Isnello piccolo e bello di Pino Riggio

Ieri sera al “Caffè letterario” è stato presentato il libro di Pino Riggio su Isnello, piccolo e bello, come lo definisce il titolo.
Prima di fare un'osservazione sullo svolgimento della magnifica serata, voglio dire qualcosa sul libro, che mi è piaciuto tanto, che alla fine mi sono ritrovato per un momento riappacificato con il mondo.
Il libro parla di Isnello, non come può parlarne, però, uno storico o un giornalista in un suo servizio, ma piuttosto come un figlio può parlare dei propri genitori o un innamorato lontano dell'amata. Ogni pagina, senza scadere nel sentimentalismo, indica un affetto forte e virile, che commuove e il cui ricordo ci rasserena.
E' per questa ragione che leggere di Isnello, del Paese amato, non ci costringe a rinchiuderci fra le alte cime che lo chiudono, ma ci permette di spaziare oltre i suoi confini, perché l'Isnello di Riggio è molto di più: è il borgo natio visto dal figlio, che ha girovagato per il mondo, portandolo sempre nel proprio cuore, e in questo girovagare l'ha fatto diventare sempre più grande proprio nel suo cuore. Isnello piccolo e bello di Riggio per questo motivo è grande e ancor più bello, perché illuminato dalla luce che soltanto l'amore può dare.
Era giocoforza che ne uscissero pagine poetiche. Per dirla con Croce, l'opera è poesia, perché si tratta di “sentimento contemplato”, il sentimento che Riggio ha descritto dopo aver guardato dentro se stesso.
A questo punto a che cosa serve dire che la scrittura è non solamente estremamente corretta, ma anche fluida e accattivante. A ciò si aggiunga l'opera della Sepporta e i meriti del libro diventano tali, da farne un volumetto da tenere caro nella propria biblioteca, per rileggerlo di tanto in tanto.
Adesso posso fare un'osservazione sulla serata: ha presentato il libro il Sindaco di Isnello, Giuseppe Mogavero. Lo ascoltavo e mi chiedevo: perché anche noi non abbiamo un sindaco, che come lui sia capace di apprezzare la fatica degli Autori?