri si è munito di un sistema, in accordo con la Sovrintendenza, dove la ordinaria e straordinaria manutenzione e la Dia vengono gestiti direttamente dal Sindaco o dai suoi preposti, così si salta un passaggio non da poco. E’ poi il controllo che manca.
A me fa schifo vedere dei prospetti rovinati, e gli architetti o le associazioni di categoria che non prendono posizione: abbiamo un paese infestato di Petrelle e nessuno dice niente, perché signor sindaco?
Oggi per aprire un’impresa ci vuole una cardarella, una cazzuola e un cristiano e si fa "impresa"! Noi vogliamo i controlli perché per ora Cefalù è solo territorio di nessuno. Parlo io che quest’anno ho avuto quattro controlli, positivi. La maggior parte delle imprese di Cefalù ancora sono sane, bisogna salvaguardare queste imprese perché alla fine sono quelle che danno lavoro vero (non in nero).

Per quanto riguarda i prospetti, la gente non vuole la sovvenzione vuole tempi certi, e se una cosa si può fare o no e ciò mentre che ha i soldi perché ancora un minimo di economia c'è a Cefalù, solo che la gente è terrorizzata perché non sa se una cosa la può o non lo può fare.
Inoltre i controlli vengono fatti alle ditte registrate ma quante sono quelle non registrate che fanno quello che vogliono? Questo non è più tollerabile!

Zito
Vengono a fare i controlli da lei perché lei fa le notifiche preliminari. I regolari vengono controllati, sono gli abusivi che non vengono controllati.

Gattuso
Non conosco professionisti che mi abbiano fatto dei progetti irregolari. Il problema non è il buco dell’areazione di un bagno, il problema è lo scempio dei prospetti e nessuno dice niente, Vogliamo i controlli per essere tutelati.

Il Sindaco
Il Tavolo tecnico è fissato per martedì, 9 agosto, alle ore 9,30

ritratto di Saro Di Paola

IL FUTURO DI CEFALU' E' IL PRESENTE

Che il cambio del responsabile del servizio abbia provocato un rallentamento nell'espletamento delle pratiche edilizie ci può stare.
ANZI CI STA TUTTO!

Nella prospettiva dello sveltimento delle pratiche, il TAVOLO TECNICO sarà certamente UTILE.
Servirà, senz'altro,al responsabile del servizio ed ai tecnici per definire quei limiti interpretativi dentro i quali muoversi per una applicazione, il più possibile univoca, delle regole vigenti.

Regole che, per quanto dettagliate possano essere, nel settore urbanistico-edilizio e, sopratutto, in un territorio con le caratteristiche morfologiche di quello cefaludese, non possono avere LA VALENZA DI QUELLE DELL'ARITMETICA O DI ALTRE SCIENZE ESATTE.
PER NESSUNO.

Regole che, PER L'IMPOSSIBILITA'DI ESSERE ESATTE,
in una stessa zona o sottozona del PRG e dei P.P.,
possono tradursi nella progettazione di manufatti edilizi con caratteristiche planovolumetriche talmente diverse da rendere, financo, incomprensibile la ratio che le ha ispirate.

Regole che, pertanto, per essere applicate,
ABBISOGNANO DI INTERPRETAZIONE
il più possibile univoca.
A tal fine BEN VENGA IL TAVOLO TECNICO.

UN TAVOLO TECNICO che, ovviamente, POTRA' CONTRIBUIRE A RISOLVERE L'ATTUALE CONGIUNTURA EDILIZIA CEFALUDESE.

UN TAVOLO TECNICO, quindi, PER IL PRESENTE!

UN PRESENTE CON RIPERCUSSIONI che per quanto siano GRAVISSIME, sopratutto dal punto di vista occupazionale,
SARANNO POCO, O NULLA,
rispetto a quelle che si potrebbero registrare e si registreranno NEL FUTURO.

UN FUTURO che CEFALU' NON AVRA',
e non solo nel settore edilizio,
senza IL SECONDO DEPURATORE e SENZA IL NUOVO STRUMENTO URBANISTICO.

Al riguardo, nell'incontro è emersa
LA MANCANZA
per l'uno e per l'altro,
di PROSPETTIVE che abbiano UN MINIMO DI CONCRETEZZA.
Anche a medio tempore.

Infatti, per quanto abbiamo ascoltato dalla voce del consigliere Lapunzina e per quanto non abbiamo ascoltato dalla voce del sindaco e dell'assessore presente :
- del SECONDO DEPURATORE NEANCHE A PARLARNE. Non si riesce neanche a capire chi debba occuparsene;
- del Nuovo Strumento Urbanistico o della Variante Generale al PRG IDEM. Il TECNICO incaricato che dovrebbe coordinarne la stesura e l'istruzione è SOSPESO DALLE FUNZIONI.

SENZA IL SECONDO DEPURATORE e SENZA IL NUOVO STRUMENTO URBANISTICO

IL FUTURO DI CEFALU' E' IL PRESENTE .

NON SOLO NEL SETTORE EDILIZIO.

Per il futuro di Cefalù IL TAVOLO TECNICO NON BASTA!
E' INDISPENSABILE IL TAVOLO POLITICO.
MA,per tale tavolo, a Cefalù ESISTONO "I COMMENSALI"?

ritratto di Giusi Farinella

Incentivare la piccola impresa

Non posso che essere in armonia con i pensieri espressi dai rappresentanti del Comitato per il rilancio dell’edilizia e del lavoro, dell'incontro e della decisione di istaurare un tavolo tecnico.

Infatti ritengo, perchè così mi hanno insegnato, che è l'economia a dettare la politica e se il settore è forte, autorevole e credibile (come si è dimpstrato di essere) sicuramente avrà maggiori probabilità di ottenere la giusta attenzione e i giusti riconoscimenti.

Nonostante abbia poca fiducia nella politica e nella pubblica amministrazione, ritengo che un servizio pubblico debba esistere ma deve anche e principalmente essere al servizio del cittadino e delle imprese.

D'altra parte dare tutta la colpa al settore pubblico forse non è corretto (intendiamoci di colpe ce ne sono e tante), anche perchè a volte capita che all'interno delle categorie di settore si pensi più a tirare l'acqua al proprio mulino (cosa peraltro legittima) che a mettere a punto delle strategie comuni per la categoria, che poi di fatto vorrebbe dire anche tirare l'acqua al proprio mulino.

Comunque penso proprio che sia giunta l'ora di ridare ossigeno, di fare un passo indietro, rimboccarsi le maniche e agevolare e incentivare le nostre piccole imprese che, permettetemi di ricordarvelo:

1) non sono sulle spalle dello Stato
2) incrementano la produzione
3) offrono posti di lavoro
4) incrementano le entrate dello Stato
5) distribuiscono l'utile nelle vicinanze creando benessere.

Alla fine mi domando: tutti si sono espressi consapevoli che quello dell'edilizia è un importante settore industriale, al pari del turismo, trainante per la nostra economia, a parole ..... e nei fatti ?

Aspettiamoli ........

ritratto di Gianfranco D Anna

Il Futuro di TUTTI

Cefalù, il suo territorio, il suo abitato, il suo centro storico sono la prova evidente ed inconfutabile degli errori commessi, del modus operandi “personalistico” delle amministrazioni e dei funzionari di un passato che, mi auguro, non abbia più a ripetersi.

Adesso occorrono norme, regolamenti, piani aggiornati, chiari, trasparenti, UGUALI PER TUTTI,

adesso occorrono procedure snelle, trasparenti, UGUALI PER TUTTI,

adesso occorre informazione ed opportunità PER TUTTI

adesso occorre condivisione e impegno di TUTTI

adesso occorrono, soprattutto, LEGALITA’, COSCIENZA e RISPETTO da parte di TUTTI - imprenditori, professionisti, tecnici, cittadini - del territorio e del patrimonio urbanistico-architettonico, pubblico e privato, perché esso è, anzitutto, patrimonio di TUTTI, e solamente attraverso la sua difesa, la sua cura, la sua valorizzazione, Cefalù (e la sua economia) potrà avere un Futuro.

Il Futuro di Cefalù non lo si costruisce favorendo il profitto del singolo o di pochi in nome dell'economia e del turismo,

il Futuro di Cefalù non lo si costruisce inseguendo il guadagno legato ai giorni di lavoro per un incarico ricevuto, per un progetto realizzato, per una costruzione realizzata (certamente importante – lo dice un precario – ma non risolutivo),

il Futuro di Cefalù lo si costruisce impegnandosi sin da oggi per consolidare o creare ex novo delle "certezze" PER TUTTI.

ritratto di Saro Di Paola

INDISPENSABILE UNA NUOVA LEGGE URBANISTICA

Perchè, come tu GIUSTAMENTE hai scritto,
"norme, regolamenti, piani"
possano essere
"chiari, trasparenti, UGUALI PER TUTTI"
è INDISPENSABILE UNA NUOVA LEGGE URBANISTICA
che RIDEFINISCA I CONTENUTI di norme e regolamenti,
per FONDARLI SUI PRINCIPI DELLA PEREQUAZIONE URBANISTICA E DELLA CONCERTAZIONE TRA PUBBLICO e PRIVATI e TRA PRIVATI.

Principi ISPIRATI AD UNA NUOVA CULTURA DELLA PROPRIETA' PRIVATA che, per essere
CHIARI, TRASPARENTI ED UGUALI PER TUTTI
siano tradotti in PIANI che, dal punto di vista progettuale, siano spinti sino
AL DISEGNO DEI NUOVI ASSETTI URBANI E TERRITORIALI.

ritratto di Giusi Farinella

Caro Gianfranco

La tua richiesta è molto chiara e costruttiva, è la sola opportunità per tornare ad essere "la Perla del Tirreno".

Aggiungerei che occorre fronteggiare l'annoso nodo del coinvolgimento di tutti e nello stesso tempo premere per la loro neutralità nell'interesse supremo di Cefalù TUTTA.

Una strada orientata al rispetto delle esperienze e dei contenuti di tutti.

Certo ciò implica modestia, disponibilità e confronto.

In questo senso mi auguro si generi un processo virtuoso di scambi profondi e globali, un processo finalizzato alla trasparenza e agli atteggiamenti solo proCefalù.

Ci spetta davvero tanto e buon lavoro.

Cordialità