La protesta popolare delle alte Madonie per il loro ospedale

ritratto di Nicola Pizzillo

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Anche oggi a Radio Cammarata tutti i partecipanti hanno rimarcato la scarsa partecipazione popolare al sit-in di domenica 2/10/11 dinanzi al S.Raffaele-Giglio.
Adesso che vi è stata una sospensione di un mese del decreto regionale di chiusura dell'ostetricia, speriamo che nasca la consapevolezza che solo un massiccia mobilitazione di popolo, come quella dei cugini madoniti, può portare alla vittoria di questa battaglia.

Battaglia che va combattuta su più fronti: quello legale (ricorso al TAR), già annunciato dal Presidente della Fondazione Cirillo, quello politico, la lotta trasversale dei nostri rappresentanti presso il Governo ed all'Assemblea regionale, quello dei mass-media che devono martellare a senso unico per far passare il messaggio dell'indispensabilità di questo reparto ma sopratutto ad impressionare chi ci governa non potranno che essere le numerose presenze di persone nelle piazze, magari a raccogliere firme, unico deterrente funzionante per i politici in cerca perenne del consenso.

La guerra, invece, per il mantenimento dell'intera struttura ospedaliera, con tutti i suoi reparti di eccellenza, necessiterà di un impegno continuo, che deve veder operare in sinergia la gente del comprensorio Cefalù-basse Madonie ed i politici rappresentativi dello stesso, indipendentemente dal colore politico, che dovranno perorare queste istanze nelle sedi istituzionali deputate.

Siamo fortunati a possedere una struttura ospedaliera che tutta la Sicilia e forse il meridione d'Italia ci invidia. Sarebbe un sacrilegio disperdere tutto questo patrimonio di uomini, strumentazioni ed immobili, costringendo l'utenza alla diaspora per intrapredere viaggi della speranza.

Ed allora, come nelle Madonie, il grido deve essere uno ed uno soltanto: LOTTA DURA CONTRO LA CHIUSURA!

ritratto di Angela Di Francesca

No alla chiusura

Questo mese di tempo (e una settimana è già passata) dovtrebbe servire per effettuare nuove iniziative, giustamente su vari fronti. Cosa può fare la gente comune?la sua presenza e mobilitazione è indispensabile per "smuovere" gli addetti ai lavori.Contemporaneamente secondo me sarebbe utile che il movimento No alla Chiusura facesse un documento che potrebbe dare ulteriori elementi di riflessione a chi dovrà decidere su una eventuale deroga.
Primo punto: il limite di 500 parti sorge dalla necessità di garantire un servizio qualificato, evitando punti nascita che essendo troppo piccoli non hanno tutti i servizi tipo anestesista 24/24, pediatra, centro trasfusioni... ecc; cosa che a Cefalù non è, perchè qui sono garantiti al massimo livello tutti i servizi. Secondo punto: il trend di Cefalù è in netta crescita e sicuramente negli anni successivi supererà il traguardo stabilito di 500 parti. Terzo punto: è stato utilizzato come criterio per concedere la deroga "l'impossibilità di raggiungere un centro ospedaliero di 2 livello entro un'ora". Ebbene, se si chiudesse il punto di Cefalù, almeno da San Mauro sarebbe impossibile raggiungere entro un'ora un centro di 2 livello. Nei mesi invernali e con la strada ancora in dissesto da lì non si potrebbe arrivare nemmeno a Termini entro un'ora. Certamente il documento va affiancato a una mobilitazione della gente di Cefalù e paesi limitrofi, che appoggerebbe la richiesta sulla base dei punti fissati nel documento stesso.
Per quanto riguarda la risposta della gente, sappiamo che Cefalù non è un luogo facile a mobilitarsi, però se si fa informazione nelle varie realtà sociali, se si coinvolgono i gruppi e le associazioni, una risposta più forte dovrebbe esserci. Consideriamo che quando le risposte di una collettività sono deboli si rischia di perdere i propri diritti, oggi è il punto nascite, domani potrebbe essere altro!

ritratto di Giuseppe Aquia

basta numeri

Bravo Nicola, bisogna battersi per il nostro ospedale tutti insieme senza colore politico. Io critico chi ha fatto parlare i politici durante il sit in al san raffaele giglio. E dico senza mezzi termini che si dovranno vergognare i nostri rappresentanti sia di dx che di sx passando dal centro se ciò accadesse.E noi cittadini dobbiamo lottare per mantenere ciò che abbiamo senza critiche ma con costruzione E critico chi si nasconde dietro hai numeri quanti erano presenti o meno ebbene eravamo quelli giusti quelli che lottiamo anche per gli altri noi tutti insieme eravamo 1500000 perchè rappresentavamo tutti!!!!!Basta con eravamo pochi!! Eravamo tanti anziiiii!!!!!Tantissimi, perchè in tantissimi vogliamo il bene della nistra cefalù.