A...ttenzione a dove mettete i piedi!

ritratto di Pino Lo Presti

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potrebbe mancarvi un gradino sotto i piedi, di una scala arrugginita peraltro,

proprio all'inizio (o alla fine) di un romantico sentiero, benchè in cemento, sulla scogliera di Cefalù, frutto di un finanziamento, di un progetto e di una - negli anni - infine realizzazione, all’interno - tutto questo, a sua volta - di un progetto, più generale, di recupero delle Mura Megalitiche. Dunque una grossa “storia”, con valenze storico-archeologico, paesaggistico, turistiche, etc... di rilievo.
Ora, se non fosse che la fine di quei lavori è stata - credo - non più di due anni fa -; solo mi stupirei.
Mi stupirei di come la Mente di una città possa, non essere avvertita delle condizioni di quel punto (che per tutto quanto sopra non lo dovrebbe essere poi tanto)periferico del "corpo amministrato": di come, dalla periferia non sia arrivata al Centro, la informazione, o di come ancora ritardasse il Centro a disporre per la minima, conseguente, logica, azione!
Mi direi, borbottando: “come, se qualcuno, specie di sera, o anche di giorno, abbagliato da un tramonto, o un ragazzino; se qualcuno, attratto da qualche indicazione turistica si apprestasse alla affascinante passeggiata, e se questo qualunque qualcuno, per questi o per tutt’altri motivi, vi affidasse il piede? Si troverebbe, malconcio, all’ospedale”!

Se fossi stato presente, quando - intorno a un mese fa - un lavoratore dell’ATO rifiuti, raccogliendo del cartone, vi mise “il piede in fallo”, e se lo ruppe - si chiama Gino Lamartina -, avrei detto: “se prima non erano stati informati, ora lo sapranno: qualcuno glielo dirà al Comune che lì manca un gradino”!
Avrei anche considerato, magari stupidamente, - oltre le ragioni della dovuta solidarietà a quell’uomo - che questo sarebbe potuto diventare un altro di quei famosi debiti fuori-bilancio, magari con l’aggravio “da Sentenza”, per una probabile azione di rimborso danni che al lavoratore, svolgendo il suo lavoro, spetterà!

Se non fosse che - pare - sia passato il mese, da quella mancata disgrazia, non penserei di più se non che l’Amministrazione di questa città oltre a non avere il controllo del territorio è anche tanto “sfigata” da doverne pagare pure i danni, per un “incidente”!

Ma, è passato un mese, ed anche la “segnaletica” si è stancata di segnalare, e si è afflosciata al suolo.

E’ incredibile, un altro incidente può succedere in qualsiasi momento!
Non sono queste spese “urgenti ed indiffferibili”? Almeno quanto quelle del viaggio aereo dei concertisti della Scala? In quel capitolo, appunto delle spese “di legge”, non è rimasto neanche quello che serve per saldare uno scalino, o magari cambiare proprio la scala col suo materiale (ma non sia sà che il ferro col salmastro non vanno d’accordo)?
Non c’è qui omissione, o solo incuria, rispetto ad una situazione che può diventare di ulteriore danno a singoli e alla collettività?

ritratto di Tania Culotta

la cortina megalitica

Caro Pino
rispondo perchè direttamente interessata e coinvolta come progettista prima insieme a mio padre, e come direttore dei lavori dopo, del 'romantico sentiero'come tu lo definisci, sulla scogliera che sottende la cortina megalitica.
Al di là della frettolosa definizione sulla sua consistenza materica, che porterebbe ad una disputa sterile sulla soggettività del giudizio, mi preme precisare che l'esecuzione dei lavori di restauro e fruizione della cortina megalitica sono frutto di un lunghissimo arco temporale, che ha inizio nel 1987, con il restauro del Bastione, prosegue subito dopo con la postierla, riprende nel 2000 con Porta Pescara, e poi ancora nel 2002-2004 con la prosecuzione dei percorsi e dei belvederi della Giudecca, della Dogana, del Molo (capo granaio) e di capo sant'Antonio, e infine il completamento nel 2005-2007 con la sistemazione del molo e il completamento del'sentiero'.
E' giusto e sacrosanto mettere in evidenza alla pubblica amministrazione la mancata manutenzione di un luogo che è continuamente sottoposto all'azione corrosiva degli agenti atmosferici, cosa che ho ripetutamente fatto durante l'esecuzione degli ultimi lavori,sollecitando l'ufficio manutenzioni ad una verifica attenta degli accessi (scale in ferro) danneggiati,e ad una risoluzione definitiva piuttosto che a un provvisorio transennamento divenuto ahimè definitivo!!
La scala che tua hai fotografato non è frutto dell'ultima trance dei lavori, come tu hai erroneamente scritto, ma risale al 2004, comunque nel completamento dei lavori ultimati nel 2008,l'impresa esecutrice, (a titolo gratuito) aveva provveduto rifacimento dei gradini mancanti, oggi, come già detto occorre una ulteriore manutenzione ordinaria, della quale dovrebbe farsi carico l'amministrazione pubblica.
tanto dovevo per la precisione.
arch. Tania Culotta

ritratto di Pino Lo Presti

Grazie delle precisazioni

Cara Tania, il mio rilievo - è ovvio - è sulla incuria - oltre che per la pubblica incolumità - per un'opera opportuna e valida che, in questo modo, non si aiuta certo a fruire nel migliore dei modi.
La definizione di "romantico sentiero, benchè di cemento" non è rivolta a sminuire nè il valore dell'intervento, nè il lavoro tuo e di tuo padre; nasce certamente dalla mia soggettività di giudizio, la quale non ama molto quel materiale. Come mi fai capire, la mia è stata però una "frettolosa definzione sulla sua consistenza materica"; ma io non sono un tecnico, scusami.
Sono contento di risentire la tua "voce" segno che, stai finendo di sistemarti nel nuovo studio. Spero di sentirla più spesso, anche per le necessarie integrazioni e correzioni a quanto "frettolosi" cronisti scrivono.

ritratto di Tania Culotta

voce

Caro Pino,
sono sempre felice, trovando il tempo, di partecipare alla vita del tuo giornale telematico, perchè è uno strumento ormai fondamentale della comunicazione sociale, che è giusto utilizzare con coscienza e professionalità, operando sempre per la conoscenza e l'approfondimento nella nostra comunità cittadina.
un caro saluto Tania