"Cara Italia"

ritratto di Angela Di Francesca

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Vorrei condividere con gli amici e i concittadini la notizia che un mio elaborato è tra quelli selezionati dalla giuria del concorso letterario internazionale "Cara Italia", indetto dall'Associazione Culturale Pragmata-Roma.
Il concorso richiedeva di scrivere una lettera, a nome proprio o di un personaggiostorico o immaginario, da indirizzare all'Italia "di ieri, di oggi e di domani, quale messaggio, sfogo, desiderio, speranza, ringraziamento.".
Tra le opere pervenute la giuria ha scelto quelle vincitrici, che saranno raccolte in una pubblicazione antologica dal titolo "Cara Italia", edito da Pragmata.
La lettera all'Italia con cui ho partecipato al concorso e che sarà inclusa nell'antologia è a nome del nostro eroe del Risorgimento Salvatore Spinuzza.
L'antologia verrà presentata a Roma durante una manifestazione presieduta dal Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, dott. Mario Abbruzzese, e moderata da Marco Gisotti (direttore del mensile Modus vivendi)). Ad essa parteciperanno in qualità di relatori la d.ssa Marina Cepeda Fuentes (giornalista RAI e scrittrice), il sen. Maurizio Pieroni, Monica Palozzi, presidente dell'associazione Pragmata.
L'evento ha il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio e dell'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma.

Questa è la lettera che apparirà nell'antologia:


Cara Italia,
le mie ultime parole sono state per te. Avevo ventotto anni. Durante le commemorazioni questo passa quasi in seconda linea.
Si parla di me come dell’eroe, del martire, colui che “generosamente offrì il suo sangue alla patria”. Sono un busto di marmo, un esercizio di retorica, nel migliore dei casi un’idea, una memoria da rispettare. Una volta l’anno, se va bene, se se ne
ricordano, mi portano le corone d’alloro coi nastri tricolori. Ma che cosa vuoi che me ne importi di tutto questo, ora, cara Italia.
Le cose per cui sono morto non si sono verificate, sono stato tradito, non solo da chi mi consegnò ai Borboni, ma da chi ha dimenticato ideali e valori e ha impedito che si realizzasse il sogno a cui avevo dedicato la vita.
Chi sono queste persone? Lo sai bene. Per semplificare diciamo tutti coloro che non fanno il proprio dovere, che hanno rinnegato l’etica per il potere e il denaro, che non perseguono il bene comune. Speravo nella libertà, in una Sicilia redenta, nella giustizia sociale. Che cosa di tutto questo si è realizzato? Con che occhi si è guardato alla mia terra, che tanto ha fatto per l’Unità, che tanto ha fatto per te? Ora che sono fuori dal tempo e dallo spazio, nel mondo della Verità (così si dice in
Sicilia, dei morti…che stanno ”nto munnu da virità”), ora che sono al tempo stesso un individuo e tutte le cose, e partecipo dell’idea divina, tutto mi è presente e riconosco errori e ingenuità, rivedo il passato, sono fuori da tutto ma il senso
dell’ingiustizia subìta non mi abbandona, come il ricordo degli occhi scuri di Giovanna. Queste cose fanno parte di me, sono me. Il resto è distante.
Non neri, ma colore delle castagne mature erano i tuoi occhi, Giovanna. Siamo insieme ugualmente, in un modo misterioso e strano, ma non è lo stesso. E’ colpa mia se il nostro amore non ha avuto il dono di una passeggiata nel tramonto, di una gita
in campagna, di una allegra controdanza, della passione, della famiglia, di una vecchiaia tranquilla. Tutto questo l’ho perduto.
E’ colpa mia se hai dovuto soffrire per me, per me che sopra ogni cosa volevo la tua felicità.
Ma no, non è vero. Prima di te veniva l’Italia.
Cara Italia. Se tornassi indietro, so che uguale sarebbe il mio sentimento per te, ma lo scaccerei via come un amore impossibile. Preferirei essere come gli altri, avere una vita normale, comune, opaca, parlar male del tempo e del governo, vivere alla giornata ma vivere. Come diceva Achille?meglio essere l’ultimo nel regno dei vivi che Re nel regno dei morti?sì, era così, pressappoco...
In spirito torno spesso a vedere i luoghi della mia vita e della mia morte. Sono in pace ma non pacificato.
Come si può essere pacificati, Italia, paragonando le speranze di ieri con la realtà di oggi? E’ inutile farti un elenco. Per non parlare di tutto il resto, posso dirti una cosa sola che vale come simbolo. Lo sai, vero, che da noi in Sicilia non abbiamo
ancora il doppio binario? E le strade?Le cose che rimproveravamo ai Borboni...dopo 150 anni.
Già, quest’anno, 2011, si commemorano i tuoi 150 anni di Unità. Auguri, Italia. Per il tuo futuro. In questo anniversario ci sono anch’io, e mi costa dire queste cose amare. Io che avevo ventotto anni e che sono stato fucilato a pochi metri da casa
mia, dalla casa della mia infanzia, dei miei giochi, dei miei sogni. Io che ho dovuto scambiare il mio sangue vivo con la fredda pietra di un monumento, inutilmente. Io che ho dovuto sentire il grido folle di Giovanna. Vincenzo Consolo ha ricordato queste
cose nel suo libro “Il sorriso dell’ignoto marinaio”. Mi ha fatto piacere, più di tante accademiche commemorazioni. Lui mi ha ricordato come uomo, con umanità. Perchè, Italia, tu spesso te lo dimentichi che gli eroi -che siano quelli del Risorgimento o
quelli che hanno combattuto la mafia- non sono esseri imbalsamati da tirar fuori negli anniversari e nelle occasioni ufficiali.
Gli eroi sono uomini. A volte, come me, sono solo ragazzi.

Salvatore Spinuzza
eroe del Risorgimento cefaludese, “moschettato” nel 1857.
data: fuori del tempo

ritratto di Saro Di Paola

COMPLIMENTI E FELICITAZIONI AD ANGELA

Cara Italia,
"con che occhi si è guardato alla mia terra ?"

Con gli occhi di
"coloro che non fanno il proprio dovere, che hanno rinnegato l’etica per il potere e il denaro, che non perseguono il bene comune".
Sono gli occhi di coloro per i quali
"la realtà di oggi" non sono "le speranze di ieri"

Povera Terra mia,
sono gli stessi occhi con i quali a Te si continua a guardare.
Gli occhi di coloro per i quali
la realtà di domani non saranno le speranze di oggi.

ritratto di Leonardo Mento

"Fuori dal tempo"

..ma verrà un tempo?....complimenti.