IL SINDACO, IL CONSIGLIO, LO SCARICABARILE E LA QUESTIONE DELLE QUESTIONI

ritratto di Saro Di Paola

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Nelle conferenze stampa di fine anno, divenute oramai appuntamento tradizionale nel palinsesto annuale di CRM, il sindaco, il presidente del consiglio ed i capigruppo consiliari hanno “giocato a scaricabarile".

Hanno addebitato, il sindaco al consiglio, il presidente del consiglio e i capigruppo consiliari al sindaco, la responsabilità dell’andazzo amministrativo nella nostra Città.

Ciò, non solo per l’anno appena concluso,ma per l’intera stagione amministrativa 2007-2012.

Nessuno dei rappresentanti istituzionali che hanno partecipato alle due conferenze stampa è stato sfiorato da un minimo di autocritica e di pentimento.
Quel minimo che avrebbe dovuto indurli, tutti, a recitare, ognuno per la sua parte,un sentito “mea culpa”.

Senza entrare nel merito delle principali questioni Politiche sulle quali,negli ultimi cinque anni, sono state incentrate l’attività dell’amministrazione attiva e quella del consiglio comunale
–situazione economica del Comune,”autorizzazione sanitaria” all’impianto di depurazione, vicenda APS-Sorgenti Presidiana-Comune,dissesto statico della banchina a T del porto, sequestro del depuratore e dell’area Miccichè, destinazione pubblica dell’ ex edificio postale-

e senza esprimere giudizio alcuno sulle responsabilità, certamente diverse, che su tali questioni sono state proprie, per certi aspetti, del sindaco e della sua amministrazione e, per altri aspetti, del consiglio,
responsabilità rispetto alle quali un minimo di autocritica sarebbe stato,pur, doveroso da parte di tutti,
v’è una questione rispetto alla quale il sindaco, per la sua parte, e gli esponenti del consiglio, per la loro, avrebbero dovuto recitare un corale mea culpa.

Altro che esercitarsi, come si sono esercitati, in quello scaricabarile delle responsabilità cui hanno ispirato i rispettivi interventi nelle conferenze stampa di fine anno.

La questione Politica cui mi riferisco è, per Cefalù, LA QUESTIONE DELLE QUESTIONI.
La questione Politica per eccellenza.
La questione Politica cui, più di ogni altra, sono legate le sorti di Cefalù per i decenni a venire. Di quella Cefalù nella quale costringeremo a vivere le giovani generazioni e quelle che devono, ancora, venire.

È la questione della cosiddetta “VARIANTE GENERALE AL PRG”.
E, nell’ambito di tale questione, LA QUESTIONE CHE ATTIENE ALLE AREE DI RISULTA DELLA STAZIONE E DELLA STRADA FERRATA.

Una questione rispetto alla quale gli ultimi CINQUE ANNI DI TOTALE PARALASI sono andati ad aggiungersi agli anni, almeno venti, di sterili dibattiti che li hanno preceduti, per precedere, a loro volta, quegli altri anni –non saranno pochi- che si renderanno necessari perché la Città pervenga ad una soluzione della questione medesima.
Cinque anni che potrebbero risultare FATALI rispetto all’adozione ed alla successiva attuazione di una SOLUZIONE COMPLESSIVA con la quale il tessuto viario ed infrastrutturale di Cefalù possa uscirne emancipato rispetto a carenze cui, per altra via, la Città non ha, e non avrà, possibilità alcuna di fare fronte.

Rispetto alla gravità di cinque anni di paralisi
l’assordante SILENZIO degli esponenti del CONSIGLIO, per un verso,
e, per altro verso, le DICHIARAZIONI con le quali il SINDACO ha annunciato, dandoli per certi, se non addirittura per realizzati,
“l’ascensore per la Rocca”
“il centro commerciale (sic!) nell’area della stazione”
“la pista ciclabile” che, se non ricordo male, collegherà Finale di Pollina a Campofelice, passando per Cefalù,
hanno destato INCREDULITA’.

Incredulità ma, anche, ALLARME.
Sono venuti,infatti, da rappresentanti istituzionali che Cefalù si ritroverà anche nei prossimi cinque anni.
Con tutta probabilità.

Saro Di Paola, 18 gennaio 2012

ritratto di Leonardo Mento

Caro Saro......

non entro nel merito della questione pur ritenendo che hai trattato elementi essenziali per il futuro di questa città, di per se esplicative. Volevo solo fare una riflessione:
“il centro commerciale (sic!) nell’area della stazione”
altro cemento, ma non sarebbe il caso, finalmente, di avere un'area verde nel centro abitato?

ritratto di Saro Di Paola

FINALMENTE!

Caro Aldo,
"un'area verde nel centro abitato" , come secondo te "sarebbe finalmente il caso,
un casinò o qualsiasi altra infrastruttura, come secondo altri potrebbe essere il caso,

IMPORTANTISSIMO, sarebbe stato che se ne fosse cominciato a DISCUTERE.
FINALMENTE!, sarebbe il caso di dire.

Ciò in considerazione dei tempi, lunghissimi, che l'adozione di una qualsiasi scelta,
con la OVVIA ESCLUSIONE DEL "CENTRO COMMERCIALE" o di un IPERMERCATO,
inevitabilmente, richiederà.

ritratto di Vincenzo Cerrito

Caro Sig. Di Paola,le

Caro Sig. Di Paola,le giuste,a mio avviso,osservazioni che lei pone,ci riportano al punto di partenza cioè il valore che i politici locali danno alla politica ed al loro ruolo.
Provo a spiegarmi meglio, l immobilismo politico amministrativo,secondo me,deriva dal fatto che l amministrazione tutta non ha mai lavorato nella stessa " direzione". Nel breve periodo subito dopo le elezioni del 2007 già qualcuno aveva cominciato ad "annusare" questa situazione. Lo scenario politico in questi cinque anni e' cambiato più volte,il così detto, cambio di casacca da parte dei consiglieri e' stato il tema principale di tutta la legislatura,fino al punto da non riuscire a comprendere chi fosse la maggioranza e chi la minoranza ma comunque senza arrivare mai alle conclusioni più logiche,le dimissioni,la sfiducia al sindaco.
Se dovesse riproporsi il problema nella futura amministrazione saranno guai molto seri per città e cittadini,(premesso che già sono seri).
E' chiaro che gli "annunci" fatti dal Sindaco sono credibili come quelli fatti nel 2007 ma solo per fede non per dato di fatto visti i risultati dei 5 anni passati.
Smetto di tediarla dicendo che un amministrazione o meglio chi si eleva al ruolo di amministratore di questa città deve conoscere a priori i metodi per soluzionare i problemi della stessa,essere cosciente da dove si parte ed avere già focalizzato il punto di arrivo. I " carrozzoni" politici oggi servono a poco se tutti non vanno nella stessa " direzione", servono soltanto a creare ancora immobilismo,e credo oggi più di ieri nessun comune si possa più permettere questo o dal defeat non ci salva più nessuno.
Scusatemi per essermi dilungato

ritratto di Saro Di Paola

LA DIFFICOLTA' DI CAPIRE QUALE SIA

Caro Sig. Cerrito,
concordo con lei laddove individua
"il punto di partenza nel valore che i politici locali danno alla politica ed al loro ruolo" .
Quel VALORE sul quale chiunque si candidi a ricoprire un ruolo nelle Istituzioni cittadine dovrebbe interrogarsi, per dare una risposta per primo a sè medesimo, ben prima di proporsi.

Quanto alla "direzione" che dovrebbe avere il percorso che la Politica dovrebbe intraprendere LA DIFFICOLTA' è quella DI CAPIRE QUALE SIA .
La chiave di tutto è proprio quella.
Troppo generico lo stereotipo del "perseguimento del bene comune".
Si deve individuare quale sia.

ritratto di Vincenzo Cerrito

Ancora una volta concordo

Ancora una volta concordo con lei Sig.Di Paola,( la prego di darmi del tu) la questione della " direzione" da prendere,può secondo me,fare la differenza alle prossime elezioni,se noi elettori facciamo una scelta ragionata di voto. Premesso che a Cefalù bisogna fare i conti con lo spettro del dissesto finanziario, che comporta e comporterà non pochi problemi,la scelta della " direzione" che un amministrazione deve intraprendere,secondo me, ruota attorno ad un termine, TURISMO,e l impatto che questo deve avere su tutto il tessuto sociale.
So di aver generalizzato troppo, ma la materia e' tanto complessa quanto " carica" di argomenti che non si riuscirebbe a concentrare in poche righe.

ritratto di Brocato Carmen

Oltre al fatto...

Che darebbe il colpo mortale a tutti i piccoli esercizi di vicinato del centro storico ,che hanno già non pochi problemi a resistere in questo periodo di crisi. In altre realtà turistiche non hanno permesso la costruzione di
ipermercati nel territorio appunto per salvaguardare l'identità dei luoghi .
Non ci resta che pregare ...in un "illuminazione" ...

ritratto di Leonardo Mento

Cara Carmen......

a Parigi, al fine di tutelare i negozi di vicinato e la piccola e media distribuzione, hanno vietato la costruzione ed esercizio dei "centri/iper commerciali" nell'area parigina. Comunque non si può vivere di solo cemento, ovvero se si deve costruire, farlo con giudizio, che questo "giudizio" nel tempo non si è visto e pertanto è meglio diffidare, ma poichè siamo in campagna elettorale ........la politica non si esprime, basta vedere quello che hanno combinato con il nuovo piano regolatore. Chisà cosa prevederanno i programmi elettorali di chi si candiderà a sindaco. Salvate almeno l'area della stazione....

ritratto di Nicchi Salvatore

1) Nessuno si è elevato a

1) Nessuno si è elevato a ruolo d'amministratore, sono stati eletti.
2) Non è vero che non c'è u'area verde all'interno del paese, l'area Miccichè, la villa e tutti vasi (arredo urbano pubblico e privato).
3) A voglia di supermercati dove i cefaludesi possono lasciare i loro soldi fuori dalle mura.
4) Cefalù e ben fornita d'ammortizzatori sociali come S. Raffaele, ASL, Municipio, concessioni demaniali marittime, Fondazione Mandralisca, operatori forestali e le amicizie.
5) La provvidenza Divina.

Come vedete non siamo messi poi così male, e poi dei politici locali al massimo si parla sottovoce, ancora non ho sentito lamentele ufficiali da parte del popolo che è governato da essi.

Fin che la barca va, lasciala andare.