Si è costituito a Cefalù un comitato spontaneo contro la chiusura del Punto nascite di Cefalù.

ritratto di Angelo Sciortino

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COMUNICATO STAMPA

L'iniziativa è stata assunta da Laila Maccarrone, Sara Culotta Scardina, Rosario Fertitta, Giuseppe Livecchi, Salvo Sirius, Angelo Sciortino e Franco Turdo, che in attesa dei prossimi ingressi nel Comitato ne coordinano l'attività.
Già ieri il comitato ha lanciato la raccolta firme per chiedere che il decreto assessoriale venga revocato, così come previsto dalle deroghe già applicate a ospedali come quello di Mussomeli e a maggior ragione applicabili a quello di Cefalù.
Per cominciare tale raccolta con immediatezza, si sono creati già alcuni centri di distribuzione dei fogli e di raccolta delle firme. Ne seguiranno altri a breve. Intanto quelli già in funzione sono:

1) Bar Antica Portaterra
2) MMP piazza Garibaldi
3) Kosmos corso Ruggero 36
4) Centro Vodafone corso Ruggero 122
5) Fergi corso Ruggero 123
6) Farmacia Cirincione corso Ruggero
7) Bar “Il caffé di Ruggero” (Dongarrà) piazza Duomo
8) Vino e Vigne via Spinuzza 1
9) Bar “Al solito posto” Villaggio dei Pescatori – contrada Calura
10) Brocato invia Matteotti 4

Presso gli altri centri delle Madonie interessati, sono in via di
istituzione altri centri di raccolta.

ritratto di Rosario Fertitta

Ritenere di dover chiudere

Ritenere di dover chiudere un reparto sanitario, come quello Nascite del nostro Ospedale “Giglio-San Raffaele”, sulla base del mero recepimento di una fredda tabella ministeriale che stabilisce in 500 parti annui lo “standard di sicurezza” è offensivo per la professionalità dei medici e paramedici impegnati in prima linea in quel reparto e per un intero bacino territoriale – quale quello madonita – che ha come punto di riferimento l’Ospedale “Giglio-San Raffaele”.
Ancora una volta la politica con la “p” minuscola ha perso una occasione per confrontarsi su un importante problema, come quello legato alla nascita delle future generazioni, ritenendo di poterlo risolvere unilateralmente e burocraticamente.
Un reparto che negli ultimi cinque anni presenta un trend di crescita pari al 45% andrebbe ancor di più potenziato e non smantellato.
La Politica i “tagli” e le “economie” dovrebbe realizzarli in ben altri settori e con ben altre metodiche.
Ai medici ed agli operatori sanitari della nostra struttura sanitaria va tutta la nostra solidarietà con la ferma convinzione che una battaglia unitaria porterà, di certo, ad un ravvedimento di Chi ritiene che, l’adozione di un inaccettabile atto politico-amministrativo, possa rappresentare la soluzione di decenni di malagestione sanitaria.