LA TERRA CHE QUEL FORESTIERO CON SE’ PORTERA’

ritratto di Saro Di Paola

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Stamattina, ho voluto godere.
Dell’Oriente.
Alla Giudecca.
Là, è settembre
che scaccia il sole, dal mare.
Là, sarà maggio
che rigetterà il sole, nel mare.
Per farlo tornare a lanciare,
i primi suoi dardi di fuoco.
Sull’acqua.
Per ridare colori e calore
a quel popolo
che immoto l’aspetta.
E’ il popolo degli scogli.
Il popolo di Pasquale.

E’ per Pasquale che scendo,
per la sua scala,per le sue pietre.
Per il suo sentiero
è Pasquale che mi guida,
che mi porta sicuro,
dietro il cavalluccio.
Con i piedi nell'acqua,
è là che comincio a godere.
Della luce che muta i colori del cielo.
Del sole che spunta.
Del sole che si leva.

E’ là, che continuo a godere.
Del sole che lancia i suoi dardi di fuoco.
Del sole che accende i colori.
Agli scogli, alle barche.
Alle pietre, alle case.

Colori che mi accendono il cuore.
Colori che mi danno calore.
Il calore di un luogo che amo.
Il calore delle pietre che amo.
Il calore della terra che amo.
La mia terra.
La nostra terra.
La terra di Pasquale.
La terra di quel forestiero
che, stamattina, come me,
ha voluto godere.
La terra che quel forestiero
con sé porterà.

Saro Di Paola, 1 settembre 2011

ritratto di Tania Culotta

...senza parole...caro Saro !

...senza parole...caro Saro !

ritratto di Gianfranco D Anna

Complimenti...

Un perfetto connubio di immagini e parole

ritratto di Nicola Pizzillo

Da quei versi

e da quelle immagini trasuda tutto l'amore di un uomo per la sua città, che vorrebbe fosse sempre bella e funzionale.

L'altra faccia di questo amore sfocia poi nelle segnalazioni quotidiane, da parte del medesimo, dei disservizi e degli oltraggi che le vengono perpetrati, da uomini che invece quell'amore sicuramente non nutrono per il luogo dove vivono o che vengono a visitare.

E' quindi l'amore il movente dell'impegno civico di Saro Di Paola, speriamo che esso diventi contagioso per l'interra collettività.

Per aspera sic itur ad astra