LA NOSTRA CEFALU'

ritratto di Valentina Emanuele
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Cefalù, non ha bisogno di un partito politico, di un colore, di una destra o di una sinistra. Tutto ciò l’ha solo ferita. Cefalù non ha bisogno di persone con soldi o con il potere. Cefalù rimpiange la sua “Belle epoque” che, proprio in nome di quei soldi e di quel potere di cui tanta sete si è avuta, ha perso. Cefalù ha bisogno di guide competenti e intelligenti. Persone che sappiano rendere operativi progetti che restano sempre intrappolati nelle carte. Persone che sappiano rendere concrete idee spesso taciute o ignorate. Persone non ambiziose professionalmente, che non inseguono cariche e stipendi. Persone che non hanno pregiudizi politici. C’è un muro troppo alto tra chi, trascinato da valori, rincorre sogni e ideali e chi, assopito nei suoi pregiudizi e nei suoi limiti, fa fatica ad avvicinarsi. Questo muro deve crollare, perché ora più che mai è necessaria una collaborazione sociale e solidale. Non si tratta più “da che parte stare”, ma bisogna decidere “cosa è più giusto fare”. Tante sono le ferite da sanare e lo spirito necessario non è quello competitivo. E nemmeno quello combattivo fra le forze. È più razionale usare queste forze per ricostruire tutto ciò che è stato distrutto, per combattere l’apatia, la rassegnazione e l’indifferenza ormai diffuse. È tempo di organizzare eventi giovanili, di coinvolgere tutti i cittadini per la ripresa di questo paese, di smettere di criticare, di smettere di nascondersi dietro uno schieramento piuttosto che un altro! Questo riesce solo a dividerci, malgrado tutti noi abbiamo lo stesso obiettivo! È anche tempo di riconoscere gli sforzi di chi li compie, andando oltre i limiti che possono dare una bandiera. Per molti, amare Cefalù, non è né un mestiere, né un lavoro. È un impegno non retribuito, un amore corrisposto, un sogno da realizzare. Dovremmo ormai saper distinguere chi fa questo da chi fa scena.

ritratto di Pino Lo Presti

Ti aspettavamo Valentina

Credo anch’io che la logica delle appartenenze, specie in profonda fase di crisi, sia un danno, e non solo per Cefalù. Se “appartenenza” - per es. qui, a Cefalù - significa rispondere, non agli indirizzi ideali di una Carta dei Valori, ma a disposizioni strategiche dettate dai piani alti del Potere, allora non possiamo aspettarci del bene vero da parte loro per Cefalù; non possiamo aspettarci del bene da coloro che non mettono primariamente e al centro la logica della loro appartenenza a Cefalù (in tutti i suoi aspetti).
Oggi più che mai è necessario andare alla sostanza ed in particolar modo scegliere tra chi ancora crede alla Democrazia, umanista, e chi sogna le libere praterie del west; tra chi ancora crede al valore, di un contratto, e chi crede sia meglio, cogliere le opportunità più facili al momento: improvvisare. C’è una destra che crede nello Stato come c’è una sinistra che ci crede; la vera profonda differenza oggi è tra chi - come Principìo - ancora crede al Contratto sociale e al valore della Identità sociale e chi - come Principìo - vede tutto questo come ostacolo. Occorre distinguere coloro che lavorano - dicendo di farlo per la "Democrazia" - per renderla “reale” da coloro che lavorano soltanto per everterla.

ritratto di Valentina Emanuele

Grazie

Salve signor Lo Presti,
eccomi per ringraziarLa della sua accoglienza.
E per aggiungere che, confesso che c’è un po’ di utopia nel mio e nel suo intervento, necessaria forse solo a sognare. Perchè, di fatto, non è pensabile una società senza una guida di partito e di potere che soddisfi le regole della società. Il nostro resta un discorso astratto se non si aggiunge che bisogna rispondere alle domande della burocrazia, delle leggi che governano l'amministrazione di un comune come di una nazione, riconoscendosi in un colore. Perché è fondamentale la dichiarazione di parte, perché regni l’ordine e la giustizia e per obbedire proprio a quel “contratto sociale” di cui Lei parla e che Rousseau aveva già ben definito. “L’uomo è nato libero ed è ovunque in catene” recitava anche. Perché se è vero che l’uomo è libero per natura, è anche vero che ha bisogno di vincoli, definizioni, etichette, regole, leggi, ordinamenti, colori, schemi, divieti, punizioni. L’uomo libero non sa restare civile, perché forse non ha “il coraggio di servirsi della sua intelligenza”!
Diceva un mio amico che “se il mondo fosse perfetto, mancherebbe un sacco di lavoro”! E quindi, mancherebbero le cariche, le professioni, le guide. Ma noi, necessitiamo di appoggi per non perderci. Ognuno, e qui la sua libertà, sceglie quello in cui si riconosce e in cui crede. Io ho scelto il mio, che è un maestro, un partito, un compagno, le amicizie.
Anche Cefalù lo fa, ogni giorno. La speranza sta solo nello sperare che ogni giorno possa accorgersi veramente che qui i partiti o le persone che lavorano per il paese stesso, sono le mediazioni tra noi e i nostri sogni. Tra noi e il potere. Che, purtroppo, zoppica e fa fatica ad affermarsi, a realizzare. E ha perciò bisogno di un’opposizione che nel fare o nel voler fare “ombra”, come si dice nel gergo politico, non mi sembra voglia distruggere un operato che poi di fatto non sembra nemmeno esistere, ma piuttosto pare voglia suggerire scelte migliori ed evitare grandi errori. Ed è necessario accorgersi anche di questo per non giudicare solo la superficie.

Ancora grazie, Valentina.

ritratto di Vincenzo Garbo

la vera politica e il ruolo dei partiti

Cara Valentina,
Comprendo bene la tua indignazione davanti alla situazione di stagnazione in cui versa la nostra città nonostante le inesauribili potenzialità delle quali gode; frutto, a mio parere, anche di un’azione politica, da parte di chi attualmente regge la cosa pubblica, tesa più a salvaguardare e difendere pervicacemente posizioni di potere che a portare avanti un progetto di sviluppo.
Tuttavia non posso condividere la tua affermazione secondo la quale “Cefalù non ha bisogno di un partito politico, di un colore, di una destra e di una sinistra[…]”; credo, piuttosto, che la questione debba essere inquadrata nel definire qual è la vera funzione di un partito politico e quale debba essere il ruolo della politica in una realtà locale come la nostra.
Come sai bene, l’art. 49 della nostra Costituzione repubblicana recita: ”tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Dunque in uno Stato democratico i partiti svolgono un ruolo mediano tra singoli cittadini ed istituzioni, sono cioè delle associazioni di liberi cittadini che hanno come comun denominatore un insieme condiviso di valori, una visione del mondo condivisa, dei comuni ideali da tradurre in azione politica e in programma di governo. Hanno quindi l’importantissimo ruolo e l’alta responsabilità di determinare la politica. Questo concetto mi pare essere più vero a livello locale, nel quale la politica assume ancora di più la sua funzione etimologica di tècnê politiké, cioè arte del governare la città.
Anche la nostra città non può essere amministrata senza l’importante ruolo di partiti che si assumano l’onere e l’onore di presentare ai cittadini un’analisi dei problemi, una proposta di soluzione dei medesimi, un progetto di amministrazione della cosa pubblica da tradurre in azione, qualora investiti del consenso popolare. Credo che tanti guasti della situazione nella quale versa attualmente Cefalù derivino dal fatto che nei luoghi nei quali si determinano le scelte c’è, tranne qualche lodevole eccezione, una grave assenza della politica intesa nel modo sin qui detto. Questo rende possibile il prevalere di individualità rispetto ai comuni interessi e una sostanziale de-responsabilizzazione,nei confronti dell’opinione pubblica, da parte di chi amministra o di chi ha assunto scelte diverse rispetto agli impegni assunti con gli elettori che si era impegnato a rappresentare in seno alle istituzioni.
Quanto sin qui detto non deve essere inteso nel senso che ogni partito politico debba assomigliare ad un fortino entro il quale rinchiudersi; compito della politica (e dei partiti che ne sono espressione) è,infatti, trovare l’equilibrio tra proposte diverse, senza perdere la propria identità o accettare compromessi al ribasso. Il presupposto che, a mio parere, deve guidare l’azione politica risiede nel ritenere che la mia visione del pubblico bene e quella espressa dagli altri partiti politici sono in relazione l’una con l’altra, ed esse si attribuiscono vicendevole significato. Ciò non deve portare però a qualunquistiche conclusioni o ad una visione relativista delle idee e dei progetti politici ma anzi deve fare in modo che mi stia ancora più a cuore la buona riuscita del partito politico nel quale mi riconosco, senza confondere le diverse identità, ma perseguendo unicamente il bene comune. Su questa base è possibile, anzi auspicabile, che si trovi una comune visione di sviluppo della nostra polis su un futuro progetto da presentare agli elettori, unica condizione è che ciò avvenga sulla base di una concezione nobile del ruolo di servizio della politica e mai sulla base di interessi personali.
Solo così penso che la nostra città possa avere autentiche prospettive di sviluppo ed un futuro migliore.

ritratto di Leonardo Mento

Gentile sig Garbo

Condivido quando da Lei espresso nel suo intervento. Coordialmente Leonardo

ritratto di Giuseppe Aquia

bella questa frase la nostra

bella questa frase la nostra Cefalù; Valentina scusami se ti dò del tu ma sei brava e sicuramente capace,vai avanti con le tue idee ma stai attenta ai falsi giovani che già sono politicizzati e ti assicuro che ve ne sono tanti.

ritratto di Valentina Emanuele

A Vincenzo.

Grazie professore per aver contribuito ad arricchire uno sfogo che non voleva però essere una posizione qualunquistica! avevo già comunque scritto nel mio commento a Lo Presti quanto lei ha più sapientemente descritto e spero che non siamo pochi a pensarla così.
Cefalù non manca di idee, Cefalù manca e necessita di un'amministrazione che non sia politica, ma semplicemente razionale!Quanto ai partiti, sono veramente delle mediazioni da non sottovalutare, ma da scegliere e seguire perchè
servono per trasferire idee, progetti, proposte, opposizioni, ad un governo che appare stanco anche di deludere i cittadini!
ma quanti sono qui a cefalù? quali sono quelli realmente operativi? riescono a mantenere le promesse? a coinvolgere i giovani, veri mediatori di sogni?

ritratto di Vincenzo Nastasi

Per Valentina La ringrazio per.......

il titolo che lei mi ha dato ma sarebbe un'offesa per chi professore lo è davvero!Scherzi a parte credo che si possa indubbiamente essere d'accordo nel dire che Cefalù ha bisogno di una svolta,di una svolta che coinvolga tutti quanti,cittadini,forze politiche.In sintesi, ci vuole da parte di ognuno di noi una buona dose di educazione e di senso civico,cose che da un po di tempo a questa parte credo che si siano perdute.La saluto cordialmente speranzoso di leggere quanto prima i suoi interventi per avere così modo di discuterli.Saluti.