Pollina Block: il bouldering arriva a Pollina

ritratto di Gianfranco D Anna

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Questa mattina, passando davanti a Cammarata in Corso Ruggiero, la mia attenzione è stata attirata da un articolo con relativa immagine: “Pollina Block” di Cain Olsen, Guida Alpina


Enrico sul bel traverso di Falcor

«Siamo a Pollina, fiabesco paese medievale arroccato sulle montagne del Parco delle Madonie, provincia di Palermo, a 800 metri sul livello del mare. Dall'anfiteatro del paese e da quasi tutti i settori dei blocchi, c'è una vista spettacolare su Cefalù, Finale e le Isole Eolie. Massimo Faletti, Guida Alpina di Trento e scopritore del boulder in Val Daone, durante un sopraluogo nell'aprile del 2011, non ci crede quando vede centinaia di blocchi intorno al centro abitato. Perciò decide di organizzare una spedizione esplorativa dopo il Climbing Festival di San Vito lo Capo 2011.

Il primo giorno abbiamo pulito il masso Falcor (circa 12 linee salite), un enorme masso solitario con una vista a 360 gradi.


Max sul traverso di Falcor

Il secondo giorno ci siamo concentrati sul settore Fantasia, un'ampia zona boscosa con una ventina di massi; siamo riusciti a pulire la base e gli accessi di 8 blocchi, salendo circa 5 linee per ognuno.


Elena sul Masso Gecko nel settore Fantasia

L'ultimo giorno, prima dell'arrivo del maltempo, abbiamo pulito un masso del settore San Francesco, salendo 6 linee, e 1 masso del settore Pecora, salendo 5 linee.


Settore San Francesco, Masso Strada


Massimo sul Masso Ulivo nel Settore Pecora

La roccia è un'arenaria metamorfizzata (Quarzite). Ottimo grip che non spacca le mani. Lo stile di arrampicata è molto tecnico, molti piatti, svasi e liste piccole. Leggeri strapiombi e placche di aderenza. L'altezza dei massi va da pochi metri fino a 8/10 metri. Se volete un paragone dello stile e del tipo di roccia... pensate a Fontainbleau. Non vi basta? Guardatevi le foto! In tre giorni abbiamo scoperto più di 80 massi che abbiamo diviso in vari settori. Ne abbiamo pulito una dozzina di blocchi provando e liberando una cinquantina di linee, dal terzo al 7a (non abbiamo considerato i sit start...). Visto il poco tempo a disposizione per sviluppare il sito, ci siamo concentrati sui massi con facile accesso e vicini alla macchina. I settori che abbiamo esplorato sono tutti raggiungibili dal paese a piedi in 20/30 minuti o in macchina in 5 minuti. I tempi di avvicinamento da dove si parcheggia ai massi sono comodissimi, massimo 1/2 minuti.

L'Amministrazione Comunale ha dimostrato un grande interesse per il progetto di Massimo e ci ha messo a disposizione una struttura ricettiva e attrezzatura per pulire i blocchi e la vegetazione alla base. A dicembre saremo di nuovo qui per tracciare linee sui blocchi che non siamo riusciti ad avvicinare a causa della fitta vegetazione. Per quella data, il Comune si è reso disponibile per pulire le basi dei nuovi settori che abbiamo segnalato. Inoltre, si parla già di un raduno di boulder a Pollina per il 2012.

Un grazie alla grande ospitalità degli abitanti di Pollina, che per la prima volta hanno visto delle persone aggirarsi per il paese con i materassi sulle spalle ed in particolare al Sindaco Magda Culotta, al Vice Sindaco Giuliano Tumminello e all'Ingegnere Orazio Amenta.»

Articolo tratto da: http://www.planetmountain.com/rock/falesie/falesia.html?idfalesia=177

Immagini tratte da: https://picasaweb.google.com/mountainguides.it/ProgettoPollinaBlock#
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Per chi non conoscesse questa disciplina sportiva il bouldering è un'attività di arrampicata su massi nata intorno agli anni settanta. Il nome deriva dall'inglese “boulder” ovvero un “masso” che può avere differenti dimensioni e che offre delle pareti arrampicabili. La differenza con l'arrampicata classica consiste nel fatto che, mancando una “assicurazione”, si utilizzano materassini, chiamati “crash pad”, per attutire le cadute. Fondamentale, accanto all'uso del crash pad, è il ruolo dello o degli “spotter”, persone appositamente posizionate sotto il blocco pronte a parare l'eventuale caduta evitando che l'arrampicatore finisca per impattare il terreno fuori dai materassi.

ritratto di Gianfranco D Anna

Arrampicare a Cefalù

Non molti sanno che anche a Cefalù, lungo le pareti calcaree della Rocca, esistono diverse vie per l’arrampicata libera (o free climbing).

I due settori più importanti sono:

il settore “Duomo” che si trova nella parete sottostante la cinta merlata che guarda a nord-ovest ed a cui si accede dalla Via Mons. G. Misuraca comprende 4 vie di grado di difficoltà da 5c a 7b+ (riferito alla scala di difficoltà francese, espressa da una cifra (da “3” a “9”) seguita da una lettera (da “a” a “c”) e da un simbolo “+” per i gradi intermedi.)

il settore “Scalinata” che si trova nella parete al di sopra della cengia che dalla pedonale porta ai “Cinque Pizzi” in cui sono presenti 10 itinerari d’arrampicata di livello di difficoltà compreso tra il 5c+ e l’8a.

Diverse di queste vie sono state aperte e salite per la prima volta proprio da cefaludesi quali Antonio Sfameni, Mimmo Arrostuto e Franco Giambelluca.

Purtroppo, oggi, la scarsa frequenza di queste vie e la chiodatura vecchia fanno si che l’arrampicata sia sconsigliata.

Per chi volesse saperne di più: http://www.freeclimbinginsicily.it/FCiS/index.php